sabato 21 novembre 2009
STRONZO CHI PARLA...TROPPO
LA SOCIAL CARD IMPLODE COME OGNI INIZIATIVA NOSTRANA
Vi ricordate della "social card"?
La tanto pubblicizzata tessera dei poveri, distribuita poco prima dell'ultimo Natale?
Che fine ha fatto? Funziona ancora? E se sì, quanti sono i fruitori?
A 12 mesi dal suo lancio, la carta acquisti ha raggiunto meno della metà dei "bisognosi" previsti dal ministero dell'Economia: 627mila le richieste accolte e solo 450mila i beneficiari attuali, di fronte a una previsione governativa di un milione e 300mila persone.
Cosa non ha funzionato? "Requisiti troppo stretti e procedure farraginose", rispondono i sindacati.
Quanto vale? 40 euro al mese, caricati bimestralmente.
A circa un anno dal lancio, come è andata a finire? I numeri ufficiali forniti dal ministero dell'Economia parlano chiaro: 830mila sono le richieste ricevute, 627mila quelle accolte. I beneficiari attuali della carta sono però solo 450mila (ben al di sotto del milione e 300mila attesi dal ministero dell'Economia), i soldi caricati sulle carte sono stati finora 306milioni e di questi sono stati spesi 240milioni, per un totale di nove milioni e mezzo di acquisti effettuati.
La Social card continua… ma i fondi no
Il ministro Sacconi aveva annunciato, a giugno scorso, che sarebbero stati rivisti i severissimi paletti per avere accesso alla carta.
Ma non se n'è fatto più nulla. E, come non bastasse, la stessa legge sullo Sviluppo, che doveva contenere le attese novità, “sposta” i fondi. destinati inizialmente alla “tesserina”, ai Comuni, che potranno usarli come meglio credono.
venerdì 20 novembre 2009
ATTENTI A QUEI 4: NELLA BOLLETTA ATO DEL TERZO QUADRIMESTRE POTREBBE APPARIRE LA RICHIESTA DI PAGAMENTO DI QUATTRO CONGUAGLI, NON SI DEVONO PAGARE!!
SI RIFERISCONO AI QUADRIMESTRI COMPRESI TRA 01/09/2005 E 31/12/2006
Con comunicato del 17 novembre 2009 la Società d'ambito ATO ME2 S.p.A. ha reso noto che qualora gli utenti riscontrassero nella fattura relativa al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti emessa per il 3° quadrimestre 2009 le seguenti voci:
➢ conguaglio art. 49 D.Lgs. 22/97 – 01/09/2005 - 31/12/2005
➢ conguaglio art. 49 D.Lgs. 22/97 – 01/01/2006 - 30/04/2006
➢ conguaglio art. 49 D.Lgs. 22/97 – 01/05/2006 - 31/08/2006
➢ conguaglio art. 49 D.Lgs. 22/97 – 01/09/2006 - 31/12/2006
le stesse possono essere eliminate, potendosi procedere al pagamento soltanto delle restanti somme indicate in fattura.
Per il pagamento delle somme effettivamente dovute potranno essere utilizzati degli ordinari bollettini di pagamento in conto corrente postale, opportunamente compilati con l'indicazione dell'importo corretto.
Gli sportelli dell'ATO ME2 S.p.A., in via Statale S. Antonino n. 461, sono comunque a disposizione degli utenti per ogni chiarimento.
La Società d'ambito ha peraltro precisato che l'inserimento di tali importi nelle fatture
recapitate agli utenti é avvenuto per errore della società incaricata dell'elaborazione e stampa
delle fatture e che tale inserimento non é stato richiesto, né autorizzato, dalla Società ATO
ME2 S.p.A. .
Il comunicato diramato dalla Società ATO ME2 S.p.A. precisa inoltre che la
scadenza delle fatture a conguaglio 2005/2006 emesse in data 10 luglio 2009, già
rinviata al 31 dicembre 2009, é ulteriormente prorogata al 31 maggio 2010.
ATTENZIONE: A margine della fattura ultima recapitata, si legge in grassetto che la tariffa non è assoggettata a I.V.A., come da sentenza n.338 del 24-07-2009 della Corte Costituzionale.
Il che significa che l'IVA aggiunta, e dall'utente pagata, nei precedenti quadrimestri, è stata abusivamente imposta?
Ci sarà restituita?
E se sì, in che modo?
Volete vedere che non si troverà nessuno che ce lo spiegherà?
COMMISSARIATI MOLTISSIMI COMUNI SICILIANI E DUE PROVINCE REGIONALI PER TARDATO AGGIUSTAMENTO DEL BILANCIO
A distanza di un paio di mesi, si ripete per l'aggiustamento al bilanciO comunale ciò che è accaduto a causa del mancato appuntamento di numerosi Comuni all'obbligo di approvazione del bilancio di previsione entro i termini stabiliti.
L'assessore regionale agli Enti Locali, Caterina Chinnici, ha deciso di commissariare 133 Comuni e 2 Province regionali (Agrigento e Ragusa) per non avere ancora adottato la delibera di riequilibrio di bilancio per il 2009, i cui termini, fissati per legge, sono scaduti il 30 settembre.
