sabato 13 marzo 2010

LOMBARDO-MICCICHE' - ORMAI DECISI: NASCE IL PARTITO DEL SUD E SARA' TRASVERSALE PER L'INTERESSE DEL MEZZOGIORNO E DELL'ISOLA




«Non possiamo più ritardare il percorso politico del Partito del Sud. In questi giorni abbiamo quasi ufficializzato la nascita di questo forte soggetto politico. Dobbiamo scendere presto in campo, anche prima delle politiche. Per impedire,per esempio, l'approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale voluta dalla Lega. Ci dobbiamo sbrigare».
Lo ha detto il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, nel suo intervento al convegno organizzato dal Mpa a Palermo dal titolo "Regioni, riforme e autonomie", cui hanno partecipato anche Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici del Pd.
Scontata la presenza del sottosegretario alla presidenza Gianfranco Miccichè. Ed è stata l'occasione per sancire defnitivamente l'abbraccio politico tra il fondatore del Mpa e il promotore della scissione siciliana del Pdl.
Un’unione che dunque spiana la strada alla costituzione del partito del Sud ben prima della prossima chiamata alle urne per le elezioni politiche.
«Non potevamo più ritardare - ha detto Lombardo - e in questi giorni abbiamo quasi ufficializzato la nascita di questo forte e nuovo soggetto politico che dovrà entrare in azione presto. Soprattutto per impedire, ad esempio, l’approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale voluta dalla Lega».
«Le politiche euromediterranee, se non ci sapremo affermare - ha aggiunto il presidente della Regione - andranno tutte a beneficio del Nord. Dobbiamo superare le distinzioni tra destra e sinistra. Un po' come abbiamo fatto con l'Mpa, che da domani mi auguro abbia un altro nome. Non possiamo più accettare - ha concluso - di venire umiliati in cambio di un deputato o di un migliaio di voti in più. Vogliamo raggiungere la maggioranza del consenso dei siciliani ma senza subire ricatti politici».
«Abbiamo un'occasione storica. Non fare il Partito del Sud sarebbe criminale – ha fatto eco il sottosegretario Gianfranco Miccichè nel corso del convegno. - Per crearlo sono disposto a uscire dal Pdl. Non si può stare con un piede in due scarpe. Se il Partito del Sud lo facesse il Pdl sarei felice, ma non sarà così».
«Dev' essere pronto per le prossime politiche - ha aggiunto - questo è l'importante. Dobbiamo partire con il piede giusto e andare oltre il divario destra-sinistra, in un’ottica di esclusivo interesse per i cittadini».
Una vera e propria bomba esplosa nelle mani di Berlusconi, in un momento cruciale per il Pdl, visto che il sottosegretario alla Presidenza è stato il fondatore in Sicilia di Forza Italia..


ATO MESSINA 2 UNA SOCIETA' INCONCLUDENTE ORMAI BOCCHEGGIANTE


La situazione igienico-sanitaria determinata dall'annegamento dell'ATO ME2 nell'ormai nota filiera di problemi finanziario e contrattuale, diventa drammatica per l'ormai evidente incapacità di trovare uno sbocco agli effetti della vertenza tra ATO, Comuni e Gesenu, l'azienda appaltatrice che ormai ha deciso di rescindere il contratto, con conseguente licenziamento di maestranze ed impiegati addetti al servizio RSU nel vasto territorio compreso tra Villafranca e Brolo.
La negativa conclusione delle trattative avviate con la società Tirreno Ambiente nella speranza che potesse, questa, assumersi la gestione del servizio abbandonato da Gesenu, toglie praticamente le residue speranze di rattoppo all'improvviso - anche se attendibile - voltafaccia del vecchio gestore.
Il presidente del consiglio d'amministrazione, ing. Salvatoire Re, subentrato al dimissionario dott. Paratore, per quanto coraggioso possa essere stato ad accettare la spinosa nomina, si trova adesso nelle peste e, se non gli dovessero venire incontro la solidarietà dei 38 sindaci del comprensorio e la loro capacità politica di coinvolgere Regione e Stato per una pronta soluzione dell'intricato problema, non si sa cosa potrebbe fare per impedire che mezza fascia tirrenica della provincia di Messina affoghi nel marciume di montagne di rifiuti.
Abbiamo potuto notare, in questi ultimi mesi, che alcuni centri della stessa provincia si stanno aprendo, con buone speranze di risultati positivi, al metodo della raccolta differenziata; e forse riusciranno nel loro intento, anche perchè per essi non esiste la sconcertante prospettiva della perdita del personale e dei mezzi di raccolta.
Per ATO ME2, una svolta del genere - con la situazione che si ritrova - sarebbe impensabile, a meno che non si riuscisse coon compattezza a sensibilizzare la "testa dell'acqua": coinvolgendo almeno il carissimo don Raffaele.
Il quale però pare che anche per conto suo abbia della lana da pettinare, a causa del tentativo di riforma del piano rifiuti, inteso a ridurre il numero degli ATO ad uno solo per provincia.
Difficoltà già emerse anche all'interno della maggioranza e che potrebbero accentuarsi in seguito al golp effettuato in Parlamento, a Roma, dalla Lega Nord, che recentemente ha fatto approvare, alla chetichella, un emendamento che annulla gli ato rifiuti ed idrici in tutt'Italia.

venerdì 12 marzo 2010

ANCORA UNA TEGOLA IN TESTA AL CAVALIERE?




SECONDO ALCUNE INTERCETTAZIONI EMERGEREBBERO PRESSIONI SULLA RAI PER BLOCCARE ANNO ZERO

Secondo indiscrezioni non ancora confermate, anticipate da "Il fatto quotidiano", Silvio Berlusconi sarebbe coinvolto in un'indagine della Procura di Trani, assieme al drettore del Tg1, Augusto Minzolini, e a Giancarlo Innocenzi, facente parte della Commissione dell'Agcom (autorità per le garanzie nelle comunicazioini). Tra le accuse figurerebbe la concussione.

