venerdì 16 marzo 2012

BARCELLONA P.G. = PRE ELEZIONI AMMINISTRATIVE E RELATIVI TRAFFICI PREPARATORI


L'UDC DI CARMELO TORRE ABBANDONA IL "CONCLAVE" DI MESSINA E GUARDA COMPIACENTE LA MANO TESA DAL CENTRODESTRA


Già da giorni avevamo capito che i tentativi di un accordo tra i partiti di centro e il Pd, per la designazione di un comune candidato sindaco alle prossime amministrative di Barcellona, erano talmente sfilacciati da non promettere granchè di positivo. 
E i fatti ci hanno detto che non avevamo sbagliato. 
A darci una prima conferma giungeva intanto una  nota dei giovani democratici che in maniera chiara annunciava la propensione di una buona parte del PD ad affidarsi alla candidatura di Maria Teresa Collica. 
A ribadire che eravamo nel giusto è successivamente arrivata la decisione dell'Udc di tagliare la corda, spiegando - grazie ad un comunicato del segretario comunale Carmelo Torre  - che era impossibile continuare la manfrina con quello schieramento (Terzo Polo, Pd, Mpa) essendoci ormai chiari segni di un'assoluta mancanza di sensibilità e di comprensione nei riguardi del proprio messaggio.
 Per una più chiara comprensione del motivo di rottura, conviene leggere nella sua integrità il comunicato firmato da Carmelo Torre.

"L’Udc di Barcellona P.G., a seguito delle vicende che hanno determinato l’esigenza di emanare un proprio documento con cui si avallava tra l’altro la decisione del Consigliere comunale del  Partito, Dott. Giuseppe Trifilò, di ritirare la propria disponibilità ad accettare la candidatura a Sindaco di Barcellona P.G., sollecitata da partiti del Terzo Polo, Pd ed Mpa, osserva che dal versante di quello schieramento continuano a giungere, a distanza di sette giorni, segnali che denotano la più assoluta mancanza di sensibilità e di comprensione rispetto ai contenuti del nostro messaggio. Diversa, inaspettata e tempestiva è stata, invece, la risposta al nostro documento espressa dalla locale Coalizione di centrodestra che, non solo ha mostrato cenni di condivisione al percorso programmatico cui facciamo riferimento nel testo dell’8 Marzo, ma in segno di rispetto, formale e sostanziale, per facilitare l’avvio di una eventuale ipotesi di dialogo sui contenuti, ha deciso, in maniera autonoma, di fare slittare di una settimana la data delle Primarie di Coalizione già fissata per il 18 Marzo. Fermo restando che come Udc non siamo per nulla interessati al rito delle Primarie, considerandolo tra l’altro uno strumento importato da altre democrazie e non ancora consono alle specificità italiane, siamo tuttavia disponibili, in quanto forza responsabile che opera sul territorio, a sperimentare, con tutta la cautela ed il realismo che il caso richiede, una eventuale fase esplorativa utile a vagliare la possibilità di un percorso programmatico comune che, lavorando in sinergia con le forze che rappresentano la Coalizione di maggioranza,  aiuti nei prossimi mesi e nei prossimi anni Barcellona P.G. ad uscire dalle sabbie mobili del sottosviluppo ed a difendersi dalle nuove ondate della politica di recessione determinata dalla crisi internazionale".

 E adesso, come la mettiamo?
 L'udc di Torre, lusingato dalla manifesta attenzione del centrodestra - leggi cugini Nania -  ma anche incoraggiato dalla linea privilegiata da Dalia, per l'elezione del sindaco di Palermo,  potrebbe afferrare la mano tesa di chi ha governato per dieci anni questa città e, così facendo,  garantire un'ulteriore replica.
Mentre intanto Pd, Mpa e cosiddetto Terzo Polo restano a  guazzare  nel pantano.







ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI MAGGIO: URGE CANDIDATO SINDACO CARISMATICO PER RISOLLEVARCI

Bisogna convincersi che esiste una sola possibilità. 
Se si vuole salvare questa città dallo stato di incuria e di degrado in cui è caduta, bisogna trovare il modo per agganciare l'elettorato in maniera solidale.
Ma, per arrivare a ciò, non bastano le alchimie dei partiti, nè quelle d'un qualsiasi voltagabbana che, dopo avere giostrato in un campo con mire da primato, opponendosi a chi più volte l'ha fregato, nel momento in cui si accorge che non  riesce a superarlo, ne invoca l'alleanza e si fa suo cobelligerante.
Non bastano prove primarie per avere secondarie proficue, e non giova più la speranza di vedere compattare partiti che si dilaniano per loro natura.
Ci vuole - se si vuole davvero salvare la città - una forza d'urto eccezionale, l'arrivo d'un personaggio fortemente carismatico che riesca a spezzare con un suo programma - completamente nuovo e diverso di quelli rimasticati  in questa attesa elettorale dagli  aspiranti  alla poltrona maxima di Palazzo Longano - il quale ci faccia rivivere i focosi scontri d'un tempo, riassistere a comizi  paragonabili a quelli con cui  alcuni personaggi, rimasti emblematici, riuscivano a riempire le piazze della città.

FRA' GALDINO


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PLACIDO MANDANICI E IL NUOVO TEATRO A LUI INTESTATO

In questi giorni, in prossimità di un evento senza dubbio interessante per chi ha a cuore il decoro della città, si sta parlando dell'ultimazione e presentazione al pubblico di una struttura che, per averla, s'è atteso la bellezza di un quarantennio.
Mi riferisco ovviamente al nuovo teatro da intestare a Placido Mandanici, quale giusto compenso per la distruzione di quello di piazza San Sebastiano, su cui s'è ampiamente e con competenza scritto (L’ISMEZ RESTITUISCE IN UN VOLUME INEDITO LA STORIA E LA VITA ARTISTICA DEL TEATRO MANDANICI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO di Salvina Miano).
Ma non tutti sanno chi è stato l'illustre personaggio al quale, come il vecchio teatro, va intestato  il nuovo . Lo dirò in breve per chi lo ignora.
Placido Mandanici, fu a suo tempo un barcellonese doc che nella sua carriera artistica, nè lunga nè breve, riuscì a produrre un'enorme mole di lavori musicali, tra cui parecchie opere liriche - una buffa probabilmente la migliore - balletti, canti, una messa da requiem, componimenti di formazione musicale. E fu uno dei più apprezzati contrappuntisti. Diverse ricerche sono state fatte, per riportare alla luce spartiti della sua notevole produzione artistica, e diversi brani sono stati eseguiti, in concerti fino a pochi anni fa, quando erano ancora in vita e attivi suoi veri ammiratori, cultori della musica.
 Da qualche tempo però non c'è più nessuno che pare abbia stimoli per riprendere il discorso, per organizzare qualche concerto, per fare pressione presso trasmittenti pubbliche e private, perchè si ricordino che è esistito, tra i tanti notissimi e poco noti musicisti, anche un ex grande, la cui musica si potrebbe fare ascoltare almeno agli appassionati di quella classica.
Abbiamo ascoltato, soprattutto su Radio3 e sul programma della notte in filodiffusione, moltissimi brani classici, anche di autori mai prima sentiti, ma nessun pezzo di Placido Mandanici.
Perchè mai questa specie di ostracismo?
Chissà se, ora che a Barcellona sarà restituito un grande teatro - della cui bellezza interna  e funzionalità ce ne accorgeremo presto - chissà se  si riuscirà ad organizzare qualche concorso speciale,  a trovare qualche
escamotage inteso a rispolverare  e fare godere al pubblico la migliore produzione di Placido Mandanici, grazie all'utilizzo della nuova struttura.