Tra i Comuni elencati per la provincia di Messina ci sono quelli di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo. Complessivamente nella nostra provincia sono 38:
Acquedolci, Alcara Li Fusi, Barcellona, Capizzi, Capo d'Orlando, Caronia, Casalvecchio, Condrò, Ficarra, Furnari, Galati Mamertino, Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, Librizzi, Limina, Milazzo, Mirto, Mistretta, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Naso, Novara, Oliveri, Pace del Mela, Reitano, Roccalumera, Rometta, San Fratello, Santa Lucia del Mela, Santa Marina Salina, Scaletta, Taormina, Terme Vigliatore, Torrenova, Tortorici, Tusa e Ucria.
"È un provvedimento straordinario che, però, non vuole essere assolutamente sanzionatorio - spiega l'assessore Chinnici - anzi ha lo scopo di andare incontro a quegli Enti locali che, per motivi diversi, non sono stati in grado di poter approvare o predisporre la relativa delibera. La nomina dei commissari, così come previsto dalla legge, si rende necessaria perché un terzo delle amministrazioni locali non ha ancora provveduto".
I commissari avranno il compito di velocizzare l'iter, sollecitando le amministrazioni alla predisposizione della relativa delibera di ricognizione degli equilibri di bilancio ed assegnando ai Consigli, un termine per l'approvazione. In caso contrario, saranno i commissari ad adottare lo strumento finanziario, ma a quel punto scatterebbe, automaticamente, la sospensione ed il successivo scioglimento dell'organo consiliare.
Chi ci segue ricorderà che in occasione della precedente delibera di commissariamento, che pure allora includeva il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, si registrò un'alzata di scudi da parte dei nostri amministratori, i quali asserivano che il Consiglio Comunale aveva puntualmente approvato il bilancio e che quindi l'operazione dell'assessorato era frutto d'un disguido.
Sarà così anche adesso?
GESENU INTENDE TIRARSI FUORI DAL CAOTICO MONDO DELLA SPAZZATURA NELL'AMBITO TERRITORIALE (pseudo)OTTIMALE MESSINA2
La Gesenu, che già nella scorsa primavera aveva minacciato di farsi fuori dall'ormai insostenibile situazione determinata dall'accumulo di credito, per inadempienze di ATO e Comuni debitori, stavolta sembra fermamente decisa a passare alle vie di fatto, dopo che per alcuni mesi era stata possibile una tregua favorita dall'arrivo di un contributo tampone della Regione, di due milioni di euro, acquisiti attraverso i Fondi di Rotazione.
Si sarebbe trattato comunque di una semplice "aspirina", palliativa a fronte della effettiva necessità di raddrizzamento dei conti.
La situazione finanziaria, secondo informazioni dell'Azienda date ai Sindacati già nello scorso mese d'aprile, sarebbe stata talmente pesante da fare apparire una goccia in un mare il sostegno della Regione: si parlò allora di credito, accumulato da Gesenu, pari a circa 26 milioni di euro, dal maggio 2005.
Successivamente c'è stata una tregua, tramite l'interessamento dei sindacati, quando nel settembre scorso in un incontro s'è concordato coi "confederali" di stabilizzare la situazione: e da allora il territorio è stato mantenuto in condizioni d'igienicità accettabili.
Adesso la situazione è nuovamente precipitata e il fatto che Gesenu ha messo nero su bianco lascia temere scarse possibilità di desistenza dall'intenzione di mollare.
E, come ebbe a dire in occasione della prima minaccia il sindacalista consigliere comunale Orazio Calamuneri, grave è il pericolo che verrebbe determinato dall'eventuale abbandono da parte della ditta appaltatrice.
In una lettera aperta, indirizzata al Sindaco di Barcellona, Nania, al Presidente della Provincia, Ricevuto, e al Governatore di Sicilia, Lombardo, il consigliere Calamuneri, in quell'occasione,
rendendosi conto dell'errore di alcune amministrazioni che ritenevano positiva la rinuncia della Gesenu, senza considerare lo sfascio che ciò avrebbe determinato, scriveva: "Non si può determinare un piano alternativo nell'arco di qualche mese, nè risolvere il problema finanziario. La soluzione di tale problema (che è di medio e lungo termine) passa attraverso una radicale riforma dell'ATO, un "sito" pubblico per le discariche e una ferrea civile raccolta differenziata, attualmente vicina allo zero, che poi significa non solo risparmio, ma addirittura guadagno per l'ente".
Adesso, la situazione sembra ancor più complicata e non si capisce bene come andrà a finire. L'ATO ME2, pur con un nuovo presidente del CdA, deciso a portare ordine in quell'Amministrazione, sarebbe in grado di sopperire alle grosse incombenze conseguenti al "fuori mi chiamo" dell'Azienda creditrice?
giovedì 19 novembre 2009
SE IL PONTE SULLO STRETTO DOVESSE PORTARE RICCHEZZA E BENESSERE PERCHE' BARCELLONA NON DOVREBBE ATTREZZARSI?
La scelta del Consiglio Comunale potrebbe essere stata suggerita dall'approssimarsi della posa della prima pietra inaugurale (23 dicembre) d'avvio alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. La cui importanza - sicuramente i nostri consiglieri l'avranno capito - comincerà a farsi sentire sin dai primi mesi del 2010.
