sabato 5 marzo 2011

8 MARZO, TORNANO LE INIZIATIVE DEL COMITATO "SE NON ORA, QUANDO"


Da domani tre giorni di mobilitazione e dibattiti per "rimettere al mondo l'Italia"

Dopo l’ampia partecipazione alla manifestazione del 13 febbraio scorso, iniziativa lanciata a livello nazionale da un gruppo di donne del mondo della cultura, del lavoro e della società civile per dire basta al degrado della cultura, della politica e del nostro paese, il Comitato organizzatore messinese ha deciso di proseguire quell’esperienza e come primo passo ha organizzato una serie di iniziative in occasione della Festa della Donna.

“Obiettivo del Comitato è quello di dare voce alle tante persone,donne e uomini,che intendono dire basta al degrado della politica e più complessivamente del Paese”, spiegano le portavoce.

Domenica, lunedì e martedì, il Comitato sarà nelle piazze di Messina per raccogliere le idee, l’indignazione, le proposte, i sogni di chi vorrebbe un’Italia diversa.

Domenica 6 marzo- ore 10.00 – piazza Duomo

Lunedì 7 marzo – ore 17.00 –piazza Cairoli

Martedì 8 marzo – ore 10.00 – piazza Cairoli e piazza Duomo.

“Lo slogan scelto da Comitato nazionale per l’8 marzo è Rimettiamo al mondo l’Italia- spiegano da comitato messinese- Noi, partendo da questa idea, abbiamo pensato di chiedere alle donne e agli uomini di Messina cosa, secondo loro, servirebbe per “rimettere al mondo l’Italia”.

Martedì 8 a partire dalle ore 17.30, presso la Sala Visconti, il Comitato ha organizzato la proiezione gratuita del film “We want sex- Cambieremo il mondo”, pellicola recente di Nigel Cole, lo stesso regista de L’erba di Grace, che racconta in chiave ironica la storia vera di un gruppo di operaie della Ford che nell’Inghilterra del ’68 lottò per la parità salariale e per i propri diritti.

A seguire una Tavola rotonda moderata dalla giornalista Gisella Cicciò nella quale saranno affrontate le questioni poste dal film e più in generale quelle alla base del movimento “Se non ora quando”.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO = RIFIUTI E SCATOLONI ROMPONO LE SCATOLE ALLA CITTA'


Se il Comune non si muove nella giusta direzione, che gli consenta di operare in proprio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Barcellona, possiamo essere certi che lo stato d'emergenza, che reiteratamente rende invivibile questa città, non solo continuerà ad esserci, ma addirittura si aggraverà.
E non sarà certo lo spazzino di turno, che viene accusato di bivaccare invece di spazzare, ma saremo soprattutto noi a dovere rendere conto a noi stessi per la brutta piega che le nostre abitudini stanno prendendo: cioè quella piega che ci rende rassegnati se non addirittura abituati e insensibili di fronte alla sporcizia che cresce.
A volte diventiamo talmente insensibili da apparire cinici: e lo dicono i fatti, come quello illustrato in questa foto, che mostra come ci sia gente talmente masochista da approfittare del cumulo d'immondizie per renderlo più baraondoso e sconcio.
Scatoloni, buttati così come capita, in pieno centro cittadino - qui siamo in piazza San Sebastiano - che certamente non salvano il decoro di questa città.
E del decoro dovrebbero rendersi responsabili, oltre a tutti i cittadini, i signori vigilli urbani, che di vigilanza pare ne facciano pochissima, a meno che non si tratti di fischiare per qualche auto fuori posto....
Signor Sindaco, mi vuol dire una buona volta che cosa si fa per reprimere questa pessima usanza di taluni concittadini che, invece di rompere i loro scatoloni e sistemarli come si deve, rompono le...scatole a tutta la città?
Risponda una volta, per piacere, senza far pervenire qualche spontaneo...paladino.

