Il problema creato dall'IPAB di Barcellona - dove Ipab dovrebbe significare Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza, ma in realtà non lo è stato mai integralmente -, dopo la riunione del Consiglio Comunale che l'ha soltanto sfiorato rifiutando la gestione dei "lasciti", continua ad essere una questione delicata ed intrigata di difficile soluzione. La quale non si sa per quanto tempo si trascinerà. A meno che il Comune e la Regione, conoscendone l'importanza, non si mettano di proposito a studiarla e risolverla insieme, tenendo conto non solo della quantità dei "beni" patrimoniali, ma anche delle loro attuali condizioni, delle mani che ci sono sopra e della situazione debitoria reale.
A ciò si aggiunga la posizione delle maestranze alle dipendenze dell'Ipab e la loro prospettiva di lavoro.
Questa, la problematica che risulterebbe dalla sintesi dei pareri, pur molteplici ma non del tutto diversi, espressi dall'amministrazione comunale, per bocca del sindaco, dalla maggioranza e dalle minoranze consiliari, nonchè dal sindacato.
Il sindaco Nania, pur rendendosi conto della situazione di "sballo" esistente nell'Ipab e quindi della necessità di porre rimedio ad una gestione rivelatasi fallimentare, in parole povere non se la sente di fare accettare al Comune da lui amministrato una vera e propria "gatta da pelare", pertanto chiede alla Regione, se vuole che il problema si risolva senza che vengano "graffiate" le finanze comunali , che almeno tagli gli artigli al'linospitale felino.
Nania ovviamente non ha usato questa colorita antifona, ma, in altri termini, ha affermato che "la Regione non può buttare addosso al Comune tutto il peso organizzativo e finanziario", derivante da un passaggio sic et simpliciter del patrimonio Ipab. Per cui, per certi versi, è necessario che sia garantita, dalla stessa Regione, la copertura di talune spese, tra cui quella per i salari alle maestranze.
Ma perchè sia sanato il rapporto finanziario tra Ipab e dipendenti, sta facendo intanto la voce grossa la Cgil locale, il cui responsabile sindacale, Salvatore Chiofalo, appare molto seccato per questo rimandare alle calende greche la questione dei lavoratori, che più di una volta sono entrati in agitazione per il mancato pagamento delle loro spettanze. Ed ha annunciato giornate di lotta.
Francesco Cilona
A ciò si aggiunga la posizione delle maestranze alle dipendenze dell'Ipab e la loro prospettiva di lavoro.
Questa, la problematica che risulterebbe dalla sintesi dei pareri, pur molteplici ma non del tutto diversi, espressi dall'amministrazione comunale, per bocca del sindaco, dalla maggioranza e dalle minoranze consiliari, nonchè dal sindacato.
Il sindaco Nania, pur rendendosi conto della situazione di "sballo" esistente nell'Ipab e quindi della necessità di porre rimedio ad una gestione rivelatasi fallimentare, in parole povere non se la sente di fare accettare al Comune da lui amministrato una vera e propria "gatta da pelare", pertanto chiede alla Regione, se vuole che il problema si risolva senza che vengano "graffiate" le finanze comunali , che almeno tagli gli artigli al'linospitale felino.
Nania ovviamente non ha usato questa colorita antifona, ma, in altri termini, ha affermato che "la Regione non può buttare addosso al Comune tutto il peso organizzativo e finanziario", derivante da un passaggio sic et simpliciter del patrimonio Ipab. Per cui, per certi versi, è necessario che sia garantita, dalla stessa Regione, la copertura di talune spese, tra cui quella per i salari alle maestranze.
Ma perchè sia sanato il rapporto finanziario tra Ipab e dipendenti, sta facendo intanto la voce grossa la Cgil locale, il cui responsabile sindacale, Salvatore Chiofalo, appare molto seccato per questo rimandare alle calende greche la questione dei lavoratori, che più di una volta sono entrati in agitazione per il mancato pagamento delle loro spettanze. Ed ha annunciato giornate di lotta.
Francesco Cilona
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