
La visita alla villa romana di S Biagio, frazione di Terme Vigliatore, praticamente era una tra le più facili per l'accessibilità e la distanza.
E l'abbiamo fatta in più di un'occasione.
Allora sembrava che quel sito archelogico avesse un avvenire splendido, essendo in fieri un lavoro di uteriore potenziamento.
Avendo visitato detta villa un paio d'anni fa, mi sono accorto però che quella che s'era prospettata come un nuovo fiore all'occhiello della Siclia stava rischiando il degrado per allentamento di cure protettive e di ulteriori operazioni di scavo.
Ora apprendo che il degrado in cui s'è lasciata cadere potrebbe essere bloccato, facendo ricorso ad un finanziamento regionale per riqualficazione del sito, rientrante nel Programma operativo Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), grazie ad intervento della Soprintendenza di Messina.
Infatti l'Ufficio Beni Archeologici starebbe completando un progetto riguardante la sistemazione degli scavi archelogici, diverse operazioni di manutenzione e una degna sistemazione dei locali di biglietteria.
Per tale riqualificazione, una volta presentato il progetto all'Assessorato regionali ai beni culturali, si attenderebbe un finanziamento di un milione di Euro circa, sufficiente a ridare dignità ad un sito archeologico veramente importante.
Come dicevo, i resti dell'antica villa romana e delle terme annesse sorgono a Terme Vigliatore, esattamente nella frazione di San Biagio
"La Villa, che risulta ampliamento di una precedente costruzione risalente al I sec. a. C., è stata riportata alla luce negli anni '50 e rappresenta l'esempio maggiore in Sicilia di residenza di lusso dell'età Imperiale.
La ricchezza dei mosaici e i resti delle pitture residue nelle pareti nel tablinium (la sala di ricevimento) e negli ambienti adiacenti, fanno pensare a un complesso abitativo ricco e lussuoso.
Nella villa i cui ambienti si sviluppavano intorno a un peristilio quadrato, vi era anche un impianto termale ed è proprio qui, nel frigidarium, che si trova il bellissimo e caratteristico pavimento a mosaico a tessere bianche e nere, raffigurante scene di pesca ed esemplari di pesci, tipici dello stretto di Messina e dell'area marina prospiciente.
Le terme sono state costruite in due periodi diversi e sono suddivise in tre ambienti: il Frigidarium (bagno in acqua fredda), il Tepidarium (bagno in acqua tiepida) e il Calidarium (bagno in acqua calda). Questi locali venivano riscaldati per mezzo di correnti d'aria calda, fatta circolare attraverso un doppio pavimento e lungo le pareti".( da Sicilia On Line)
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