sabato 7 giugno 2008

LAVORI IN CORSO...CORSO...CORSO...CORSO...


Il Prefetto esplica le indagini e, secondo il risultato, informa il Comune che da "accertamenti effettuati, sono emersi elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della ditta Ma.ge.co. di Nicosia, in provincia di Enna”. Il Comune sospende i lavori, ma la ditta offesa reagisce ricorrendo al Tar di Catania. E il Tar sospende la sospensione dei lavori. In attesa di approfondire il caso con l'esame di tutte le relative documentazioni. Sembrerebbe uno scioglilingua, ma è in realtà la penosa trafila che è ormai iniziata sulla esecuzine dei lavori con fondo Pios, appaltati dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e già da tempo in corso d'opera per il recupero e la riqualificazione del lungomare barcellonese.
Come si ricorderà, la nota informativa del Prefetto era stata la logica conseguenza di una richiesta d'informazioni, sollecitate dal Comune a lavori già avviati, sulla base del protocollo di legalità, intitolato al generale Carlo Alberto dalla Chiesa, e sottoscritto a suo tempo dal rappresentante dell'Amministrazione Comunale, per mettersi le spalle al sicuro di fronte ad eventuali sospetti d'infiltrazioni malavitose.
Adesso, che tutto a Calderà e dintorni sembra rimasto a mezz'aria, di fronte ai tempi d'attesa che si prospettano a causa delle due conseguenti "sospensioni", c'è da riflettere sul comportamento da tenere: se cioè far riprendere i lavori alla Ma.ge.go, nell'attesa che il Tar dia il proprio responso (potrebbe essere il 18 giugno, ma non è certo) o se lasciare le cose come stanno attualmente, con tutta l'attività bloccata.
Intanto il Tar, che s'è riservato di esprimersi nell'udienza fissata per il prossimo 18 giugno, potrebbe in quell'occasione, servendosi delle carte in possesso, emettere il proprio giudizio definitivo. Che, se fosse a favore della ditta ricorrente consentirebbe la ripresa immediata dei lavori. In caso contrario, proseguirebbe la trafila con la sospensione e l'assegnazione dell'appalto all'impresa risultata seconda a conclusione della gara. Ma potrebbe anche succedere che la documentazione esaminata, sia ritenuta dal presidente del Tar insufficiente e pertanto in attesa di ulteriori accertamenti venga rinviato il verdetto. E in tal caso la sospensione della sospensione rimarrebbe operante. Insomma, la matassa potrebbe ingarbugliarsi ulerioremente. Cosa che sinceramente dobbiamo scongiurare.

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