venerdì 4 marzo 2011

UN AVVERTIMENTO PER GLI STUDENTI: ATTENTI ALLE ASSENZE E AL MONTE ORE NECESSARIO PER POTERE ESSERE SCRUTINATI


LEGGETE ATTENTAMENTE QUESTE DISPOSIZIONI E NON DIMENTICATELE

Due notizie per gli studenti: una gradevole e l'altra impegnativa. La prima riguarda la chiusura delle scuole - e quindi vacanza - nei giorni 7, 8 e 9 marzo per disinfezione del locali: e guarda caso i tre giorni coincidono con il top del Carnevale: meglio così, d'altronde è una coincidenza annuale equindi tradizionale che non disturba affatto. Potrebbe disturbare invece la seconda notizia, che ovrebbe essere nota a innsegnanti e studenti, ma che vale la pena ricordare perchè se s'ignora o si dimentica il suo contenuto potrebbero consguire guai...scolastici. Si tratta della "validità dell’anno scolastico per la valutazione degli alunni nella scuola secondaria di primo e secondo grado". Cioè di quante assenze si possono fare al massimo per non cadere ... nella bocciatura. Dall’anno scolastico in corso trova piena applicazione, per gli studenti di tutte le classi degli istituti di istruzione secondaria di II grado, la disposizione , secondo cui“… ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato”. "La finalità di tale disposizione è quella di incentivare gli studenti al massimo impegno di presenza a scuola, così da consentire agli insegnanti di disporre della maggior quantità possibile di elementi per la valutazione degli apprendimenti e del comportamento".
Monte ore annuale: Il monte ore annuale delle lezioni consiste nell’orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina.
Deroghe
: L’articolo 14, comma 7, del Regolamento prevede che “le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite [dei tre quarti di presenza del monte ore annuale]. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati”. Spetta, dunque, al collegio dei docenti definire i criteri generali e le fattispecie che legittimano la deroga al limite minimo di presenza. Tale deroga è prevista per casi eccezionali, certi e documentati.
Scrutinio finale: Va, infine, ricordato che l’art. 14, comma 7, del Regolamento prevede in ogni caso che “Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo.”

Ruby Rubacuori al Ballo delle debuttanti di Vienna - conferenza stampa

Ruby Rubacuori fa faville. . E’ ospite nel ballo delle debuttanti, che si svolgerà a Vienna, su invito di un riccone austriaco.
Da giorni viene inseguita dai paparazzi e sta creando imbarazzo e polemiche tra le famiglie delle ragazze che per la pima volta parteciperanno al grande evento viennese.
Le interviste da lei rilasciate stanno facendo il giro del mondo, tramite la stampa ed internet.

PASCALINU PUETA ESTEMPORANIU


pubblicata il giorno venerdì 4 marzo 2011 alle ore 12.15
Nota creata da Francesco Cilona

Me frati Pascalinu è un grad'omu

chi, s'avissi studiatu i cchiù, saria ora

un grandissimu pueta, minchia e comu!

Lu vidu fari rimi accamatora

chi ci nesciunu frischi comu l'ova

di jurnata, e non sacciu undi li trova:

forsi nta dda tistazza di Cilona

chi sapi farsi onuri a Baccialona


SI SONO CONCLUSE LE ELEZIONI UNIVERSITARIE DELL'1, 2, 3 MARZO CON RISULTATI FAVOREVOLI ALL'ORUM E UNA CODA POLEMICA


ERANO IN LIZZA "GIOVANI UNIVERSITARI", "NETTUNO-ACUI" . E .O.R.U.M. (Organismo Rappresentativo Universitari Messinesi)


