sabato 20 ottobre 2007

LA RICETTA DI FRA' GALDINO


Stavolta parlerò di due "parenti": l'aglio e la cipolla. Entrambi della famiglia delle liliacee, la stessa del noto giglio bianco, si potrebbe dire che sono fratello e sorella e che, come tali, si vogliono tanto bene che non piace che stiano insieme, perchè litigherebbero. Aglio e cipolla sono di origine asiatica (Cina e Persia soprattutto). In cucina sono usatissimi, ed hanno entrambi
doti curative eccellenti ed in parte somiglianti. L'aglio è indicatissimo per chi soffre di ipertensione, ha azione espettorante e antidiarroica, è un ottimo disinfettante dell'intestino, ma è mal tollerato da chi soffre di gastrite Non deve assolutamente essere mangiato da mamme che allattano. Una volta veniva usato per rammollire calli e duroni e togliere le verruche. La cipolla ha come il fratello ottime qualità disinfettanti e emollienti e una buona funzione regolatrice della digestione. Cruda è altamente diuretica e aiuta ad espellere la renella. Fa bene a chi soffre di glicemia, d'azotemia, di reumatismi. Ovviamente la funzione curativa d'entrambe le piante è semplicemente coadiuvante. Cioè, come tutte le piante con caratteristiche benefiche, anche queste vanno usate come aiuto alle cure prescritte dal medico, sia egli generico, sia specialista od omeopatico. Aglio e cipolla sono stati sperimentati con qualche successo, la scorsa estate, contro la puntura delle zanzare e dei pappataci. Cipolle di lusso sono quelle di Tropea.

Fra' Galdino

LO SPAURACCHIO DELLO SCIOGLIMENTO


FOTO: Il presidente Martino (sx)
il sindaco Molino (dx)
il vice sindaco Gitto (sotto)


Insediatosi, il nuovo sindaco provvide all'assegnazione delle deleghe, che furono così distribuite: Carmelo Gitto, vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici, cimitero, acquedotto, fognature e pubblica illuminazione; Vincenzo Alizzi, pubblica istruzione e affini; Giuseppe Accetta, manutenzione strade, ville e giardini; Filippo Sottile, sviluppo economico, ecologia, sanità, macello, servizi demografici; Domenico Piccolo,bilancio, finanze, tasse e patrimonio; Antonino Cutugno, sport, turismo, spettacoli, problemi della gioventù; Giovanni Mazzù, polizia urbana, annona, mercati, autoparco, nettezza urbana; Giovanni Munafò, servizi sociali e contenzioso.
La nuova amministrazione cercò subito di affrontare le maggiori impellenze, per tentare di sfoltire il cumulo di problemi che, nei mesi di stasi amministrativa, non era stato possibile avviare a soluzione.
Per prima cosa, bisognava ripristinare l'illuminazione pubblica in molte strade della città, da un paio di mesi rimaste al buio, per mancanza di manutenzione agli impianti esterni. Durante i mesi di precarietà amministrativa, non era stato possibile indire l'apposita gara d'appalto ed era quindi necesario ovviare subito. Ciò, tuttavia, non avrebbe consentito l'immediato avvio dei lavori di ripristino, a causa dei tempi tecnici imposti dalla burocrazia.
Ma l'urgenza e la pericolosità della situazione non consentivano ulteriore perdita di tempo. E fu così che Molino e "compagni" decisero di ricorrere ad un'ordinanza che consentisse un tempestivo intervento. E la luce tornò nelle strade.
Altri problemi impellenti furono avviati a soluzione con la stessa tempestività, ma giustamente , anche se i tempi stringevano, non era possibile ricorrere all'urgenza più di tanto. C'era davanti comunque lo spauracchio della mancata attuazione del Piano Regolatore , che categoricamente sarebbe dovuta avvenire entro il 31 dicembre del '93, pena lo scioglimento del Consiglio Comunale e, quindi la decadenza della novella amministrazione.
Si sperava che la Regione volesse tenere conto di quanto era accaduto negli ultimi quattro mesi del decorso anno.
Uno spiraglio sembrò aprirsi, quando il presidente della Regione, Franco Martino, ebbe "la bontà" di fare una visità a Palazzo Longano, dove fu accolto dal Sindaco Molino e dalla Giunta, che colsero l'occasione per sottoporre alla sua attenzione le emergenze di Barcellona, piano regolatore compreso. Il presidente ascoltò, prese appunti, concesse un'intervista alla Stampa e non nascose la sua preoccupazione per i grossi problemi rilevati a Palazzo Longano.
"Da quanto ho potuto capire - disse tra l'altro - il Comune di Barcellona si trova in una situazione particolarmente difficile, a causa della lunga crisi amministrativa. Per il problema maggiore, che fa rischiare lo scioglimento, non vorrei dire inesattezze. Posso però precisare che la Regione, su questo argomento che non interessa soltanto il Comune di Barcellona, ha interpellato , per l'applicazione della relativa legge, il Consiglio di Giustizia Amministrativa e l'Avvocatura dello Stato, per assicurarsi un'interpretazione autentica: se cioè il termine imposto va considerato perentorio, oppure sia possibile ricorrere a soluzioni diversificate, tenendo conto della specificità delle singole realtà comunali. .Il nodo dovrebbe essere sciolto in tempi molto brevi, non oltre la fine del mese". Il presidente Martino concluse la sua dichiarazione, augurandosi che non fosse anche il consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto a dovere essere sciolto, perchè "dispiace dovere espropriare i cittadini del diritto di farsi governare dai loro rappresentanti".

