sabato 16 maggio 2009
EXPERIENTIA DOCET
"Credo - ha detto il premier - che sia colpevole l'atteggiamento dei media che insistono sugli aspetti di questa crisi indicandola come catastrofica e irreversibile e che sia assolutamente colpevole il comportamento dell'opposizione con cui ci troviamo a dover operare in Italia. Resto convinto anche che il momento peggiore della crisi sia superato e che in avanti ci saranno dei miglioramenti: certo c'é stato il diluvio universale, ma siamo ancora tutti qui dopo quel diluvio e tutto é ritornato come prima, meglio di prima e sono sicuro che anche questa volta noi riusciremo da un male a saper cavare un bene, che è la regola di tutte le persone che guardano alla vita con fiducia e ottimismo".
Ed è ovvio che sia così. C'è infatti chi sa per esperienza come da ogni male si possano ricavare molti"beni".
IL TAGLIO PER RIDURRE LE SPESE STATALI CAUSERA' UN NOTEVOLE AFFOLLAMENTO NELL'OPG DI BARCELLONA, DOVE SI RIVERSERANNO I RICOVERATI D'ALTRI OSPEDALI
Crisi o non crisi, un fatto è certo: quando arriva il tempo delle vacche magre, il primo ad essere penalizzato è sempre il povero sud, Sicilia compresa.
Servono fondi per continuare le grandi opere nel Nord?
Semplice: basta stornare i finanziamenti FAS che erano destinati all'Italia Meridionale e insulare ed il gioco è fatto. La finanziaria di Tremonti trova difficoltà a venir fuori e, per questo, deve stringere il cordone della borsa?
Niente di più logico: basta tagliare i fondi per le scuole, con particolare incisività su quelle siciliane, ed è risolto il problema.
Ora capita che, anche per il sopravvento della crisi mondiale, bisogna fare altra economia?
Un po' di ottimismo e c'è chi s'incarica di segnalare che in Sicilia rimane qualche residuo pollo da spennare.
Nella fattispecie, è il ministro siciliano alla Giustizia, Alfano, a ricordare che a Barcellona Pozzo di Gotto esiste un grosso complesso ospedaliero per il ricovero di malati di mente autori di crimini, che ospita 280 reclusi, mentre ha una capienza nettamente superiore, per cui non sarebbe stolto utilizzarlo per il travaso degli ospiti dei due altri OPG del centro-sud (Montelupo fiorentino e Aversa) di modo che si possa procedere alla chiusura di queste due strutture, con notevole risparmio di denaro.
Un po', d'altronde, come s'è fatto per l'accorpamento di parecchie scuole - sempre siciliane - e si vuol fare per gli ospedali dell'Isola.
Il vecchio buon metodo della lesina, che tanto fu usato da quel contadino della favola, che tanto insistette nel ridurre la biada al suo asino fino a quando credette d'essere riuscito a farlo vivere
digiunando. Solo che l'asino a quel punto tirò le cuoia.
Per l'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona, la riduzione delle omologhe strutture a colpi di macete, ovviamente sarà causa di notevoli difficoltà, in quanto l'accresciuto numero di degenze nell'OPG Madia non potrà mai essere affrontato in maniera adeguata, per l'evidente insufficienza di locali e di personale. Per cui c'è da attendersi una situazione di disagio, sia per i ricoverati, sia per chi dovrà curarli e sovegliarli. Ed altro disagio incomberà sulle famiglie di quei ricoverati che volessero fruire dell'ora di colloquio concessa dal regolamento carcerario. E ciò a causa dell'accresciuta distanza da coprire, perchè sia raggiunto l'OPG di Barcellona.
BUONE NOTIZIE PER I BRACCIANTI AGRICOLI FORESTALI : La Regione ha aumentato e reso più certe le giornate di lavoro a loro concesse.
venerdì 15 maggio 2009
IL MINISTRO BRUNETTA NON SI E' DIMESSO, NONOSTANTE CHE IL SUO DECRETO SIA STATO APPROVATO PARZIALMENTE.
Ah, quel birichino di Brunetta, che, per gabbare quanti credono alle sue promesse, ha finto di minacciare le proprie dimissioni se non gli avessero approvato integralmente il cosiddetto decreto antifannulloni, che lui con vanto aveva definito "rivoluzione brunetta", perchè corredato da una serie di provvedimenti in parte severi ed in parte facilitanti la difesa degli interessi dei dipendenti pubblici, grazie all'introduzione della class action per la difesa collettiva dei diritti.
Il Consiglio dei Ministri ha oggi approvato solo in parte il decreto presentato da Brunetta, rinviando lo strumento della causa collettiva (Class Action) per la cui introduzione nel codice italiano il ministro aveva promesso il suo massimo impegno.
Ad approvazione attuata del decreto - seppur monco - , il premier ha giustificato il mancato inserimento della class action, assicurando che si farà per essa un decreto ad hoc, in maniera che l'utilizzo del nuovo strumento di legge possa essere avviato ai primi di gennaio 2010.
E sulle dimissioni minacciate dal ministro, se la sua "creatura" fosse stata bocciata o mutilata, Berlusconi dice: «Brunetta ha messo in atto una tattica da birichino che lo ha portato a un ottimo risultato».
Per Linda Lanzillotta, responsabile funzione pubblica del Pd, invece il ministro ha ceduto alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici, rinunciando alla class action, che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni.
«Il Ministro - dice la Lanzillotta - si rivela forte con i deboli e debole con i forti. Fa la faccia feroce con i dipendenti pubblici e si mette la coda tra le gambe di fronte all'alta burocrazia e alle società dello Stato, alle municipalizzate e a tutte le concessionarie di servizi pubblici».