Si sono concluse, a Messina, le elezioni universitarie, svoltesi nei primi tre giorni di marzo, con un risultato che ha segnato la preponderanza dell'Orum. Lo spoglio delle schede si è protratto fino a notte alta, e ciò ha consentito di apprendere in mattinata i risultati. SENATO ACCADEMICO Antonio De Moro (Orum) , Federica Mulè (Orum), Francesco Antonuccio (Giovani Universitari), Gabriele Laganà (Nettuno-Acui) CDA UNIVERSITA’ Dario Agnello (Orum), Danilo Merlo (Giovani Universitari), Giuseppe Figliomeni (Nettuno-Acui) CDA ERSU Carmelo Ravidà (Orum), Ivan Cutè (Giovani Universitari), Francesco Bruzzaniti (Nettuno-Acui) CSASU Alessandro Feminò (Orum), Francesco Cavallaro (Nettuno-Acui) Sulla conduzione delle elezioni, tuttavia, non sono mancate le critiche. A tale proposito è stato emesso un comunicato dall'UdU.secondo cui "le Elezioni universitarie del 1 , 2 e 3 marzo. inquinate da pratiche che fanno pensare a e vere e proprie irregolarità durante le operazioni di voto". E' questa la denuncia dell'Unione degli Universitari di Messina, i cui attivisti nei tre giorni in cui i seggi sono stati aperti asseriscono "d'avere assistito ad episodi che fanno pensare a gravi e ripetute violazioni dei regolamenti elettorali ed hanno deciso di denunziarle ai Carabinieri". “Durante le votazioni a scrutinio segreto- si legge nella denuncia- potevamo notare un gruppo di studenti appartenenti all'associazione Giovani Universitari che distribuivano all'interno dei seggi dei volantini dando ad alta voce indicazioni sui candidati da votare e sulle modalità di voto.” L'UdU afferma inoltre che "nei giorni immediatamente precedenti all'apertura dei seggi aveva avvertito un clima pesante, per via di una campagna elettorale contrassegnata da accordi di potere fra i piccoli notabili delle associazioni studentesche e dalla generale apatia di gran parte degli studenti, spinti al voto non tanto da un bisogno di partecipazione democratica e di libera espressione delle proprie idee quanto piuttosto da un'antica abitudine al clientelismo e ad una politica fondata sui piccoli, banali favori personali". “Ci chiediamo -riflette l' UdU- perchè all'università non ci possa essere una sana competizione basata su programmi politici, discutendo di ciò che và o non và all'interno delle rispettive facoltà. Invece tutto si riduce ad una gara vinta dicendo agli studenti: "questo è amico di.... quello è amico di..." Beh noi non potremmo mai collaborare con associazioni che hanno come cultura fondamentale il clientelismo.”

giovedì 3 marzo 2011

CARNEVALE: PER I BIMBI QUESTA FESTA ANCORA VALE


MA QUANTO .SON .CARINI NEI LORO COSTUMINI


Già siamo a Carnevale: o meglio, sono a Carnevale.
Soprattutto i bambini, perché ormai la festa carnascialesca sembra aver perso, per i più grandi, quello spirito popolaresco che l'animava tanti anni fa, quando si attendeva proprio questo periodo per organizzare balli - il veglione di una volta chi non se lo ricorda? -, nascondersi dietro o dentro una maschera e celare per qualche ora la propria identità.
Era il tempo in cui soprattutto i paesi di montagna - Castroreale, Novara di Sicilia, Montalbano - diventavano meta preferita dei barcellonesi, perché là, in attesa del veglionissimo del martedì grasso nel teatro paesano, si rinnovava tenacemente la tradizione del ballo nelle case private, dove l'amico portava altri amici, e a volte si trovava l'opportunità dei primi approcci per lo "zitaggio". Cosa altrimenti difficile se non impossibile,durante lo struscio domenicale in via Roma.

ATO ME 2 - RIFIUTI URBANI IN CRESCENDO SULLE STRADE DI 38 COMUNI


INTANTO "MALI FRUSCULI CURRUNT" A CAUSA DI UNA SPACCATURA TRA I SOCI ATO

Lo stato d'emergenza determinato dalla chiusura della discarica, ha riportato a galla le feccie del cattivo funzionamento dell'ATO, mettendo sempre più in imbarazzo i sindaci dei 38 comuni dell'area tirrenica che- volenti o nolenti - sono ancora soci del carrozzone politico da loro stessi propiziato, costruito e sconocchiato.
La Regione, con la nuova legge che riduce il numero degli ambiti territoriali a 10, ha aperto la strada ai Comuni per un ritorno alla gestione autonoma.
Possibilità, questa, attuabile entro un triennio e che sta purtroppo spaccando l'orientamento dei soci ATO: con sindaci pronti a rendere autonomo il servizio rsu ed altri ancora ostinati a mantenere quel cordone ombelicale con la società d'Ambito che ha strangolato la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani nella vasta area compresa tra Villafranca e Brolo.
Nell'urgenza dell'attuale stato, che sta di nuovo riempiendo di spazzatura ogni angolo del territorio, intanto viene categoricamente meno la solita elemosina regionale, e non si è certi se la Serit - in via di disimpegno dall'incarico - sia intenzionata a venire incontro a richieste di anticipazione di denaro, anche perchè pare ci siano ingolfamenti nella riscossione della TIA a conguaglio, per errori d'impostazione nelle fatture.
Ragion per cui mali frusculi currunt, e forse non basta l'annuncio che i due Comuni più grossi sono fermamente decisi di mettersi in proprio, per accendere lo sperato lumicino che ci illumini su un'adeguata soluzione al gravissimo problema.
Francesco Cilona

