Mentre la sua discepola propone il 5 in condotta per lo studente-bullo, Lui, che bullo non è ma furbo sì, prende un bel 10 tondo, per profitto e comportamento. E stavolta non glielo assegna "Libero", che sappiamo di chi è, ma "Liberazione", il giornale comunista diretto da Piero Sansonetti, secondo il quale il l'Harry Potter all'ennesima potenza starebbe attuando tutto ciò che aveva promesso in campagna elettorale.
Ma vediamo che cosa è stato in grado di realizzare, con la sua verve volpina, il premier d'Italia.
A parte tutte le leggi, approvate in un batter d'occhio per salvaguardare la propria incolumità, scontatissime e sacrosante per ogni suo fan, sta intanto influenzando con i propri trucchi persino grosse personalità straniere. Con le sue insistenti telefonate ha tentato intanto di ipnotizzare Putin, al fine di risolvere pacificamente la grossa questione dell'Ossezia. E Putin "stregato" ha riconosciuto subito l'indipendenza di quella contrastata regione; dopo la vittoria sul Pd, nel formare il nuovo governo, ha chiamato a sè, oltre ai soliti vecchi soggetti, uno stuolo di belle giovani donne, tipo la Marvagna e la Gelmini, e nel far ciò ha fatto da maestro, niente popò di meno a chi?, a McCain, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, che sicuramente influenzato dal suo eempio ha candidato come suo vice, alla presidenza della Casa Bianca, la bella Sarah Palin,44 anni, governatrice dell'Alaska. Tutto questo basterebe per un dieci e lode al maghissimo che tanto influsso sta spargendo per il mondo. Ma ci sarebbe di più: da considerare cioè la sua inveterata tendenza alla furbizia, propria del trucchista tramite stampa e legulei . Dopo che un suo giornale - Panorama - ha pubblicato (a sua insaputa?) stralci di conversazioni telefoniche di Prodi, intercettate in un'inchiesta giudiziaria, ha subito preso la palla al balzo per invocare l'immediata approvazione in Parlamento di una legge fortemente restrittiva, già preparata dai suoi avvocati, specialisti nell'azzeccare - come dice Di Pietro - i garbugli necessari per proteggere la "privacy" berlusconiana. E per apparire sincero in tale sollecitazione e umanamente comprensivo verso gli altri, s'è persino "umiliato" ad esprimere tutta la sua solidarietà al suo acerrimo avversario, quel Prodi che aveva tanto sgambettato.
Solo che Prodi - almeno stavolta - è riuscito a parare il colpo, rispondendo: "No, grazie. Io sono a favore delle intercettazioni, anche se riguardano me".
Fra' Galdino
Ma vediamo che cosa è stato in grado di realizzare, con la sua verve volpina, il premier d'Italia.
A parte tutte le leggi, approvate in un batter d'occhio per salvaguardare la propria incolumità, scontatissime e sacrosante per ogni suo fan, sta intanto influenzando con i propri trucchi persino grosse personalità straniere. Con le sue insistenti telefonate ha tentato intanto di ipnotizzare Putin, al fine di risolvere pacificamente la grossa questione dell'Ossezia. E Putin "stregato" ha riconosciuto subito l'indipendenza di quella contrastata regione; dopo la vittoria sul Pd, nel formare il nuovo governo, ha chiamato a sè, oltre ai soliti vecchi soggetti, uno stuolo di belle giovani donne, tipo la Marvagna e la Gelmini, e nel far ciò ha fatto da maestro, niente popò di meno a chi?, a McCain, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, che sicuramente influenzato dal suo eempio ha candidato come suo vice, alla presidenza della Casa Bianca, la bella Sarah Palin,44 anni, governatrice dell'Alaska. Tutto questo basterebe per un dieci e lode al maghissimo che tanto influsso sta spargendo per il mondo. Ma ci sarebbe di più: da considerare cioè la sua inveterata tendenza alla furbizia, propria del trucchista tramite stampa e legulei . Dopo che un suo giornale - Panorama - ha pubblicato (a sua insaputa?) stralci di conversazioni telefoniche di Prodi, intercettate in un'inchiesta giudiziaria, ha subito preso la palla al balzo per invocare l'immediata approvazione in Parlamento di una legge fortemente restrittiva, già preparata dai suoi avvocati, specialisti nell'azzeccare - come dice Di Pietro - i garbugli necessari per proteggere la "privacy" berlusconiana. E per apparire sincero in tale sollecitazione e umanamente comprensivo verso gli altri, s'è persino "umiliato" ad esprimere tutta la sua solidarietà al suo acerrimo avversario, quel Prodi che aveva tanto sgambettato.
Solo che Prodi - almeno stavolta - è riuscito a parare il colpo, rispondendo: "No, grazie. Io sono a favore delle intercettazioni, anche se riguardano me".
Fra' Galdino