



Si chiude il 2007.
Si transita nel nuovo anno con la speranza che sia migliore.
S'è sempre detto così nel giorno di San Silvestro e l'augurio è ormai diventato uno stereotipo, un banalissimo e forse ipocrita slogan, che ci scivola addosso come l'olio, ogni volta che lo sentiamo. Eppure chi non vorrebbe che il futuro fosse migliore del presente e del passato?
Anche se la realtà ci dimostra che, nel mondo, l'umanità con il suo egoismo non fa altro che peggiorare la vita, c'è sempre chi crede ancora di potere contribuire a frenare l'inesorabile declino.
Penso a quanti offrono il loro tempo per venire incontro alle esigenze di chi soffre per la fame, per le malattie, per le guerre, per i soprusi e le ingiustizie.
Penso a quanti sacrificano sè stessi sull'altare della scienza e della tecnica per cercare efficaci rimedi contro mali incurabili.
Penso a quanti sinceramente si battono, con esemplare comportamento, per educare all'amore, che è generosità ed abnegazione, quando è vero amore, e per aprire l'intelletto e l'animo dei giovani alla comprensione e alla socievolezza.
Penso a quanti con l'Arte - musica, arte figurativa, poesia - riescono ad ingentilire gli animi.
Penso a quanti hanno una preghiera per la Pace nel mondo.
PURTROPPO NON RIUSCIRO' A PENSARE A QUANTI FANNO POLITICA, SE LA POLITICA DOVRA' CONTINUARE AD OPERARE CON I PROTAGONISTI CHE ADESSO SI RITROVA.
Fra Galdino
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