LA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA AVVERRA' IL 23 APRILE SE CONTINUERA' IL SILENZIO DEL MINISTERO SULLE REALI SORTI DELL'OSPEDALE GIUDIZIARIO DI BARCELLONA.
I SINDACATI CHIEDONO CHE PARTE DELLA STRUTTURA VENGA ADIBITA A CASA CIRCONDARIALE.
Intende promuovere la conoscenza dei problemi cittadini e invitare gli amministratori ad affrontarli.
"Sulla mia casella di posta stanno arrivando, in questi giorni, diverse segnalazioni a proposito della legittimità o meno dell’applicazione dell’IVA alla Tarsu. La questione, in effetti, è piuttosto complessa ed è uno dei – purtroppo numerosi – casi in cui la cosiddetta “certezza del diritto” nel nostro Paese è più un auspicio che un caposaldo. Fino al 1997 il costo dello smaltimento dei rifiuti veniva pagato attraverso l’imposizione di una tassa (la TARSU, tassa sui rifiuti solidi urbani), sulla cui natura di tributo non vi erano dubbi. La questione si è complicata con il celeberrimo “decreto Ronchi” (d.lgs. 22 del 1997), che gettava le premesse per un progressivo passaggio dalla tassa alla tariffa, in applicazione del principio comunitario “chi inquina paga”, con cui il costo del servizio di gestione dei rifiuti veniva commisurato alla produzione degli stessi. Principio ineccepibile sotto il profilo ambientale. Nel frattempo il varo del “Codice dell’ambiente” (d.lgs. n. 152 del 2006), ha “assemblato” in un unico “corpus normativo” gran parte delle leggi in materia ambientale, comprese quelle relative ai rifiuti (a cominciare dal “decreto Ronchi”).
Secondo l’art. 238 il Ministero dell’ambiente avrebbe dovuto emanare un regolamento attuativo della TIA entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del Codice, creando di fatto un doppio binario: da una parte gli enti locali che avevano già effettuato il passaggio, dall’altra quelli che attendevano il nuovo regolamento. Intanto, a seguito di un ricorso incidentale relativo alla competenza in materia tributaria, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009, ha sancito l’inapplicabilità dell’IVA alla tariffa di igiene ambientale. Nel testo del provvedimento si afferma che ".. non esiste una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento rifiuti … entrambe le entrate devono essere ricondotte nel novero di diritti canoni e contributi chela normativa comunitaria esclude in via generale dall’assoggettamento ad Iva perché percepite da enti pubblici per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità sempre che il mancato assoggettamento all’imposta non comporti una distorsione della concorrenza".
L’instabilità del quadro normativo sta creando una situazione pressoché surreale: dopo 13 anni dall’approvazione del decreto Ronchi – già “pensionato” – sono ancora tantissimi i comuni che non sono passati alla TIA e, da ultimo, con il decreto mille proroghe (d.l. 194 del 2009) è slittato ulteriormente il termine per l’emanazione del regolamento.
In questo quadro nebuloso è utile il contributo dato nei giorni scorsi da una circolare esplicativa in cui si chiarisce che, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, la TIA non può certo essere considerata alla stregua di una sorta di controprestazione per un servizio, ma un vero e proprio tributo. In secondo luogo la TARSU non è ancora scomparsa dal nostro ordinamento e non ha fondamento la tesi di una sua presunta abrogazione implicita. In sostanza, fino a quando non verrà imposto con legge l’obbligo di passaggio dalla TARSU alla TIA (e, si spera, previa approvazione del regolamento) le due fattispecie continueranno a convivere, fatta salva la possibilità – ma non l’obbligo – per i comuni di passare dalla tassa alla tariffa.
L’atteggiamento “pilatesco” del Governo sta creando non pochi problemi, anche per il rischio di avvio di contenziosi tra privati cittadini ed enti locali in riferimento alle richieste di rimborso dell’IVA indebitamente versata. E’ evidente che i comuni dovranno quanto prima adeguare i propri regolamenti contabili al nuovo quadro giuridico disegnato dalla Consulta, ma – come afferma correttamente l’ANCI – spetta al Governo individuare modalità e tempi per uscire dall’impasse.
