sabato 17 maggio 2008

CONCLUSO IL CONCORSO MUSICALE "PLACIDO MANDANICI" Sostanziali i premi assegnati ai numerosi giovani partecipanti








Si è concluso, stasera, nell'auditorium dell'Oasi, il Concorso Musicale Nazionale " Città di Barcellona P.G. Premio Placido Mandanici", organizzato dall'omonima Associazione Musicale, di concerto con il Comune.
La giornata finale è stata caratterizzata da una kermesse musicale, alla quale hanno partecipato i qualificati all'assegnazione dei premi in denaro, delle coppe, delle medaglie. A tutti i partecipanti non premiati è stato rilasciato un diploma di merito. I premi ai vincitori delle varie sezioni sono stati consegnati dal presidente Teresa Salvato e dai direttori artistici Maria Assunta Munafò e Antero Arena. Il premio Michele Giamboi, al vincitore assoluto del 5° Concorso d'interpretazione "Joannes Brahms", è stato consegnato dal figlio del dott. Michele Giamboi, alla cui memoria erano stati messi in concorso tre borse di studio di 800, 500 e 200 euro. Complessivamente i premi in denaro, suddivisi nei quattro rami del Concorso Mandanici (Musica da Camera, Interpretazione, Giovani solisti, Composizione), ammontavano a circa quattromila euro, che aggiunti ai concerti premio e a coppe, medaglie e diplomi hanno gratificato in maniera significativa i bravissimi concorrenti, tutti giovani e giovanissimi, diversi dei quali hanno avuto la soddisfazione di essere classificati ai primi posti con punteggio pieno.

"LOVE IS 4 EVER": IL PRIMO ROMANZO D'ILARIA




"....In quel momento i loro occhi si erano incrociati, guardandosi come non avevano mai fatto. Si amarono con tutte le loro forze. Lui avrebbe voluto baciarla, sussurrarle tutto il suo amore, ma lei, umana crudele, simile tra i suoi simili in un mondo di cieca barbarie, fantasma dagli occhi bendati, l'aveva tradito. Lo oltrepassò calpestando i suoi sentimenti. Lui non ebbe subito la forza di girarsi, ma quando lo fece la vide già là, tra le braccia di un altro. La vide sorridere come non aveva mai fatto con altri. E allora una lacrima gli rigò il volto. Tentò di asciugarla. Inutile, era solo aria."
Questo "passo", scorrevole e pur drammatico, ho tratto da un blog, intitolato "Love is 4ever" e...

...LOVE IS 4EVER è il primo passo letterario impegnativo che una giovane nostra concittadina s'è accinta a fare, dopo qualche dilettantistico esperimento novellistico. E' il primo romanzo scritto da Ilaria Marullo, 2o anni, studentessa universitaria, fino a un paio d'anni fa frequentante il liceo scientifico di Barcellona e solo da poco trasferitasi, con la famiglia, nella Capitale, per motivi di studio.
" Love is 4ever", Editore: Falzea è un romanzo per giovanissimi e giovani, in cui l'autrice - Marullo Ilaria - con freschezza di linguaggio ed un sorprendente pizzico di maturità riesce ad intrecciare la trama. Con tanta sottigliezza da fare credere che non le mancherà il successo immediato.
Il libro sarà presentato nella nostra città, sabato 24 maggio alle ore 18, al Cafè tra le righe di via Roma, da M. Cascio.
La trama, che potrebbe sembrare esile, è tuttavia la fotografia di uno squarcio di vita e di mentalità, proprie dell'attuale generazione adolescenziale, che sta crescendo nelle nostre province.
"Quattro amici per la pelle, Valentina, Bradi, Cristina, Scoglio, sono cresciuti insieme, si conoscono da sempre ma, improvvisamente, si ritrovano a scoprire la vita, e gli innocenti giochi da bambini cedono il posto a crudeli giochi da adulti.
Tutto ruota intorno ad una frase "love is 4ever", scritta da qualcuno su una porta e seguita da un numero di cellulare, che attirerà l'attenzione di Valentina fino a condizionarne l'esistenza, facendola sognare e spingendola ad incontrare il presunto "grande amore" Charlie, al quale, erroneamente, ricollega la paternità della romantica frase".
Da questo innocente equivoco, che aveva spinto la protagonista verso la conquista d'una chimera, nasce il dramma di un mondo a lei sconosciuto, che l'avviluppa in situazioni sconvolgenti...
Uno spaccato di questa giovane società, la cui mentalità sta rischiando di perdere la cognizione del netto confine che deve distinguere la vita reale da quella virtuale.
Francesco Cilona

