sabato 12 luglio 2008

RICEVUTO FA LA PRIMA MOSSA


Il nuovo presidente della provincia regionale, Nanni Ricevuto, stanco delle liti tra alleati per la distribuzione delle poltrone, pare che oggi abbia deciso di rompere ogni indugio.
Secondo indiscrezioni attendibili, avrebbe già scelto i nomi di dieci assessori (tanto per cominciare, otto facenti parte dello schieramento pdl, un tecnico e, per vice presidente, una donna: Daniela Bruno), lasciando in sospeso la designazione dei restanti cinque da dividere tra MPA e UDC: numero, questo, ritenuto non rispondente ai patti, dai responsabili dei due alleati, e pertanto non condivisibile. Tra i dieci papabili, 5 dei quali assicurati ad An e 3 a Forza Italia, ci sarebbe il nome di un medico barcellonese, già facente parte del precedente consiglio provinciale: il dottor Sarino Catalfamo, dermatologo. La decisione di Ricevuto intesa a dare una scossa alla stagnante contrattazione tra alleati, potrebbe avere tuttavia strascichi pesanti, determinati dall'accresciuto malcontento di MPA e UDC.
Secondo le voci i nomi scelti, oltre ai due già indicati, sarebbero i seguenti: Pio Amadeo (assessore uscente) Rosario Ventimiglia (presidente uscente del consiglio comunale di San Salvatore di Fitalia), Renato Fichera (ex vicesindaco di Letojanni), Maria Rosaria Cusumano ( presidente del consiglio comunale di Milazzo), Giuseppe Martelli (consigliere provinciale uscente), Giuseppe Di Bartolo, Michele Bisignano (presidente dei Circoli della Libertà), Lino Monea (presidente uscente del consiglio provinciale).

L'IPAB CONTINUA A SFASCIARSI Ancora un crollo in uno dei palazzi della "Fondazione Nicolaci-Bonomo''



L'Ipab di Barcellona cade a pezzi.
Stamattina, con grande rischio per l'incolumità dei cittadini, è crollato un pezzo di uno dei balconi del palazzo Nicolaci di via Garibaldi facente parte del patrimonio della Fondazione-Nicolaci-Bonomo: la tanto discussa ed abbandonata Ipab di Barcellona Pozzo di Gotto. Il crollo è avvenuto proprio sopra l'ingresso dell'Unione Operaia ed è stato un caso che le macerie non abbiano colpito qualcuno dei soci o dei passanti che percorrono il sottostante marciapiede.
Un signore, che in quel momento si trovava in una bottega di fronte, ha raccontato che qualche minuto prima aveva visto due ragazzi passare di là, proprio davanti alla porta dell'Unione Operaia.
Evidentemente s'è trattato d'un colpo di fortuna, se non sono finiti in ospedale.
Per evitare danni alle persone, il tratto di marciapiede è stato transennato in attesa che qualcuno chiedesse l'intervento dei vigili del fuoco di Milazzo. I quali sono stati puntuali, anche se hanno dovuto perdere del tempo per districarsi nel traffico, prima di giungere sul posto. Dove purtroppo per rendersi conto della proprietà dell'edificio hanno cercato d'informarsi con gli astanti, visto che in tutta la zona non c'era l'ombra di un solo vigile urbano, che forse avrebbe potuto spiegare: che si tratta di proprietà di un'opera pia; che la Regione ha provato inutilmente di affidarla all'amministrazione del Comune; che il consiglio d'amministrazione dell'ente (IPAB) era scaduto lo scorso inverno e che, col nuovo anno, a febbraio , la Regione aveva provveduto all'invio d'un commissario straordinario.
Che, naturalmente, sarebbe stato difficile reperire.
Come si può capire, questa è la storia d'un grosso ente di beneficenza che non riesce a baneficare neppure sè stesso, e che per indolenza e pusillanimità continua a perdere pezzi.
E lo farà fino a quando non ci sarà qualcuno pronto a mettere all'asta un patrimonio lasciato per fruttare e fare del bene ai bisognosi e non per essere sfruttato da chicchesia.

venerdì 11 luglio 2008

PILLOLE DI SAGGEZZA



Il ministro Alfano loda il lodo Alfano, perchè - a suo giudizio - consentirà a Berlusconi di esplicare il diritto di governare senza che la magistratura gli rompa le uova nel paniere.