Codacons, da parte sua, chiede che Brunetta si dimetta, perchè il rinvio del provvedimento sulla class action nella pubblica amministrazione segna «una sconfitta» per il ministro del settore. Lo afferma in una nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi, secondo cui «Brunetta, che si è strenuamente battuto per l'estensione dell'azione collettiva alla P.A., deve essere coerente e dimettersi».
DOPO 21 ANNI SCOPERTO CON L'ESAME DEL DNA L'AUTORE DI UN DELITTO PASSIONALE
Come, David Rosset, abbia potuto vivere per 21 anni, con sulla coscienza il peso di un delitto, lui solo potrebbe spiegarlo. Era ancora adolescente e nonostante i suoi quattordici anni, il sangue gli bolliva ogni volta che incontrava la bella Annalaura Pedron, baby sitter di 21 anni, da lui conosciuta frequentando la setta Telsen Sao guidata da un santone. Infatuatosi della giovane, cercò un giorno un approccio sessuale, ma lei lo respinse.
Deluso dal rifiuto, terrorizzato dal timore che la ragazza potesse denunciarlo, David Rosset stringe attorno al collo della ragazza un nastro fino a soffocarla. Prima di fuggire, cerca di cancellare le tracce del delitto ma una macchia rimane chiara e viene refertata dalla scientifica. Era la mattina del 2 febbraio 1988 quando la polizia intervenne al quarto piano di Via Colvera 4, a Pordenone, dove Annalaura Pedron, baby-sitter del bambino della famiglia De Gottardo-Giorgi, era morta per strangolamento.
Allora non fu possibile però far risalire quel reperto al presunto omicida e il fascicolo fu archiviato come "insoluto".
Adesso, dopo 21 anni, le nuove tecniche investigative, basate sull'identificazione del Dna, hanno finalmente consentito di individuare chi, per "motivi abietti e futili", aveva ucciso la baby-sitter. Il responsabile era stato lui, l'allora adolescente Daviid Rosset, ora trentacinquenne. Considerato che all'epoca dell'omicidio Rosset aveva meno di 18 anni, a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio sarà il Tribunale per i minorenni di Trieste
A VOLTE A FRA' GALDINO PASSANO CERTE IDEE PER LA TESTA... Il guaio è che le esterna e le consiglia a chi ha tanto da fare...
Oggi ho letto una notizia un po' peregrina che m'ha indotto a riflettere.
E riflettendo m'è venuta un'idea, che a qualcuno potrebbe sembrare un po' balzana o per lo meno peregrina come la notizia che ho letto.
L'idea è questa: suggerire al sindaco di Barcellona di fare un piccolo rimpasto nella Giunta da lui retta, cambiando un assessore o, se possibile, aggiungendone uno per far posto ad un rappresentante dell'opposizione, in maniera che nell'esecutivo ci sia un elemento - ancorchè critico - che faccia da trade union con la parte della città rimasta in minoranza.
A suggerirmi questa proposta, come ho detto, è stata una notizia fresca di stampa, proveniente da Termini Imerese, dove il 6 e il 7 giugno si voterà per le amministrative comunali, ed in vista delle quali "il candidato a sindaco per il PD, Salvatore Burrafato, ha designato tra gli assessori della sua potenziale Giunta il sottosegretario Pdl Gianfranco Miccichè".
Una scelta, questa, sicuramente anomala, ma che a giudizio dell'autore è senza dubbio producente.
E che abbia prodotto un suo primo effetto, s'è appreso subito: ha generato uno scontro in mezzo ai papaveri del centrosinistra; dove la scelta è giudicata inaccettabile da Franco Piro, dirigente regionale del PD, mentre di converso viene accolta favorevolmente dal senatore Giuseppe Lumia.
E allora Sindaco: vogliamo fare assessore uno del Pd - diciamo per esempio l'anziano consigliere del Pd Orazio Calamuneri - oppure no? Se sì, ci ringrazi per il suggerimento, perchè l'operazione da noi suggerita potrebbe farle prendere due piccioni con una fava: lo farebbe apparire di larghe vedute democratiche e nello stesso tempo le darebbe il piacere di creare zizzania tra le minoranze.
Mannaggia, che idea strana m'è venuta. Mi pento d'averla esternata.
fra' Galdino
OGGI SCIOPERO DI PARTE DELLA SCUOLA
Oggi si ferma una parte del mondo della scuola per lo sciopero generale di 24 ore indetto dai Cobas: con una manifestazione che partirà dal ministero dell'Istruzione, già teatro delle proteste nei confronti del ministro Mariastella Gelmini nell'ottobre dello scorso anno. Accanto ai Cobas, gli Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell'Onda della Sapienza, per i quali sarà un banco di prova importante dopo le proteste dello scorso mese di marzo contro il Decreto Gelmini. Presenti alla manifestazione anche i docenti Ata aquilani e abruzzesi che porteranno al ministero e al Senato la protesta contro i tagli alle scuole delle loro aree già duramente colpite dal terremoto. Parteciperà alla mobilitazione anche il personale docente italiano che lavora all'estero. In Grecia, ad Atene ci sarà un sit-in di protesta davanti all'Ambasciata italiana.
giovedì 14 maggio 2009
Uno "spaccato" della vita nella tendopoli. E' davvero il dramma nella tragedia / guai a sottovalutarlo
Gli annunci ufficiali dicono che i trentamila attendati dell'Aquila dovranno resistere "almeno fino a settembre"
Poi arriveranno le case antisismiche.
"Io non so nemmeno - dice Fabiana - se riuscirò ad arrivare a domani.
Provo a spiegare cosa sta succedendo.