mercoledì 2 marzo 2011

ATO SI', ATO NO? E INTANTO CHIUDE LA DISCARICA, SI AGITANO I NETTURBINI E LA GENTE SUBISCE ANCORA L'EMERGENZA RIFIUTI


E' proprio il caso di dirlo: dalle nostre parti "la pentola in comune non bolle mai".
La prova lampante ce l'hanno spiattellata ieri i sindaci dei Comuni soci in ATO ME 2 che, riunitisi a Barcellona su richiesta del sindaco di Milazzo per affrontare la reiterata emergenza rifiuti, provocata dal divieto di accesso nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea ai compattatori provenienti dal territorio di questo Ambito Territoriale, non sono riusciti a mettersi d'accordo per tentare d'uscire da questo sconcio stato d'inpasse, da loro stessi determinato.
Anzicché cercare di tagliare la testa al toro, accordandosi sulla necessità di organizzarsi in maniera da superare quell'elefantiasi che ha reso mostruosa la gestione ATO, hanno piuttosto preferito continuare a elemosinare tamponamenti finanziari alla Regione e alla Serit, perpetuando così il ripetersi di difficoltà e di ricadute, a tutto discapito dell'igiene pubblica.
Il primo passo in questo senso lo farà domani il commissario ATO Salvatore Re che s'incontrerà col direttore generale della Serit, nella speranza di spremere qualche anticipo sul ricavato delle bollette conguaglio, il cui servizio di riscossione è stato affidato appunto a tale Agenzia.
Ma poiché quanto sarà richiesto alla Serit - se sarà concesso - dovrà servire per pagare le mensilità arretrate alle maestranze, non si capisce con quale espediente si potrà fare riaprire i cancelli della discarica di Mazzarrà.
Un esempio di come si dovrebbe operare per uscire da questo miserevole stato, potrebbe venire dall'iniziativa intrapresa dal sindaco di Milazzo, Carmelo Pino che, avviando la gestione diretta della riscossione per il servizio di nettezza urbana prestato nella sua città, ha già fatto un primo passo concreto verso la porta d'uscita d'un Ato ormai cadavere.
Ciò intanto gli consente una certa disponibilità di denaro con cui far fronte alle esigenze più impellenti: questo primo tentativo ha convinto il sindaco di Barcellona a seguirne l'esempio, tanto da fargli annunciare che dal prossimo mese d'aprile il Comune di Barcellona riscuoterà direttamente i tributi rsu.
Tale intenzione, però, non piace a tutti i sindaci, tanto che nella riunione di ieri ce ne sono stati alcuni che, contestandola energicamente, hanno asserito di volere mantenere l'affidamento del servizio all'ATO.
L'incontro che avrebbe dovuto portare ad un'amalgama di intenzioni s'è invece concluso con un intrecciarsi di contestazioni e affermazioni poco rasserenanti, tanto da confermare che la pentola ATO non riuscirà mai a bollire, nonostante i bollori dei suoi attizzatori.