D'Alema non loda il lodo Alfano perchè - a suo giudizio - consentirà a Berlusconi di sfuggire al dovere di farsi giudicare dalla magistratura che lo deve processare.

Tutta qui la differenza tra destra e sinistra: una semplice questione di diritto e dovere.

DE LUCA E' IL NUOVO PROCURATORE DI BARCELLONA


Il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha il suo nuovo procuratore della Repubblica.
Proprio ieri è stato nominato a maggioranza, dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, Salvatore De Luca, ultimamente sostituto procuratore generale a Caltanissetta.
Magistrato da 25 anni, adesso De Luca può considerarsi uno tra i procuratori più giovani d'Italia.
Nato a Palermo 49 anni fa, ha iniziato la carriera nella sua città, dov'è stato sostituto, prima alla Procura circondariale e successivamente presso il Tribunale e alla Dda.
Si è occupato di delicate inchieste sulla sanità e su intrecci con la criminalità organizzata.
Il Csm lo ha nominato con 16 voti, contro 7 andati all'altro candidato, Pino Siciliano, attuale procuratore aggiunto al Tribunale di Messina. Hanno votato per il nuovo procuratore di Barcellona i componenti di Magistratura democratica, di Magistratura indipendente e i laici di centrodestra e centrosinistra.
Siciliano è stato appoggiato da Unicost.

giovedì 10 luglio 2008

......................UN FASCIO DI VERGHE O UN PAIO DI CORNA............. ..................Scelga il buonsenso e non il pervicace autolesionismo


Non è la prima volta che mi capita di dovere ricordare una storiella che, tanti anni fa, si raccontava nei libri scolastici del regime, per esaltare la potenza dell'unione delle forze, simboleggiata allora dal fascio: quella del vecchio genitore che, assistendo ai continui litigi tra i suoi dieci figli, per dimostrare loro che, non il litigio ma l'unione è in grado di fare la forza, si fece portare delle verghe di betulla e invitò i giovani a provare a spezzarle prima singolarmente e, successivamente, unite in fascio.
Ovviamente fu loro facile la prima operazione, mentre fu impossibile attuare l'altro tentativo.
"Parabola significa, tarantola ballerina", il che vuol dire, in parole povere, che sta avvenendo, in Italia, sulla sponda di sinistra, tutto al contrario del savio insegnamento del vecchio padre, e non per il semplice gusto di contraddire il contenuto di una parabola utilizzata dal Regime, bensì per la stoltezza di quanti caparbiamente pensano di potere contrastare, lacerandosi, lo strisciante ingresso d'una nuova dittatura.
Per nulla memori degli errori d'un passato non tanto lontano, d'aventiniana memoria.
Ai Di Pietro, ai Veltroni-Dalema-Bindi-etc., ai Casini, ai cosiddetti radicali di sinistra, ancorché assenti in Parlamento, agli stessi arrabbiati satirici, se, a dissuaderli dalla pervicacia del loro comportamento, non ci riesce la storiella del fascio, quale altra storiella possiamo proporre?
Quella del marito che, per punire la propria compagna che l'aveva cornificato, si tagliò gli attributi?
Stiano attenti
taluni a non dare troppa importanza alle peste e corna gettate nella mischia da Grillo e dalla Guzzanti, e talun'altri badino bene a non difendere (per partito preso o per l'illusione di crescere) quelle stesse diaboliche protuberanze. Perchè, esse, proprio esse, sono l'amuleto che porta maggior fortuna al già fortunatissimo cavaliere.

fra' Galdino

mercoledì 9 luglio 2008

PRIMA DI TUTTO LA MIA BARBA................ Poi se resta sapone raderemo il popolo