I guai cominciano al mattino, quando leggo Il Centro. Ecco, in una tendopoli hanno trovato un uomo malato di tubercolosi e l'hanno portato all'ospedale. In un'altra c'è stata una rissa: quattro romeni che si sono presi a coltellate. E poi epidemie di diarrea, casi di broncopolmonite...
Tu leggi e pensi: adesso toccherà a noi. E ti viene dentro un'angoscia da non credere.
Provi a fartela passare. Ti ripeti: se sono fortunata, non succederà nulla né a me né ai miei.
Ma come fai a essere ottimista?
La vita, qua dentro, è ormai impossibile. Durante il giorno c'è un caldo da crepare. La notte arriva il fresco ma non si riesce a dormire.
Il motivo? La tensione ormai è altissima. Ti chiudi in tenda e senti le urla arrivare da altre tende. Senti chi litiga, chi minaccia, chi picchia. Ci sono le risse.
Ecco, anche poco fa sono passati di corsa due carabinieri che inseguivano un uomo. Mi hanno detto che ha spaccato il naso a sua moglie perché si era permessa di sciogliere i capelli".
LE FORZE DELL'ORDINE, A BARCELLONA, COME IN ALTRI POSTI, DEVONO DISTRICARSI TRA ENORMI DIFFICOLTA', TRA CUI L'INSUFFICIENZA DI MEZZI E DI PERSONALE
Due recenti commenti, uno postato dalla signora Silvana e l'altro da Rino, mi danno modo di aggiungere qualcosa a quanto ho scritto nel post riguardante lo stato di abbandono in cui versano taluni posti della nostra città.
Silvana ha detto... "Per Salvo e Frà Galdino,quasi sempre la sera porto i miei figlioletti nella piazza a Sant'Andrea (dove fanno il mercato), anche li stessa cosa,non ho mai visto una persona delle forze dell'ordine. Grazie"Bene! Entrambi dicono cose vere ed esatte. Tuttavia io - fra' Galdino - desidero aggiungere che, peccato, le forze dell'ordine non sono sufficienti a soddisfare le reali esigenze, perchè una politica strampalata ne sta sparpagliando buona parte nelle più disparate zone del mondo, e che zone: tutte a rischio!
Mentre di converso qui taglia, alle residue forze dell'ordine, i finanziamenti, nega il loro rimpinguamento, lascia inadeguato e obsoleto il parco auto, lesina il rifornimento di carburante.
Nonostante tutto, Polizia e Carabinieri - come sostiene Rino - s'impegnano fino al sacrificio per proteggerci dal crimine.
Per quanto riguarda il controllo nelle nostre piazze, a parte il fatto che non esiste lo strombazzato poliziotto di quartiere, appunto per mancanza di personale, ci sarebbe comunque da ricordare che taluni servizi su strada sono pure e soprattutto di competenza dei Vigili Urbani. Ma purtroppo, a Barcellona, di questa specie umana mi pare che ci sia appena l'ombra: ovviamente sempre per carenza di personale, ma anche per qualche discrepanza all'interno del corpo di Polizia Urbana, visto che esistono vigili che rimangono inchiodati categoricamente in ufficio "vita natural durante".
fra' Galdino
A TERMINI IMERESE CRESCONO LE PREOCCUPAZIONI PER POSSIBILE CHIUSURA FABBRICA FIAT: L'allarme aggravato dalle ombre sulla trattativa FIAT-OPEL
Si è svolto oggi a Francoforte un incontro tra i rappresentanti dei sindacati metalmeccanici di diversi paesi europei. Scopo dell'appuntamento era quello di effettuare un primo scambio di idee e di informazioni in relazione alla volontà manifestata da Fiat di costituire un'alleanza con Chrysler e con General Motors Europa. Si conferma la preoccupazione che il piano Fiat possa contenere rischi anche per gli stabilimenti italiani.
Se l'operazione Fiat/Opel andasse in porto, verrebbe messo "in discussione" lo stabilimento di Termini Imerese e ridimensionato quello di Pomigliano. E' quanto sarebbe emerso dall'incontro a Francoforte tra Fim Cisl e Fiom Cgil (non era presente la Uilm) e sindacati tedeschi.Sull'onda di queste notizie appare giustificato quanto sta avvenendo a Termini Imerese, dove i lavoratori dello stabilimento Fiat e dell'indotto stanno manifestando davanti alla fabbrica. Gli operai hanno bloccato la strada statale davanti all'impianto. Lo sciopero e' scattato per protestare contro l'ipotesi di chiusura della fabbrica. La tensione tra i lavoratori è alta. Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto ''l'immediata convocazione per un confronto alla presidenza del consiglio''. Gli indipendentisti del Fronte Nazionale Siciliano "Sicilia Indipendente", che rivendicano d'essere stati "tra i primi a segnalare i rischi legati al riassetto internazionale strategico di FIAT che potrebbe travolgere lo stabilimento siciliano" affermano di schierarsi
"a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese e dell’intera cittadinanza".
"Siamo solidali con gli operai, i lavoratori di SicilFiat e dell’indotto - sostengono in un documento - e pur non entrando nel merito invitiamo i sindacati a riflettere sull’ opportunità o meno di organizzare meri scioperi categoriali, scelta comunque lecita e riservata ai sindacati di categoria e alle Confederazioni. Noi crediamo debba più e meglio e in modo concertato pensarsi ad una mobilitazione politica, sociale, culturale dell’intera Città di Termini Imerese e del suo hinterland."