Non è certo un caso che il Ministro dell’economia e delle finanze abbia risposto con il silenzio alle diverse interrogazioni presentate in merito dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Da un lato, infatti, si dovrebbero emanare delle norme che chiariscano una volta per tutte il quadro legislativo, attraverso accordi con gli enti locali – e di conseguenza con le Aziende che forniscono il servizio di smaltimento dei rifiuti -; dall’altro c’è il problema del rispetto dei diritti dei cittadini che, alla luce di tale sentenza, vorrebbero vedere rimborsato quanto ingiustamente pagato.
Noi dell’Italia dei Valori, attraverso la nostra azione politica in Parlamento, cercheremo di chiarire questa situazione - a cominciare dall'interrogazione da me depositata lo scorso 8 aprile - e sollecitare il Governo a coprire questo vuoto normativo, perché i diritti di tutti i cittadini siano riconosciuti e rispettati".
www.vukicblog.blogspot.com.......................... PRESIDENTE ALBERGATORE......................... |
Davvero è finita la storia fra Silvio e Gianfranco? Stavolta i due fanno sul serio, e non ci saranno il solito rattoppo e i tarallucci e vino fra leader che non sanno stare insieme ma non riescono a dividersi? Ogni volta che l’ex leader di An ha cercato di prendere vie opposte a quella dell’ortodossia e dell’obbedienza al Cavaliere che lo sdoganò - «Se tu esisti, esisti grazie a me», ha sempre ripetuto dal 1993 Silvio a Gianfranco - non gli è andata affatto bene. E sono seguite retromarce, come quella agli albori della nascita del ”partito del predellino”. Berlusconi annunciò la sua idea, Fini la stroncò dicendo «siamo alle comiche finali», ma poi entrò nella nuova creatura unitaria (?) del Re di Arcore. Ora, andrà come andrà. Ma, almeno per lo spettacolo, sono in molti a sperare che la rottura sia vera e definitiva e il più possibile cruenta. Sennò, come direbbe Sandra Mondaini, che da ieri purtroppo è senza il suo Raimondino: «Che barba, che noia...».
di Mario Ajello"Il sottoscritto Consigliere Comunale in merito alla grave situazione esistente nella città di Barcellona Pozzo di Gotto con i rifiuti solidi urbani che marciscono in tutto l’abitato della città dove non si può fare né raccolta, ne smaltimento, per il divieto della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. E considerato che ormai siamo in piena emergenza igienico sanitaria con varie proteste di cittadini e studenti delle scuole, al fine di scongiurare seri pericoli alla salute dei cittadini puniti oltremisura da questo stato di cose nonché una situazione che può sfuggire di mano anche dal punto di vista dell’ordine pubblico,
PROPONE
di istituire d’autorità e lontano dal centro abitato un sito di raccolta provvisorio e di emergenza in modo da scongiurare pericoli alla salute dei cittadini o di ordine pubblico.
Nell’attesa che si possa definire la trattativa per la discarica, senza coltello alla gola.
Barcellona P.G., lì 14/04/10
La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, proclamata come ogni anno per il 23 aprile, è divenuta ormai un appuntamento fisso fondamentale nel calendario delle manifestazioni culturali italiane. Quest’anno la Conferenza Generale Unesco (tenutasi dal 6 al 23 ottobre 2009) ha recepito le risoluzioni della Generale Assemblea delle Nazioni Unite di celebrare il 2010 come Anno Internazionale del ravvicinamento delle culture e quindi di avviare un conseguente piano di azione. L’obiettivo da perseguire consiste nel consolidare ed intensificare il dialogo tra culture per incrementare il rispetto etico alla diversità ed alla mutua comprensione, elementi chiave interni alla Carta delle Nazioni Unite e alla Costituzione dell’UNESCO. Quindi il tema dominante suggerito dall’Unesco sarà incentrato sul libro come avvicinamento e dialogo tra culture.
In questa sezione sono raccolte le manifestazioni organizzate nel quadro della giornata mondiale del libro promosse dalla Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.