venerdì 16 maggio 2008

SE UN CANE MORDE UN UOMO...



Nei giorni scorsi è stata diffusa dall'agenzia giornalistica ANSA una "breve" in cui si riferiva che una ragazza rumena, dipendente di una cooperativa di servizi, mentre si trovava in un "Call center" della capitale. dove lavora come addetta alle pulizie, è stata violentata da un italiano di 39 anni, convivente della responsabile del "call center". L'uomo, che aveva aggredita la ragazza armato d'un taglierino, è stato identificato e arrestato dalla polizia.
La notizia è stata pubblicata scarna da pochi giornali e senza i soliti commenti scandalizzati.


Oggi, la stessa agenzia ha reso noto che, ieri sera, a Milano una studentessa di 21 anni è stata violentata da un romeno di 27 anni, che è stato arrestato. La giovane stava andando da un'amica e poco dopo essere scesa da un autobus è stata aggredita e trascinata in un luogo isolato, vicino ad una caserma della Polfer. Alcuni agenti hanno notato il fatto e sono intervenuti. Il romeno li ha assaliti ma è stato bloccato e ora è accusato di violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale.
Domani vedremo su quanti giornali e con quanto spazio verrà pubblicata quest'altra notizia, speculare alla precedente.

MA CHE STA SUCCEDENDO SULLE RIVE DEL LONGANO?!?

FOTO:// L'ABITATO DI CALDERA'

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Ma che cosa sta succedendo in questa nostra città, dove tutto sembra arenarsi e non riesce ad essere condotto a buon fine?

Siamo all’anno inoltrato dalla formazione del nuovo consiglio comunale e questo ringiovanito consesso cittadino non riesce ancora ad esprimere il nominativo che dovrà assumere l’incarico di difensore civico.

Si prospettano lavori di riqualificazione della città, con fondi già acquisiti, per cui si procede al loro bando, e talune gare d’appalto vengono bloccate dalla magistratura, quando addirittura non si giunge al punto di dovere sospendere lavori già in corso d’opera.

Ma che sta succedendo a Barcellona?

Il Consiglio Comunale s’è riunito per la terza volta, per votare l’importante ordine del giorno riguardante l’elezione del difensore della città e, ancora una volta, s’è mostrato diviso in cinque: un vero e proprio “spezzatino” d’indirizzo, che certamente non fa venire l’acquolina in bocca.

Il Consiglio, che avrebbe dovuto fare convogliare almeno venti voti (due terzi della sua entità numerica) su uno dei candidati, non è riuscito a farcela, e dovrà tornare a riunirsi, per la quarta volta, il 19 maggio, quando l’esito potrà essere facilitato dalla riduzione del quorum. Sempre che le parti non continuino ad attestarsi sulle attuali posizioni, in grado soltanto di pregiudicare la possibilità di una sollecita definizione.