Francesco Cilona

C'E' UNA GATTA DA PELARE: si chiama IPAB


Il problema creato dall'IPAB di Barcellona - dove Ipab dovrebbe significare Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza, ma in realtà non lo è stato mai integralmente -, dopo la riunione del Consiglio Comunale che l'ha soltanto sfiorato rifiutando la gestione dei "lasciti", continua ad essere una questione delicata ed intrigata di difficile soluzione. La quale non si sa per quanto tempo si trascinerà. A meno che il Comune e la Regione, conoscendone l'importanza, non si mettano di proposito a studiarla e risolverla insieme, tenendo conto non solo della quantità dei "beni" patrimoniali, ma anche delle loro attuali condizioni, delle mani che ci sono sopra e della situazione debitoria reale.
A ciò si aggiunga la posizione delle maestranze alle dipendenze dell'Ipab e la loro prospettiva di lavoro.
Questa, la problematica che risulterebbe dalla sintesi dei pareri, pur molteplici ma non del tutto diversi, espressi dall'amministrazione comunale, per bocca del sindaco, dalla maggioranza e dalle minoranze consiliari, nonchè dal sindacato.
Il sindaco Nania, pur rendendosi conto della situazione di "sballo" esistente nell'Ipab e quindi della necessità di porre rimedio ad una gestione rivelatasi fallimentare, in parole povere non se la sente di fare accettare al Comune da lui amministrato una vera e propria "gatta da pelare", pertanto chiede alla Regione, se vuole che il problema si risolva senza che vengano "graffiate" le finanze comunali , che almeno tagli gli artigli al'linospitale felino.
Nania ovviamente non ha usato questa colorita antifona, ma, in altri termini, ha affermato che "la Regione non può buttare addosso al Comune tutto il peso organizzativo e finanziario", derivante da un passaggio sic et simpliciter del patrimonio Ipab. Per cui, per certi versi, è necessario che sia garantita, dalla stessa Regione, la copertura di talune spese, tra cui quella per i salari alle maestranze.
Ma perchè sia sanato il rapporto finanziario tra Ipab e dipendenti, sta facendo intanto la voce grossa la Cgil locale, il cui responsabile sindacale, Salvatore Chiofalo, appare molto seccato per questo rimandare alle calende greche la questione dei lavoratori, che più di una volta sono entrati in agitazione per il mancato pagamento delle loro spettanze. Ed ha annunciato giornate di lotta.