Davanti ad un'assemblea affollata, attenta, muta, crucciata, nel pomeriggio, il governatore Raffaele Lombardo ha fatto le dichiarazioni che aveva annunciato, asserendo che già sono noti alla Procura della Repubblica di Palermo nomi, cognomi e prestanomi riguardanti la vicenda del termovalorizzatore progettato per Paternò. in Provincia di Catania, "dove doveva nascere la società Altecoen che avrebbe fatto capo al capomafia della Sicilia orientale"
"Basterà - ha spiegato Lombardo - accertare proprietà, passaggi proprietari e valori di vendita, con nomi e cognomi che sono scritti sulle carte, dove ci sono anche le contrade e le discariche più o meno abusive. Lì si costruivano mattoni confezionati da argille contaminate. E' tutto nella relazione che abbiamo consegnato alla Procura".
"Ricordando ciò che aveva detto , nella stessa aula dell'ARS, il 9 dicembre, scorso ha riparlato di "uno stillicidio di insulti ispirato da un tavolo trasversale ai partiti in cui si è progettato di far cadere il Governo e la legislatura con mezzi politici, se fosse bastato, con mezzi mediatico-giudiziari, qualora non fosse bastato il primo metodo, o anche fisicamente se non fossero bastati i primi due piani".
Preoccupato, quindi? "Lo sono certamente - ha ammesso il presidente della Regione - ma non dal 28 marzo scorso, bensì da aprile-maggio del 2008".
Questo per dire che la sua inquietudine risale a quando s'incominciò a complottare contro il suo governo e non quando si comincò a parlare d'una sua implicazione su fatti di mafia.
SI AVVISA LA CITTADINANZA CHE L'ENEL PROCEDERA' ALL'INTERRUZIONE:
MERCOLEDI' 14 APRILE DALLE ORE 08,30 ALLE ORE 11,00
Piazza Stazione civ. da 2 a 16, civ. da 3 a 7 - Via Roma civ. da 30 a 58 - Via Roma civ. da 4 a 26 - Via Umberto civ. da 424 a 482, civ. da 417 a 427 - Piazza Stazione civ. da 4 a 22 - civ. da 5 a 13, sn
GIOVEDI' 15 APRILE DALLE ORE 08,00 ALLE ORE 16,00
Via Carrara civ. da 44 a 60, civ. da 45 a 75, sn - Via Femminamorta civ. da 32 a 44, civ. da 51 a 69, sn - Via Femminamorta sn - Vico Cannistrà sn - Contrada Buttisco civ. 8, sn - Contrada Buttisco sn - Contrada Cavaliere civ. 20, civ. da 7 a 21, sn - Contrada Cavaliere civ. 41, sn - Contrada Crisafi civ. da 18 a 30, civ. da 11 a 13, sn - Contrada Crisafi sn - Contrada Cuccumone civ. da 2 a 14, sn - Contrada Cuccumone sn - Contrada Favata sn - Contrada Lando civ. da 16 a 30, civ. da 99 a 101, sn - Contrada Lando sn - Contrada Lanzaria civ. da 3 a 55, sn - Contrada Lanzaria sn - Contrada Molino sn - Contrada Oliveto civ. da 2 a 24, civ. da 3 a 15, sn - Contrada Pantano sn - Contrada Paperò 1, sn - Contrada Saettone civ. 1, sn - Contrada Saettone sn - Contrada Trappetello civ. da 1 a 14, sn - Contrada Trappetello sn - Contrada Borghese civ. 4, civ. 3 - Contrada Canalotto sn - Contrada Cappa Gala civ. da 9 a 13, sn - Contrada Casale sn - Contrada Cavaliere sn - Contrada Crucitta sn - Contrada Curri sn - Salita S. Anna Cannistrà sn - Stretto Cannistrà civ. 8 - Via Femminamorta sn - Via Finata Chiesa civ. 2, civ. da 1 a 9, sn - Via La Gala Migliardo civ. da 60 a 72, civ. da 115 a 129, sn - Via Largo Monastero civ. 26 - Via Perarelle sn -
DURANTE I LAVORI SI PREGA DI NON UTILIZZARE GLI ASCENSORI. LA CORRENTE POTREBBE ESSERE RIALLACCIATA MOMENTANEAMENTE PER PROVE TECNICHE, PERTANTO VI INVITIAMO A NON COMMETTERE IMPRUDENZE.
PER INFORMAZIONI O PER LA SEGNALAZIONE DI GUASTI POTETE RIVOLGERVI AL NUMERO VERDE 803.500
Contattato dal Giornale, Daoud Ahmadi, ha spiegato: “Non ho mai accusato gli italiani di Emergency di essere in combutta con al Qaida. Ho solo detto che Marco (il chirurgo dell’ong, ndr) stava collaborando e rispondendo alle domande”.