giovedì 15 marzo 2012

BARCELLONA P.G. = LAVORI IN CORSO NELLA VILLA "PRIMO LEVI" IN VISTA DELL'INAUGURAZIONE DEL NUOVO TEATRO MANDANICI


Il nuovo teatro da dedicare a Placido Mandanici, per motivi comprensibili, sarà inaugurato prima della scadenza  del mandato amministrativo, detenuto a Palazzo Longano dal sindaco Candeloro Nania.
Per tale motivo, l'impresa appaltarice sta procedendo con ritmo serrato nell'esecuzione dei lavori di rifinitura del manufatto.
Mentre un'altra ditta si sta occupando per riqualificare la villa "Primo Levi", in fondo alla quale sorge il teatro.
Si assicura che, prima dell'inizio della campagna elettorale, ai cittadini sarà dato il piacere e la soddisfazione di assistere alla...raccolta di un frutto che per maturare ha impiegato più di trent'anni.
Infatti il primo finanziamento per l'avvio dei lavori di progettazione e costruzione risale al  1979, essendo sindaco il senatore Carmelo Santalco.

NON PIU' FOSCHIA, MA NEBBIA FITTA TRA PD E PRESUNTI ALLEATI DI CENTRO NELLA SCELTA DEL CANDIDATO A SINDACO.

Mentre tre settori dell'area politica barcellonese già affilano le armi in vista delle quasi certe elezioni amministrative di maggio a Barcellona, ne resta uno (piuttosto misto e un po' forzato, comprendente partiti cosiddetti di centro con l'aggiunta di metà Pd ) che ancora si barcamena nella scelta del personaggio da presentare come candidato sindaco a Palazzo Longano.
E' tanta la foschia in questo "conclave", probabilmente determinata dalle continue fumate nere, che qualcuno dei novelli osservatori politici addetti alla stampa, nel tentativo di scovare qualche indizio, arriva al punto di cambiare sesso a un presunto papabile.
Abbiamo letto, per esempio, che è possibile, in questo cartello,  la scelta del  "nome di Giusy Turrisi come candidata a sindaco di Barcellona, tra Fli, Autonomisti di Base, e parte di Pd  e di Mpa". E ciò perché nei giorni scorsi  si era ventilato che il candidato residuo atteso potesse essere una donna.
Ma allora - viene spontanea la domanda - visto che si tratta di femmina, il candidato Giusy Turrisi di cui si parla, non sarebbe più quel signore di nome Giuseppe,  già segnalato qualche settimana fa e che a suo tempo fece parte d'una amministrazione di Palazzo Longano, nella qualità di vice sindaco?  

Altro che foschia: questa è nebbia fitta. Speriamo che non diluvi.

mercoledì 14 marzo 2012

UN GIOVANE S'E' SUICIDATO: IL FATTO AMAREGGIA E DUOLE IL PARLARNE....

Ieri sera, un amico in un messaggio mi ha scritto:
"Mi diceva mio figlio  di un ragazzo di Barcellona Pozzo di Gotto che si è tolto la vita. Non si sa chi è, vero?"
Ho risposto:"No: generalmente questi eventi difficilmente hanno un nome sulla stampa".
E lui:   "Capito, grazie professore: buona serata".



La risposta da me data si basava su una consuetudine che,  quando scrivevo le mie corrispondenze giornalistiche, il Corriere della Sera e il Giornale di Sicilia mi avevano suggerito di rispettare.
Direi anzi che per prassi - spero ancora vigente -  i suicidi  non venivano pubblicati, a meno che non si riferissero a fatti eclatanti e/o a personaggi noti.
Questo, per rispettare  la privacy e il dolore della famiglia che subisce un tale trauma, e per la pietas che un gesto estremo di tale portata dovrebbe sollecitare.E inoltre per rispetto del lettore perché, spiega lo psicologo,"la notizia di un suicidio lascia sempre un senso di smarrimento in chi la riceve.