Francesco Cilona

venerdì 19 ottobre 2007

LA SINISTRA NON SAPPIA CIO' CHE FA LA DESTRA



Se così è la destra, come si spiega che in Italia ha ultimamente abbracciato con tanto entusiasmo la concezione cristiana della famiglia?
Non solo molti nostri politici della Casa delle libertà - meno male che non è la Famiglia delle libertà - dimostrano giornalmente coi fatti, se non con le parole, di contraddire le esortazioni del Papa per la salvaguardia della Famiglia, ma anche i grossi personaggi di questa Europa che rema a destra fanno a gara per agire al contrario di quanto osano predicare.
L'ultimo esempio, a conferma di ciò, ce lo offre messier Sarkozy, novello Presidente della Francia, che è in procinto di divorziare dalla bella Cecilia: una donna intelligente e colta, che tanto ha fatto per assecondare le ambizioni politiche di Nicolas Sarkozy.
Sia l'una che l'altro sono al loro secondo divorzio.
Dal 1988 sono convissuti per otto anni, dopo di che si sono sposati regolarmente ed hanno avuto un figlio, Louis, che adesso ha dieci anni.
Entrambi col primo matrimonio avevano generato: lui due maschi e Cecilia due femmine, adesso adulti.
Come si vede una bella "plurifamiglia", ora frantumata dal già annunziato divorzio.
Un particolare curioso: Nicolas Sarkozy, mentre era sindaco di Neuilly, celebrò il matrimonio di Cecilia Ciganer Albeniz con il primo marito, Iacques Martin.
NELLE FOTO:Cecil e Nicolas Sarkozy
Fra' Galdino

giovedì 18 ottobre 2007

PIU' "NO" CHE "SI" AL PASSAGGIO DELL'IPAB AL COMUNE


NELLA FOTO: Filippo Marte
Il Consiglio Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto , riunitosi in seduta straordinaria, ha respinto con venti voti contrari e soltanto tre favoreolil la proposta della Regione di fare acquisire al Comune il compito finora svolto dall'Ipab, per la gestione del patrimonio costituito dal lascito di quattro famiglie benestanti, amministrato da altrettante opere pie prima di passare all'IPAB. Hanno votato a favore della proposta regionale soltanto tre rappresentanti dell'opposizione - Mario Presti (ds), Giuseppe Trifilò e Giovanni Messina (Udc) - che nei loro interventi sono stati categorici nel sostenere che sarebbe stato opportuno cogliere l'occasione per assumere la gestione di un patrimonio ingente, anche se nulla era stato fatto dall'Amministrazione Comunale per quantificare il pro ed il contro in ordine alla validità dell'acquisizione suggerita dalla Regione. E' vero che, da parte degli esperti controllori dei conti era stato dato alla commissione competente l'abbrivio ad esprimere parere negativo sulla opportunità di assumere l'impresa, ma è altrettanto vero - hanno detto i tre consiglieri di minoranza - che dare una risposta negativa ad una proposta destinata a trasformarsi in imperativo dall'alto, servirebbe solo a perdere tempo. C'è un urgente bisogno di non far disperdere o mandare in rovina immobili e terreni lasciati da benefattori, e tuttavia si cerca di farsi da parte.
Da parte loro, i sostenitori del "no" hanno condiviso e sottoscritto un documento preparato dal capogruppo di An, dott. Filippo Marte, in cui si esprimono le ragioni del voto contrario. Intanto esso sarebbe "giustificato dal mancato invio, insieme all'invito regionale ad acquisire i beni dell'Istituto, di una dettagliata relazione sul patrimonio e sul suo stato, nonchè sulle modalità di gestione e della situazione debitoria complessiva". Si fa inoltre notare che il Collegio dei revisori dei conti ha dato parere negativo e il responsabile dell'Ufficio ragioneria ha richiamato l'attenzione sulla mancanza di elementi riguardanti lo stato economico- patrimoniale e sulla necessità, in base alla legge finanziaria,di ridurre la spesa per il personale. A tale proposito, c'è da notare che, in mezzo al pubblico, sedeva parte delle maestranze dell'Ipab da oltre un anno non pagate e rappresentanti sindacali, che hanno minacciato azioni di protesta nella prospettiva d'una risposta negativa. Secondo i fautori del "no", il Comune non può acquisire a "scatola chiusa" un patrimonio la cui gestione rischierebbe di mandare in tilt le sane finanze dell'Ente. Comunque la decisione presa stasera, sempre secondo il documento, potrebbe essere rivista nel caso in cui la Regione, rivedendo i termini finora imposti, si rendesse disponibile ad aprire un tavolo tecnico per esaminare e chiarire tutti gli aspetti del problema.
Non è mancato l'intervento del Sindaco, Candeloro Nania, che, pur ammettendo che avrebbe potuto tenersi da parte, ha inteso esprimere la preoccupazione dell'amministrazione da lui retta, di fronte alla eventualità di dovere assumere oneri che potrebbero turbare l'equilibrio finanziario del Comune. Il problema - ha detto Nania - è tale da imporre responsabilità che non si possono assumere a cuor leggero. Quindi ben venga la proposta intesa a esaminarlo attentamente e con tutti gli elementi chiarificatori possibili. Ha auspicato che di ciò si rendano conto alla Regione, prima di stabilire un'insostenibile imposizione.

