domenica 15 giugno 2008

:IL TRATTO DI STRADA SBAGLIATO : : : : : : : : Finora ci ha fatto sciupare milioni di ettolitri di prezioso carburante



"Questa vasca rotonda che deturpa e interrompe la via Roma, in piazza Duomo, non dovrebbe più avere ragione d'esistere. Intanto perchè toglie un bel pezzo di superficie alla già modesta "agorà" cittadina, apparentemente vincolata a spazio pedonale . Poi, anche per una questione di gusto, o per meglio dire di disgusto, visto che si tratta di una specie di rozzo abbeveratoio, a volte vuoto, altre volte innaffiato da getti idrici antincendio. Quasi sempre inutile, mai decoroso".
Continua ad essere, questo, il mio modesto giudizio su quell'inutile "beviere", dove neppure i cani andrebbero ad abbeverarsi. Visto che non abbiamo più asini da portarci. Ma c'è un altro valido motivo che dovrebbe indurre chi governa la città a togliere di mezzo quell'impedimento al buon gusto e alla circolazione.
Sì, appunto alla circolazione.
Ed è questa la ragione: ormai il costo del carburante è salito alle stelle e tende sempre più ad aumentare. Il buon senso allora suggerisce di ricorrere al risparmio.
Ebbene non vi sembra che sarebbe una buona occasione di risparmio l'eliminazione del circuito, attorno alla Basilica, di tutti i mezzi a motore che, a migliaia, scendendo dalla via Roma non possono transitare davanti alla Chiesa, perchè in quel trattino di strada è stata piantata una vascaccia che vorrebbe essere il simbolo di un'isola pedonale... fantasma?
Che valore può avere quella breve preclusione, quando l'atmosfera resta ugualmente ammorbata dai gas di scarico emessi dai mezzi che, per evitare cento metri di via Roma, ne devono percorrere cinquecento di via Carducci, via Alfieri e via Dante?
Quanti litri di carburante in tantisimi anni, da quando è entrata in vigore questa deviazione, si sono sciupati? E quanti se ne consumeranno ancora?
Ah, già, la linea dell'Amministrazione della Città è quella d'estendere a tutta la via Roma la pedonabilità. Non ci avevo pensato!
Evidentemente questo mio parere è del tutto controcorrente.
Quindi posso parlare soltanto per fare "sputazza".
Lo so, spesso, anche quando si crede di dire cose sensate, il parlarne diventa soltanto "arte leggera".
Così diceva la
bonanima quando scrivevo qualcosa che non gli garbava.
Francesco Cilona

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cilona!! ma anzichè fare tali sparate sull' isola pedonale perchè non ti fai un viaggio al di sopra dello stretto di messina..dove tutti i centri cittadini sono stati trasformati in isole pedonali!!? E tu vuoi levare quell' orrendo, ma nello stesso tempo indispensabile mbeveri?! ma non dir pirlate..
ambrogio salvatore brambilla

Anonimo ha detto...

Caro Ambrogio Salvatore Brambilla, solo tu che hai molto viaggiato e conosci come vanno le cose nelle città del "continente", sai che aria si respira in quelle terre, a salire dalla bella Napoli, dove prima si va e prima si "more".
Ah, Brambilla, Brambilla, Ricordati che questo cognome sa troppo di Padania. E noi qui, nell'Isola del Sole, pur ragionando da "isolani",non sappiamo che cosa siano le in realtà le isole pedonali.Pensaci...Giacomino e abbi pietà della nostra ignoranza.

Anonimo ha detto...

il grado di civiltà di un paese oramai si misura anche dalla capacità che hanno i cittadini di farsi 2 passi a piedi...si risparmia petrolio, si risparmia lo stress continuo del tempo che ci rincorre!!!
Barcellona ha bisogno di una vera isola pedonale anche per ricostruire un luogo di incontro e quindi di scambio di vedute...il sale della democrazia che ...latita

Anonimo ha detto...

Il grado di civiltà di un popolo e quindi di una città si misura non soltanto dai passi che si compiono per spostarsi da un posto all'altro, ma anche dalla possibilità di lasciare un eventuale mezzo privato a casa, consentiti dal fatto che esiste un adeguata rete di pubblico servizio, con autobus che mantengano orari plausibili e collegamenti per l'intero arco della giornata:in maniera da consentire alla popolazione di spostarsi, come avviene in tutte le città civili del mondo. E se possibile, poter contare anche sull'esistenza di taxi, che non siano l'unico rimasto a vegliare la decentratissima stazione ferroviaria. Altro che via Roma pedonale, in una città orba di altre arterie ad essa parallele! Ma quanti sogni, quanti ponti sullo stretto dovremo ancora tollerare?

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