All'inchiesta si sarebbe arrivati casualmente, attraverso un'indagine della Guardia di Finanza su carte di credito e su un giro di usura.
Al momento, dal procuratore Carlo Maria Capristo, e dal sostituto procuratore che sarebbe incaricato delle indagini, Michele Ruggiero, non sono venute conferme, ne' smentite.
Nelle telefonate intercettate - secondo il quotidiano - si sarebbe discusso della Tv pubblica e sull'ipotesi di mandare in onda "speciali" sui giudici politicizzati.
Durante alcune intercettazioni, dalle telefonate emergerebbero pressioni per bloccare la trasmissione televisiva Annozero, e lamentele su altre trasmissioni Rai non gradite.
Augusto Minzolini, interpellato dall'Agi su tali indiscrezioni, nega d'avere ricevuto alcun avviso di garanzia
"E non capisco - aggiunge - neanche di quale tipo di reato si possa parlare. Poi io con Santoro non c'entro nulla, faccio un'altra cosa, sono da un'altra parte".
I legali di Berlusconi negano che il premier sia indagato, e se ne escono con una battuta di spirito: «Anzi, se lo avesse fatto davvero sarebbe stato encomiabile, visto che Annozero è di una noia insopportabile; ma quale sarebbe poi il reato contestato?».

Antonio Di Pietro, solertissimo, ha subito fatto sapere che Italia dei Valori ha presentato un'interrogazione urgente rivolta al premier : «per chiedergli con quale diritto si è arrogato il potere di condizionare un organo di controllo come l'Agcom, chiedendo la chiusura di Annozero.
Il responsabile dell'Agcom Innocenzi deve dimettersi ed essere cacciato a calci nel sedere, così come il direttore del Tg1 Minzolini».
Prudente il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «Non so niente, non ho visto cosa sia e quindi non commento»
Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, ha assicurato che il giornale non pubblicherà virgolettati delle intercettazioni .
«Noi facciamo - ha detto - lavoro giornalistico, ricostruendo fatti e circostanze: cioè, non abbiamo intercettazioni da pubblicare. Abbiamo invece da raccontare una storia esemplare di come il potere politico agisca su un'authority indipendente per fare in modo che una trasmissione venga cancellata». Padellaro, però, ha confermato punto per punto l'articolo pubblicato oggi e annunciato che ne arriveranno altri.
Santoro, che risulterebbe bersaglio diretto, chiede di azzerare l'Agcom.
«L'Agcom - dice il conduttore di Anno Zero - è un organismo che va azzerato in favore di un garante monocratico». I

I TALK SHOW NON VANNO SOPPRESSI: L'HA DECISO IL TAR DEL LAZIO


Sky e Telecom Italia Media avevano chiesto la sospensione della par condicio per le Regionali

Il Tar ha bloccato l'articolo del regolamento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nel quale si chiedeva una normativa così stringente per i talk show, da venire equiparati alle Tribune politiche. La sentenza tuttavia non si riferisce a Porta a porta, Ballarò, Anno Zero e pertanto la Rai ha deciso di convocare, per lunedì prossimo, in seduta straordinaria, il proprio consiglio d'amministrazione.

QUANTO PRIMA SARANNO AVVIATI I LAVORI PER LA COSTRUZIONE DELL'ARTERIA CHE SI DIRAMA DALLA "SOPRELEVATA" DEL TORRENTE LONGANO



La città cresce: in bellezza, virtù e qualità.
Almeno così afferma chi ha la possibilità di conoscere e propagandare i programmi di remaking urbano avviati da questa anmministrazione municipale.
I questi giorni, a proposito di diffusione di notizie relative a quest'argomento, s'è ripigliato il discorso - altre volte annunciato - dell'ormai famoso "contratto di quartiere", in parte avviato con la costruzione di un tratto di copertura del torrente Longano dal cui limite soprelevato dovrebbe estendersi, verso i due rioni di S. Antonino e di Sant'Andrea, un'importante strada di collegamento, in grado di migliorare la circolazione lungo l'asse ricavato con la dismissione del vecchio tracciato ferroviario.
Nei giorni scorsi, dopo un sopralluogo effettuato dal sindaco Candeloro Nania assieme a tecnici del Comune e dell'Impresa appaltatrice, si sono individuati i lavori propedeutici per la realizzazione di un primo tronco d'arteria, che partendo dalla via San Giovanni Bosco raggiunga la via Ugo di Sant'Onofrio. In maniera che si possa liberare dall'impigliatssimo traffico la piazza della Vecchia Stazione ferroviaria e la strettoia che la congiunge alla via Umberto primo e quindi alla via Ugo di Sant'Onofrio.
Succesivamente si dovrebbe procedere all'esecuzione di altri lavori, non meno importanti, destinati a rendere più scorrevole la circolazione nel rione sant'Antonino - dove esiste una villa ben curata - e lungo la via Pozzo Caliri, per un più agevole raggiungimento della nuova Stazione ferroviaria e dell'area dei supermercati, in zona Coccomelli , dove si apre lo svincolo autostradale 'A.20'.
E' augurabile che i lavori vengano effettuati nel tempo prescritto, che per contratto è di due anni, a partire dalla data di consegna.

“ NO ” ALLE CENTRALI NUCLEARI IN SICILIA. “ SI’ ” AL SOLE; “ SI’ ” ALLA VITA.


Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ribadiscono il loro “NO” alla ipotesi (anzi, alla minaccia) di realizzare, in Sicilia, una o più CENTRALI ATOMICHE, con relative “DISCARICHE” per le scorie radioattive. Questa, se vera, sarebbe una sopraffazione degna del peggiore imperialismo interno dello Stato italiano nei confronti della COLONIA “SICILIA”.In proposito, va denunziata la illegalità manifesta di una iniziativa che non ha neppure una parvenza di consenso locale, che non ha neppure la “copertura” (comunque inadeguata) di un REFERENDUM specifico. Che va contro la volontà, le scelte, le speranze e le prospettive, anche in campo energetico, del Popolo Siciliano.Ma, a prescindere da ogni altra considerazione, restano DUE motivi per i quali la CENTRALI NUCLEARI non possono e non debbono essere realizzate proprio in SICILIA.In primis, va considerato il fatto che il territorio siciliano è tutto soggetto ad altissimo RISCHIO SISMICO. Ed è, quindi, il meno indicato per ospitare centrali e “discariche” nucleari.L’altro motivo, che vale, ovviamente, anche per altre realtà geografiche, è quello della CERTEZZA SCIENTIFICA che le centrali atomiche sono, comunque, altamente PERICOLOSE e NOCIVE per l’Umanità, per la salute, per la vita.L’FNS ribadisce, pertanto, il proprio “NO” alle Centrali e condivide la presa di posizione, sull’argomento, adottata dal Presidente della Regione Siciliana, LOMBARDO, laddove questi si oppone alla installazione delle suddette centrali …. anche a costo di fare le barricate.Sarebbe bene che ogni Istituzione rappresentativa (ARS compresa) ed il Popolo Siciliano tutto prendessero analogo impegno.L’appello dell’FNS è: NO alle Centrali Atomiche! SI’ al SOLE! SI’ alla VITA! SI’ alla SICILIA!

mercoledì 10 marzo 2010

NUOVE FRANE A MESSINA. LA DENUNCIA DI SEL:STAVOLTA NON CI SONO MORTI MA IL CROLLO FISICO DI MESSINA CONTINUA.

AMARE CONSIDERAZIONI DEL CIRCOLO TERRITORIALE SEL SUI GUAI DEL TERRITORIO E L'INSENSIBILITA' DEI POLITICI


Non ci sono stati morti, per fortuna. Questa è la buona notizia di oggi 10 Marzo. La cattiva notizia - ma non è affatto nuova - è che l’incuria amministrativa e la criminale volontà di NON mettere in sicurezza territori ed edifici hanno colpito ancora. Basta una pioggia un po’ più forte che il nostro territorio, violato dai prepotenti, dagli speculatori e dai loro sodali politici si sbriciola: Mili San Marco (dove si sono riviste in piccolo le stesse scene di Giampilieri), Mili San Pietro, Tremestieri, S.Stefano Briga, Pezzolo, Cumia, Bordonaro, Scaletta, Itala, Alì Terme; smottamenti sulla A/18 e incidenti sulla A/20; crolli di intonaci in scuole e allagamenti perfino negli uffici della Procura a Palazzo Piacentini; ecc.. E non si parli di eventi meteorici eccezionali. Dopo le piogge di ieri, come possono dormire tranquilli quegli abitanti di Giampilieri, costretti a ritornare in un paese tuttora in evidente pericolo?

L’ultimo episodio che riporta Messina ai “disonori” delle cronache nazionali parrebbe comico ma è invece tragico: crolla il soffitto al nuovissimo reparto di Ginecologia dell’Ospedale Papardo, inaugurato solo 5 giorni fa, e le partorienti vengono trasferite all’Ospedale Piemonte! E dire che il Piemonte dovrebbe essere chiuso per la fatiscenza dei padiglioni e trasferito proprio a Papardo! E cosa dice la protezione civile, che non sa proteggere ma, forse, solo soccorrere? Una vera atroce beffa: “La situazione è sotto controllo”.

Questa volta non ci sono stati morti, per fortuna. Si vede che noi messinesi siamo “fortunati”, ma il contrappasso per questa fortuna è l’avere questi amministratori che aspettano le catastrofi ed i morti per gestire l’emergenza, che dà loro carta bianca. E quando la fanno dimostrano in toto la loro incapacità. Abbia il coraggio il sindaco Buzzanca di dire che non ci saranno altri fondi dal governo “amico” per ricostruire Giampilieri e Scaletta. Abbia il sindaco l’onestà intellettuale di ammettere l’impossibilità di garantire ai messinesi la sicurezza dalle piogge di Marzo. Sinistra Ecologia e Libertà denuncia che il crollo fisico di Messina ha origine nel crollo etico del ceto politico messinese, in quella cupola affaristico-massonica, denunciata solo un ano fa da S.E. l’Arcivescovo La Piana, che strangola questa città senza alcun rispetto per i beni, gli affetti e persino la vita dei messinesi. Noi invitiamo i cittadini a dire basta, a dire che è giunta l’ora di proteggere le vite umane investendo tutte le risorse umane e finanziarie disponibili per evitare i prossimi morti, rinunciando anche ad altre opere tanto grandiose quanto inutili. Perché la fortuna non può durare per sempre.