Francesco Cilona

HO SCOPERTO UNA LUNA MERAVIGLIOSA




Il blog è un mez= zo che, se saputo gestire, può renderci la vita migliore, avvicinandoci e dandoci la possibilità di conoscere culture diverse, nuovi mondi e, perchè no?, nuove lune.
Io, cliccando, ho persino scoperto una luna gitana, ricca di immagini e d'un linguaggio colorito, che pur non essendo la mia lingua, sono riuscito a capire e a gustare. E' il blog di "Luna cigana", che ho posto tra i preferiti e che, quando avrò sete di "sentimento", ricliccherò. Intanto, m'è piaciuto cogliere un soffio di quel venticello notturno, rubando un raggio di luna e il suono di due violini gitani, che fanno da cornice a questo quadretto poetico, che trascrivo senza tradurre, perchè ritengo di facile comprensione: Esta lua de outubro = Expressa meu sentimentu = Mais profundo = de um amor fraterno, = que perdurarà = para toda eternidade.

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E a ciò aggiungo questo proverbio cigano, che ha in sè un profondo significato umano:"O galo pode cantar qunto vezes quiser, mas nunca porà ovas". E canta quanto vuoi caro maschietto, ma è la femmina che produce l'uovo.
Fra' Galdino

UN PATRIMONIO A PERDERE?