Ma di possibilità compromesse non ci sarebbe soltanto questa, resa manifesta dalla mancanza di coesione nella maggioranza raffazzonata a Palazzo Longano. Come si diceva prima, ci sono altri eventi altrettanto “infelici” che toccano la nostra città , con una costanza scoraggiante. L’ultimo riguarda l’esecuzione dei lavori con fondi Pios, per il recupero e la riqualificazione del lungomare di Barcellona Pozzo di Gotto, da tempo in corso d’opera e che il Comune si accinge a sospendere, avendo ricevuto una lettera del Prefetto di Messina, dott. Francesco Alecci, , con cui si informa il Sindaco che, “da accertamenti effettuati, sono emersi elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della ditta Ma.ge.co. di Nicosia, in provincia di Enna”.

La nota del Prefetto fa seguito a una richiesta di informazioni sollecitate dal Comune di Barcellona sulla base del protocollo di legalità “Carlo Alberto dalla Chiesa “, che consente indagini in corso d’opera, e al quale l’Amministrazione Comunale di Barcellona aderì, dopo che, in data 30 settembre 2003, detto protocollo fu stipulato tra il Ministero dell'interno, il Ministero dell'economia e della finanza e la Regione siciliana.

Per cui, dopo altri lavori rimasti ancora in teoria per blocco di appalti, anche questo lavoro, stavolta già iniziato e in via di completamento, ha davanti a sé la prospettiva di sospensione, che dovrebbe durare fino a quando non si sarà provveduto ad un'eventuale recissione del contratto esistente e ad un successivo nuovo affidamento.


Fra' Galdino

giovedì 15 maggio 2008

MAGGIORANZA CON IL MIELE, LA CAROTA ( E IL BASTONE DI RISERVA) ............OPPOSIZIONE CON L'ASCIA E COL FIORETTO


Forse la politica nazionale è uscita dal guado, ora che sembra raggiunto il tanto atteso bipolarismo. C'è una maggioranza forte - quella di Berlusconi - coesa - tranne qualche piccolo neo - ma anche mielosa e disponibile - almeno a parole - nei confronti delle minoranze, che in definitiva nella moltiplicità dei loro gruppi non sono numerose. Comunque il ruffianamento più evidente - dal Cavaliere all'opposizione - è particolarmente rivolto al PD di Veltroni, che da parte sua per il momento sta al gioco. Anche se, come ha detto Anna Finocchiaro, bisognerà fare come gli Inglesi, secondo cui "per poter dire se il budino è buono bisogna prima assaggiarlo". Intanto l'alleato Di Pietro, che con Italia dei Valori fa gruppo a sè, pur condividendo il programma del PD, non intende seguire il tipo d'opposizione del governo ombra, da lui definito all'inglese - guarda caso proprio come il budino - ma preferisce farla il meno soft possibile, senza transigenze, perchè diffida proprio sull'improvviso bonismo di Berlusconi e dei suoi alleati. E l'ultimo esperimento l'ha potuto fare nel battibecco con l'indissolubile Gianfranco Fini, che non riuscendo ancora ad adattarsi alla nuova divisa di presidente della Camera, se n'è uscito con una battuta che ha fatto scandalo, in risposta allo stesso Di Pietro che l'aveva invitato a fare cessare la cagnara con cui deputati della maggioranza interrompevano le sue dichiarazioni. "Onorevole Di Pietro lei sa che è abbastanza naturale che ci siano interruzioni....dipende da quello che si dice''. Così ha detto Fini e c'è stato chi ha creduto che "non sia stato ancora facile, al nuovo presidente della Camera dei Deputati, rendersi conto che in Parlamento deve esserci libertà di parola e che spetta a chi lo presiede farla rispettare".
Comunque, dopo una prima reazione a caldo, abbastanza tagliente, lo stesso Di Pietro ha cercato di minimizzare l'intento delle parole di Fini, definendole frutto di una scivolata. "Non voglio criminalizzare - ha detto - un comportamento che è stato un errore di conduzione. D'altronde una seconda chance non si nega a nessuno". Ma Di Pietro non sembra il tipo che andrebbe oltre la seconda chance, visto che intende fare un'opposizione secondo il suo carattere. Senza peli sulla lingua.
"Ovviamente alla fine - afferma Di Pietro - l'opposizione non potrà essere che una. Solo che Veltroni la fa all'inglese, con il governo ombra e il bon ton, ed io alla latina, con trasporto, passione, senza politichese. Ma dico anche assolutamente no a chi sostiene che noi vogliamo rompere l'allenza con il Pd. Solo in squadra si possono offrire alternative. Anche quella del gruppo parlamentare è stata una soluzione condivisa per poter far sentire la propria voce, all'inglese e alla latina, su un programma condiviso".

