domenica 27 luglio 2008

CHI E' CAUSA DEL PROPRIO DANNO PIANGA SE STESSO


Poco fa, rispondendo ad un anonimo commentatore che aveva dato un pepatissimo giudizio sulle condizioni della nostra città, ho avuto modo di ricordare che, a parte le responsabilità di chi ci aministra, evidenti, non possiamo fare a meno di fare risalire a noi stessi - nella qualità di popolo - la causa dell'attuale andazzo.
E che bisogna far risalire alla fonte - cioè all'elettorato - la causa dei nostri mali - quando di mali si tratta - ce lo conferma ciò che sta avvenendo grazie a questo nuovo governo nazionale: ìl cui comportamento non può che farci ricordare il savio detto: "chi è causa del proprio male pianga sè stesso".
Quanti e quanti elettori, di tutte le fasce sociali. non si sono fatti abindolare dalla propaganda dell'imbonitore nazionale che prometteva mari e monti?
Beh, adesso stanno constatando che al posto dei benefici promessi - se si eccettua l'indiscriminata estensione dell'eliminazione dell'ICI - tutti i nostri governanti hanno preso la frusta in una mano e il machete nell'altra e con leggi e decreti sorprendenti ci stanno comminando un avvenire di lacrime e sangue.
L'ultima frittata l'hanno cotta a Montecitorio, inserendovi di soppiatto, tra le altre uova apparentemente normali, un ovetto di serpe, il cui veleno dà il ben servito ai quei giovani precari che, di fronte ad ingiustificato licenziamento, avevano ottenuto, per merito del tanto deprecato governo Prodi, il diritto di ricorrere alla Magistratura per farsi assumere a tempo indeterminato. E quanti, quanti precari, creduloni, avevano votato per questi signori? Probabilmente moltissimi!
Lo stesso Oliviero Diliberto, segretario dei comunisti italiani, che fu una delle spine nel fianco del governo Prodi, sentite che cosa dice a tal proposito:
" Il presidente della Commissione Finanze della Camera, Conte, giustifica la norma contro i precari con la necessita' di evitare il bagno di sangue di un'azienda privata come le Poste che, dopo aver fatto carta straccia delle norme, si e' vista imporre dai giudici del lavoro il rispetto delle regole e l'assunzione dei lavoratori. Il parlamento piu' a destra della storia della Repubblica - aggiunge Diliberto - si schiera con un'azienda che non rispetta le regole contro i lavoratori. Questo succede, perche' manca la sinistra in Parlamento. Ricordo che il vituperato Governo Prodi aveva stabilito che dopo tre anni di contratti un dipendente dovesse essere assunto. Per noi erano troppi tre anni, ma era gia' qualcosa. Ora questa maggioranza cancella quella norma e stabilisce che basta pagare per non regolarizzare un lavoratore".
A parte il riferimento alla sinistra assente in Parlamento, che serve comunque a ribadire il detto di cui sopra ( chi è causa dei propri mali, ecc..), il fatto che maggiormente colpisce è la tracotanza con cui i milioni di elettori di questa destra vengono adesso "mazziati". E forse per loro non ci dovrebbe essere motivo di comprensione. Il guaio è che, purtroppo, anche gli altri - quelli cioè che hanno cercato di frenare lo tzunami di destra - dovranno soffrire le pene della frusta e del machete

FRANCESCO CILONA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciccio carissimo cio' che dici assume il profilo della beffa acida e amara, se invece di riferirci ad un generico elettorato di destra, ci riferissimo all'elettorato siciliano che in massa ha votato destra, il quale non solo subisce le cose che con molta chiarezza tu scrivi, ma ha pagato la cancellazione dell'ICI per quel 60% di popolazione ricca che il governo prodi giustamente, non aveva preso in considerazione. Noi siculi dovvremmo accontentarci solo del ponte sullo stretto di messina, punto. Per il resto federalismo fiscale ovvero ogn'uno si arrangi come può.
Peppino

Anonimo ha detto...

Peppino,hai capito bene. Tuttavia ben gli sta, a tutti coloro che, di destra o di sinistra hanno abboccato.
Molti di loro adesso piangono per l'inganno subito. E chi è autore del proprio male può solo piegarsi su sè stesso e piangersi addosso.

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