Ahmadi ha dichiarato che il presunto attentato “è responsabilità di alcuni individui”. “Questo non significa che l’intero ospedale di Emergency doveva portare a termine la missione. Spero che gli italiani collaborino con noi per fare pulizia di certa gente con intenti criminali”, ha aggiunto. ''Il Times di Londra mi ha citato in modo sbagliato, soprattutto per il riferimento di un legame fra gli italiani ed Al Qaida, ed oggi ha chiesto scusa. 'Tutto quello che ho da dire e' quello che ho dichiarato il primo giorno, e non aggiungo altro perche' le indagini sono ancora in corso''.
GINO STRADA - “Spero con tutto il cuore che il governo italiano non ne sapesse niente”. Così il fondatore di Emergency, Gino Strada, commenta in un’intervista al quotidiano La Stampa l’arresto dei tre operatori italiani della sua ong, con l’accusa di un loro coinvolgimento in un presunto complotto per l’assassinio del governatore di Helmand. “Spero che non ci sia stato alcun coinvolgimento” dell’Italia, dice Strada. “Faccio mie le stesse parole del ministro Frattini”.
Il ministro degli esteri ha riconosciuto che praticamente s'è trattato d'un equivoco causato da un'informazione inesatta data da un giornale.
L’FNS NE RICORDA IL GRANDE IMPEGNO SCIENTIFICO E L’IMMENSO AMORE PER IL POPOLO SICILIANO.
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"Nella ricorrenza del 94° anniversario della morte del grande etnologo e folklorista Giuseppe PITRÈ, avvenuta a Palermo il 10 aprile del 1916, lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU ne ricorda l’eccezionale figura di studioso, di scienziato e ne ricorda soprattutto il grande amore per la Sicilia.
Gli Indipendentisti FNS gli sono grati per l’immensa mole di testimonianze raccolte; “memorie” di ogni tipo, compresi i proverbi, come espressione della saggezza popolare, della lingua, dei costumi.
Ricordiamo il contributo dato, anche a livello internazionale, agli studi sul FOLKLORE e alla neonata scienza della ETNOLOGIA, che allora si chiamava DEMO-PSICOLOGIA, teoria scientifica, questa, per la quale il PITRÈ nel 1911 ebbe la Cattedra presso l’Università di Palermo.
Al PITRÈ è dovuta la realizzazione del MUSEO ETNOGRAFICO SICILIANO.
L’FNS ricorda soprattutto la partecipazione, - coraggiosa, coerente ed anche molto contrastata, - del PITRÈ ai movimenti sicilianisti ed autonomisti che erano sorti e che lottavano in Sicilia fra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX. Fra questi, sottolineiamo il Comitato PRO-SICILIA, il “PROGETTO SICILIA”, i Comitati PRO-NASI, il PARTITO SICILIANO ecc…
Il PITRÈ si batté altresì – e ne uscì vincitore – per il ripristino delle “manifestazioni” legate al FESTINO di Santa Rosalia e per la possibilità di celebrare le altre grandi feste religiose in Sicilia, vietate dal Governo italiano, dopo l’annessione della Sicilia e dopo la proclamazione del Regno d’Italia.
Divieto indegno, protrattosi per circa trentasei anni.
Insomma: il PITRÈ, che in gioventù era stato garibaldino, nella maturità era diventato un “garibaldino pentito” ed un grande animatore della RESISTENZA SICILIANA alla oppressione e ai tentativi di calpestare la dignità e l’identità stessa della Sicilia.
Rischiò moltissimo, in quanto il Sicilianismo era molto perseguitato. Ma fu salvato dal fatto che il suo nome ed il suo lavoro scientifico erano conosciuti ed apprezzati in tutta l’EUROPA dell’EPOCA.
Per questo motivo, nonostante le riserve, fu nominato Senatore del Regno d’Italia per “meriti culturali”.
Morì, come abbiamo detto, nel 1916 a Palermo, dove era nato, nel quartiere del Borgo nel 1841. La sua salma è ospitata nella Chiesa di SAN DOMENICO, PANTHEON dei Siciliani, a Palermo."