A suggestionare i consiglieri potrebbe essere stata la lettura di un entusiastico articolo, intitolato "Ponte, occupazione e ricchezza su Messina", apparso su un sito siciliano, e in cui a far da galeotto potrebbe essere stato il brano qui sotto riportato:
LEGGIAMOLO:
"Una parte degli abitanti della provincia di Messina non si è resa conto di ricchezza e occupazione che arriveranno in quel territorio a cominciare dal 2010. Ricchezza e occupazione che incrementeranno mese dopo mese, fino ad andare a regime quando all’infrastruttura lavoreranno oltre 10.000 persone in massima parte della provincia stessa.
Questa gente dovrà alloggiare, mangiare, trascorrere i fine settimana (per coloro che provengono da fuori provincia). Accoglieranno in qualche caso i propri cari. Tutto questo metterà in moto un volàno economico di servizi, di B&b ed alberghieri, di ristorazione, di accoglienza, dell’artigianato e del commercio, nonché servizi ludici.
Il general contractor (la cordata guidata da Impregilo) gestirà a valle moltissime imprese, anche in questo caso locali, che si occuperanno non solo della costruzione dei due immensi pilastri di 400 metri di altezza, ma anche dell’assetto del territorio e delle innumerevoli opere di raccordo fra lo stesso ed il manufatto. Poi vi sono le opere a più alta qualificazione professionale, il vero e proprio Ponte sospeso, ove interverranno tecnologie di primo livello e quindi vi potrà essere un trasferimento di competenze anche alla manodopera locale".
Cosicché la costruzione del Ponte, già a partire dal prossimo Capodanno, sarebbe fonte di lavoro, crescita di commercio, occasione di proficua ospitalità.
Stando così le cose, chi non avrebbe intravisto una grossa opportunità nella potenzialità d'un parco commerciale?
Specie se si pensa che - come solitamente avviene - passeranno decenni prima che tutto vada a buon fine?
Potranno essere quindi decenni di vacche grasse per tutti i lavoratori e gli operatori di Messina e provincia.
E la gente potrà vivere felice e contenta, perchè al benessere familiare s'aggiungerà l'entusiasmo operativo che spronerà a rimboccarsi le maniche per mettere in sesto idrolgeologico il territorio, putroppo acciaccato, costruire nuove strade e tutte le infrastrutture degne di di far la corte al gigante dello STRETTO..
CATENE E TRONCHESI DAVANTI A MONTECITORIO
Proteste contro il provvedimento che privatizza l'acqua in Italia.
Contro la liberalizzazione si sono schierate, oltre all'opposizione, le associazioni dei consumatori e la Cgil che parla anche di favori alla criminalità. Alcune Regioni hanno già in cantiere un ricorso alla Corte costituzionale e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha detto che nel decreto ci sono «forzature» che calpestano «la leale collaborazione istituzionale». Critico anche il presidente dell'Anci, l'associazione dei comuni italiani, Sergio Chiamparino.
Questa mattina una decina di rappresentanti del Forum italiano dei movimenti per l'acqua si sono incatenati alle transenne davanti a Montecitorio per protestare contro la privatizzazione dell'acqua. Le forze dell'ordine sono intervenute subito con le tronchesi per tagliare le catene. I manifestanti hanno poi srotolato striscioni con scritto "Acqua, a quale costo?" gridato slogan come “Se voti la privatizzazione dell'acqua, non lo fai il mio nome”.
FNS indipendentisti progressisti solidalissimi con i lavoratori fiat di Termini Imerese e le loro famiglie
Gli Indipendentisti del Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipinnenti”, che più volte avevano manifestato preocupazione per l'incerto avvenire della Fiat di Termini Imerese, "inascoltati dalla politica e da molti settori del sindacato", di fronte ad una questione "del tutto attesa e prevedibile," ora che essa “esplode”, fanno notare con rammarico come "gli stessi che prima negavano, minimizzavano sono pronti ( a parole), ora, a strapparsi le vesti!"
"Davvero uno spettacolo, politico e non solo politico - scrivono in un loro comunicato - da far compassione, a cui , non sfuggono, neppure taluni settori dell’autonomismo e pure del sicilianismo".
"Noi Indipendentisti Progressisti F.N.S. - sottolineano - siamo stati, siamo e saremo sempre , invece, accanto ai lavoratori, alle lavoratrici, alle loro famiglie e all’intera Cittadinanza termitana ( a cui per decenni non è stata offerta né alternativa né alcuna altra prospettiva d’indirizzo che non fosse l’auto o il suo indotto, auto fiat e soltanto fiat)."
"Le iniziative di lotta poi, a nostro avviso, devono tener conto di questi atteggiamenti, dilatori e negazionisti, che certa politica ha messo in campo, sino ad ieri, e occorre non accontentarsi più di mere promesse, da dovunque vengono".
RESTA INCOMBENTE L'AGITAZIONE DEI NETTURBINI
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BARCELLONA P.G. (ME) 18/11/2009
Riceviamo e rendiamo noto il seguente comunicato sindacale
Purtroppo, continua l’azione di accanimento contro gli Operatori Ecologici dell’ATO Me/2 posto in essere dalla GESENU e dall’ ATO Me/2 i quali arrancano nel gestire un sistema, quello degli Ambiti Ottimali così come concepiti in Sicilia, fradicio.