Daniele Ialacqua, Beniamino Ginatempo, Tonino Cafeo

Circolo territoriale SEL “Matteo Cucinotta”di Messina

CARLOMAGNO CONTESTA IL PREMIER E IL MINISTRO LO REDARGUISCE












Tre personaggi in cerca d'un untore: Rocco, Ignazio e Silvio
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Rocco va di cgnome Carlomagno, e non è l'imperatore, ma un giornalista free-lance; Ignazio va di La Russa ed è ministro delle forze armate; Silvio è ovviamente Berlusconi: e lui, sì, che crede di essere imperatore.
Questi tre personaggi, stamani, si sono incontrati, in occasione d'una conferenza elettorale tenuta da Berlusconi nella ex sede di Forza Italia, in via dell'Umiltà.
Nel quale incontro però di umiltà non ce n'è stata affatto.
E vediamo perchè.
Berlusconi stava parlando, dicendo tutto quello che poteva dire per dimostrare che, nel pasticciaccio delle liste, nessuno dei suoi aveva commesso errori, ma che soltanto la cattiveria delle sinistre, complici radicali e magistrati, aveva negato al Pdl di partecipare alle consultazioni laziali.
Rocco Carlomagno ad un tratto l'ha interrotto, ma qualcuno per controllarlo gli s'è subito posto accanto e, quando il free lance ha ritentato, l'ha bloccato, ponendogli una mano sulla testa e intimandogli energicamente di stare zitto.
Erano la mano e la voce rauca del ministro La Russa.
"Si vergogni - intanto gridava dal podio Silvio - vedete, questa è la sinistra.
Rocco Carlomagno successivamente è stato allontanato dalla postazione riservata ai giornalisti e accompagnato fuori dalla security del Pdl.
Anche Berlusconi, che aveva finito di parlare, se n'è uscito ed era fortemente irritato a causa di quel contestatore.
Costui, una volta fuori, circondato da fotografi e giornalisti, ha dato - di quel trambusto - la sua versione:"Quando La Russa si è accorto che volevo fare domande diverse da quelle preconfezionate, fatte fino a quel momento, ha cercato di chiudermi la bocca, è venuto subito a sedersi vicino a me per impedirmi di parlare e ha alzato le mani su di me".
Ed ha aggiunto minaccioso: "Querelerò il ministro per aggressione, perché la libertà di stampa si difende anche così".

CLICCA:

PUPIA
Contesta premier, fan su Facebook Rocco Carlomagno, freelance in Rete

CSM: il premier DENIGRA LA MAGISTRATURA







LE PREOCCUPAZIONI PER L'IMPOSIZIONE DI UN PIANO SANITARIO PENITENZIARIO SCONVOLGENTE, PRESSO L'OPG DI BARCELLONA, POTREBBERO NON AVERE FONDAMENTO


LADDOVE S'E' CERCATO DI SPERIMENTARLO HA CREATO SOLO DISAGI E DISCREPANZE


Sono già anni che, presso l'Opg di Barcellona, regna disagio per le incertezze create dall'annunciato passaggio della Sanità Penitenziaria al Servizio Sanitario Regionale.
L’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in analogia a quanto avvenuto con altre similari strutture, dovrebbe impiegare, al suo interno, medici e operatori del S.S.N., lasciando alla Polizia Penitenziaria l’onere di assicurare la sicurezza fuori delle “stanze di degenza” delle persone internate”.
Secondo il segretario generale del sindacato autonomo Domenico Nicotra , tale novità comporterebbe conseguenze negative, oltre che per la Regione e per il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, soprattutto per il personale attualmente operante presso la predetta struttura e le famiglie.
Al fine di avere chiarimenti e delucidazioni sul futuro dell’Ospedale e su quello dei dipendenti, l’Osapp ha chiesto espressamente al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di convocare una riunione con i rappresentanti regionali, provinciali e locali direttamente interessati, per valutare possibili soluzioni meno traumatiche, afferenti a tutto ciò che orbita attorno alla struttura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.”

Alla luce dei risultati sperimentati in altre strutture penitenziarie, che da alcuni anni in via sperimentale, hanno adottato per la Sanità Penitenziaria medici dipendenti USL, pare però che non si debba avere troppa preoccupazione per un'imminente estensione di tale procedura in altre strutture, tipo quella di via Madia.
Nella pratica ci sono state delle incongruenze che pare abbiano creato contenziosi tra il Servizio Sanitario Nazionale e il Governo nazionale.
Significativa potrebbe risultare questa chicca, scoperta in Web, secondo cui, se si vuole estendere e continuare questo nuovo piano è opportuno che "il Governo prima paghi i debiti con il Servizio Sanitario Nazionale. Le ASL sono allo stremo. Mancano 165 milioni di euro".

Se può servire , diciamo che ciò si deduce dal seguente
Comunicato stampa di Fabrizio Fratini Segretario Nazionale Fp Cgil Sanità del 13 gen 2010 ...

"Prima di sperimentarsi, per l'ennesima volta, in un Piano carceri che, comunque sia, si rivelerà un fallimento - spiega il sindacalista della Cgil - il Governo restituisca ciò che ha maltolto al Servizio Sanitario Nazionale sul tema dell'assistenza sanitaria in carcere".
"Sono ormai quasi due anni che i Servizi Sanitari Regionali e le ASL hanno assunto la funzione di assistenza sanitaria per le persone momentaneamente private della libertà personale senza che a ciò sia corrisposto un solo euro in più nei loro bilanci".
"Degli oltre 320 milioni di euro previsti dalla legge di riforma per il 2008 e 2009 - aggiunge Frattini -sono solo 32 quelli che ad oggi sono stati trasferiti nei bilanci delle ASL; i restanti sono ancora nelle mani del Ministro dell'Economia che continua a trattenerli illegittimamente".
"E ciò a fronte, oltretutto, del considerevole aumento della popolazione detenuta registratosi negli ultimi 24 mesi".
"Come è ulteriormente sostenibile una situazione che vede le ASL aver assunto questa nuova e delicatissima attività senza quelle risorse che lo stesso legislatore aveva ritenuto necessario per il passaggio delle funzioni di assistenza dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale?"
"All'insostenibilità di questa situazione si aggiungono gli effetti assurdi che questo ritardo sta provocando".
"Il primo è che tantissimi Servizi Sanitari Regionali si sono trovati costretti comunque ad investire le già scarse risorse esistenti per l'assistenza ai cittadini liberi per ammodernare e rimettere in sicurezza le obsolete e pericolose strumentazioni sanitarie che il Ministero della Giustizia ha "offerto" in dote al Servizio Sanitario Nazionale".
"La seconda è che quello stanziamento, definito da una legge dello Stato per l'esercizio di una specifica funzione di assistenza sanitaria in carcere, rischia di essere risucchiato nelle logiche perverse degli equilibri di bilancio e dei piani di rientro".
"C'è bisogno, quindi, di una decisione immediata del Governo che restituisca alle ASL i soldi indebitamente sottratti e di una specifica destinazione di quelle risorse per l'assistenza in carcere, a prescindere dallo "stato di salute" economico finanziario dei servizi sanitari regionali".
"Non si può rischiare, così come è già successo in alcune importantissime realtà regionali, che quei soldi, una volta sbloccati, vadano a riempire buchi di bilancio o a sostenere piani di rientro: l'assistenza sanitaria in carcere va garantita a prescindere".
"Piano carceri o no. "
Se questa notizia potrà servire a tranquillizzare gli animi ci farà tanto piacere.

