La Sicilia, che in fatto di strutture autostradali non è mai stata in condizioni ottimali, per numero e qualità, rischia di perdere una delle poche esistenti, perchè non più in grado di garantire la sicurezza a chi la percorre.
E' di oggi una richiesta di declassamento della A.20 Messina-Palermo, avanzata dal Presidente regionale dell'Associazione Consumatori Siciliani, Nicola Tindaro Calabria, al Presidente del Consiglio dei Ministri, a quelli della Regione siciliana e della Provincia di Messina, ai Ministri e agli Assessori regionali competenti, ai Presidenti dell'ANAS e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, al Commissario Straordinario del Consorzio Autostrade Siciliane.
Il presidente dell'A.C.S.,in una nota inviata alle autorità in indirizzo, intanto esprime forte "preoccupazione per le pessime condizioni, manutentive e di sicurezza, in cui versa l’autostrada A 20 Messina - Palermo; sulla quale in questi anni le vittime per incidenti sono stati numerosi: addirittura l’intero tratto della A 20 è a rischio, essendo pochissimi i punti in cui non si sono verificati incidenti";
Con un'elencazione, piuttosto esemplificativa che esaustiva, inserita nella nota, il presidente dell'A.C.S. indica le disfunzioni rilevabili nell'A.20:
manto usurato e cosparso di buche che diventano più larghe e profonde ed aumentano ad ogni pioggia, anche di leggera intensità;
nuova pavimentazione drenante a tratti, mentre il resto del tracciato rimane oggetto di parziali opere di manutenzione, con conseguente irregolarità del fondo stradale costituente elevato fattore di rischio per gli utenti, soprattutto in condizioni di strada bagnata;
guardrail obsoleti, e non più a norma, che non garantiscono il minimo necessario di sicurezza e che in occasione di sinistri non vengono immediatamente ripristinati, rappresentando fonti di immaginabili pericoli;
gallerie poco e/o per nulla illuminate dalle cui pareti frequentemente si staccano pezzi di cemento;
colonnine per l’SOS non tutte funzionanti;
segnaletica orizzontale e verticale non ben visibile;
reti di recinzione spesso squarciate e da cui entrano in autostrada animali vari (cani, cavalli, mucche, …) la cui presenza mette in serio pericolo la loro incolumità e quella di chi vi circola; impianti di ventilazione, nelle gallerie, inattivi;
cantieri aperti e mai chiusi con lunghi tratti ad unica corsia, ovvero carreggiate a doppio senso di marcia;
e si potrebbe proseguire "…;
-"per quanto sopra, la situazione della 'nostra' autostrada - specifica la nota - si può veramente definire tragica e non degna di un Paese che si voglia qualificare civile;
- tant’è che, dopo la Salerno – Reggio Calabria, la Messina – Palermo rappresenta il tratto autostradale più pericoloso;
- sebbene l’A20 sia stata costruita circa 40 anni fa, quando i mezzi erano più lenti, tuttavia proprio questo motivo rende ingiustificabile l’omissione delle indispensabili opere di manutenzione ordinaria e/o straordinaria;
- anche la Procura della Repubblica di Patti è intervenuta ponendo sotto sequestro alcune gallerie per mancata manutenzione e facendo venire meno le condizioni di sicurezza della Messina – Palermo;
- la situazione è divenuta talmente grave che per l’enorme quantità di fondi necessari appare impensabile possano raggiungersi nuovamente nell’odierno contesto economico livelli accettabili di sicurezza"Tutto ciò premesso e considerato, si chiede
alle autorità in indirizzo "che, non essendo possibile chiudere l’autostrada poiché non esiste una valida ed equivalente alternativa, di attivarsi, ciascuno secondo la propria competenza, al fine di operare, con le procedure indicate dall’art. 3 del Regolamento di esecuzione e di attuazione Cod. Str., un DECLASAMENTO DELL’AUTOSTRADA A 20 MESSINA - PALERMO, senza più pretendere il pagamento del pedaggio dagli utenti, rappresentando tale operazione, proprio per il descritto stato attuale dell’intero tratto autostradale non più classificabile quale autostrada, come definita dall’art. 2, comma 3, lett. A del Nuovo Codice della Strada, ormai un atto dovuto".
"Nella denegata ipotesi di una fondata impossibilità di provvedere al reclamato declassamento", l'Associazione minaccia di rivolgersi alle sedi giudiziarie opportune.