A fronte delle garanzie avute nel corso dei numerosi incontri con Gesenu e ATO, circa la puntuale erogazione delle competenze salariali maturate a favore delle Maestranze, con imprevedibile rammarico constatiamo che qualcuno scherzava. Infatti, all’insaputa delle rappresentanze Sindacali Aziendali è stato canalizzato a favore dei dipendenti il 50% del salario maturato lo scorso Mese di Ottobre la cui scadenza contrattuale è prevista per il giorno 15 di ogni Mese.
Con l’aggravante che assistiamo alla tarantella dello scarica barile tra GESENU e ATO sicuramente per beghe e fatti di cui i Lavoratori e il Sindacato neanche lontanamente sarebbero responsabili.
Intanto, il governo regionale, incurante e sordo al coro di proteste dei siciliani stanchi di convivere con montagne di cumuli di immondizie sotto casa e sui marciapiedi e con gli operatori ecologici, da anni, in stato di agitazione permanente per ottenere il modesto salario, continua a cincischiare con ostinato immobilismo a non decidere sulla riforma del sistema raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani causando al contempo tanto danno: alle tasche dei cittadini utenti, all’immagine dell’isola e alla salubrità dell’ambiente.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali Fp/CGIL, FIT/CISL e UILTRASPORTI a fronte di fatti così gravi hanno avviato la procedura di preavviso dello sciopero con astensione dal lavoro atteso che, tra l’altro, resta in vigore lo stato di agitazione di tutto il personale.
E’ stato, altresì, richiesto un incontro al Sig. Presidente dell’ATO Me/2 e al commissario ad acta e altra richiesta di incontro è stata avanzata alla Soc. GESENU.
mercoledì 18 novembre 2009
L'ACQUA ELEMENTO PREZIOSO NON PUO' E NON DEVE ESSERE ELEMENTO DI SPECULAZIONE
La mossa del governo ha suscitato la reazione immediata di Cittadinanzattiva, che ha promesso l'inizio di una raccolta firme per chiedere un referendum. "Il governo si è bevuto la fiducia dei cittadini", ha dichiarato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. "Blindando l'acqua nel decreto Ronchi, l'esecutivo ha dimostrato di essere più preoccupato di assecondare gli interessi dei gruppi industriali privati che di regolamentare un settore vitale per la società con la costituzione di una Autorità", ha proseguito.
Secondo le associazioni dei consumatori, la liberalizzazione dell'acqua prevista dal decreto peserà sulle tasche degli italiani con aumenti a due cifre, compresi tra il 30 e il 40 per cento.
Un articolo di grande attualità, scritto da Enrico Borrelli il 1.12.2007, sembra scritto stamattina.
Ne riportiamo una larga parte, che vale la pena leggere e meditare.
L'acqua è un bene naturale e un diritto umano universale. La disponibilità e l'accesso individuale e collettivo all'acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili ed inviolabili della persona.
In tutti i Comuni in cui c'è stata la privatizzazione dell'acqua, giustificata dalla necessità di “modernizzare” la gestione delle risorse idriche, c'è stato un aumento considerevole delle tariffe e, cosa ancor più grave, sono scattate subito le interruzioni del servizio per quanti non riuscivano a pagare le bollette.
L'acqua non può essere trattata come una merce così come altri prodotti. Siamo di fronte a un bene pubblico che non può e non deve finire in mano ai privati che hanno un unico interesse: aumentare i loro portafogli. Serve, pertanto, un'azione forte da parte dello Stato centrale, ma anche da parte dei Comuni che devono respingere ogni tentativo di privatizzazione.
L'acqua è uno dei beni più preziosi per la vita, come l'aria. Con l'acqua si sopravvive, senza non esiste cibo o sostentamento di sorta. Senza acqua pulita e sicura non esiste situazione sanitaria soddisfacente e senza questa non si puo' combattere la miseria. Eppure il 40% degli abitanti del mondo soffre la penuria d'acqua. E quando si parla del 40% ci riferisce a oltre due miliardi di persone.
Ma non bisogna credere che la mancanza d'acqua sia un problema del terzo mondo. Anche nella nostra Italia, uno dei paesi più industrializzati al mondo, nove milioni di famiglie non hanno acqua a sufficienza e, periodicamente, assistiamo a scene indegne di un Paese “normale” e la protezione civile deve intervenire con autobotti per garantire almeno le forniture minime che assicurino la sopravvivenza.
Per questo crediamo che l'acqua non possa essere considerata come un bene economico nè tantomeno una merce. L'acqua è un bene primario, un diritto per tutti gli esseri umani e come tale non può essere oggetto di alcuna privatizzazione.
Ma perchè in Italia c'è una situazione così critica? Alla base delle carenze idriche nel nostro Paese ci sono le perdite degli acquedotti che sono stimate mediamente nel 30-40% dell'acqua trasportata e circa la metà dei Comuni italiani è senza impianti di trattamento degli scarichi.
Ma siamo proprio convinti che ad occuparsene debbano essere i privati? Personalmente credo di no e credo, invece, che sia lo Stato a doversi assumere l'onere di risistemare la rete idrica riducendo gli sprechi e, quindi, i costi. Basta rinunciare a qualche faraonica e inutile opera e i soldi necessari si trovano.