Veronica e le donne al tempo del Cavaliere
Veronica e le donne al tempo del Cavaliere
di NATALIA ASPESI
Lui un buon uomo addolorato, un marito ferito, un padre che, pur oberato dai suoi impegni internazionali, passa le serate col figlio e spera solo in una riconciliazione, in nome dell'amore e della famiglia: lei una povera donna che è caduta in una trappola mediatica, una moglie che si è fatta plagiare, una persona fragile, incapace di autonomia, forse addirittura disturbata, per non dire matta.
La vera trappola mediatica è invece la "rotocalchizzazione", quella che il potente sbarramento di quotidiani, settimanali, mensili, televisioni, siti al servizio del premier, ogni giorno si spalanca su Veronica Lario, per macchiarla, denigrarla, distruggerla. Per fare di lei non una moglie che non sopportando più le umiliazioni e le stranezze del marito, chiede come è suo diritto la separazione, ma una creatura suggestionabile, instabile, irragionevole, soggetta a incubi, forse addirittura pericolosa a sé e agli altri. É come se all'impero della comunicazione di cui il premier è padrone, fosse stato ordinato non tanto di far rilucere le sante ragioni di un marito sofferente per le folli accuse di una moglie, contemporaneamente sottolineando la sventatezza e i torti di lei: ma piuttosto di rendere questa moglie da subito inaffidabile, incapace di intendere e volere, nel caso decidesse prima o poi di dire la sua: perché nessuno conosce, oltre alle virtù di un marito, i suoi segreti, gli errori, le debolezze, i peccati, gli abissi, più di una compagna di trent'anni di vita.
Ma la signora Lario tace, non reagisce a nessuna provocazione, ha scelto, con grande intelligenza e fermezza, il silenzio, l'ombra, l'invisibilità. E nella volgare ragnatela di pettegolezzi, pareri, offese, diagnosi, barzellette, sondaggi, supposizioni, invettive, sghignazzi, ragazzette e ministre e vecchie foto, che stanno macchiando la sempre più servizievole e provinciale informazione italiana, quel silenzio, quell'ombra, quell'invisibilità, mettono a disagio i lanzichenecchi dell'insulto, li fanno sentire impotenti, nell'incapacità di creare un vero e proprio scontro che consenta loro aggressioni sempre più violente e infamanti.
Il silenzio, per ora, è la lama più affilata che la signora Lario, una moglie come tante, come tante offesa, che ha con sé solo il potere delle sue ragioni e della sua ragione, può opporre non a un marito come tanti, ma a un premier che si crede invincibile e immortale, ricchissimo e certo che tutto sia in vendita, che ha con sé un governo che mai dissente, una maggioranza parlamentare ubbidiente, una moltitudine di avvocati sapienti, una folla di cortigiani disposti a tutto, un muro compatto di giornali e televisioni di massimo cinismo, una parte rilevante degli italiani, uomini e donne, intrappolati da una specie di incantamento che nulla scalfisce. Forse le ultime avventure familiari ed extrafamiliari? Dipende: un sondaggio Swg dice che il 67% degli italiani si schiera con Veronica, mentre dai focus group di parte risulta che stanno con Silvio l'85% delle donne italiane.
Delle donne, italiane! Di sicuro una balla, o una macroesagerazione, ma è vero che le ultime vicende personali di cui è stato protagonista il presidente del consiglio, hanno esasperato una nuova mutazione, un ripiegamento, una perdita di equilibrio del costume italiano, segnando la fine del politicamente corretto di genere, del rispetto verso le donne; di quelle fantomatiche pari opportunità che dopo aver prodotto una deliziosa ministra carica di sue invidiabili opportunità e quindi antifemminista, servono solo a privilegiare ragazze giovani e carine, di cui si decantano le lauree plurime, come se bastassero a sostituire esperienza, passione, sacrificio, competenza.
Le donne sono tornate a essere il bersaglio del maschilismo più fascistoide, con giornali che delle signore che danno fastidio pubblicano subito foto discinte e rastrellamento di ex amanti, perché la donna torna ad essere solo corpo, solo sesso, da disprezzare, irridere, additare al pubblico ludibrio, oppure, se servizievole, da esaltare e promuovere, soprattutto nella freschezza e stupidaggine della minore età. Bastava vedere nell'ormai celebre puntata di Annozero, con che disprezzo virilista l'avvocato Ghedini al servizio del premier e quindi promosso parlamentare, trattava Emma Bonino, la cui fermezza, e intelligenza, e preparazione, e storia, meritano sempre ascolto; ma non per Ghedini, cresciuto alla scuola che se irridi e parli sulle parole dell'altro, quelle parole preziose vengono cancellate. E nella stessa trasmissione si ha avuto la conferma che anche le donne hanno perso la testa: dopo che Noemi Letizia è stata paragonata a Cenerentola, la direttrice di un settimanale rosa, graziosa anche se non minorenne, ha spiegato il suo appoggio al presidente del consiglio in veste di marito perché "è bellissimo" e pure molto galante. Il boato del pubblico l'ha molto stupita, e amareggiata. Tutti i settimanali di gossip, non solo quelli di proprietà berlusconiana, con qualche distinguo, hanno elogiato, in questa occasione di prezioso pettegolezzo, oltre al politico, il tombeur des femmes, dando vita al nuovo Principe Azzurro che fa impazzire le donne: ultrasettantenne, sempre truccato, con cinque figli e due mogli, simpaticamente donnaiolo, e con un patrimonio e un potere immenso che nessun principe azzurro tradizionale si è mai sognato di possedere. Il colpo finale lo ha dato la piccola massima diva del momento, la diciottenne Noemi che con la sua grazia gentile è un clone indistinguibile delle sue coetanee, tutte con capelli biondi e lisci, corpicino stretto, sorriso fisso, pazze per lo shopping, meta Il Grande Fratello, per lei oltre a papi, si capisce.