martedì 9 marzo 2010

RESPINTA ANCORA UNA VOLTA LA LISTA DELLA POLVERINI IN PROVINCIA DI ROMA.


Stop definitivo per la lista Pdl nel Lazio. La formazione che appoggia la Polverini in Provincia di Roma, presentata ieri presso l’ufficio elettorale del tribunale di Roma, non è stata ammessa alle prossime elezioni regionali.
L'Ufficio elettorale respinge la lista. Al centrodestra non resta che il Consiglio di Stato. Convocato il vertice del Pdl, da Berlusconi: Si prospetta una reazione clamorosa nelle piazze?. Intanto è stata fissata una grande manifestazione, per il 20 marzo.

TORNANO LE PREOCCUPAZIONI DEL PERSONALE DELL'OPG, PER IL FUTURO DELL'ISTITUTO E DEI LAVORATORI



Torna a farsi vivo, alla luce del dpcm 1 aprile 2008, il problema riguardante il destino dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario Vittorio Madia di Barcellona e il conseguente riflesso sull'ordinamento del personale, colà impiegato.
Ad occuparsene, in questi giorni, almeno per quanto concerne la situazione in bilico del personale penitenziario, sono i sindacati della categoria, che per un approfondito chiarimento hanno deciso di trattare l'importante argomento in una tavola rotonda, da tenersi il 18 marzo prossimo, a Barcellona, nella sala delle conferenze della Stazione Vecchia.
Il tema dell'incontro, al quale parteciperanno, oltre al direttore dell'Opg, magistrati, sindacalisti e amministratori pubblici, verterà sul "superamento dell'istituto OPG" in attuazione del decreto ministeriale sopra ricordato.
Cliccando sulla locandina si potrà avere contezza del significato e dell'importanza dell'argomento che sarà posto in discussione.

IL COMUNE INTENDE SMANTELLARE UN'ULTERIORE PARTE DEL CIMITERO PER POTERE RICOSTRUIRE IL MURO DI CONTENIMENTO CROLLATO DURANTE LE PIOGGE DEL 2008





Sono trascorsi quindici mesi da quando, a causa delle torrenziali piogge del dicembre 2008, tra i vari danni in città, si dovette amaramente registrare pure il crollo di un tratto di muro di contenimento dell'ala nord del cimitero S.Anna.
Non era la prima volta che ciò avveniva. E sicome in precedenza la ricostruzione del bastione era stata fatta in tempi abbastanza contenuti, s'era sperato che anche adesso si sarebbe proceduto con giusta sollecitudine.
Sennonchè sono passati mesi e mesi, tanto da indurci a scrivere su tale ritardo più di un post. Soltanto adesso - dopo un anno e un quarto dal disastro - si ha modo di apprendere che finalmente è stato assegnato l'appalto per la ricostruzione del muro ad una impresa locale.
"Finalmente !", stavamo per dire, all'annuncio della notizia.
Lo stavamo dicendo, ma abbiamo dovuto frenarci, nell'apprendere il seguito della notizia, secondo cui, , sono stati aggiudicati alla ditta Sebastiano Calpona di Barcellona i lavori di ricostruzione del muro di contenimento del cimitero, parzialmente crollato a seguito del nubifragio del 12 dicembre 2008, nel tratto che si affaccia sulla strada provinciale 80 che porta a San Paolo", ma gli stessi "lavori non sono stati ancora avviati perché gli uffici comunali stanno provvedendo proprio in questi giorni ad avvisare i parenti dei defunti della necessità di rimuovere altre 25 tombe a rischio, che si aggiungono alle 38 già dissotterrate dalle macerie"
E ciò sorprende non poco, visto che nei quindici mesi di attesa, al fine di evitare ulteriori cedimenti, il Comune ha provveduto ad un progressivo riempimento, con materiale di risulta, del tratto sprofondato.
Ciò non ostante, adesso si viene a dirci che "La rimozione delle tombe è necessaria per motivi igienico-sanitarì, oltre che per garantire la massima sicurezza degli operai nel canitiere di lavoro".
Ma guarda un po', secondo il Comune le piogge di quest'inverno avrebbero creato una situazione di rischio per una presunta instabilità della scarpata. E se ne sono accorti dopo avere ammassato tutto quel materiale, a ridosso delle tombe rimaste intatte.
Se è così, perchè il signor Sindaco non emette una delle sue solite ordinanze, necessaria per salvaguardare la vita di quanti devono percorrere il tratto di strada sottostante? Sa, amico Sindaco, un'ordinanza, tipo quella che ogni anno viene emessa alla vigilia del Carnevale, quando ci si accorge - proprio allora - che è necessario chiudere tutti gli uffici e le scuole per disinfettarli e proteggere così la salute di scolari, studenti ed impiegati.
Comunque, torniamo al cimitero, per ricordare che il lavoro da fare, prioritariamente, si riferisce alla sola ricostruzione del muro di cinta e contenimento, mentre per quanto riguarda il ripristino delle tombe già avulse e da avellere ancora non se ne parla: il loro rifacimento sarà di là da venire. E sappiamo ciò che significa una prospettiva del genere nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Teatro Mandanici docet.

