mercoledì 16 maggio 2007
COME PRIMA PEGGIO DI PRIMA
Barcellona ha votato confermando la propria preferenza verso gli amministratori di destra. E non poteva essere che così, considerate le dodici liste che il lanuto regista dalla barba bianca ha avuto la capacità di coalizzare a sostegno del primo cittadino uscente. Suo consanguineo. E' ovvio, però, che non è stato soltanto l'astuto espediente del "listarolo" di destra a far traboccare il vaso delle preferenze, visto che una buona mano sono riusciti a darla, al sindaco Candeloro, addirittura i suoi avversari. I quali non sono riusciti a trovare il "cavallo giusto" su cui puntare. Essi difronte alla ruspa del senatore, d'altronde, non hanno saputo o potuto usare che spuntate zappette dal manico tenero. Puntando su un "coraggioso" candidato udc e su altre "sparse membra" inconsci della portata della macchina organizzativa, messa in moto dal senatore, sono così stati in grado, di scavare soltanto un nuovo fossato fra la politica politicante e le reali esigenze di una città giunta ormai allo sfascio.
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1 commento:
L'analisi è spietata, ma abbastanza convincente. La storia della moltiplicazione delle liste non può ke essere un cavallo di Troia capace d'ingannare la democrazia e di soffocarla.
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