Francesco Cilona

martedì 1 marzo 2011

ALTROVE LE DIMISSIONI DI MINISTRI FIOCCANO: IN ITALIA NEPPURE L'OMBRA


DUE MINISTRI EUROPEI PERDONO LA CASACCA PER "DIFETTI" CHE IN ITALIA SAREBBERO ACQUA FRESCA

Karl.Theodor zu Guttenberg, ministro tedesco della Difesa, s'è dimesso in seguito alle dure critiche subite allorché s'è scoperto che aveva copiato la sua tesi di dottorato in diritto..
Non si capisce se per pigrizia o per mancanza di basi, nello stendere la propria tesi, il ministro dimissionario non aveva fatto altro che "copy and past", senza neppure citare le fonti.
E' probabile che a invogliarlo alla copiatura, sia stato il suo quasi omonimo Giovanni Gutenberg che, oltre mezzo secolo fa, inventò la stampa a caratteri mobili, liberando così l'umanità della seccatura della tecnica amanuense, non del tutto superata dalla rudimentale stampa fissa.
Karl-Theodor zu Guttenberg, 39 anni, è stato aspramente criticato da quando la sua tesi accuratamente esaminata ha rivelato la presenza di abbondanti capitoli letteralmente copiati da altre pubblicazioni.
In seguito a ciò dall'Università in cui aveva conseguito il dottorato di ricerca, recentemente, gli è stato tolto il titolo di dottore e oltre 50.000 universitari, con una lettera inviata al cancelliere Merkel, hanno preteso le sue dimissioni da ministro della Difesa.
Dopo il caso della ministra francese, anche quello del tedesco diventa esempio di buona democrazia: che purtroppo in Italia non riesce a trovare neppure un epigono.

NO AL PONTE SULLO STRETTO: TORNA CON MAGGIORE VIGORE L'ESIGENZA DI OPPORSI ALLA COSTRUZIONE DI UNA STRUTTURA DELETERIA

MENTRE LE SCARSE STRUTTURE LOGISTICHE INTERNE DELLA SICILIA E DELLA CALABRIA VANNO IN MALORA SI PENSA ANCORA ALLA COSTRUZIONE D'UN PONTE INUTILE E RISCHIOSO


Se non vado errato, dopo qualche mese di stasi, si sta risvegliando la voglia di gridare "No" alla costruzione del mostro sullo stretto di Messina.
Ne parla in altro post - quello che precede questo - il rappresentante de FNS, che ovviamente non può fare altro che sottolineare quali sono le reali esigenze logistiche della nostra bella abbandonata Isola; ne ribadisce la ferrea contrarietà la "RETE NO PONTE", che indice una pubblica assemblea, da tenersi il 12 nmarzo nell'aula autogestita di ex Chimica dell'Università degli Studi di Messina, Piazza Pugliatti n.1.
L'assemblea è annunciata in un comunicato diffuso via internet, dove si fa notare tra l'altro che la costruzione del Ponte significa: "un prolungato meccanismo di sperpero di denaro pubblico";
" devastazione del territorio" ; "massacro di democrazia, contenuto nei meccanismi previsti dalla politica delle grandi opere" ( "verticalizzazione delle scelte ormai assoluta".
Sulla base di tali negatività si sarebbe avviato un iter non certamente virtuoso che - a giudizio di Rete No Ponte - va fermato nella consapevolezza "del fatto che ogni euro speso per il Ponte sarà un euro strappato alla protezione del territorio, ai servizi pubblici, all’istruzione, al welfare".
"Sarà, quindi, necessario - continua il comunicato - produrre mobilitazioni estese da parte dei territori interessati e dei movimenti che si battono contro le devastazioni ambientali e per la difesa dei beni comuni. Sarà necessario mettere a disposizione del movimento i percorsi fin qui attivati e dare vita a esperienze più allargate. Sarà necessario costruire consenso intorno a pratiche e contenuti piuttosto che intorno a sigle e meccanismi identitari".
Pertanto si propone "a tutti e a tutte di parlarne in una assemblea aperta del movimento no ponte nella quale decidere in maniera condivisa tempi e modi delle prossime iniziative. Per parte nostra riteniamo che un passaggio ineludibile sia la preparazione di una grande manifestazione a Messina in primavera."

CARNEVALE DEI BAMBINI A BARCELLONA POZZO DI GOTTO


Si ripete il tradizionale incontro alla Corda Fratres, per allietare "Il Carnevale dei Bambini".
La serata, con la conduzione di animatori , organizzata dalla "Corda Fratres" nella sede di via Dante, si svolgerà sabato prossimo, 5 marzo, dalle 17 alle 21, e sarà allietata da danze e giochi vari.
E' previsto un regalo per ogni bambino partecipante.