E' stata lei, in totale incoscienza, a sfoderare una parola che era uscita dal vocabolario di uomini e donne persino in confessionale, che non era più comparsa tra i problemi, le angustie e le indispensabili virtù femminili: proprio lei ci ha ricordato che "la verginità è un valore importante" e chissà come si dispereranno i suoi cloni, che se ne erano dimenticate e potrebbero da adesso sentirsi fuori moda.
Origine: Repubblica
QUANTO SCIUPIO PER PROTEGGERE UN CESSO PUBBLICO: Una sgangerata recinzione dovrebbe impedire ulteriori vandalismi nell'eterno costruendo "Mandanici"
SCONSOLANTE VISIONE DI UN'OPERA MANGIADENARO
Ho percorso il vialetto interno - l'unico invero esistente - fino in fondo senza incontrare anima viva.
Doveva essere l'ora a rendere vuote quelle panchine ormai arrugginite, per cui non mi sono meravigliato tanto di quel deserto.
Come non avrei dovuto meravigliarmi della visione che m'ha offerto, in quello spennacchiato parco, un inutile recinto di lamiere sganherato attorno all'ormai abbandonata costruzione che, nelle intenzioni dei nostri antichi e nuovi amministratori, dovrebbe o avrebbe dovuto sostituire il distrutto teatro Mandanici.
Non direi niente di nuovo se riferissi in che miserevole stato è ridotto quel posto, divenuto ormai ricettacolo d'ogni peggiore frequenza umana e disumana, più volte documentato anche da altri siti e giornali. Quel che però m'ha fatto specie, lo voglio dire: è stata proprio la formalissima recinzione con la quale altrettanto formalmente si sarebbe voluto proteggere quel "cesso" dall'assalto di quanti preferiscono frequentare posti divenuti ormai sordidi e impraticabili.
SUL PACCHETTO SICUREZZA, IL GOVERNO OTTIENE LA FIDUCIA, SCAVALCANDO LA DISCUSSIONE ALLA CAMERA
La Camera dei Deputatii ha approvato col voto di fiducia tre maxiemendamenti al disegno di legge sulla sicurezza. Presente anche il ministro delle Riforme Umberto Bossi, che a proposito delle perplessità su alcuni dei passaggi del provvedimento espresse da Gianfranco Fini ha dichiarato: "A me interessa solo il voto. Mi basta che passi".
Montecitorio così ha detto sì ai tre obiettivi di Maroni: quello sull'immigrazione, su mafia e sicurezza urbana. Per il primo i voti favorevoli sono stati 316 e 258 i contrari; per il secondo, favorevoli 315,i contrari 247, per il terzo favorevoli 315, contrari 237.
Il testo sulla sicurezza, dopo l'approvazione dei tre maxiemendamenti del governo, prevede alcune modifiche rispetto all'articolato approvato dalla Commissione. Torna intanto l'obbligo - che s'era cercato di eliminare - degli imprenditori di denunciare i tentativi di 'racket', pena l'esclusione dalle gare d'appalto, che scatta anche quando la richiesta del 'pizzo' emerga dalle risultanze di un rinvio a giudizio.
Riappaiono le 'ronde' e il reato di immigrazione clandestina, passibile di multe da cinque a diecimila euro, con obbligo di denuncia da parte dei pubblici ufficiali, e passa da 60 a 180 giorni il periodo in cui un immigrato potrà essere trattenuto nei centri di identificazione ed espulsione. Costerà 200 euro chiedere la cittadinanza e da 80 a 200 euro il permesso di soggiorno. Una pena fino a tre anni di carcere è prevista per chi affitti case o locali ai clandestini e per insulti a pubblico ufficiale. Vengono inoltre ripristinati i poteri del procuratore nazionale antimafia e inasprito il '41-bis' sulla detenzione dei boss mafiosi.
Critica è stata subito la reazione del direttore dell'Ufficio per la pastorale degli immigrati della Cei, padre Gianromano Gnesotto, perchè "di fatto il grande tema che viene tenuto sotto silenzio di questo ddl è proprio quello importante dell'integrazione, dell'inserimento nella società per ottenere il quale - dice il sacerdote - sono prioritarie le strategie della tutela dell'unità familiare, dei ricongiungimenti familiari, dei minori tutelati".
L'esponente della Cei ha anche espresso "forte preoccupazione" in particolare per le misure che farebbero emergere, secondo alcune interpretazioni, la possibilità di "bambini invisibili" per le difficoltà poste al riconoscimento dei figli nati in Italia da madri clandestine senza passaporto. "Non è vero come si dice - afferma padre Gnesotto - che c'è un permesso automatico dato alla madre clandestina in attesa del figlio e poi per i primi sei mesi dalla nascita perché questo va richiesto e quindi si possono trovare bambini che vengono registrati da parte dell'ostetrica o dei servizi sociali: una modalità, questa, prevista per chi non vuole riconoscere il proprio figlio o intende abbandonarlo: che non è il caso di estendere alle donne immigrate". Secondo il sacerdote "tutto questo porterà conseguenze veramente difficili, ma già il fatto stesso che la madre del bambino si trovi nella condizione di non poterlo registrare pone un problema forte".
Duro il giudizio dell'opposizione: il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi ha dichiarato che "non c'è un briciolo di sicurezza in questo testo, ma soltanto demagogia. Si finanziano le ronde, che sono l'anticamera della polizia di partito, e si tolgono soldi alle forze di polizia". Per il Pd, Marco Minniti ha parlato di "un sonno mostruoso della ragione", e di "una fiducia posta contro la libertà della stessa maggioranza".