Francesco Cilona

LA "GATTA" COMPRA IL TETTO CHE SCOTTA



Il gatto è un animale per sua natura diffidente. Ed è per questa sua “qualità” che non riesce ad affezionarsi all’umano: a legarsi completamente al padrone che gli dà nutrimento, alloggio e spesso anche carezze affettuose. Il gatto si affeziona sempre e soltanto alla casa, e solo per questo può definirsi animale domestico (domus=casa). Quanto ho detto mi fa capire perché mai credo di potere associare, a questo felino, Natascha Kampush, la bella sfortunata ragazza tenuta prigioniera per oltre otto anni, da un maniaco austriaco, suicidatosi allorché la giovane, divenuta maggiorenne, riuscì a scappare dalla casa in cui era rimasta segregata. Mi spiego. Natascha , ora che ha vent’anni e pare abbia superato lo shock della sua lunga terribile avventura, ha fatto una cosa che nessuno si sarebbe mai atteso: ha acquistato la casa ,da lei sicuramente aborrita durante il lungo tempo della sua detenzione a stretto contatto con il suo aguzzino. Evidentemente, per quanto fosse stata una casa dell’orrore, quell’abitazione un legame con lei deve averlo stretto. Così come accade alla “gatta” che, maltrattata dal padrone, sfugge all’uomo, ma non all’attrazione della casa.

Natascha Kampusch, segregata in quella casa da quando aveva dieci anni fino all’estate di due anni fa, ha spiegato di avere acquistato quella abitazione per impedire che venga abbattuta per dare spazio ad altre costruzioni. “D’altronde – ha confessato – nulla lì dentro adesso è così minaccioso come allora”.

Francesco Cilona




mercoledì 14 maggio 2008

VITA MENO CARA IN VISTA?----------------------------- Amministrazione comunale e sindacati vedono il bicchiere mezzo pieno


Si dice:"tentare non nuoce". E, nei giorni scorsi, confortati dal detto antico, i sindacati cittadini (Cgil,Cisl, Uil) si sono incontrati con gli amministratori comunali per tentare di escogitare qualche espediente con cui porre un freno al crescendo del costo della vita.
Dopo una serena discussione tra la delegazione sindacale (composta da nove rappresentanti) il sindaco e l'assessore Santino Calderone, non potendosi fare legalmente alcunchè per calmierare i prezzi, alla fine i tutori della città e i difensori dei lavoratori e dei pensionati hanno ritenuto che sia possibile trovare qualche escamotage per rendere meno salata la vita delle famiglie barcellonesi.
Accogliendo un suggerimento dei sindacati, gli amministratori si sono detti d'accordo sulla opportunità di creare in città il "mercato del contadino", che potrebbe consentire l'accorciamento dell'attuale filiera che, inframettendo diversi passaggi tra il produttore e il consumatore, determina una inevitabile lievitazione dei prezzi, la quale ovviamente si scarica sul soggetto terminale, che è appunto il consumatore.
Il sindaco, da parte sua, ha promesso che studierà il modo per alleviare il peso delle imposte locali, ricorrendo a qualche piccolo taglio nell'Irpef comunale e nell'Ici (ma quale Ici? Quella della seconda casa? Visto che il governo Berlusconi sta eliminando l'Ici per la prima abitazione.). Come terzo escamotage, gli amministratori di Palazzo Longano hanno suggerito ai sindacalisti di trattare con i commercianti e i gestori di supermercati per stabilire una tregua di sei mesi nel movimento dei prezzi e, nei limiti del possibile, per apportare ritocchl a ribasso sui generi di prima necessità. Per quanto riguarda l'istituzione del "mercato del contadino", il sindaco ha promesso un intervento presso la Regione, per ottenere il finanziamento ad hoc, previsto da una recente legge regionale. Intanto l'Amministrazione provvederà a sollecitare la costituzione sperimentale di un mercatino specifico, che consenta ai coltivatori diretti di convogliare e vendere i loro prodotti locali.
Quanto possa incidere sulla contrazione del costo della vita questa trovata, lo vedranno i cittadini, dopo che tale "mercato diretto" sarà autorizzato.

