Se non vado errato, dopo qualche mese di stasi, si sta risvegliando la voglia di gridare "No" alla costruzione del mostro sullo stretto di Messina.
Ne parla in altro post - quello che precede questo - il rappresentante de FNS, che ovviamente non può fare altro che sottolineare quali sono le reali esigenze logistiche della nostra bella abbandonata Isola; ne ribadisce la ferrea contrarietà la "RETE NO PONTE", che indice una pubblica assemblea, da tenersi il 12 nmarzo nell'aula autogestita di ex Chimica dell'Università degli Studi di Messina, Piazza Pugliatti n.1.
L'assemblea è annunciata in un comunicato diffuso via internet, dove si fa notare tra l'altro che la costruzione del Ponte significa: "un prolungato meccanismo di sperpero di denaro pubblico";
" devastazione del territorio" ; "massacro di democrazia, contenuto nei meccanismi previsti dalla politica delle grandi opere" ( "verticalizzazione delle scelte ormai assoluta".
Sulla base di tali negatività si sarebbe avviato un iter non certamente virtuoso che - a giudizio di Rete No Ponte - va fermato nella consapevolezza "del fatto che ogni euro speso per il Ponte sarà un euro strappato alla protezione del territorio, ai servizi pubblici, all’istruzione, al welfare".
"Sarà, quindi, necessario - continua il comunicato - produrre mobilitazioni estese da parte dei territori interessati e dei movimenti che si battono contro le devastazioni ambientali e per la difesa dei beni comuni. Sarà necessario mettere a disposizione del movimento i percorsi fin qui attivati e dare vita a esperienze più allargate. Sarà necessario costruire consenso intorno a pratiche e contenuti piuttosto che intorno a sigle e meccanismi identitari".
Pertanto si propone "a tutti e a tutte di parlarne in una assemblea aperta del movimento no ponte nella quale decidere in maniera condivisa tempi e modi delle prossime iniziative. Per parte nostra riteniamo che un passaggio ineludibile sia la preparazione di una grande manifestazione a Messina in primavera."
Ne parla in altro post - quello che precede questo - il rappresentante de FNS, che ovviamente non può fare altro che sottolineare quali sono le reali esigenze logistiche della nostra bella abbandonata Isola; ne ribadisce la ferrea contrarietà la "RETE NO PONTE", che indice una pubblica assemblea, da tenersi il 12 nmarzo nell'aula autogestita di ex Chimica dell'Università degli Studi di Messina, Piazza Pugliatti n.1.
L'assemblea è annunciata in un comunicato diffuso via internet, dove si fa notare tra l'altro che la costruzione del Ponte significa: "un prolungato meccanismo di sperpero di denaro pubblico";
" devastazione del territorio" ; "massacro di democrazia, contenuto nei meccanismi previsti dalla politica delle grandi opere" ( "verticalizzazione delle scelte ormai assoluta".
Sulla base di tali negatività si sarebbe avviato un iter non certamente virtuoso che - a giudizio di Rete No Ponte - va fermato nella consapevolezza "del fatto che ogni euro speso per il Ponte sarà un euro strappato alla protezione del territorio, ai servizi pubblici, all’istruzione, al welfare".
"Sarà, quindi, necessario - continua il comunicato - produrre mobilitazioni estese da parte dei territori interessati e dei movimenti che si battono contro le devastazioni ambientali e per la difesa dei beni comuni. Sarà necessario mettere a disposizione del movimento i percorsi fin qui attivati e dare vita a esperienze più allargate. Sarà necessario costruire consenso intorno a pratiche e contenuti piuttosto che intorno a sigle e meccanismi identitari".
Pertanto si propone "a tutti e a tutte di parlarne in una assemblea aperta del movimento no ponte nella quale decidere in maniera condivisa tempi e modi delle prossime iniziative. Per parte nostra riteniamo che un passaggio ineludibile sia la preparazione di una grande manifestazione a Messina in primavera."
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