Senonché, nella stessa serata, spulciando in internet, m'è capitato di incappare in un sito d'informazioni che dava spazio alla notizia, con precisi dettagli riguardanti nome, cognome, età del suicida, successivi commenti d'amici e conseguente indicazione di altri particolari sul carattere dello sfortunato giovane e sul posto in cui aveva lavorato.
Anche se non sono rimasto allibito per l'inattesa constatazione, essa m'ha amareggiato parecchio, perché m'ha fatto capire quanto ormai tenda ad allentarsi - particolarmente on line - il senso civico della riservatezza, che soprattutto chi ha il compito di diffondere notizie dovrebbe oculatamente misurare, specialmente in occasioni così delicate.









martedì 13 marzo 2012

BARCELLONA P.G.: SOSTENIAMO LA NOSTRA CITTA' DIFENDENDO IL SUO DECORO



Ho scattato queste due foto, oggi pomeriggio: entrambe in via Roma, in posti poco distanti tra di loro.
Esattamente davanti all'istituto tecnico industriale "Copernico" e davanti alla sede del club  "Nuova Igea "Enzo Livoti".
 Ho voluto riprendere le due immagini, spinto dal contrastante loro significato.
E ve le propongo perché possiate - se volete - trarre una vostra considerazione da ciò che esse esprimono.
Spesso - giustamente - protestiamo lamentando la sporcizia e il disordine che purtroppo caraterizzano la nostra città, senza tuttavia ammettere che i primi, a volte e forse anche sovente, siamo noi che contribuiamo a renderla indecente.
Vedete quelle due vaschette di gelato e quella lattina di bibita sul muretto di cinta di un luogo che ha per proprio essenziale mansione impartire educazione ai nostri giovani?
Ebbene sono stati tre giovani, usciti da quell'istituto educativo, che, anzicché buttare i loro rifiuti nei cassonetti o nel cestino posizionati a due metri di distanza, hanno fatto la deplorevole scelta di abbandonarli sul muricciolo esterno della loro scuola.
Sembra una nullità abituale, che tuttavia dovrebbe farci meditare, sul poco amore che gente come questa ha per la città che li ospita.
L'altra foto, che propone l'immagine di un avviso, anch'esso frutto d'un'azione di giovani, rivela - anche se in maniera singolare - l'esistenza di giovani pronti a tenere alta una bandiera che rappresenta la loro città e operano perché sia sostenuta con forza ed orgoglio anche in trasferta.
E' presumibile che ciò sia un misto di campanilismo e d'attaccamento alla squadra, ma è sempre una forma d'orgoglio cittadino che almeno dà la possibilità di sperare in una più profonda dedizione verso la città.

BARCELLONA P.G. = FINALMENTE IL NUOVO TEATRO MANDANICI POTRA' ESSERE CONSEGNATO ALLA CITTA'

 Finalmente un annuncio definitivo, atteso da anni: il sindaco di Barcellona Candeloro Nania ha annunciato che alla fine di questo mese di marzo sarà inaugurato il nuovo teatro da dedicare al nostro musicista Placido Mandanici, in sostituzione dell'altro distrutto in un incendio la bellezza di quasi mezzo secolo fa. Per l'esattezza 45 anni meno due mesi or sono.
Ciò significa che, fra alcune settimane sarà sancito il completamento del nuovo teatro Mandanici, il quale risulterà parzialmente riattato e decisamente modificato all'interno  sulla base di un  progetto compensativo che ne migliora l'estetica e la funzionalità..
Ciò costituirà un vero e proprio miracolo, perché chiuderà una di quelle telenovele senza fine che ci vengono ammannite in quest'Italietta svagata e depresssa, un po' come avviene in televisione per talune fictions americane.
I lavori, per una spesa di cinquemilionitrecentotrentacinque Euro, sono stati affidati per aggiudicazione ad un'impresa competente nel settore e consistono - secondo il relativo progetto - in un'operazione di utilizzo della struttura finora edificata (ma notevolmente danneggiata dal lungo abbandono e da conseguenti azioni vandaliche) con l'aggiunta di tutti gli adeguamenti e gli ammodernamenti previsti dalla progettazione, in maniera da rendere il "nascente" teatro più idoneamente utilizzabile rispetto a quanto stabilito dal progetto originario.