Sul secondo maxiemendamento, riguardante provvediment antimafia, il Pd ha protestato per la decisione di porre la fiducia, che ha impedito al partito di votare passaggi positivi del provvedimento, quale la conferma del 41 bis.
Tratto da: Repubblica
mercoledì 13 maggio 2009
SIGNIFICATIVO "INCONTRO" DELLA MADONNA DI FATIMA CON I RICOVERATI DELL'OPG "VITTORIO MADIA" DI BARCELLONA
Due Messe e una lunga processione per commemorare il 93° anniversario delle apparizione della Madonna di Fatima. Le funzioni sono state celebrate nella Chiesa dedicata alla Madonna apparsa ai tre pastorelli mentre nel mondo infuriava la Prima Grande Guerra, ed il corteo, nel tardo pomeriggio s'è snodato lungo il percorso tradizionale, che ha segnato una prima tappa all'interno dell'istituto psichiatrico giudiziario di via Madia. Qui il Simulacro della Signora di Fatima ha sostato a lungo in mezzo ai ricoverati, che l'hanno accolto con le loro accorate preghiere, supplicanti l'intercessione della Madonna perché vengano lenite oltre alle loro sofferenze, quelle dei disagiati - come i migranti - che pur vivendo fuori da quelle mura incontrano nella vita ostacoli, ingiusta diffidenza e miseria. La processione si è conclusa con lo sparo di fuochi d'artificio.
FOTO:il fercolo con la Madonna di Fatima mentre entra nellO.P.G.==>
28 MILIONI D'ITALIANI SI COLLEGANO AD INTERNET: Lo fanno da casa e anche dall'ufficio.Ma se questi ultimi saranno sorpresi da Brunetta cosa accadrà?
L'accesso a internet è presente in poco meno di dieci milioni di case, più esattamente 9,653 milioni di famiglie, pari al 46,4% e, in generale, le famiglie con accesso a internet sono anche piuttosto evolute nell'uso del web, al punto che circa i due terzi scelgono un collegamento veloce con un abbonamento flat (per il 90% delle famiglie con accesso via Adsl).
L'accesso a internet risulta ben rappresentato sia tra gli uomini (63,4%) che tra le donne (56,1%) e in tutto il territorio nazionale con una percentuale più bassa nell'area sud e isole (50,6%).
I navigatori più incalliti risultano essere gli studenti universitari (95,1%), i laureati (92,6%), i diplomati (82,1%) e gli studenti di scuole medie e superiori (81,8%). Seguono i teen-ager tra gli 11 e i 17 anni con un 78,9% e tra i 18 e i 34 anni (73,2), con una significativa percentuale anche nella fascia 35-54 (65,9%).
L'accesso a internet da casa tramite computer risulta la modalità privilegiata nel 50,5% dei casi (24,133 milioni), in particolare per gli studenti universitari (88,4%) e nella fascia d'età 11/17anni (64%) e i 18-34 anni (61,3%), mentre hanno un accesso ad internet dal lavoro (o dall'ufficio) il 19,3% degli intervistati.
C'E' UNA BUCA CHE ATTENDE LA MANO RIPARATRICE DEL SINDACO: E' in Via Cambria in prossimità del supermarket Sigma
L'inno alla fogna, che ho improntato ieri ispirato da una notiziola riportata da un giornale di provincia, non dev'essere proprio una "lagna" quando lamenta che le cose in questa città si fanno a rilento.
Perchè,se così fosse, sarebbe un'altra lagna e non una segnalazione o un "appunto", pure ciò che sto denunciando - documento alla mano - mediante la pubblicazione di questa immagine. Ho scattata la foto poco fa e l'ho posta nella mia bisaccia per mostrarvela in questo blog, accompagnata da una breve descrizione e da un'opportuna spiegazione. La buca sulla strada, che si vede transennata per intervento del Comune, è comparsa verso la fine d'aprile, è stata transennata la scorsa settimana, nonostante sia piccola. Intervento un po' tardivo, probabilmente perchè non è stata segnalata subito, ma necessario, in quanto quel foro, abbastanza profondo, è del tutto simile ad un'altra buca che un paio di mesi fa è apparsa nella via Madia, proprio di fronte all'ospedale psichiatrico.
Rimasta ..."incustodita" per diverso tempo, col transito delle macchine s'è trasformata in voragine, favorita dal sottostante vuoto a ridosso della rete fognaria.
Considerata la gravità del danno, il Comune ha deciso il transennamento e la riparazione, che ha richiesto un intervento abbastanza laborioso ed oneroso.
Adesso, dicevo, la buchetta di via Cambria ha le stesse caratteristiche di quella testè descritta, in quanto creatasi anch'essa a ridosso della fogna, sul vuoto ad essa adiacente, ed è soggetta allo stesso rischio di sprofondamento. Si spiega quindi la presenza della transenna, ma non si riesce tuttavia acomprendere la ragione del procrastinato intervento risolutore.
Si deve ricorrere forse a qualche gara d'appalto?
Fra' Galdino
martedì 12 maggio 2009
AVVIATO DA DOMENICA, IL CONCORSO MUSICALE "CITTA' DI BARCELLONA P.G.", SI CONCLUDERA' A FINE SETTIMANA. NOTEVOLE PARTECIPAZIONE DI CONCORRENTI
Si sta svolgendo, nella sala Concerti dell'Ex Monte di Pietà, il Concorso Musicsle Nazionale Città di Barcellona P.G. "Premio Placido Mandanici".
Giunto alla sua undicesima edizione, è organizzato dall'Associazione Musicale "P.Mandanici": presidente Teresa Salvato, direttori artistici Maria Assunta Munafò e Antero Arena.