P.S. Riproponiamo una foto in bianco e nero, riguardante lavori dopo il disssesto di un tratto di muro, crollato sulla stessa strada, ai tempi dell'Amministrazione Santalco, e rifatto senza perdita di tempo e senza ulteriori smantellamenti all'interno del cimitero.

lunedì 8 marzo 2010

Ultimissime: il tar Lazio respinge il ricorso pdl


Il Tar del Lazio con un'ordinanza ha respinto la richiesta con la quale il Pdl contestava la decisione della Corte d'Appello di escludere la lista di Roma dalle elezioni regionali.
Secondo quanto precedentemente aveva dichiarato il ministro Maroni, praticamente il problema sarebbe risolto e il decreto salva liste non salverebbe affatto la lista per le regionali del Lazio.

......................CLICCA Parla Ciampi: Massacro delle istituzioni ...

SI ATTENDE D'UN MOMENTO ALL'ALTRO LA DECISIONE DEL TAR


IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO STA ESAMINANDO IL RICORSO DEL PDL CONTRO L'ESCLUSIONE DELLA LISTA PER LE REGIONALI DEL LAZIO

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, auspica una rapida conclusione nelle aule dei tribunali del caso liste «per evitare di dover rinviare le elezioni».
Lo ha detto al termine di un incontro con i vertici di Assolombarda.
«L’Italia è un Paese in cui ricorsi e controricorsi non si negano a nessuno. Speriamo solo, è l’auspicio che faccio, che tutta questa situazione di incertezza - ha detto il responsabile del Viminale - finisca nel più breve tempo possibile per evitare di rinviare le elezioni».
«Se il Tar decide che la lista è fuori- ha aggiunto Maroni- quella lista resta fuori nonostante il nostro decreto».

IL CLIMA POLITICO, ATTIZZATO DAL DECRETO SALVA LISTE DIVENTA INCANDESCENTENTE


La firma del Presidente Napolitano, anzicché acqua sembra abbia buttato benzina sul fuoco acceso dal decreto salva liste, imposto da Berlusconi. Il Capo dello Stato, sicuramente in buona fede, avrà creduto che, aderendo alla richiesta d'avallo della destra, avrebbe evitato chissà quale tragedia popolare. E così facendo, non avrebbe tenuto conto che esiste sempre, in ogni medaglia un rovescio.

A confermarlo, c'è il clima che s'è creato con il via libera ad un'iniziativa drastica e non condivisa, qual è stata appunto quella di cambiare le carte in tavola a gioco avviato.

"E' in questo clima che il centrosinistra torna in piazza unito sabato prossimo, 13 marzo, per protestare contro il decreto salva-liste: l'idea, già venuta in mente a qualcuno nel Pd ieri sera, oggi ha preso forma dopo una serie di contatti tra il segretario dei democratici Pierluigi Bersani, il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, la candidata alla guida del Lazio, Emma Bonino, Nichi Vendola e altri responsabili del centrosinistra.

Le mobilitazioni contro quello che viene definito dal Pd "un vero e proprio condono, un provvedimento che serve solo a occultare gli errori e le divisioni, a sanare il vero e proprio pasticcio combinato da una destra che pensa di vincere calpestando le regole" sono iniziate già ieri con manifestazioni a Milano e a Roma, dove sono scesi in piazza anche Massimo D'Alema e Dario Franceschini. Proseguono oggi, nella Capitale, con una manifestazione del Popolo Viola (il primo a reagire al varo del decreto con un presidio l'altra notte davanti al Quirinale, proseguito di giorno a piazza Monte Citorio e a piazza Navona. E c'è stato grande movimento anche a Firenze, dove il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli ha invitato il partito a organizzare sul territorio iniziative unitarie e presidi di protesta civilenel segno "La legge è uguale per tutti". L'evento clou della protesta che vedrà insieme Pd, Idv, Sinistra Ecologia e Libertà, il Partito socialista e il Popolo Viola, sarà la manifestazione di sabato prossimo a Roma.

Ma non c'è solo la piazza. Spiega Bersani: il Pd comincia "una mobilitazione fino a sabato anche nelle sedi giurisdizionali. I Tar sono ancora aperti, ma lavoreremo fino ad arrivare, mi auguro, alla Corte costituzionale".
E poi c'è il Parlamento: in una lettera ai presidenti delle Camere, i capigruppo Dario Franceschini e Anna Finocchiaro fanno sapere che l'approvazione del decreto salva-liste, "un gravissimo precedente nella storia repubblicana", avrà anche "conseguenze sull'atteggiamento parlamentare" dei democratici. La parola d'ordine è ostruzionismo, a partire da lunedì alla Camera".

Fonte parziale: Aprile on line


BARCELLONA: CITTA' GRIGIA E POCO ILLUMINATA



Trascorso un certo orario- mettiamo le 21 - la città di Barcellona Pozzo di Gotto, di sera, da un bel po' di tempo a questa parte, sembra essersi trasformata in un paese, senza vita: negletto e desolato.
Le strade diventano deserte e, poco illuminate come sono, procurano , a chi li percorre, un senso di sconforto che sinceramente duole dovere confessare, perchè in fondo - questa - è la città dove siamo nati, cresciuti e - bene o male - ci siamo formati.
L'altra sera - per esempio - ci ha fatto senso dovere constatare come una strada importante e di giorno trafficatissima, qual è la via Amendola, debba rimanere così scarsamente illuminata da dare fastidio anche ai più...illuminati: a parte l'anacronismo della persistenza di lampioni a fusto altissimo, c'è da dire che parecchi di essi sono addirittura spenti, per cui la luce di per sè fiacca, si diffonde fievole a macchie di leopardo, come si suol dire.
E qui non si parla del tratto nuovo della strada, ma di quello compreso tra la copertura del Longano( via S.Giovanni Bosco) e la via San Vito.
A volere fare un excursus., in tutta la città, ci sarebbe tanto da rilevare in fatto di luci ed ombre lungo le nostre vie urbane, centrali e periferiche, ma gradiremmo che fossero i nostri affezionati visitatori a segnalarci quel che a stento - alla fioca luce del nostro impianto elettrico urbano- sono in grado di registrare.