LA PENOSA STORIA DEL NUOVO TEATRO
Da quasi mezzo secolo (45 anni per l'esattezza) Barcellona attende che il "suo" teatro, distrutto da un incendio la notte tra il 31 maggio e il primo di giugno del 1967, venga ricostruito.
Mancava un'ora alla mezzanotte, quando un denso fumo proveniente dall'interno del teatro Mandanici, mise in allarme alcuni cittadini nella vicina piazza San Sebastiano. Uno di essi, il parrucchiere Franz Trovato, senza perdere tempo, telefonò ai vigili del fuoco di Milazzo, alla polizia, ai carabinieri. Intanto le fiamme cominciavano ad alzarsi e, quando giunsero i pompieri, l'incendio era ormai divampato. Seguirono ore di grande suspence. C'era il rischio che il fuoco aggredisse le vicine abitazioni, e diverse famiglie furono costrette a sloggiare. Mentre la piazza si riempiva di gente, le fiamme inesorabili distruggevano quello che lo storico Nello Cassata avrebbe poi definito "l'antico tempio dell'arte barcellonese". Fino a tarda sera in quel "tempio", non più frequentato dalla musa della lirica, c'era stato un affollato convegno delle Acli. Le fiamme si sarebbero sviluppate quasi immediatamente dopo la chiusura di quella riunione. Il sospetto dell'origine dolosa non mancò, ma si parlò anche d'imprudenza e di accidentalità. Si potè tuttavia escludere una sola causa: quella del corto circuito, ritenuta impossibile, essendo stato accertato dai vigili del fuoco che il quadro elettrico era rimasto intatto. "Sino ad oggi - scrisse Cassata nella Storia di Barcellona Pozzo di Gotto - non si è potuta conoscere la verità. Del vecchio edificio, ch'era stato il più grande e glorioso teatro comunale della provincia, secondo solo al "Vittorio Emanuele" di Messina, non rimaneva che il prospetto, con la scritta, intatta, sul frontone, "Teatro Mandanici". Dalle occhiaie vuote, che erano state le finestre, si scorgeva una scena desolante di muri anneriti, di legni affumicati, di travi cadenti". Della ricostruzione dello sfortunato teatro si parlò, con promesse da marinaio, quasi subito: nella immediata campagna elettorale regionale di giugno e in quella dell'anno successivo, per le elezioni politiche nazionali.
Si scomodò, per garantire ai barcellonesi la rinascita del tempio della lirica persino la buonanima dell'onorevole Rumor, in un comizio tenuto in piazza Duomo. E la gente credette che, nel giro di qualche anno, le promesse sarebbero state mantenute. Ci furono però anche gli scettici. E ad essi il tempo avrebbe dato ragione.
Ma continuiamo con la memoria storica. Demoliti i resti del vecchio teatro, si dovettero superare lunghe diatribe, per stabilire, alla fine, che il nuovo teatro si sarebbe potuto costruire su un'area diversa da quella lasciata libera dal "Mandanici". Quindi si diede l'incarico ad un architetto, per la stesura di un progetto. Si era all'inizio del 1971 e si stimò che con un paio di centinaia di milioni di lire si sarebbe potuto costruire sulla base di quel disegno. Ma dovettero trascorrere ben otto anni, da allora, per potere avere la certezza che si sarebbe cominciato a lavorare. In una riunione del consiglio comunale, tenuta il 23 maggio del 1979, il sindaco pro tempore annunciò che l'amministrazione di Palazzo Longano, non avendo potuto ottenere finanziamenti dalla Regione e dallo Stato, aveva deciso di accendere un mutuo di un miliardo di lire con la Cassa Depositi e Prestiti per consentire la realizzazione del progetto, che l'architetto Giovanni Leone di Catania aveva redatto per il nuovo teatro.
Ci fu un sospiro di sollievo, anche se non mancarono per l'occasione i soliti scettici che, facendo riferimento a prevedibili tempi lunghi d'attuazione e alla corrosione valutaria dell'inflazione, poco credettero alla efficacia di quel primo miliardo.
Intanto apparvero i primi intoppi, determinati dalla natura del terreno, scelto per la nuova sede del teatro: una specie di "ruzzola-serpi", a ridosso della villa di via Destra Longano, di natura argillosa, per il cui sbancamento e l'inevitabile palificazione fu giocoforza impiegare gran parte del primo finanziamento.
A questo punto, con crescendo rossiniano, partiva la spesa reale.
Dovendoci addentrare nei meandri dei lotti, per non smarrirci, ventun'anni fa, ci affidammo al filo d'Arianna, gentilmente allungatoci dal dottor Mariano Gangemi, allora responsabile dell'ufficio amministrativo lavori pubblici del Comune, il quale con grande trasparenza ci rese noti tutti i passaggi finanziari, le relative cifre, le imprese esecutrici dei lavori; di cui in parte eseguiti ed il resto in corso d'opera.
"La spesa complessiva, per lavori, oneri tecnici, imposte, attrezzature e parte degli arredamenti - riferiva il funzionario - è di sei miliardi e duecentocinquanta milioni di lire.(Attenzione: la cifra si riferisce a 21 anni fa! n.d.r) I lotti sono in tutto sei. Il primo è di un miliardo, per lavori eseguiti dall'impresa Umberto Sapone; il secondo, per 750 milioni di lire, è stato affidato all'impresa Filippo Rizzo; mentre l'impresa Icedil SpA ha continuato con il terzo lotto, per l'ammontare di un miliardo. Il quarto e il quinto lotto - per rispettivi 500 milioni e un miliardo di lire - sono in corso di esecuzione, ad opera dell'impresa Nicola De Salvo. Restano da appaltare i lavori relativi al sesto lotto, per un importo di due miliardi di lire".
"E allora possiamo essere davvero agli sgoccioli?
"Non essendo un tecnico, non mi sento in grado di sbilanciarmi - risponde diplomaticamente Gangemi - ma se dovessi esprimere un parere empirico, sulla base dei lavori finora eseguiti e delle somme impiegate, direi che i tempi lunghi ormai sono passati".
Questa dichiarazione risale a novembre del 1991, ventuno anni fa. I fatti ci dicono che, purtroppo, quel parere dovette essere un po' troppo empiricamente ottimistico, visto che i tempi già lunghi allora si sono allungati ulteriormente fino al 2012.
E adesso giunge la fine con la grande speranza che l'ultima notizia apra il nuovo teatro a iniziative artistiche di successo.