Il concorso , aperto a tutti i giovani di nazionalità italiana o europea, avviato domenica scorsa si concluderà la prossima domenica , 17 maggio, con la premiazione finale e un concerto eseguito dai candidati risultati vincitori.
Associato al Premio Mandanici, come ormai avviene da sei anni, si svolge il Concorso "Brahmas"- Premio Michele Giambò, in cui vengono presentati esclusivamente brani del repertorio romantico.
Le commissioni giudicatrici, per i settori "Musica da Camera", "Brahms", "Composizioni", "Giovani solisti", sono composte da docenti, da personalità del campo musicale, dal presidente e dai direttori artisici dell'Associazione organizzatrice.
Nel pomeriggio di oggi abbiamo avuto modo di assistere ad alcune esibizioni e dobbiamo dire che i giovani partecipanti hanno dato vita a esecuzioni di ottimo livello, conquistando con merito premi e diplomi.
....................................................Roberta D'Alessandro ====>
BERLUSCONI: SCETTICO SULLA VERIDICITA' DELL'ASILO POLITICO: Sono persone che per venire in Italia hanno pagato un biglietto, non spinte da necesssità"
SHARM EL SHEIKH - Silvio Berlusconi torna sul tema dell'immigrazione e difende ancora una volta la linea dei "respingimenti". Da Sharm el Sheikh, dove si trova per il vertice bilaterale italo-egiziano, il presidente del Consiglio afferma che il ministro dell'Interno Roberto Maroni "esegue accordi" presi dal capo del governo. E dice che i barconi che salpano verso il nostro Paese "non sono fatti occasionali ma il frutto di un'organizzazione criminale": all'interno vi sono persone che "sono reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali".
"Gli accordi con la Libia" per il rimpatrio degli immigrati clandestini "li ho gestiti io, li ho sottoscritti io, Maroni esegue quelli che sono gli accordi presi direttamente tra me ed il leader libico Gheddafi", spiega Berlusconi, chiarendo così la sua posizione sulla linea dura nei confronti dei rimpatri che ha suscitato dure critiche dalla Chiesa e dal Consiglio d'Europa e creato divisioni sia a destra che a sinistra.
Il segretario del Pd Dario Franceschini ha ribadito anche questa mattina che sui respingimenti vanno rispettate le norme internazionali, oltre che il buon senso. "Si tratta di rispettare la dignità dell'uomo e le leggi italiane e internazionali", ha detto, parlando ai microfoni di "Panorama del Giorno", su Canale 5. "Sui 36 mila sbarcati sulle coste italiane nel 2008 - ha spiegato -, circa 31 mila hanno fatto domanda di asilo politico, a per la metà di questi è stato riconosciuto il diritto alla protezione umanitaria".
Da Sharm Berlusconi ribatte netto: gli immigrati che vengono in Italia sui barconi "sono persone che hanno pagato un biglietto, non sono persone spinte da una loro speciale situazione all'interno di quei paesi dove sarebbero vittime di ingiustizie". E aggiunge: "Non credo che ci sia nessuno che, avendo i requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere stato accettato. Ci sentiamo in dovere di dare accoglienza a chi fugge da una situazione pericolosa per la sua vita e la sua libertà".
QUALE SARA' IL DESTINO DEL CUTRONI ZODDA ANCORA NON E' CHIARO: pare che si prospettino male "fruscule", secondo la denuncia del Pd
possono che destare serie preoccupazioni per la cittadinanza
barcellonese e degli abitanti dei comuni circostanti: Il piano di
riassetto organico presentato dall’ ASL n.5 all’Assessorato alla
Sanità del Governo regionale sembrerebbe indicare un ulteriore
scivolamento del nostro nosocomio verso la chiusura.
Mentre altri ospedali della Provincia avranno un ulteriore aumento
degli organici (in particolare l’ospedale di Milazzo che otterrà una
seconda unità di chirurgia complessa), il Cutroni-Zodda rischia di
restare struttura cenerentola nel territorio, mantenendo solo 6 reparti
contro i 18 di Milazzo, oltre al fatto che nessun piano di
completamento della struttura sembra essere previsto.
La cosa che tuttavia desta maggiore preoccupazione è il senso di
rassegnazione e disinteresse che la classe politica locale manifesta
dinnanzi a questo problema; infatti dopo una prima fase in cui le
forze politiche e sindacali si erano mobilitate unitariamente per la
difesa della struttura, con l’impegno dell’ Amministrazione di farsi
portavoce a livello regionale delle istanze emerse dalle varie riunioni
e con un documento votato all’unanimità del Consiglio Comunale in
cui si facevano specifiche richieste relative al potenziamento di
Cardiologia, alla creazione di un reparto di Terapia intensiva
neonatale; pare essere calato un assordante silenzio.
INNO ALLA FOGNA
Che vergogna, che vergogna
nel torrente c'è la fogna
ed è fogna a cielo aperto;
per la puzza l'ha scoperto
e ne parla la Gazzetta.
Ma nessuno qui ha fretta
di risolvere il problema.
Potrei scrivere un poema
sul comportamento strano
nei confronti del Longano
dove ormai è fatto certo
che la fogna a cielo aperto
resterà di anno in anno
a produrre puzza e danno.
Fra' Galdino
lunedì 11 maggio 2009
AL LEADER DANNO FASTIDIO I BLOG E GLI ALTRI SITI INTERNET DAL LIBERO PENSIERO
Dopo il flop dell'emendamento del senatore D'Alia, che per fare un piacere alla maggioranza aveva cercato di attentare alla libera circolazione delle idee in Internet, ancora un tentativo di strumentalizzazione politica dell'universale mezzo web viene posto in essere da una deputata del Pdl.