Ieri, a Piazza Navona, si sono incontrati in centomila, tutti per protestare contro il comportamento tracotante del nuovo governo nazionale, fantoccio d'un Berlusconi perseguitato dal timore d'essere messo in croce dalla magistratura rossa e alla gogna da un'ondata d'intercettazioni telefoniche dal contenuto grasso. Non tutti hanno creduto di potere far valere la loro disapprovazione ricorrendo a rabbiosi insulti, ad accuse da gossip, a biliose zaffate di odio contro il capo della Chiesa, a battute irrispettose verso il presidente Napolitano. Come invece hanno spocchiosamente insistito i vari Grillo, Travaglio, Guzzante. Moltissimi - e sicuramente in larghissima maggioranza - si sono radunati in quella piazza romana perchè non ce la fanno più ad assistere all'ingorda imposizione di leggi e decreti a proprio uso e consumo. E, aggiungendo la loro presenza, i loro slogan, le loro bandiere in quella manifestazione di piazza onde esprimere tale insofferenza, non hanno certo inteso incoraggiare le sceneggiate che avrebbero trasformato la piazza in una sarabanda incontrollata e populista, capace solo di snaturare il significato poltico della manifestazione, con grande sconcerto degli organizzatori. E come sempre, anche stavolta, a parlare male di Berlusconi non s'è fatto altro che far male a chi crede di avere il diritto ed il dovere politico di contrastarlo. Evidentemente non dev'essere bastata la lezione subita dall'ala radicale di sinistra per avere troppo demonizzato quel povero diavolo d'un cavaliere. Il quale ha un solo torto: quello di volere sempre e solo farsi radere, prima di tutti, la propria barba.


martedì 8 luglio 2008

PASTIFICIO E MOLINI VERSO IL DECLINO


Da tempo, non trovavamo più nei supermercati la pasta "Puglisi".
Era la nostra preferita, anche perché la consideravamo prodotto nostrano e lo ritenevamo garante della nostra salute.
Non sapevamo spiegarci il perché, finchè non ci hanno fatto capire che quella Azienda, entrata in crisi, era ormai giunta al capolinea.
Chiusura, quindi del "pastificio" di Giammoro, con conseguente perdita di lavoro per i propri dipendenti e ulteriore incremento della disoccupazione, in un territorio già fin troppo in sofferenza per mancanza di lavoro.
Ma ecco che, adesso, a pochi giorni da quel primo spiacevole evento, anche la Molini Gazzi, facente parte dello stesso Gruppo, annuncia il licenziamento di tutto il proprio personale, con una comunicazione della proprietà ai rappresentanti sindacali .
Ciò ha suscitato la reazione dei dipendenti, che proclamando lo stato dì agitazione si sono riuniti in assemblea permanente, all'interno dell'Azienda, la cui chiusura metterebbe sul lastrico altri ventisette padri di famigli. Tanti sono i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro.
La situazione dei Molini Gazzi era già apparsa problematica, quando il gruppo cui fa capo la famiglia Pulejo, aveva deciso la chiusura del pastificio di Giammoro, anche in considerazione del protrarsi di ritardi nei pagamenti di stipendi e salari ai dipendenti.

La MOLINI GAZZI , facente parte del comparto molitorio sin dai primi anni del secolo scorso. è stata fondata nel 1926 ed è specializzata nella produzione di farine per diversi usi, industriali, commerciali e per vendita al dettaglio. Finora ha utilizzato due impianti ("mulini") distinti per la macinazione del grano (tenero e duro) aventi capacità produttiva giornaliera rispettivamente di 2000 e 850 quintali. Il suo bacino commerciale ha trdizionalmente abbracciato l'intera Sicilia e buona parte della Calabria.
La sua fine, come d'altronde quella del pastificio di Giammoro, costituirebbe un'ulteriore frana nel già traballante settore industriale siciliano.


"ATO VISTO" COS'E' SUCCESSO CON L'ATO ME 2?