MILAZZO: SOLIDARIETA’ A MARANO E A CHIUNQUE LOTTA DEMOCRATICAMENTE PER L’AMBIENTE E IL FUTURO DELLA CITTA’.



Non è il momento di guardare al colore politico, ma più e meglio di sostenere convintamente la battaglia coraggiosa portata avanti da Giuseppe Marano. “.
 Inizia così la nota del Segretario Provinciale del Frunti Nazziunali Sicilianu -  – “Sicilia Indipinnenti”, Fabio Cannizzaro che interviene sull’annosa ed a oggi irrisolta questione dell’inquinamento del territorio milazzese.
Noi Indipendentisti progressisti siamo solidali con il consigliere comunale Marano, con le associazioni civiche ed ecologiste milazzesi  che negli anni hanno sollevato il problema, che hanno mantenuto accesa l’attenzione sulla salute dei cittadini  e sullo scempio del loro territorio.
 Condividiamo, dunque, la richiesta di Marano di avere informazioni aggiornate dal Prefetto, massimo rappresentante del Governo Centrale nel messinese,  sullo stato della situazione ambientale in città e su cosa si sta facendo concretamente in merito.
Prosegue poi  il Segretario Provinciale del F.N.S. affermando:Crediamo che a Milazzo, che  ha subito a lungo un pesante inquinamento, si debba e si  possa avviare, senza più tentennamenti,  una reale, concreta EXIT STRATEGY  che porti a sanare, bonificare e se possibile risolvere, in tempi brevi e certi, l’inquinamento pregresso e quello attuale.
Per canto suo ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu si impegna a vigilare democraticamente affinché davvero i milazzesi e più ancora  le future generazioni possano vivere, finalmente libere dall’inquinamento e/o da ogni condizionamento, non escluso quello occupazionale, per recuperare, così,  il piacere di stare in un territorio che può tornare ad essere noto per le sue bellezze e non tanto per l’inquinamento o i miasmi.”.