Credo, per esempio, che ai siciliani interessi di più avere l'acqua per bere e lavarsi piuttosto che ridurre i tempi per raggiungere la Calabria con un ponte, per di più pericoloso perchè sarebbe costruito in una zona altamente sismica.
E poi siamo sicuri che i privati lavorano meglio? Sono tanti i casi di errori commessi dagli “efficienti” privati. Errori che hanno costretto le Amministrazionia chiudere i rubinetti, nonostante le bollette con tanti zeri inviate a casa dei cittadini. L'acqua che usciva dai rubinetti non era potabile.
IL RAFFREDDORE CONTRASTA L'INFLUENZA H1N1
È l’ipotesi di diversi epidemiologi riportata su New Scientist.
Si spiegherebbe così perché con l’aumento degli starnuti siano diminuiti i casi di influenza A.
È successo in Francia ma anche nella maggior parte dei Paesi in Europa.
Con l’arrivo del freddo, e del classico raffreddore, i contagi del virus H1N1 hanno subito infatti una battuta d’arresto.
Potrebbe essere la conseguenza dell’ “interferenza virale”: il comune rhinovirus del raffreddore blocca il virus responsabile dell’influenza A.
La teoria
“Pensiamo che quando una persona ha già un’infezione - spiega Ab Osterhaus dell’università di Rotterdam - le sue difese antivirali si ‘accendono’ e respingono gli altri tipi di virus”. Quanto queste interferenze fra virus siano importanti però è ancora poco chiaro. Ci sono infatti anche casi in cui lo stop del secondo virus arrivato non si è verificato. Altre volte, invece, si sono registrate situazioni in cui i due virus convivevano nella stessa persona.
Ma più di un ricercatore in giro per il mondo, dall’Australia alla Francia agli States, ha notato che quest’anno la pandemia di influenza A si è fermata quando il raffreddore ha iniziato a diffondersi. É successo, però, soprattutto in Europa.
Perché non negli Stati Uniti? Ian Mackay, dell’università del Queensland ipotizza che il raffreddore da solo non basti a schermare il virus dell’influenza A quando l’esposizione all’H1N1 è massiccia, come negli Usa.
Studiare di più
Di certo l’ipotesi del “raffreddore barriera” ha richiamato l’attenzione degli studiosi sul rhinovirus, liquidato troppo spesso solo come responsabile del naso che cola. Studiarlo di più sarà utile per sviluppare, in futuro, medicinali capaci di “accendere” le nostre difese antivirali. Senza provocare starnuti però.
Da:City
barcellona e reggio calabria organizzano una partita basket per dare un tocco di speranza alla rinascita dei centri alluvionati del Messinese
MENTRE SENATORI SICILIANI NEGANO IL CONTRIBUTO DELLO STATO
Sul parquet, stasera, Viola Reggio Calabria e Sigma Barcellona
Un “Canestro per la speranza”. A segnarlo saranno la Supermercati Sigma Igea Barcellona e la Liomatic Viola Reggio Calabria che si affronteranno in un'amichevole al “PalAlberti” con l'unico obiettivo di aiutare le popolazioni colpite dall'alluvione che, lo scorso 1 ottobre, ha seminato morte e distruzione a Giampilieri, Scaletta Zanclea, Molino ed Altolia.
Prima dell'incontro tra le due compagini storiche della pallacanestro dello Stretto, a partire dalle 19,15, si affronteranno le formazioni giovanili classe 1996 delle due società. Una maglia ricordo della manifestazione sarà consegnata ai giovani cestisti della Mia Basket Nino e Dario Pellegrino, figli del dirigente Santino, i quali, in quella maledetta notte, hanno perso la mamma Agnese.
La Supermercati Sigma Barcellona ricorda agli appassionati che il costo dei tagliandi d'ingresso é di 5 euro, prezzo unico. Si invitano i presenti all'incontro amichevole a conservare il biglietto acquistato in quanto, nella giornata di giovedì, saranno sorteggiate le maglie indossate dagli atleti in campo.
I possessori dei tagliandi estratti potranno ritirare il loro premio presso la sede sociale di Via Roma,117 o contattare la società al numero di telefono 090 9703358 o via mail all'indirizzo info@igeabarcellona.it. La manifestazione é interamente sponsorizzata da “Mercati Alimentari 2” - Gruppo Bonina che recentemente ha inaugurato a Barcellona Pozzo di Gotto un fornitissimo punto vendita.
Supermercati Sigma Barcellona
Ufficio Stampa
GLI OPERAI FIAT DI TERMINI IMERESE, NEL LORO PRIMO GIORNO DI CASSA INTEGRAZIONE, OCCUPANO IL MUNICIPIO
IN VISTA DELLA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO CHIEDONO CHE IL VICE SINDACO GIANFRANCO MICCICHE' FACCIA DA INTERMEDIARIO CON IL GOVERNO BERLUSCONI
Non c'è futuro per la produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese per l'Amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. «A Termini Imerese non c'è indotto: è un luogo stranissimo dove non c'è niente intorno. Noi - sostiene Marchionne - non stampiamo a Termini e lì ci sono costi di logistica che sono enormi».