"Parlando strumentalmente di lotta alla pedofilia e alla criminalità (intento sacrosanto, ma di cui non c’è traccia nel provvedimento), l’On. Gabriella Carlucci (PdL) si è fatta promotrice di un disegno di legge che equipara blog e social network alla stampa in termini di reati. Il gestore di un blog o forum, anche il più piccolo, anche quello amatoriale, diverrebbe responsabile legalmente per tutti i contenuti pubblicati dagli utenti. La responsabilità cadrebbe anche sui provider e le piattaforme di blogging.
Tale norma costringerebbe portali e operatori a chiudere per evitare complicazioni e responsabilità. E la legge si scontra anche con la normativa comunitaria, recepita anche in Italia, che vieta che le responsabilità delle azioni fatte dagli utenti ricadano sui provider.
In realtà, sono già da tempo in vigore e funzionanti norme e tecnologie che perseguono gli illeciti commessi in rete, senza la necessità di schedature digitali. La polizia postale, mediante indirizzo IP, può in poche ore risalire alla persona che ha commesso il reato in rete. Ma a leggere il testo dell’On. Carlucci, in realtà viene fuori ben altro.
Il disegno di legge ha l’obiettivo principale di tutelare gli interessi delle grandi case produttrici di audiovisivi. Basta quindi video musicali o pezzi di trasmissione su Youtube. Sarà forse perchè Mediaset ha un contenzioso in tribunale con Youtube, per eliminare spezzoni delle trasmissioni tv ??
Il PD. nettamente contrario a questa iniziativa, ha presentato nei giorni scorsi una legge per la libertà della rete e per evitare la privatizzazione di un grande bene come la comunicazione".
I CORSI E I RICORSI DELLA STORIA
GIANBATTISTA VICO DOVREBBE INSEGNARE
"Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali".
La relazione così prosegue: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni
che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".
^Immigrati italiani in Usa ( DA: RAI NEWS 24).........................Immigrati in Centro Accoglienza Italia^
Maroni e i cetrioli a lunga conservazione <===Clicca qui, e leggi pazientemente
domenica 10 maggio 2009
FESTA DELLA MAMMA AL CIMITERO
10 maggio: festa della Mamma. Non tutte le Mamme sono vive, tante sono ormai in Cielo, e i loro resti mortali sono custoditi nel Cimitero.
E' questa la ragione, per la quale stamattina anche il nostro Camposanto era affollato: sembrava che fosse il 2 novembre, tante erano le macchine che si sono dirette e fermate a quella meta: e chi non riusciva a trovare posto lungo la via delle Rimembranze, ha dovuto cercarlo nelle strade vicine: provinciale San Paolo e circonvallazione Carmine. Nonostante l'eccezionale afflusso, in tutta la zona neppure l'ombra di almeno un vigile urbano.
Meno male che, ormai, i Barcellonesi sanno rabattarsi anche nelle situazioni più difficili, per cui ognuno ha saputo trovare il modo ed il luogo per posteggiare, e l'ha fatto in maniera ordinata, anche perchè l'atmosfera del Luogo avrà avuto il suo influsso. Infatti ho sempre notato che, al Cimitero, un po' tutti diventiamo più umani. Chissà perché: è probabile per la nota questione della "livella", di cui ha parlato il grande Totò.
Stamane, anch'io, essendo mia madre deceduta quand'ero ancora ragazzino, sono salito al Cimitero per mettere dei fiori sulla sua tomba, la quale soltanto per un centimetro non è stata travolta dall'alluvione dell'11 dicembre, quando per il cedimento di un lungo tratto del muro perimetrale una fila di tombe franarono sulla strada sottostante. Sono trascorsi cinque mesi da quella tristissima data, ma non sono stati sufficienti perché si provvedesse a riparare il danno.
Ancora oggi la tomba di mia madre e tutte le altre della stessa fila sono sull'orlo del precipizio creato dalla frana e di ciò non sembra che gli amministratori di Palazzzo Longano siano consapevoli. Come d'altronde di molte altre carenze che affliggono la città.
Si vorrà dare o no la colpa per tanto ritardo ai governanti della Regione e dello Stato? I primi perché si fanno turlupinare dai secondi, senza reagire, e i secondi perché,non intendendo spendere per la Sicilia, hanno avuto la sfrontatezza di incamerarsi i finanziamenti FAS? Diciamolo pure,senza tenere la coda a Berlusconi e a Bossi che, se potessero, c' imbarcherebbero sulle torpediniere e ci spedirebbero nel Sahara libico.
Vi prego, amici, fate una passeggiatina e raggiungete il cimitero Sant'Anna, non appena avrete imboccato la provinciale per San Paolo, fatti cento, metri alzate lo sguardo verso il Camposanto e meditate un attimo... Poi mi direte cosa avrete pensato di fronte a quello spettacolo.
Botte mediatiche a Monica <==(clicca)
Da Articolo 21.infoChi tocca il capo muore. Giornalisti, scrittori, perfino attori ed attrici non debbono azzardarsi a mettere il naso nelle vicende private di Berlusconi (che peraltro le ha rese pubbliche a Porta a Porta) perchè altrimenti, come è già successo alla signora Veronica, rischiano una fuciliazione mediatica. Questa volta i giornali di famiglia hanno dato una prima passata di botte mediatiche all'attrice Monica Guerritore perchè ha osato prestare la voce, nella trasmissione di Santoro, alla signora Veronica.
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A ciascuno il proprio ruolo. La sicurezza dei cittadini dipende dalla significativa presenza delle forze dell'ordine, che in questi giorni stanno dando prova di esserci a buon diritto.