La nota del segretario provinciale del FNS, fa seguito alla recente iniziativa del  consigliere comunale di Milazzo Giuseppe Marano che ha presentato al commissariato di polizia esposto-denuncia per gli odori molesti di gas avvertiti nei i giorni scorsi, in diverse zone del milazzese (Villa Grazia, San Giovanni e Centro urbano), allegando in copia una nota dell'Arpa Sicilia inviata a tutti gli enti preposti con all'oggetto: “Emissioni moleste da raffinazione di idrocarburi nel comprensorio di Milazzo”.

lunedì 12 marzo 2012

A QUATTRO MESI CIRCA DALL'ALLUVIONE ANCORA SI DISCUTE SU COSA FARE PER RIPRISTINARE L'ATTRAVERSAMENTO DEL TORRENTE LONGANO A CALDERA'

Tra dieci giorni saranno passati quattro mesi da quando, il 22 novembre, la fanghiglia dei torrenti e delle saie, esondando, ha invaso gran parte di Barcellona Pozzo di Gotto.
Dopo quelle ore drammatiche e i successivi giorni di angoscia e di fatica, si attendeva che le promesse d'aiuto alla città venissero presto confermate dai fatti, di maniera che - anche se gradatamente - si potesse avviare il ripristino delle infrastruture andate in rovina.
Per prima essenziale cosa s'è creduto che al più presto si volesse mettere mano al ricollegamento delle sponde del Longano in prossimità della foce, dove la violenza d'urto della piena aveva fatto crollare il ponte Spinesante-Calderà.
Sono trascorsi centodieci giorni da quel disastroso evento e solo adesso - dopo le urlate richieste dei cittadini e dei loro rapresentanti alla Provincia regionale - si ventila che il presidente dell'Ente interpellato, Nanni Ricevuto, stia vagliando  la possibilità di intervenire concretamente, ricorrendo ad  una soluzione che consenta provvisoriamente l'attraversamento, non solo pedonale, del torrente.
Almeno nel periodo estivo. 
Ciò avverrebbe mediante il ricorso ad una struttura noleggiata da posizionare a sostegno del piano di carreggiata, ceduto alla violenza della piena.
La spesa sarebbe di circa duecentomila euro e la disponibilità d'uso limitata a sei mesi, tanto quanto basterebbe per alleviare il disagio con l'approssimarsi della stagione balneare.
Si tratterebbe quindi ancora una volta di soluzione provvisoria, ovviamente per disponibilità finanziaria carente. Il solito intervento provvisorio che, in questa nostra provincia, si identifica spesso con il definitivo.
 Basta ricordarsi della provvisorietà dei cinque locali scolastici,  in cui da anni sono "ricoverati" gli studenti del liceo scientifico "E. Fermi", in questa nostra bistrattata città, per rendersene conto.
Experientia docet.

