INTERVIENE IL FRONTE NAZIONALE SICILIANO NELL'ANIMATO DIBATTITO SUL PARTITO DEL SUD
Giuseppe Scianò =Dicevamo che dalla Sicilia sono spesso partiti gli spunti per un sommovimento della politica nazionale.
Solo che, una volta avvenuto, il
nuovo è stato carpito e spesso utilizzato a discapito di chi l'aveva incentivato. Oggi, sempre partendo dalla Sicilia, qualcosa di nuovo sta accadendo ed ecco che forze centrifughe si stanno avventando per dissolverne la sua natura originaria.
Appare pertanto significativo quanto, per l'occasione, viene denunciato dal Fronte Nazionale Siciliano.
"I tanti dibattiti ed i servizi giornalistici, che si sono sviluppati sotto il Solleone, sulla probabile nascita di uno o due o tre "partiti del Sud" - si legge in un comunicato del FNS firmato dal segretario politico Guseppe Scianò - potrebbero essere, senza dubbio, più utili e produttivi se si caratterizzassero per maggiore serietà e completezza. Non dovrebbero, pertanto, a nostro modesto avviso, prescindere dalla rivisitazione (in termini attuali e concreti, ovviamente) degli effetti devastanti, ed ancora oggi imperversanti, della questione meridionale e della questione siciliana Non dovrebbero ignorare la egemonia imperial-cononialistica degli interessi del NORD su quelli del SUD e della SICILIA. E non dovrebbero sottrarsi all'obbligo moale e politico di evidenziare le tragiche conseguenze della "mala unità" d'ITALIA, realizzata nel 1860, per la quale, com'è noto, si stanno cercando disperatamente nuovi miti e nuove bugie che ne esaltino la presunta validità anche per i Popoli del SUD. I vecchi miti, compreso quello di Garibaldi, infatti, non reggono più di fronte al revisionismo storico in corso".
Nel comunicato si sottolinea che, oltre che sociali, la Questione Meridionale e la Questione Siciliana vanno inquadrate come "vere questioni nazionali"., cioè "di
nazionalità e di
popoli liberi e di forte identità, "conquistati", "schiavizzati", "denazionalizzati", "de-statualizzati", "deculturizzati". Di Popoli, cioè, privati delle loro ricchezze, della loro economia, e ridotti, di fatto, a
colonie di sfruttamento, a vantaggio delle Regioni Settentrionali.." Una tesi, questa, speculare, completamente opposta a quella sostenuta dalla Lega di Bossi, che parla sempre di sfruttamento delle sostanze del Nord da un sud parassita:
"Dopo il 1860 - ricorda il F.N.S. - seguirono decenni di persecuzioni, di espoliazioni, di deportazioni, di rappresaglie, di decimazioni, per le popolazioni del Sud e della Sicilia. Seguì anche la grande diaspora. Quell'emigrazione, cioè, di massa verso il Nuovo Mondo (come si diceva) e verso altri Paesi. Per la cronaca: prima dell'Unità d'Italia il triste fenomeno dell'emigrazione era conosciuto e vissuto soltanto dalle misere popolazioni dell'Italia Centro-Settentrionale (Padania compresa)".
" La verità - si sottolinea in fine - è scomoda e lacerante. E' difficile (anzi impossible) che il Politico del SUD sia senza peccato. Non si potrà prescindere, pertanto, dai mea culpa. Ma è pure vero che la verità' è sempre rivoluzionaria. E che, con la verità dalla parte loro, i Popoli del SUD e della SICILIA potranno iniziare quel percorso
rivoluzionario", in senso politico, culturale e morale, senza il quale non si può uscire dal fondo del sacco del neocolonialismo".