PER IL FRONTE NAZIONALE SICILIANO MESSINESE NECESSITANO AUTOSTRADE SICURE E BENZINA A 50 CENT MA NIENTE PONTE


Il Responsabile del Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia
Indipinnenti” e Vice Segretario Poliitico del FNS , Prof. Fabio Cannizzaro parlando, a Messina, ad un gruppo di simpatizzanti, ha ribadito quanto centrale ed importante sia per FNS, per l’indipendentismo militante, progressivo e progressista, messinese, la questione dei trasporti, dei collegamenti, interni ed esterni, e la loro sostenibilità sociale ed economica.
“ Pochi come le donne e gli uomini di Messina e dei Territori dei Comprensori Messinesi
possono intendere, così bene ed immediatamente, quanto importante, centrale e
imprescindibile sia oggi la questione dei trasporti in e per la Sicilia.
Ecco perché ‘U Cumitatu Missinisi du FNS pone, oggi, al centro della sua iniziativa e
mobilitazione politica questioni concrete come il NO al Ponte sullo Stretto, la piena,
completa messa in Sicurezza delle Autostrade siciliane, il vero, completo rilancio
dei collegamenti navali, ferroviari e stradali e con essi la questione imprescindibile
della defiscalizzazione degli Idrocarburi, proprietà esclusiva del Popolo Siciliano, che
può trovare ragione e sintesi nella concretezza della proposta della BENZINA A 50
CENT di euro.”
Parlando a questo gruppo di simpatizzanti, in una casa privata , Cannizzaro ha aggiunto:
“ ‘U Cumitatu Missinisi du FNS rifiuta facili scorciatoie come fanno altri gruppi,
movimenti e comitati, preferendo una democratica, pacifica, rigorosa coerenza
contraria a questo sistema coloniale di relazioni politiche e di potere”.
“ La questione dei collegamenti e dei trasporti è dunque una nostra evidente priorità
politica, dato che questa con l’odiosa disparità che produce permette, concretamente,
a tutti i Siciliani, a tutte le Siciliane di cogliere, con immediatezza, le forme del
vigente NEOCOLONIALISMO possibile però è bene ricordarlo solo grazie alla fattiva
collaborazione, a Roma come a Palermo non meno che a Messina, delle attuali elité
politiche siciliane ascare”.
Continuando il responsabile del Cumitatu Missinisi du FNS ha poi aggiunto:
“ L’isolamento pervicacemente perseguito, ad esempio, dei Territori Nebroidei, è un
altro evidente, patente esempio di questa logica antisiciliana che mira a isolare i
Messinesi, i Siciliani e a piegarli alla presunta ineluttabilità di certe, attuali “relazioni”
politiche e che poi sfacciatamente propone la costruzione paradossale, contraddittoria
di un PONTE-IATTURA .
Noi rifiutiamo questa “logica” e proponiamo una ALTERNATIVA INDIPENDENTISTA
DEMOCRATICA, IN CUI LA SICILIA ISOLA, NON SIA PIÙ ISOLATA NÉ ISOLABILE!”
Cannizzaro ha, infine, concluso il suo intervento affermando: “Ci batteremo, senza
sosta, per restituire il diritto alla piena mobilità ai cittadini del Messinese nella
convinzione che cambiare è possibile senza alcuna concessione ai vecchi equilibri né alle
vecchie logiche”

lunedì 28 febbraio 2011

VOGLIAMO RIFLETTERE DA QUALE PULPITO VIENE LA CRITICA ALLA SCUOLA PUBBLICA?