Escluso un futuro anche se la Sicilia dovesse decidere di migliorare le infrastrutture: «Il problema è la collocazione geografica- aggiunge l'amministratore Fiat - Termini non ha ragione di esistere. D'altronde se faccio un centro di stampaggio in centro Italia posso fornire 4 stabilimenti». A Termini subentrano invece i problemi di logistica.
Il sito produttivo di Termini Imerese dovrebbe cessare la produzione nel 2011. Come già annunciato da Marchionne, la nuova Lancia Ypsilon verrà assemblata in Polonia. Il futuro rimane quindi un grosso punto interrogativo per i 1500 dipendenti dello stabilimento siciliano. Fiat da parte sua ha auspicato un intervento del governo per risolvere al meglio la questione.
Tutto ciò significa che se il Governo non si farà carico del futuro dei 1500 lavoratori imeresi della Fiat, la miseria entrerà nelle case di Termini Imerese.
Circa 200 di questi sfortuinati operai, stamani , hanno occupato, nel Palazzo Municipale,
la stanza del sindaco Salvatore Burrafato. per chiedere con un’azione simbolica l'attenzione dello Stato su tale icresciosa situazione.. Gli occupanti promettono che nobn si muoveranno di là finche non avranno incontrato il vicesindaco, che è Gianfranco Miccichè sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega al Cipe..
“Se le istituzioni non prendono in considerazione i nostri problemi – dice Roberto Mastrosimone della Fiom – cercheremo di fare da soli”.
Ma cosa potrebbe fare Miccichè, che dal Governo centrale è guardato di traverso per lo scompiglio creato alla Regione Sicilia?
Gli operai credono che il vicesindaco Micciché possa e debba fissare un incontro con il ministro Claudio Scajola, prima che la Fiat presenti ufficialmente il piano industriale di cui s'è parlato. Senza questi due incontri sono intenzionati a restare ad oltranza nel gabinetto del primo cittadino.
martedì 17 novembre 2009
Schifani categorico: se questa maggioranza non tiene si torna alle urne
Se l’unità delle forze di governo si rompe, avverte Schifani, l’unica via è il voto anticipato: "Compito della maggioranza è garantire che in Parlamento il programma del governo trovi la compattezza degli eletti per approvarlo. Se questa compattezza viene meno, il risultato è il non rispetto del patto elettorale. Se ciò si verificasse, giudice ultimo non può che essere, attraverso nuove elezioni, il corpo elettorale".
Lealtà, anche in politica, significa coerenza e rispetto verso il mandato ricevuto dagli elettori, ha detto Schifani. Già in mattinata il presidente del Senato aveva ribattuto all’invito di Fini a scrivere tutti insieme le regole: “giusto volare alto sulle riforme, ma il processo breve è un problemna squisitamente politico”.
Mentre Berlusconi continua a tacere, i malumori e le tensioni nella maggioranza affiorano con sempre più forza. Dal canto suo, il presidente della Camera Fini tira dritto: “Di fronte al nostro bipolarismo un po’ muscolare serve condivisione”, insiste Fini mettendo in guardia le leadership dall’inseguire gli umori. “Un modello condiviso dell’Italia futura – spiega Fini – quella che vedranno i nostri figli e i nostri nipoti”.
Secondo il segretario del Pd Bersani, le parole di Schifani equivalgono a dire che il centrodestra ha grossi problemi: “Vogliamo credere che non si sentano padroni della conduzione della legislatura”. Della stesso tenore il pensiero di Fini che qualche giorno fa aveva chiarito che le elezioni anticipate le "decide il Capo dello Stato". FONTE:Vita di Donna Community
IL FNS SICILIA INDIPENDENTE ESPRIME SOLIDARIETA' AGLI AGRICOLTORI DELL'ISOLA E DEL MERIDIONE IN LOTTA PER LA LORO SOPRAVVIVENZA
Soprattutto nel settore agricolo, gli addetti ai lavori ad ogni livello pagano oggi lo scotto di una politica economica agro-alimentare che ne ha tradito gli interessi , le prospettive ed i diritti .
A parere dell'FNS, anche in materia di politica agricola, è necessaria una "rivoluzione culturale" che riproponga come centrale il ruolo di una agricoltura e di una filiera agroalimentare fortemente caratterizzate e tipicizzate , in grado di proiettarsi sul mercato internazionale e di consolidarne la posizione in patria (cioè in Sicilia). Mirando ad una scelta "biologica" di fondo. Occorre inoltre opporre una politica di Import-Export alternativa, in forma moderna e dinamica, alla invadenza massacrante di alcuni monopolisti internazionali ( tipo quello cinese) per i quali in Sicilia si prevedono ulteriori allineamenti e posizioni di subordinazione ancora più "servili" di quelli in atto.
Per parlare di riscossa e di rinascita dell'agricoltura siciliana - secondo il FNS - è però necessario che tutte le aziende agricole siciliane sopravvivano e non siano travolte dall'attuale crisi.: a ciò contribuisca l'accoglimento da parte del Governo e delle altre Istituzioni delle richieste di interventi sollecitate a gran voce dagli agricoltori siciliani e meridionali in lotta.
