domenica 13 novembre 2011

COSì LA PENSA PIPPO BIONDO DEL PD DI BARCELLONA


Barcellona presto vivrà, finalmente, il risveglio della politica. L’avvicinarsi della scadenza elettorale ha svegliato gli animi e le aspirazioni sopite di politici navigati come quelle di new entry ed anche nelle file del centrodestra che da 10 anni amministra la città si registrano ogni giorno differenziazioni, puntualizzazioni, e persino annunciate e paventate rotture, leggasi le dimissioni dell’assessore alle politiche sociali Santi Calderone e leggasi la posizione del Presidente del Consiglio Crinò che al Congresso dell’Udc cittadino ha dichiarato di sentirsi a “casa”. Nel centrosinistra ci si attorciglia come fosse la panacea di tutti i mali sull’opportunità delle primarie, sulla partecipazione a queste delle sole forze politiche del centrosinistra classico oppure anche alle varie forze di opposizione nella città. Qualche movimento civico ha provato e prova a scuotere la città chiamando alle responsabilità della partecipazione attiva alla cosa pubblica.

In siffatto quadro il PD ha abdicato al ruolo guida che naturalmente avrebbe dovuto assumere: più volte ho chiesto, anche di fronte alla deputazione regionale e nazionale, ai dirigenti di questo partito di programmare incontri-confronti con tutte quelle aggregazioni civiche del volontariato, del sociale, del sindacato e della politica per proporsi alla città prima che con un nome con una IDEA che riporti Barcellona al ruolo egemone del comprensorio. Perché il PD non è riuscito in questo? Perché anche il PD non basta per la rinascita della città!!!! E’, purtroppo, una constatazione con cui necessariamente bisogna fare i conti. Bisogna elaborare nel PD come nel centrosinistra la consapevolezza che si è troppo autoreferenziali e troppo deboli per affrontare il futuro del paese. Bisogna elaborare la consapevolezza che senza la compartecipazione di quanti vogliono scommettere ancora su questa città senza steccati di geografia politica non si riuscirà a ridare un ruolo egemone a questo paese. Ma ciò non significa che passaggi dell’ultima ora possano essere facilmente digeribili. La crisi economica e sociale della città si è declinata in tutti i settori della vita quotidiana: quando in un’intervista tv si sente un assessore dire che i commercianti conoscono il suo numero di cellulare per proporre richieste od altro dimostra il termometro di quanto lontano siamo oramai dalle realtà limitrofe che mostrano altre vitalità. I giovani di questa Barcellona scappano al nord o all’estero per inseguire il proprio futuro.Le imprese artigiane e commerciali non investono più in un città priva di una politica di sviluppo. Provocatoriamente in passato dissi di fronte ai numerosi cantieri aperti, di cui il sindaco si vanta, che stavamo per costruire un “cimitero monumentale”: nel senso che avremo piazze, strade e qualche altra opera ( e non parliamo della questione “seme d’Arancia”) ma mancherà la vitalità dei cittadini sempre più chiuse in se stessi nell’affrontare la crisi economica. Il PD ed il centrosinistra, nel suo complesso, nell’ultimo decennio hanno mostrato evidenti limiti di conoscenza e rappresentanza del tessuto cittadino. Gli stessi limiti, tuttavia li mostrano anche le altre forze politiche presenti in città. Ed è inevitabile che una proposta politica derivante solamente da una parte risulterebbe “zoppa”. Le migliori energie e volontà provenienti da questa potrebbero non essere sufficienti per “rialzare” Barcellona PG.

Le primarie evocate ogni qual volta si parla di centrosinistra non farebbe altro che proporre un candidato Sindaco che si ritroverebbe in grosse difficoltà qualora vincesse le elezioni, anche per le scelte difficili che dovranno essere prese alla luce del Patto di Stabilità che non può essere sforato, alla luce del debito che eredita, alla luce di una politica di sviluppo per ridare speranza agli imprenditori, alla luce della crisi esterna che imporrà la necessità di recuperare risorse economiche nuove per espletare servizi essenziali: assistenza agli anziani, asili nido e ad esempio l’annosa questione dei rifiuti. Un quadro così difficile necessita di un coinvolgimento più ampio della città e della sua rappresent Lo sforzo che si chiede al PD, alle forze del centrosinistra, ma anche a quanti pensano che la città abbia bisogno di un nuovo slancio è quello di trovare una sintesi programmatica e successivamente individuare modalità e investiture a Sindaco della città. I percorsi inversi a mio avviso rendono il futuro della città solamente un gioco di Risiko dove il passaggio da una poltrona ad un’altra può far vincere una coalizione ma di certo non fa vincere la città di Barcellona P.G.

Pippo Biondo

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