In una riunione svoltasi ieri, nella sede Cgil di Barcellona, , in vista della seduta del Consiglio Comunale convocata per oggi, su sollecitazione della Regione, per affrontare e risolvere la spinosa situazione dell'Ipab di Barcellona, il responsabile della Camera del Lavoro, Salvatore Chiofalo,
ha sottolineato la necessità di una soluzione immediata dell' importante problema, che coinvolge in maniera non indifferente il Comune di Barcellona, per i riflessi finanziari che ne possono scaturire.
Intanto, nel corso dell'incontro, al quale erano presenti anche rappresentanti della Stampa, si è precisato che il Consiglio d'Amministrazione dell'Ipab, che a suo tempo sostituì, per legge, le opere pie che avevano curato i lasciti di quattro facoltose famiglie barcellonesi, praticamente negli ultimi due anni ha fatto poco o nulla per curare l'immenso patrimonio, lasciando persino in "standby" le maestranze, da tempo in agitazione, per il mancato pagamento delle spettanze e degli oneri assicurativi. Molte delle strutture, cedute in affitto con canoni modesti, sarebbero state trascurate nella manutenzione, altri possedimenti sarebbero stati pure poco curati se non addirittura abbandonati. Lo stesso consiglio, secondo documentazioni segnalate dal sindacato, avrebbe addirittura presentato un progetto di privatizzazione mediante l'alienazione del patrimonio immobiliare: proposta ovviamente bocciata.
Insomma, secondo la Cgil, urge provvedere alla risistemazione dell'amministrazione dei beni, anche perchè la legge prevede lo scioglimento delle Ipab, quasi tutte in situazione deficitaria, e la conseguente ricollocazione dei beni in affidamento ad enti amministrativi più efficienti. Nel caso dell'Ipab di Barcellona, la proposta del passaggio dei beni è stata avanzata agli amministratori di Palazzo Longano,invitati dall'assessorato regionale competente a convocare il consiglio comunale per un'attenta valutazione e una possibile soluzione del problema. Siccome si è a conoscenza che già esiste parere negativo da parte dei consulenti e della Commissione finanziaria di Palazzo Longano, c'è da credere che la decisione del Consiglio non sarà favorevole. Questo timore assilla il sindacalista che non ha difficoltà a minacciare che "se il Consiglio esprimerà voto contrario, si protesterà organizzando un "sit in" permanente davanti a Palazzo Longano, per sottolineare che è un delitto svendere i beni pubblici, rischiando addirittura di farli sottoporre ad aste massicce. Salvatore Chiofalo ha auspicato, anche a nome dei lavoratori finora non pagati, che il Sindaco Nania e i consiglieri tutti si rendano conto che non si può sperperare, per mancanza d'intraprendenza, un patrimonio così ingente e importante per la città di Barcellona, specie se messo a confronto con la sua irrisoria situazione debitoria, valutata nel bilancio consuntivo dello scorso anno, in un passivo di circa 150 mila euro.
CIFRA

mercoledì 17 ottobre 2007

QUI E' PEGGIO DI PRIMA



TUTTO TORNA COME PRIMA


Mentre la Cina protesta per la "madornale ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni degli altri Paesi (in questo caso della Cina stessa) , per avere Bush ricevuto in visita privata il Dalai Lama, c'è ancora chi soffre dietro le sbarre per avere protestato contro un governo oppressore. La Cina non tollera l'accoglienza fatta in America a colui che rappresenta la "massima espressione" di quei Burma che poche settimane fa furono messi in silenzio con la forza nell'ex Birmania, perchè lo considera non un capo religioso, ma un attivista politico, che predica in giro per il mondo la separazione del Tibet, come se tale rivendicazione non nascesse dal fatto che l'indipendenza al Tibet era stata tolta dall'invasione dell'esercito popolare di Mao Tze Tung. Il Dalai Lama, dopo la visita al presidente degli Stati Uniti, oggi, è stato ospite del Congresso, che gli ha conferito la medaglia d'oro, massima onorificenza nella Nazione nordamericana. Non sappiamo se il Dalai Lama e i politici abbiano toccato il problema della rivolta silenziosa dei monaci buddisti. La stampa e gli altri media non ne hanno fatto neppure cenno. Ed è questo il segno peggiore. Perchè finchè il fatto eclatante è in fase esplosiva tutti ne parlano e si riempiono teleschermi e pagine intere. Passata la bufera, tutto cade nel dimenticatoio, anche se ci sono ancora tanti che marciscono nel fondo di una cella e altri che piangono per la perdita o la scomparsa di persone care. Ree soltanto d'avere sognato uno spiraglio di libertà.


Fra' Galdino

ERA DA TEMPO....


Due rilevanti notizie: una dolente e l’altra promettente. La prima parla di un giovane trovato cadavere in un giardino di via Stretto Bruschetto, poco distante da via Ugo di Sant’Onofrio. La sua morte potrebbe essere stata causata da un improvviso malore, provocato da una dose eccessiva di eroina. Lo lascia pensare il fatto che, accanto alla vittima, gli inquirenti hanno trovato una siringa. La salma sarà sottoposta ad esame autoptico e tossicologico. Si sta interessando del caso la procura della Repubblica di Barcellona con l’ausilio della locale polizia e dell’istituto di medicina legale. Le indagini comunque, oltre a quella possibile della droga, non trascurano altre piste. Era da tempo che, a Barcellona, non si registravano scoperte così dolenti.