NON CONTENTI DI AVERE DATO AI PRIVATI IL MONOPOLIO DELLE ACQUE IN BOTTIGLIA, ADESSO SI VUOLE LORO CEDERE ANCHE LA GESTIONE DEI NOSTRI RUBINETTI
Così, a sambro, come per tutte le iniziative che non si vogliono pubblicizzare, il nostro governo nazionale inserisce in un decreto da sottoporre al voto controllato della fiducia, una mozioncella biricchina che costringerà i Comuni a cedere almeno per il 40% ai privati la gestione di un bene sociale indispensabile: l'acqua.
Si sa che l'acqua è vita, forse più dell'aria stessa che respiriamo, sia perchè la vita è nata dall'acqua, sia perchè la vita è mantenuta dallo stesso prezioso liquido.
Eppure, adesso, con questa amministrazione imprennditoriale dello Stato, con la scusa che il privato gestisce meglio del pubblico, si sta facendo di tutto per rendere l'elemento fondamentale della vita strumento di arricchimento privato.
Già, diceva un cittadino, a politici di tal risma conviene che si possa strumentalizzare almeno una parte della gestione idrica, perchè l'acqua è oro e con l'oro si possono realizzare tanti, ma tanti voti.
FUMATA NERA ALLA RAFFINERIA DI MILAZZO: NUOVO RISCHIO PER LA SALUTE PUBBLICA?
Lunedì, ore 6.50 intense colonne di fumo nero si sono levate da più camini della Raffineria di Milazzo allarmando i residenti nelle immediate vicinanze ed i testimoni occasionali Il sospetto che tali incidenti siano ormai diventati una “opportuna consuetudine” per eliminare fumi in eccesso in orari inconsueti diventa inquietante.
Sembra che a nulla servano i continui richiami da parte di Cittadini ed Associazioni ad una precisa ed attenta osservanza da parte delle industrie alle leggi nel rispetto della Salute e della vivibilità.
GIANFRANCO FINI NON SI SGOMENTA DI FRONTE AI RIMBROTTI DELL'EX SUO GASPARRI
Stamattina ho letto, su Sicilia Informazioni un articolo, il cui contenuto mi sembra inquadri in maniera verosimile la spaccatura che s'è creata (e tende ad allargarsi) in seno al Pdl, con evidente maggiore vistosità in quell'ambito proveniente da Alleanza Nazionale.
In esso trovo tuttavia un po' superato l'incipit, che così si esprime nei confronti di Maurizio Gasparri: "Maurizio Gasparri si è tolto il testale, come si diceva un tempo. Stavolta non addolcisce la pillola, non sente alcun bisogno di girarci attorno, e sbugiarda il suo ex leader Gianfranco Fini in modo inequivocabile. Sta dall’altra parte, insomma".
Solo adesso ha fatto capire che sta dall'altra parte?
No, dico io, Maurizio Gasparri non ha atteso l'ultima occasione offertagli da Fini e in nome di Fini da Bocchino, per manifestare la sua vera identità. Per lo meno io - e come me penso molti altri - m'ero reso conto da parecchio tempo - direi da sempre - che l'ambizioso Gasparri s'era abbarbicato talmente a Berlusconi da rivelarsi uno tra i più avvinghiati supporters del Premier;
falco tra "falchi", ultras consiglieri del loro leader.
Ora, se le cose stanno come mi detta la mia sensazione, c'è da credere che l'ultima alzata di scudi del baldanzoso Maurizio non abbia per nulla meravigliato o sgomentato Gianfranco Fini, il quale, conoscendo da tempo gli ex "suoi" polli, saprà certamente su quanti fedeli poter contare.
lunedì 16 novembre 2009
GIANFRANCO FINI, GARANTE DELLA COSTITUZIONE, AUSPICA CONDIVISIONE DELLE PARTI NELLA RISCRITTURA DELLE REGOLE
ROMA - "La maggioranza non può fare le regole a proprio piacimento". Il presidente della Camera Gianfranco Fini interviene a Prato sul tema delle riforme ed invita la coalizione di governo a cercare una "condivisione" con l'opposizione nella modifica delle regole del gioco.
Una riscrittura delle regole, secondo Fini, deve essere ''quanto più possibile condivisa'' perché non deve accadere che ''ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile''. ''Riscrivere le regole - ha insistito - deve necessariamente comportare l'impegno per una riscrittura che sia quanto più possibile condivisa perché le regole riguardano tutti, perché le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano''.
Infatti, secondo Fini, ''sarebbe certamente un momento difficile per il nostro Paese quello in cui dovesse affermarsi il principio che in una democrazia dell'alternanza ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile, le regole che devono impegnare tutti gli italiani''.
Quanto poi al come realizzare le riforme, la terza carica dello Stato ha ricordato che ''è proprio la nostra Costituzione a indicare con chiarezza le modalità attraverso le qualiè possibile modificare la Costituzione: è certamente possibile farlo avvalendosi di maggioranze ordinarie, ma in quel caso si è sottoposti all'esame dell'unico soggetto che in una democrazia è sovrano, il corpo elettorale''.
Fonte: La Repubblica.it
Gheddafi invita 200 ragazze a cena: «Convertitevi all'Islam»
SORGERA' A SANT'ANDREA IL NUOVO MERCATO AGRICOLO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
QUASI TREMILIONI E MEZZO DI EURO DESTINATI ALLA COSTRUZIONE D'UN CENTRO DI COMMERCIALIZZAZIONE
Si profila la realizzazione di un punto specializzato per la vendita di prodotti agricoli. Iniziativa intrapresa dal Comune, per sopperire ad una ormai cronica inadeguatezza in questo settore.