BARCELLONA: DA MESI UN'INFILTRAZIONE D'ACQUA AL MONTE DI PIETA' VIENE AFFRONTATA CON UNA ...BACINELLA

Ci sono aforismi  siciliani che sono veri e propri squarci di vita, tanto il loro significato coglie l'essenza della realtà umana.
Me ne vengono in mente, adesso, due che hanno per oggetto la "schizzera", quel petulante gocciolio dal soffitto, per  infiltrazione d'acqua attraverso il tetto quando piove.
Eccoli: "A schizzera o capizzu tantu dura chi ti percia a testa"; "A schizzera tantu dura chi inchi na giara".
Non ci vuole molto per capire il significato dell'uno e dell'altro detto: A schizzera o capizzu raffigura  l'assillo  costante d'una  viva preoccupazione.
 Non si riesce a capire, invece, che cosa significa la schizzera che, ormai da mesi, gocciola alla sommità della scala che porta al primo piano dell'ex Monte di Pietà, nell'androne della sala conferenze e del salone d'esposizione a vetri, di solito adibito a mostre artistiche.
Avrete capito dove, ma non capirete forse perché mai si faccia rovinare un così importante ambiente pubblico, lasciando gocciolare una schizzera con l'inutile rimedio della classica bacinella di platica che, riempiendosi presto d'acqua, trabocca se non viene svuotata con frequenza: compito seccante che non sempre può essere espletato.
Rebus sic stantibus tocca allora domandarsi: "Non sarebbe più opportuno riparare il tetto e  togliersi così questa assillante schizzera?"








domenica 11 marzo 2012

SEBASTIANO GIUNTA E AGAVE BLU IN MOSTRA A SAN VITO =CELEBRATA LA DONNA ALL'OASI DI BARCELLONA




  



E' in atto fino al 28 marzo, presso l'Auditorium S. Vito di Pozzo di Gotto, la mostra d'arte "Orizzonti di Luce".

Presentata stasera dal prof. Alberto Genovese, presente il sindaco Candeloro Nania, è costituita da un'ampia "personale" del pittore Sebastiano Giunta e da una mostra collaterale di altri tre  artisti.
  Accanto all'ampia produzione di Giunta, costituita da numerose opere in acrilico su tela di notevole effetto visivo, espongono Giuseppe Bucolo, Lidia Muscolino, Anna Parisi, del gruppo artistico "Agaveblu".  

Nella stessa serata, nella sala conferenze del Monte di Pietà di Barcellona, è stata celebrata la Giornata della Donna 2012, patrocinata dal Comune ed organizzata dll'Accademia Artistica Musicale e da FilicusArte.
Notevole la partecipazione alla manifestazione di un pubblico in gran parte femminile particolarmente versato ai problemi che interessano la famiglia e la cultura.
Diversi gli interventi riguardanti le condizioni della donna e le relative esigenze di progresso non ancora completamente soddisfatte. 

Sulla specificità delle competenze e delle capacità della donna sono intervenute le dottoresse Stella Maris Natoli, Franca Raimondo, Giulia Carmen Fasolo.
 Negli intervalli, tra un commento e l'altro, il giovane pianista Giuseppe Bellinvia ha intrattenuto il pubblico con pezzi abilmente eseguiti.

BARCELLONA P.G.: CIRCOLAZIONE CAOTICA E ASSOLUTA ASSENZA DI SEGNALETICA E DI SEMAFORI SONO LA PRIMA CAUSA DEGLI INCIDENTI STRADALI

 SPESSO TRA GLI UTENTI DELLA STRADA MANCA IL SENSO CIVICO DELLA MISURA E DEL RISPETTO DELLE REGOLE


Maledetti incroci stradali senza semafori! Ieri sera incidente tra due auto con ferito all'incrocio tra via Amendola e copertura del Longano. Come spesso avviene, lo stop viene ignorato e lo scontro è inevitabile. Ho assistito spesso all'attraversamento di incroci di mezzi con andatura sostenuta che hanno ignorato completamente la segnaletica. Chi aveva la precedenza s'è dovuto arrendere all'arroganza!

Ho rubato a Marcello Crinò foto e imprecazione - che condivido in pieno

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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