SE LA DITTA APPALTATRICE MOLLA L'EMERGENZA RIFIUTI SARA' INARRESTABILE
Il rischio, insito in tale abbandono, viene sottolineato in una lettera aperta che il consigliere comunale di Barcellona Orazio Calamuneri (PD), indirizza al Sindaco di Barcellona, Nania, al Presidente della Provincia, Ricevuto, e al Governatore di Sicilia, Lombardo.
Calamuneri rendendosi conto dell'errore di alcune amministrazioni che ritengono positiva la rinuncia a continuare della Gesenu, senza considerare lo sfascio che ciò determinerebbe, scrive: "non si può determinare un piano alternativo nell'arco di qualche mese, nè risolvere il problema finanziario. La soluzione di tale problema (che è di medio e lungo termine) passa attraverso una radicale riforma dell'ATO, un "sito" pubblico per le discariche e una ferrea civile raccolta differenziata, attualmente vicina allo zero, che poi significa non solo risparmio, ma addirittura guadagno per l'ente".
"Intanto, aggiunge il consigliere Calamuneri, esiste un problema di natura immediata, forse d'emegenza: le cartelle pazze. Il divorzio della Gesenu, oltre al mancato pagamento e al licenziamento dei lavoratori, determinerebbe una situazione ambientale disastrosa, che farebbe arrivare in piena estate la spazzatura fino al primo piano delle case".
Perchè ciò venga impedito, Calamuneri sostiene che i Sindaci debbano preoccuparsi a concertare un aumento di capitale, che consenta di accedere al fondo di rotazione, il solo in grado di consentire un aggiustamento con la Gesenu e la sua permanenza.
La lettera conclude con un appello al sindaco di Barcellona, perchè si faccia "promotore" di un intervento che trattenga la Gesenu e contemporaneamente organizzi una riunione "aperta" a deputati regionali e nazionali, affinchè si rendano conto della gravità della situazione e contribuiscano a "disinnescare" la bomba ecologica che ci sta minacciando.
"Questo - afferma Calamuneri - è il momento della responsabilità. E una classe dirigrente si misura nei momenti difficili. Come questo".