OSCAR - FA INCETTA DI STATUETTE IL FILM DI kATHRIN BIGELOW "THE HURT LOCKER"

James Cameron deve scappellarsi di fronte all'ex moglie, regista di "The Hurt Locker"

DELUSIONE PER "AVATAR": POCO FUMO (statuette) E MOLTO ARROSTO (incassi)


Kathryn Bigelow (foto) migliore regista, premiati due Italiani.
Los Angeles. La serata degli Oscar 2010, svoltasi a Beverly Hills, si è conclusa con una clamorosa sorpresa, il film "Avatar", favorito, ha avuto assegnate poche statuette, e solo per premi tecnici, una delle quali- per la miglior fotografia - è andata a Marco Fiore. Un'altra è stata assegnata all'italoamericano (nato nel New Jersey, ma con cittadinanza italiana) Michael Giacchino, miglior colonna sonora per Up.
Vincitore assoluto della serata è stato il grande concorrente "The Hurt Locker" e con esso la sua regista Kathryn Bigelow, piazzattisi come miglior film e migliore regia.
Al film della Bigelow - ex moglie e per l'occasione la grande avversaria di James Cameron , sconfitto con il "suo " Avatar- sono state riconosciute anche queste qualità: migliore sceneggiatura originale, miglior montaggio visivo, montaggio audio e missaggio sonoro.
Tra i premiati alla Royal Opera House figurano anche gli attori Colin Firth, Carey Mulligan, Mo'Nique, Christoph Waltz e Kristen Stewart, star di ''Twilight''. Il titolo di miglior film straniero è andato a ''Il profeta'', mentre Vanessa Redgrave è stata insignita del premio alla carriera.

COSI' SONO STATI ASSEGNATI GLI OSCAR

MIGLIOR FILM: 'The Hurt Locker' - MIGLIOR REGIA: Kathryn Bigelow ('The Hurt Locker')-MIGLIOR ATTORE: Jeff Bridges ('Crazy Heart')-MIGLIOR ATTRICE: Sandra Bullock ('The Blind Side')-MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Christoph Waltz ('Bastardi senza gloria')-MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Monique ('Precious')-MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Mark Boal ('The Hurt Locker')-MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Geoffrey Fletcher ('Precious')-MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE: 'Up'- MIGLIOR FILM STRANIERO: 'El Secreto de Sus Ojos' (Argentina) di Juan Jose' Campanella.-MIGLIOR SCENOGRAFIA: Rick Carter, Robert Stromberg e Kim Sinclair ('Avatar')-MIGLIOR FOTOGRAFIA: Mauro Fiore ('Avatar')-MIGLIORI COSTUMI: Sandy Powell ('The young Victoria')-MIGLIOR MONTAGGIO: Bob Murawski e Chris Innis ('The Hurt Locker')-MIGLIOR TRUCCO: Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlo ('Star Trek')-MIGLIOR COLONNA SONORA: Michael Giacchino ('Up')-MIGLIOR CANZONE ORIGINALE: 'The Weary Kind', di Ryan Bingham e T.Bone Burnett ('Crazy Heart')-MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: Paul N.J. Ottosson ('The Hurt Locker')-MIGLIOR SUONO: Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett ('The Hurt Locker')-MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham e Andrew R. Jones ('Avatar')-MIGLIOR DOCUMENTARIO: 'The Cove' di Louie Psihoyos e Fisher Stevens-MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: 'Music by Prudence' di Roger Ross Williams e Elinor Burkett-MIGLIOR CORTO ANIMATO: Logorama di Nicolas Schmerkin-MIGLIOR CORTO D'AZIONE: 'The New Tenants' di Joachim Back e Tivi Magnusson.


domenica 7 marzo 2010

IL DECRETO LEGGE CHE TANTO RUMORE STA FACENDO RISCHIA DI ESSERE INFICIATO

LA GIUNTA DEL LAZIO RIVENDICA LA COMPETENZA, IN FATTO D'INTERPRETAZIONE SULLA LEGGE ELETTORALE REGIONALE

La giunta regionale del Lazio, riunita al completo in seduta straordinaria, ha approvato all'unanimità una delibera che dispone il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge cosiddetto salvaliste........................................................ FOTO: Esterino Montino=>

"Il decreto salva liste - ha spiegato il vicepresidente della giunta regionale, Esterino Montino - è illegittimo perché invade le prerogative della Regione, in particolare di quelle che hanno già legiferato" sulla materia elettorale.

Nella delibera si invita il vicepresidente della giunta Esterino Montino "a promuovere, ai sensi dell'art.41 dello Statuto, l'impugnazione del citato decreto legge, previa sospensione cautelare, mediante ricorso avanti la Corte costituzionale, dandone comunicazione al Consiglio regionale".

Il vicepresidente Montino ha ricordato che il decreto legge fa riferimento a una legge (la 108 del '68), precedente all'istituzione delle Regioni. Nel '99, ha aggiunto, la riforma delle Regioni ne ha definito le varie competenze, tra cui la materia elettorale. Il Lazio ha una legge elettorale del 2005. "Se c'è un'interpretazione da fare, questa va fatta dalle singole Regioni" ha concluso Montino.

