lunedì 7 febbraio 2011
IN "BONTA' LORO" MAURIZIO COSTANZO E ALESSANDRO DI PIETRO INNESCANO UNA POLEMICA SUL POMODORINO DI PACHINO E IL CASO APPRODA IN COMMISSIONE ANTIMAFIA
IN TV DI PIETRO DICE QUALCOSA CHE POI "MITICA"
IN UNA LETTERA CHIARIFICATRICE (CLICCA SUL VIDEO)
In questi giorni, abbiamo sentito molto parlare del pomodorino di Pachino.
A dare stura al gran parlare è stato il talk show "Bontà loro" di Maurizio Costanzo, andato in onda giovedì su Raiuno.
Durante quella trasmissione, imbeccato dal condutttore, il giornalista Alessandro Di Pietro, che alla Rai dà consigli sugli alimenti e offre notizie sui mercati, ha invitato i consumatori a non comprare per un paio di giorni il pomodorino di Pachino perché la filiera troppo lunga sarebbe controllata dalla mafia.
Si diceva praticamente favorevole ad una specie di temporaneo boicottaggio degli acquirenti in segno di protesta.
La rimostranza in effetti c'è stata, ma non dalla parte del consumatore, bensì di qualche ministro, di polkitici e soprattutto di commercianti e di produttori del prezioso solanaceo siciliano.
Tanto che il Di Pietro - da non confondere col fondatore di Italia dei Valori - s'è sentito in diritto-dovere di replicare con una lettera inviata alla Stampa.
Nella quale scrive: "Ribadisco la mia totale e convinta solidarieta' ai produttori agricoli del pomodoro Pachino che nulla hanno a che fare con la criminalita' organizzata e in special modo verso quelli del pachino IGP la cui filiera produttiva non subisce alcuna interferenza sospetta. Nella puntata di "Bonta' loro" ho soltanto detto che se i contenuti delle affermazioni del Procuratore della Repubblica Pietro Grasso risultassero veri e fondati e se davvero il pomodoro pachino costa 11 volte di piu' a causa delle infiltrazioni mafiose sulla filiera, si dovrebbe fare simbolicamente e per un solo giorno lo sciopero del Pachino.
I ministri e tutti coloro che si sono sdegnati dovrebbero invece verificare se davvero la situazione è quella descritta dal Procuratore Grasso e provvedere eventualmente a ripulire il pachino da questi sospetti". E conclude dicendosi "pronto ad invitare in televisione tutti i protagonisti della vicenda per fare chiarezza e per promuovere ancor di piu' il pomodoro pachino come grande protagonista del made in Italy agroalimentare". Intanto, del caso, che tanto scalpore ha suscitato, quasi certamente si occuperà la Commissione antimafia.
L'ha prospettato l'esponente di Fli Fabio Granata asserendo, in una nota, che domani, martedì, chiederà al presidente Pisanu di aprire un'indagine sui fatti denunciati, per accertarne la esatta configurazione ed eventuali responsabilità.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Informazioni personali
- barcellonablog
- barcellona pg, messina, Italy
- Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.
1 commento:
ALESSANDRO DI PIETRO REPLICA AL SINDACO DI VITTORIA SUL PACHINO
A seguito delle dichiarazioni odierne del Sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, il conduttore di Rai Uno Alessandro Di Pietro afferma: “Mi dispiace che il sindaco di Vittoria non abbia visto la puntata odierna di “Bontà loro” a cui ho partecipato, perché avrebbe avuto ampia soddisfazione di quanto è stato detto di recente sul pomodoro pachino. Durante la trasmissione ho voluto esprimere la mia più convinta solidarietà agli agricoltori aderenti al Consorzio del pomodoro pachino IGP che, ho ribadito, è assolutamente scevro da infiltrazioni mafiose in quanto il suo disciplinare di produzione è assolutamente rigoroso in qualità ed inoltre il suo confezionamento e distribuzione è fatto direttamente in loco e non è soggetto a quei riferimenti fatti dal Procuratore della Repubblica Pietro Grasso sulla filiera distributiva. Lo stesso avvocato Giuseppe Galluzza del Consorzio IGP, intervenuto telefonicamente, mi ha dato ragione e ringraziato delle mie precisazioni”
Di Pietro prosegue: “Quando ho detto che si sarebbe dovuto fare uno sciopero simbolico del pachino per un solo giorno, non intendevo boicottare la produzione di questo grande prodotto italiano ma lo dicevo teoricamente per non dare i nostri soldi alla mafia ma soprattutto per dare un segno di protesta legalitaria contro la criminalità organizzata. Il sindaco Nicosia chiede una puntata riparatoria in favore del pomodoro pachino IGP? Ebbene, oltre a quella odierna di “Bontà loro”, diretta da Maurizio Costanzo, metto a disposizione anche una puntata della mia trasmissione “Occhio alla spesa” in favore del pomodorino siciliano, ma lo stesso Sindaco purtroppo ignora che la mia trasmissione in otto anni di vita ha dedicato ben 14 puntate al pomodoro pachino esaltandone qualità, costi e produzione come possono testimoniare la Coldiretti, la Cia e la Confagricoltura”.
Roma 8 febbraio 2011
Posta un commento