Oggi, se me lo consentite, voglio scrivere qualcosa sulla scuola pubblica, che il cavaliere senza pudore ha spudoratamente dipinto come uno dei mali maggiori da fare aborrire alla famiglia, con un intervento pubblico senza attenuanti ( per farsi bello di fronte a coloro, che nella Chiesa, reclamano benefici per la scuola privata) dallo lui stesso poi smentito, con la scusa d'essere stato frainteso...
La solita tattica: del " qui lo dico e qui lo nego", che tanta fortuna finora gli ha portato in mezza popolazione italiana.
Ma proprio da lui - che del rispetto per l'etica familiare ha fatto scempio con il suo esempio - doveva venire questa specie di discorso sul rapporto scuola-famiglia?
Che tra la scuola pubblica e la famiglia si debba accentuare il già esistente rapporto di reciproca diffidenza, non c'era bisogno che venisse a suggerirlo lui, dopo il misfatto operato dalle due sue ministre dell'Istruzione (LEGGI: MORATTI & GELMINI), che non hanno lesinato interventi deleteri a danno della scuola italiana, riuscendo persino a sgretolare quella elementare, vero baluardo dell'istruzione di base e prima fonte educativa in simbiosi con le famiglie.
Si diceva anni fa: "Scuola elementare fiore all'occhiello dell'istruzione in Italia"; e ora non si dice più.
S'intuisce subito il perché di tanto travaglio arrecato volutamente all'istituzione scolastica pubblica: e' un motivo fin troppo caro a chi non ama la democrazia e - sotto le apparenze populistiche - predilige il popolo bue al popolo non stupido, non bigotto, non ignorante.

domenica 27 febbraio 2011

SI DIMETTE IL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCESI, ACCUSATO DI CONDISCENDENZA VERSO L'EX PRESIDENTE TUNISINO,

MICHELE ALLIOT-MARIE LASCIA L'INCARICO PUR NON AVENDO BACIATO LA MANO A BEN ALI


Il ministro
degli Esteri francese, Michele Alliot-Marie, ha annunciato le dimissioni dopo le polemiche legate al suo viaggio di fine anno in Tunisia. Molto criticata per il suo atteggiamento accondiscendente con il regime dell'ex presidente tunisino Ben Ali, la ministra ha annunciato le sue attese dimissioni in una lettera inviata all'agenzia France Press, precisando di non aver «commesso alcun errore». Questa sera, il presidente francese Nicolas Sarkozy interverrà alle 20 in diretta tv per pronunciare un importante discorso sulla politica estera della Francia, fortemente criticata in questi ultimi tempi, e per giustificare le dimissioni della Elliot-Marie (Fonte Leggo)
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La ministra era stata accusata di atteggiamento favorevole al comportamento del presidente Ben Alì, repressivo dei fermenti sociali e le aspirazioni al cambiamento del popolo tunisino.
Di certo si sa comunque che
Michele Alliot-Marie non ha mai baciato la mano all'amico "dittatore".

UNA BELLA CANZONE SICILIANA CON ADEGUATA TRADUZIONE IN LINGUA

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IL GUP DEL TRIBUNALE DI BARCELLONA RINVIA A GIUDIZIO L'ULTIMO GRUPPO DI DIPENDENTI COMUNALI INDAGATI NELL'INCHIESTA BADGE


Il Gup del Tribunale di Barcellona Antonino Zappalà, ha disposto il rinvio a giudizio di 15 impiegati comunali che dovranno comparire in tribunale nel processo del prossimo 19 ottobre. Nell'elenco figurano impiegati di concetto, esecutori, contrattisti e qualche capo servizio.
Si tratta dell'ultima delle tre tranche in cui è stata divisa l'inchiesta (denominata Badge) su 54 dipendenti del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, accusati di truffa nei confronti del Comune, per essersi assentati dal posto di lavoro senza avere timbrato il cartellino delle presenze.
Nel processo - puntato per il prossimo 19 ottobre - il Comune di Barcellona figurerà parte civile.
L'indagine , che ha portato all'identificazione dei 54 accusati, è stata coordinata dal sostituto procuratore Francesco Massara e condotta dai carabinieri della compagnia di Barcellona, che si sono valsi dell'ausilio di quattro telecamere, due fisse e due mobili, utilizzate in prossimità dei tre ingressi del Palazzo municipale, di foto scattate in itinere e delle rilevazioni satellitari rese possibili dai rilevatori elettronici installati all'insaputa degli interessati, nelle auto dei maggiori sospettati.
Quest'accorgimento ha consentito soprattutto di seguire gli spostamenti sul territorio di coloro che, anzicché raggiungere i cantieri esterni dove erano stati inviati, si recavano altrove.

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barcellona pg, messina, Italy
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