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L’altra notizia, che non ha niente a che vedere con la cronaca nera, ma è promettente e quindi positiva, riguarda l’apertura , a Palazzo Longano, della gara d’appalto per la costruzione di un ponte sul torrente Idria, necessario per migliorare il collegamento tra la via Risorgimento di Pozzo di Gotto e la strada che porta a Lando, zona collinare che da qualche anno a questa parte si cerca di valorizzare. Ricordiamo che Lando ha un importante precedente sul piano archeologico, che purtroppo è stato per lungo tempo dimenticato. Tornando all’opera, si apprende che sono già arrivate le offerte da parte delle imprese – ben duecento – e la Commissione giudicatrice ne sta spulciando le documentazioni, per stabilire quali sono in regola, per la partecipazione alla gara, e quindi procedere all’esame delle relative offerte. L’importo complessivo, comprendente tra l’altro le spese per la sicurezza, è di Euro 614.000 e rotti, iva esclusa. L’appalto sarà affidato alla ditta che avrà presentato l’offerta più conveniente: essa assumerà l’impegno di ultimare i lavori entro 365 giorni dalla data del verbale di consegna .

Era da tempo che, a Barcellona, non si registrava un appalto per la costruzione di un ponte. E pensare che, di opere del genere, la città ne avrebbe di bisogno, visto che è attraversata da due torrenti e fiancheggiata da altri due. Intanto è auspicabile che, almeno per questa gara, non ci siano intoppi paragonabili a quelli che recentemente ne hanno bloccato un paio.


Cifra

martedì 16 ottobre 2007

BARCELLONA HA FATTO IL PIENO


In attesa che arrivino i dati definitivi dell'intero collegio di Barcellona, riguardanti le votazioni per le primarie del 14 ottobre, abbiamo la possibilità di riferire i risultati conseguiti dalle varie liste, sia per l'assemblea costituente regionale, sia per quella nazionale, nei due seggi di Barcellona Pozzo di Gotto città. Hanno votato in tutto 848 partecipanti, che hanno distribuito la loro scelta, per quanto riguarda l'assemblea regionale, in questo modo: Democratici con Genovese e Veltroni, voti 467, pari al 55% del totale (in questa lista era candidato il barcellonese Vito Siracusa che risulta eletto) ; Lista "Con Veltroni e Genovese, Ambiente Innovazione Lavoro, voti 268, pari al 31% ( in questa lista era candidata la barcellonese Pietra Nevoso, la quale risulterebbe eletta, potendo fruire dei resti dovuti al surplus della precedente lista) ; "Siciliani democratici davvero", voti 18; "I Democratici per Messana", voti 64. Per la Costituente Nazionale: Democratici con Veltroni, voti 554; Con Veltroni ambiente, innovazine, lavoro, voti 197; I Democratici per Enrico Letta, voti 25; la lista Con Rosy Bindi, democratici davvero, voti 49.
Praticamente la città s'è comportata in maniera dignitosa .