Fra Galdino

notte GIOVANI ARTISTI in piazza


In una città, come la nostra, dove alle 21 tutte le strade e le piazze si trasformano in "deserto", dove ormai è un lontanissimo ricordo l'incontrarsi fino a notte tarda per fare lo "strascico" nelle strade del centro, adesso c'è chi tenta di spingere la gente a riappropriarsi dell'agorà, sollecitando visite notturne, alla ricerca di memorie antiche, e organizzando nottate (qualcuna ovviamente) all'insegna del gioco, dell'arte, della musica.
Ecco che così, volenterosi hanno creato e cercato di portare avanti "notti antique", ecco che il Comune, per interessamento dell'assessorato alle politche giovanili, fattivamente collaborato dal Centro Giovanile "Cairoli" e dal direttore artistico Anna Maria Puliafito, si accinge a realizzare un'iniziativa intesa ad attirare in piazza, con una lunga fantasmagorica adunata notturna, i giovani artisti vogliosi di esprimersi al cospetto dei propri concittadini, ovviamente di quanti desiderano trascorrrere all'aperto la notte tra sabato e domenica (17-18 maggio) dalle 20,30 alle 2.
Per l'assessore Emanuele Bucolo, che in questa iniziativa si sta impegnando, la " Notte Giovan1 Artisti in Piazza" dovrà risultare "una vera contaminazione di colore, musica, animazione, mostre, itinerari artistici ecc."
Ed infatti il programma, che si può leggere nel depliant distribuito dal Comune, propone:
MUSICA
in via Roma, Piazza Duomo, Giardini Oasi, iazza Trento, Via Garibaòdi, Via Umberto, Piazza Libertà, Via Alfieri:
BREAK DANCE nell'ex Piazza Stazione;
COLORE IN STRADA, in via Roma, piazza Duomo, vie Garibaldi, Mandanici, Carducci, Vittorio Alfieri, Umberto, piazza Libertà, Giardini Oasi, via Dante; INFIORATA, in via Roma;
BOTTEGHE DELL'ARTE, nel giardino Oasi;
PICCOLO CIRCO
, in Piazza San Sebastiano;
MUSEI IN STRADA
E NEI PALAZZI, in via Garibaldi e piazza Trento;
ARTE MODA
, in via Roma;
DESIGN
AUTO-TUNING, al Seme d'Arancia;
ANIMAZIONE
, in via Roma;
PLAYSTATION, nel parcheggio dietro Banco di Sicilia;
NOTTE LIBRI
, in via Roma e vicolo San Sebastiano;
E ancora:
ARTISTI IN VETRINA, GRAFFITI, PUNTI INFONOTTE STAND.
E chi più ne ha più ne metta!
Auguri e buon divertimento notturno.