Di Ato Me2 e delle sue manchevolezze, su questo blog si è scritto a iosa, registrando spesso le proteste organizzate ed individuali. Sono stAsti messi in evidenza l'esosità delle tariffe e gli inconvenienti igienico sanitari determinati dalla inadeguatezza del servizio prestato da quello che, anziché essere ottimale, sìè in definitiva rivelato pesante carrozzone politico. E' stato anche registrato - per par condicio- l'evento della riduzione a tre del numero dei componenti il consiglio d'amministrazione, come possibile segno di buona volontà per una svolta, che avrebbe dovuto tenere conto della necessità di prendere nella dovuta considerazione le ragioni della protesta. Ma i fatti - tra cui la conferma di un presidente ormai giudicato inerte - hanno disatteso ogni speranza.
Tutto, tranne il numero degli occupanti il carrozzone, è rimasto immutato: il carobollette è continuato e soltanto da lontano è giunta l'eco di una riforma, predicata e voluta dal nuovo presidente della Regione. che ha deciso di ridurre da 27 a 9 gli Ato in Sicilia, più uno per le isole minori. Nonostante tale nuova iniziativa, il cui relativo decreto è già stato firmato da Raffaele Lombardo, la situazione (carobollette e inadeguatezza del servizio) resta tale da indurre gli utenti a continuare a ribellarsi, dando mandato, ad un comitato intercomunale e ad un legale, di fare sentire la loro voce anche tramite carta bollata.
Ormai, pur difronte alla novità del decreto riduttivo, la gente è stanca di dovere costatare quanto nulla si registra di diverso da quanto fu denunciato all'Ars, tempo fa, dal deputato Villari, secondo cui “da anni, vengono recapitate a centinaia di migliaia di cittadini siciliani di numerosi Comuni, bollette di pagamento della TIA (tassa igiene ambientale), con aumenti del 50, 60, 70 ed in molti casi, anche oltre il 100% rispetto alla precedente tassa (TARSU) ; tali ingiusti ed indiscriminati incrementi, risultano essere, tra l’altro, assai “disomogenei” tra le diverse realtà territoriali in relazione allo “stato di attuazione”, da parte dei Comuni e/o delle Società d’ambito, degli obblighi di legge in materia da parte dei soggetti in questione, rendendo quindi ancora più confuso il quadro che ne deriva”. Il tutto senza che gli obiettivi per la raccolta differenziata dei rifiuti siano stati rispettati.
Villari attaccava anche il metodo con cui gli Ato vengono gestiti che “sembrano essere più attenti ad una gestione tutta interna alla loro attività amministrativa piuttosto che a fare funzionare il meccanismo complessivo del ciclo dei rifiuti. "

Beh, adesso qual è la differenza? Tutto resta come prima, tranne l'attesa che venga messo in atto il nuovo decreto Ato. Di cui avremo modo di riferire in seguito.

lunedì 7 luglio 2008

UFFA CHE CALDO.....UFFA, CHE PELOSA CARITA'



Oh, che bella giornata! Lo scirocco ci arrovella, al punto di prosciugarci persino il cervello. Si cerca refrigerio al mare, dove le spiagge infocate, sporche, sempre più corrose ti spingono in acqua. E l'acqua, calda , più di quanto t'aspetti, non riesce a darti il refrigerio che cercavi.
Torni in città e, sulle strade assolate, dai muri infocati delle case, qua e là, fruscianti scatoloni di metallo ti sputano addosso l'infocato fiato dei condizionatori, che si affannano a rinfrescare l'interno delle case, dei negozi, dei supermercati.
Ah, i supermercati, che fortunata occasione poterci andare, anche a dover comprare soltanto un filoncino di pane, e cogliere l'attimo per refrigerarsi un po'.
L'avrete sentito ripetere, in tv, quanto beneficio possono trarre i vecchietti, infilandosi ora in un discount, ora in supermarket, ora in un emporio.
Senza dovere affrontare grandi spese, j furbetti di quartiere riescono a salvare cuore ed arterie sfruttando l'area refrigerata della grande catena commerciale.
Così, proprio così ci fanno capire dai teleschermi, quasi tutti collegati alle cinque grandi antenne del nostro grande benefattore. Il quale, sollecitato dalla beata visione di vecchietti e poverelli refrigerati, ha predisposto, incurante del rischio di bancarotta, milioni di tessere-sconto che consentiranno agli affamati, già salvati dall'afa, di fruire, esibendole, di un euro e dieci centesimi al giorno per l'acquisto di generi alimentari .
  • E nell'onda di tale entusiastica trovata, addirittura riesce a prometterne un'altra ancora più geniale: ha in mente un solidale accordo con i responsabili della grande distribuzione, che dovrebbe fare da freno all'ormai irrefrenabile aumento del costo della vita.

Francesco Cilona

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