LE I.P.A.B. NELL'OCCHIO DEL CICLONE




Domani, alle 10,30, nella sede della Cgil di Piazza San Sebastiano si terrà un incontro per dipanare la difficile questione dell’Ipab di Barcellona, la cui ristrutturazione dovrebbe passare attraverso l’accoglimento del Comune delle proposte della Regione, intese a trasferire all’amministrazione di Palazzo Longano i beni ed i debiti dell’ex opera pia “Nicolaci-Bonomo, Munafò, Perdichizzi, Picardi”.
Una proposta di assorbimento che entro 30 giorni dalla notifica dovrebbe essere sottoposta alla discussione ed al parere del Consiglio Comunale.
L’ingente patrimonio dell’ex opera Pia, da alcuni anni trasferito all’Ipab, non è stato mai chiaramente quantificato, e non risulta neppure calcolato l’importo debitorio dell’istituzione. Per cui sarà difficile che, nella prossima seduta, che dovrebbe essere tenuta a breve, si possa avere la possibilità di esprimere una qualsiasi opinione, anche se a spingere verso il rifiuto della proposta peserebbe il parere negativo già espresso dal Collegio dei revisori dei conti.
Intanto c’è un problema concreto da affrontare, quello della mancata retribuzione da due anni al personale dipendente dell’Ipab, cinque persone in tutto, di cui una - lavoratrice - deceduta proprio in questi giorni. E sarà il primo argomento ad essere affrontato nella riunione che domani mattina si terrà presso il Sindacato. Il cui responsabile, Salvatore Chiofalo, si è già premurato ad avvertire il sindaco di Barcellona, Nania, ed il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Crinò, a farsi carico, nel termine previsto, della richiesta della Regione di convocare i consiglieri comunali, in seduta straordinaria.
“Stante l’aggravarsi della situazione debitoria dell’Ipab – afferma il sindacalista nella sua lettera (indirizzata pure al presidente del Consiglio di amministrazione Ipab e sottoscritta dai superstiti quattro dipendenti) - soprattutto nei confronti dei lavoratori dipendenti e degli Istituti Previdenziali, con prospettive assolutamente negative rispetto a qualsiasi iniziativa di rilancio dell’attività dell’Ipab di Barcellona P.G., già da anni in stato di totale inattività, con la presente, si chiede alle SS.LL., ognuno per le proprie competenze, a predisporre gli ati affinché il Consiglio Comunale possa procedere e accogliere l’invito formulato dal competente Assessorato. Si rammenta che il medesimo assessorato ha assegnato a questo Comune trenta giorni, per deliberare, dall’avenuta notifica.
FOTO: Salvatore Chiofalo sindacalista della Cgil
Francesco Cilona

lunedì 15 ottobre 2007

ROBERTO MOLINO CE L'HA FATTA

FOTO// L'aula consiliare in una seduta del 1993
In primo piano di spalle riconoscibile il dott. Bauro