Viene reso noto, intanto, che in data 23-07-2009 e successive, è stato esperito il pubblico incanto per l’appalto dei lavori di costruzione, in contrada S. Andrea, di un centro di commercializzazione specializzato, appunto, per la vendita di prodotti agricoli, dell’importo a base d’asta di € 3.622.560,01, al netto dei costi per la sicurezza pari ad € 232.179,94,
Alla gara hanno partecipato195 imprese, di cui 56 escluse.
E’ rimasta aggiudicataria, previo sorteggio, l’A.T.I. Genco Giuseppe (Mandataria) – Impresa
Costruzioni Eredi Marotta Salvatore S.a.s. (Mandante), con sede in Mussomeli (CL) – Via Liguria
n. 3, con il ribasso del 7,3152% sul prezzo a base d’asta e per l’importo netto di € 3.357.562,50.
Risulta, altresì, seconda classificata l’impresa MA.RU. Costruzioni S.r.l. Unipersonale.
Barcellona P.G. , 13-11-2009
domenica 15 novembre 2009
ARMONIE DELLA NATURA, NELLA MOSTRA PERSONALE DI PITTURA DI GIUSEPPE MILONE
Senza saperlo aveva l'anima dell'artista e, ancorchè inconsapevole, si sentiva spinto a ritrarre, ed urgeva in lui il bisogno di perfezionare la naturale attitudine al disegno: ebbe maestri scrupolosi (il prof. Crinò, nonno dell'architetto Marcello), ed estrosi (Nino Leotti) e dall'uno imparò la disciplina, mentre dall'altro apprese a perfezionare il gusto pittorico e l'estro artistico in lui connaturati.
Da questa sintesi nasce ogni sua opera: espressiva, minuziosa, verace come la natura e gli oggetti che ritrae.
In questi giorni Giuseppe Milone espone nella sala Vetri dell'Oasi di Barcellona, dove ogni tanto ama riproporsi. Ma non è soltanto la sua città che ha la fortuna di conoscerlo, visto che finora il nostro Artista ha tenuto mostre in diverse città e ricevuto premi e apprezzamenti significativi, come il recentissimo premio conquistato alla biennale di Venezia, che l'ha riempito di giusto orgoglio.
Un orgoglio che non si trasformerà mai in boria, perchè la natura di Milone è semplice e buona al pari della Natura che riempie i suoi quadri.
Francesco Cilona
FINI SI SFOGA "IN 1/2 ORA" DAVANTI ALL'ANNUNZIATA
Per Fini le elezioni anticipate "sarebbero il fallimento della legislatura sia per gli elettori sia per il Pdl. Il Presidente della Camera - intervistato a Rai tre da Annunziata - ha detto che non crede che le elezioni anticipate possano essere evocate, a meno che non ci si convinca della bizzarra teoria del complotto. In ogni caso, nella Costituzione vigente il presidente del Consiglio non può sciogliere le Camere, essendo, questa, prerogativa del Capo dello Stato".
Sarebbe fattibile l'approvazione bipartisan di un lodo "protettivo" su base costituzionale?Fini afferma di avere la massima considerazione per il maggiore partito d'opposizione. Per cui si augura che nel Pd discutano e non boccino l'ipotesi con una rottura che porti alle barricate". Queste affermazioni Gianfranco Fini l'ha fatte a 'In 1/2 Ora.
Ma Fini è accusato di mettere il bastone tra le ruote del Governo Berlusconi, che ruolo ha in questa circostanza?
"La situazione attuale va superata, perché non è che io voglia fare un nuovo partito o archiviare il Pdl o abbia in testa un complotto: chi lo pensa non ha capito niente". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini a ''In mezz'ora'', spiegando che "molte volte sinistra e destra sono solo delle etichette messe per pigrizia su dei contenitori vuoti che rappresentano il passato trasferito al presente, ma non il futuro". Per cui, invita a "superare la situazione attuale abbandonando le etichette fasulle del passato".C'è chi sospetta che Fini miri a scalzare l'attuale leadership per un suo tornaconto.
"Se avessi voluto esercitare una leadership personale mi sarei tenuto stretto un partito al 13%. Io invece credo nel Pdl. Credo in questo progetto".Un conto è affermare che "serva, ad esempio, una correzione di rotta, avverte Fini, altro conto è dire che "mi metto di traverso". "Non c'è nessuna intenzione di minare il consenso del centro destra".
Fini ha ammesso che nel Pdl si respira un "clima parossistico" e che comunque lui sta assistendo "con molta serenità". "Se qualcuno pensa che il problema del Pdl o dell'attuale compagine di governo sia il ruolo del presidente della Camera mi pare un pò autoconsolatorio. Un partito del 35-40% ha il dovere di guardare al di là del contingente. Dare fastidio se chiedo ciò, non toglie niente alla mia serenita".
GIOIOSA MAREA: MORTE DENTRO LA FRANA MALEDETTA, SULLA SS 113 DI CAPO SKINO
Fonte:Nebrodi e dintorni
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