SI FANNO SONDAGGI PER CONOSCERE IL PARERE SULL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

E' questo il momento in cui tutti ci chiediamo se il Presidente della Repubblica abbia fatto bene o male a sottoscrivere il decreto salvaliste.
Ci è capitato di trovare un sondaggio in atto , presentato da il Secolo XIX di Genova, lo proponiamo riportando i risultati registrati alle ore 16,45 di oggi.


Il presidente Napolitano ha fatto bene a firmare


il cosiddetto “decreto salvaliste”?

Finora:

:::::::::::::::::::::::::::::::

31%

No::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

69%
Totale voti: 2435


AVVERTENZA: Questi sondaggi web non pretendono alcun reale valore statistico non essendo elaborati scientificamente, ma al solo scopo di permettere a chi lo desidera di esprimere liberamente il proprio punto di vista.

Questa è la TV di Minzolini, per la quale paghiamo il canone



Bugie pinocchiesche "inondano" il TG1 minzoliniano



Al Tg1 di venerdì sera è andata in onda la foto di Hans Kelsen, uno dei massimi giuristi del secolo scorso. "Gli fanno dire che la sostanza deve prevalere sulla forma: a lui, che ha sempre sostenuto che, in democrazia, le forme sono sostanza. Una disonestà, tra tante. Gli uomini di cultura dovrebbero protestare per l'arroganza di chi crede di potersi permettere di tutto". (Gustavo Zagrebelsky)

CLICCA==>Hans Kelsen - Wikipedia Gustavo Zagrebelsky

GOVERNO BERLUSCONI: CONSENSO IN DIMINUZIONE



NEI SONDAGGI DI MANNHEIMER UN RISULTATO DELUDENTE: CALANO GOVERNO CENTRO DESTRA E LEGA NORD




Come in molti avevano previsto, le convulse vicende di questi giorni riguardo alla presentazione delle liste per le regionali, hanno finito con l'influire negativamente sul grado di popolarità del Governo. Facendolo ulteriormente calare — dopo la diminuzione già rilevata il mese scorso— di altri 4 punti. E assestando l’indice di consenso poco sotto il 39%, quando, a dicembre scorso, subito dopo l'aggressione al Cavaliere in Piazza del Duomo a Milano, esso aveva superato il 50%. Siamo giunti dunque ad uno dei livelli più bassi mai registrati per l'esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. Il calo più consistente di popolarità non si è manifestato tra gli elettori di centrosinistra (ove, ovviamente, i giudizi positivi sul Governo sono già molto bassi e non possono decrescere più di tanto), ma, specialmente nel cuore dei segmenti che tradizionalmente sostengono la coalizione del centrodestra. In particolare, tra gli stessi elettori del Pdl la quota di chi esprime un’opinione positiva sull' operato del Governo è scesa dal 93% di inizio febbraio al 76% di inizio marzo, con una diminuzione del 17%.

IL CROLLO FRA I LEGHISTI - Tra i votanti per la Lega il calo è ancora più sensibile: dall’83% del mese scorso al 57% di oggi. Ciò significa che circa un elettore del Carroccio su quattro ha in qualche misura maturato in quest’ultimo periodo una qualche delusione nei confronti dell’esecutivo sostenuto dal suo partito. Non a caso, dal punto di vista territoriale, la zona che maggiormente manifesta una crescita di sfiducia è il nord est, una delle roccaforti del partito del Premier e della Lega. Gli strati sociali che più si sono allontanati dal sostegno al Governo sono quelli cui sin qui quest'ultimo si è maggiormente appoggiato: le casalinghe (-13% di valutazioni positive), gli imprenditori e i lavoratori autonomi. Ma anche nel settore cruciale degli indecisi—l'ambito da convincere in vista delle prossime elezioni regionali — il decremento di consenso è significativo e pari a circa il 10%. A questo andamento negativo ha certo contribuito moltissimo l’immagine di «pasticcione» e di approssimativo offerta dal Pdl nella vicenda delle firme da sottoporre per l'ammissione alle elezioni amministrative. Ma questo triste episodio non ne è l'unica causa. Come sempre accade, il formarsi delle opinioni non è determinato da un solo motivo, ma dal sedimentarsi progressivo delle impressioni ricavate nel tempo da più episodi e accadimenti.

GLI SCANDALI - Così, hanno certo «contato» nel trend sfavorevole al Governo gli scandali e le vicende delle ultime settimane, che hanno visto coinvolti esponenti del PDL o comunque legati alla maggioranza. Ancora, può aver avuto un effetto sul calo di popolarità del Governo, il dissenso verso alcune decisioni che sono apparse comunque legate a quest’ultimo. Ad esempio, il divieto imposto dalla Rai (con il voto dei consiglieri di maggioranza, perlopiù espressione dei partiti di centrodestra) alla messa in onda dei talk show più importanti sino alla data delle elezioni ha incontrato una forte disapprovazione nella popolazione. Quasi il 60% degli italiani dichiara di non condividere questa decisione: il dissenso è ovviamente maggiore tra gli elettori del centrosinistra, ma si trova in dimensione cospicua anche nel seguito del centrodestra, ove grossomodo il 40% esprime la propria contrarietà al provvedimento. Nell'insieme, il clima di opinione appare dunque sempre più negativo per l'esecutivo. Senza che, però, l'opposizione ne guadagni più di tanto in termini di popolarità. Ciò che emerge prevalentemente è, come già si è avuto modo di sottolineare, un clima di sfiducia generalizzato verso la politica e le sue istituzioni. È l'intero sistema che appare sempre più fragile e messo sotto accusa da strati crescenti di cittadini. Ciò potrà avere un effetto nel comportamento di voto alle prossime elezioni. Non solo con il possibile calo di consensi per il Pdl, anticipato peraltro dai sondaggi più recenti, ma, forse, con un incremento delle astensioni.

Renato Mannheimer

fonte: Corriere della sera

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