Era la sera di Santa Lucia, lunedì 13 dicembre 1993, la seduta straordinaria, convocata d’urgenza dal commissario regionale Onofrio Zaccone, presentava l’aula consiliare affollatissima. Un pubblico straordinario aveva occupato sin dal pomeriggio tutti i posti disponibili, e molta gente era rimasta nell’antisala e nel corridoio , con la speranza di potere seguire il dibattito almeno attraverso il “sonoro” dei diffusori esterni.
All’inizio l’attenzione fu polarizzata dall’atteso intervento del senatore Carmelo Santalco, dimessosi da sindaco con l’intenzione di indurre il Consiglio Comunale ad autosciogliersi, per potere adire ad elezioni amministrative anticipate.
Fu una vera e propria “filippica”: e non risparmiò nessuno dei 15 consiglieri "che - disse - con comportamento astioso nei suoi confronti, pur di fargli un torto, si erano buttati in un’assurda ammucchiata". Usò per tutti parole aspre, definendoli: cani sciolti, canne al vento, iscariota, fratelli d’Abele. Per Roberto Molino, sindaco in pectore, 31 anni, proveniente dall’Azione Cattolica, rispolverò
la qualifica di giovane “rampante” e di rappresentante in loco dell’assessore agli Enti Locali , per avergli procurato voti in campagna elettorale.
Santalco, nella foga dell’intervento, ebbe espressioni dure anche per l’ex sindaco Enzo Amato, considerato “inaffidabile per le sue intese sottobanco coi rappresentanti del cartello a lui avverso e per talune sue dichiarazioni alla commissione antimafia di allora (23 gennaio 1993 a Barcellona), secondo cui i parlamentari barcellonesi si sarebbero accorti troppo tardi della gravità della situazione locale”.
Il senatore trovò pure il modo di “punzecchiare” l’ex capogruppo dc Sebastiano Bauro e tacciare di tradimento ed ipocrisia taluni consiglieri, che per lui avevano sempre profuso espressioni d'elogio e la massima stima. Carmelo Santalco, che in quel periodo aveva la carica di segretario della DC, nel chiudere la sua arringa, invocò un atto di resipiscenza di quanti ancora non avessero capito l’utilità dell’autoscioglimento del consiglio comunale, anche perché aveva appreso che il massimo consesso cittadino era nuovamente nel mirino del ministro dell’interno, pronto a riesaminare l’ipotesi d’infiltrazioni malavitose nell’ambito consiliare.
Seguirono altri interventi, tutti di breve durata. Quindi si procedette alla votazione per appello nominale per l’elezione del sindaco e della Giunta. Il risultato fu favorevole per Molino e per la compagine da lui capitanata. I voti a favore furono 22, quelli contrari 15.
L’insediamento, comunque, non fu immediato, perché i voti della maggioranza non avevano raggiunto quota 25.
Questi i nomi dei componenti la nuova Giunta: Giuseppe Accetta, Giuseppe Alizzi, Antonino Cutugno, Carmelo Gitto, Giovanni Mazzù, Giovanni Munafò, Domenico Piccolo, Filippo Sottile. Una settimana dopo, giunse notizia che il Tar di Catania aveva respinto il ricorso che, prima della riunione del Consiglio, era stato avanzato dai fedelissimi di Santalco, avverso alle decisioni del Coreco e dell’assessore regionale agli Enti Locali. Ciò, finalmente, sembrava mettere in una botte di ferro la nuova amministrazione di Palazzo Longano. Il via libera, da parte del Coreco, non tardò a venire. La vigilia dell’Epifania, l’organo di controllo confermò la validità della delibera del 13 dicembre che aveva sancito l’elezione di Molino e della “sua” Giunta, e la nuova "squadra" potè così insediarsi, pronta a rimettere in moto la macchina amministrativa.
FOTO al centro: il dott. Bauro e l'ex sindaco Amato
Francesco Cilona

domenica 14 ottobre 2007

LO SBARCO DI STORACE

La Destra di Storace approda a Barcellona, dove trova, in un suo angolo ritagliato tra gli scontenti dell’AN naniano, l’abbraccio degli amici di Musumeci, padre di quell’ Alleanza Siciliana, anch’essa nata da una costola di Fini e divenuta, nella Sicilia orientale, un nuovo movimento politico regionale; il quale, adesso, su annuncio dello stesso fondatore, conclude la sua fase di transizione: chiude cioè il ciclo che dovrebbe portarlo consapevolmente a confluire appunto nelLa Destra dell’ex ministro Francesco Storace. Visto che Alleanza Siciliana si avvia a diventare una componente del nuovo soggetto politico storaciano, con lo scopo di estendere in campo nazionale, portandole fino a Roma, le istanze dell’autonomismo, della regionalizzazione e del Meridione ( come ha spiegato Musumeci alle Ciminiere di Catania, in occasione del congresso del “suo” Movimento), è ovvio che pure a Barcellona ci fosse l’abbraccio alLa Destra da parte di Tommaso Calderone, che è stato finora il coordinatore provinciale di As e, nelle ultime elezioni amministrative per Palazzo Longano, fu l’animatore della campagna politica del movimento. E tale abbraccio, non solo ideale, l'avvocato barcellonese l’ha dato a chi è stato affidato, da Storace, il compito di presentare ufficialmente, nella nostra città, La Destra: cioè, al portavoce Salvuccio Materia, di Terme Vigliatore, già assessore provinciale per An e candidato alle ultime consultazioni regionali, con esito negativo solo per pochi voti.
Adesso i due - Materia e Calderone – si dicono impegnati a sostenere La Destra e a raccogliere adepti, che potrebbero essere in numero discreto, visto il malcontento che da tempo regna nelle file della destra barcellonese, per anni rimasta inquadrata nell’alveo del senatore Nania.


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barcellona pg, messina, Italy
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