Siamo alla chiusura dell'anno 2009 ed è ovvio, oltre che opportuno, che enti pubblici e sociali facciano un bilancio consuntivo su quanto hanno fatto o potuto fare.
Puntuale, più di ogni altro, in tale compito, è stato in questi giorni il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, che nel suo incontro con i giornalisti, ha trovato l'occasione, il modo ed il tempo per sciorinare le cento cose fatte nel territorio provinciale, pure a fronte dell'improvvisa nerbata dell'alluvione.
Tutela e valorizzazione de territori hanno costituito la prima preoccupazione della Provincia, il rilancio dell'area metropolitana e la privilegiata ipotesi dell'aeroporto (calabrese) dello Stretto, la fondazione dell'ATO idrico, che si spera non dia risultati analoghi a quelli dell'ATO monnezza, e tante altre cose, sono il fiore posto all'occhiello del nostro amministratore provinciale, grazie all'aiuto dei suoi Assessori che "hanno svolto un lavoro difficile con grande passione".
Le massime difficoltà, evidentemente le avranno incontrate al momento in cui s'è sentita la necessità impellente di provvedere alla funzionalità delle strade provinciali, molte delle
quali - almeno nel territorio di Barcellona ed hinterland - sono in condizioni pietose, non ultima la litoranea tra Milazzo e Terme Vigliatore.
Ma non è stato Ricevuto il solo a fare un bilancio di fine anno: uno l'ha abbozzato pure il sindacalista della Cgil di Barcellona, Salvatore Chiofalo, il quale anche se non ha ardito convocare i giornalisti, s'è tuttavia cimentato con un comunicato-stampa, in cui facendo riferimento alla comunità barcellonese, stremata dalla disoccupazione, dal lavoro precario e non duraturo, per i diritti negati e dalla povertà economica, afferma che, per Barcellona, "all’orizzonte non c’è futuro".
"I dati diffusi da qualche mese sono incontestabili: cresce, come in nessuna altra parte del paese, la disoccupazione e il precariato".
"Tantissimi rapporti di lavoro sono trasformati da tempo pieno e indeterminato a part-time. Le poche nuove assunzioni risultano tutte a tempo determinato e a part-time".
"Poi ancora: lavoratrici e lavoratori assunti a part-time effettuano prestazioni lavorative superiori del tempo pieno, in tanti settori della media e grande distribuzione, quasi sempre, in nero o sottopagati. Insomma, tempo pieno camuffato in part-time per negare diritti previdenziali e spettanze economiche".
Nel bilancio inoltre il dirigente della Camera del Lavoro enumera i problemi finora vissuti: "dagli operatori ecologici impegnati nei comuni dell’ATO Me-2; dai precari ultradecennali operanti alle dipendenze dell’Ente Comune con salari mensili che si aggirano tra le 500,00 e le 600,00 € mensili, e non di 1.500,00 € come in precedenza dichiarato; dai dipendenti dalle vaie Ditte aggiudicatarie degli appalti posti in essere dall’Ente Locale; dalle lavoratrici del servizio di refezione scolastica che, a causa della sconsiderata scelta dell’Amministrazione Comunale, sono impegnate per sei ore di lavoro settimanale, eccetto una modesta percentuale che ne effettua dieci, i quali percepiscono la “considerevole” somma di 80,00€ al mese e con tanti mesi di ritardo".
Insomma, un quadro davvero "sfondastomaco", che forse ci spiega come mai chi amministra questa città non abbia ancora provveduto a fare il bilancio del progresso fatto da Barcellona Pozzo di Gotto durante l'anno 2009.