Gli Indipendentisti di lu
Frunti Nazziunali Sicilianu –
“ Sicilia Indipinnenti”, hanno emesso un comunicato in cui esprimono la loro partecipazione "al pianto, alla rabbia, al dolore, - ed anche alle riflessioni e alla speranza, - delle popolazioni abruzzesi che sono state colpite dai recenti fenomeni sismici. Peraltro ancora drammaticamente in corso".
"Nel territorio dello
Stato italiano - affermano - non si deve sottovalutare o, peggio, ignorare la realtà di un susseguirsi di terremoti di vaste dimensioni, che hanno finito sempre più con il sorprenderci e con il fare venire a galla lacune ed irregolarità di fondo.
Ciò vale ovviamente soprattutto per la Sicilia, che ha certamente conosciuto (pagandone il prezzo) i più grandi eventi sismici dell’ Europa e del bacino del Mediterraneo.
Nel solo secolo XX abbiamo avuto, nel 1908, il terremoto di Messina e, nel 1968, quello del Belice. Ed una serie di eventi sismici minori, ma comunque gravi, a scadenze talvolta molto ravvicinate."
"Ci appare quindi tragicamente beffardo che si continui a parlare del
ponte sullo Stretto di Messina, che dovrebbe sorgere su una delle aree a più alta intensità sismica, come abbiamo appena detto".
"Peraltro - continua il documento - si tratta di un’ opera faraonica, che non trova adeguate giustificazioni morali, né di altro respiro politico, né di natura economica o di funzionalità. Un’opera inutile e dannosa".
"A questo punto - concludono gl Indipendentisti - riteniamo che sia i Siciliani che i Calabresi, che tutti gli altri cittadini europei di buon senso, sarebbero molto contenti se i fondi esistenti (e quelli in arrivo) per il
ponte venissero utilizzati in modo migliore. Ci permettiamo, quindi, di proporre che i fondi destinati alla minacciata costruzione del
ponte vengano utilizzati e spesi nel modo seguente:
il cinquanta per cento in favore delle popolazioni e delle
zone terremotate dell’Abruzzo;
l’altra metà dovrebbe essere invece destinata ad opere strutturali ed infrastrutturali realmente necessarie ed utili allo sviluppo della Sicilia e della Calabria. Oltre che alla creazione (e/o potenziamento) di ammortizzatori Sociali finalizzati alla istituzione dell
’assegno minimo vitale per i disoccupati, per i non occupati e gli
indigenti e per le famiglie comunque bisognose di sostegno economico."