martedì 13 maggio 2008

SABATO 17 MAGGIO SI CONCLUDE IL PREMIO CATTAFI

FOTO://BARTOLO CATTAFI @@ ADELE DEI @@ MARIA LUISA SPAZIANI


Il "Premio Cattafi 2007-2008 è già in dirittura d'arrivo. Dopo le alterne vicende degli anni passati, finalmente il "concorso" dedicato al nostro maggiore poeta sembra stabilizzarsi. Bandito dalla Città di Barcellona Pozzo di Gotto, in collaborazione con la Pro Loco cittadina e con l'università degli Studi di Messina, anche quest'anno si apre alla partecipazione di autori italiani viventi di raccolte di poesie in lingua italiana. Molti i partecipanti, la cui produzione è stata attentamente esaminata dai componenti di una Commissione Giudicatrice come sempre di livello ragguardevole:Andrea Cortellessa, Adele Dei, Melo Freni, Stefano Prandi, Dario Tomaselli. In vista della serata di premiazione, puntata per sabato 17 maggio, da dopodomani, giovedì 15, con la supervisione del direttore artistico del Premio, Antonino Sottile Zumbo, si svolgerà una serie d'incontri in sedi diverse. Questo il programma:

barcellonablog







lunedì 12 maggio 2008

INIZIATA LA FESTA DELA MADONNA DI FATIMA



L'Arcivescovo mons. Calogero La Piana, stasera è stato a Barcellona, per aderire, anche se anticipatamente di un giorno, alle esternazioni dei fedeli in occasione del novantunesimo anniversario dell'Apparizione della Madonna, a Fatima.
Nella Chiesa dedicata alla Madonna di Fatima, il presule della nostra Archidiocesi, alle venti, ha concelebrato, con l'arciprete di San Sebastiano, padre Francesco Farsaci, ed altri sacerdoti, una solenne Cerimonia Eucaristica, alla quale hanno partecipato numerosi fedeli, molti dei quali si sono accostati alla Santa Eucaristia.
Domani alle 10,30, una Santa Messa celebrativa sarà officiata dall'arciprete. Nel pomeriggio, la Madonnina sarà portata in processione per le vie della città, nel settore comprendente via Madia, via Cambria, via del Mare, viale Europa,via Stretto Scodella, l'ospedale psichiatrico giudiziario, al cui interno farà una sosta, e via Gianani.

SEMBRA SCRITTO OGGI E INVECE FU SCRITTO DICIASSETTE ANNI FA (cambiano soltanto di numero gli anni trascorsi)



Da quasi mezzo secolo (41 anni per l'esattezza) Barcellona attende che il "suo" teatro, distrutto da un incendio la notte tra il 31 maggio e il primo di giugno del 1967, venga ricostruito.
Mancava un'ora alla mezzanotte, quando un denso fumo proveniente dall'interno del teatro Mandanici, mise in allarme alcuni cittadini nella vicina piazza San Sebastiano. Uno di essi, il parrucchiere Franz Trovato, senza perdere tempo, telefonò ai vigili del fuoco di Milazzo, alla polizia, ai carabinieri. Intanto le fiamme cominciavano ad alzarsi e, quando giunsero i pompieri, l'incendio era ormai divampato. Seguirono ore di grande suspence. C'era il rischio che il fuoco aggredisse le vicine abitazioni, e diverse famiglie furono costrette a sloggiare. Mentre la piazza si riempiva di gente, le fiamme inesorabili distruggevano quello che lo storico Nello Cassata avrebbe poi definito "l'antico tempio dell'arte barcellonese". Fino a tarda sera in quel "tempio", non più frequentato dalla musa della lirica, c'era stato un affollato convegno delle Acli. Le fiamme si sarebbero sviluppate quasi immediatamente dopo la chiusura di quella riunione. Il sospetto dell'origine dolosa non mancò, ma si parlò anche d'imprudenza e di accidentalità. Si potè tuttavia escludere una sola causa: quella del corto circuito, ritenuta impossibile, essendo stato accertato dai vigili del fuoco che il quadro elettrico era rimasto intatto. "Sino ad oggi - scrisse Cassata nella Storia di Barcellona Pozzo di Gotto - non si è potuta conoscere la verità. Del vecchio edificio, ch'era stato il più grande e glorioso teatro comunale della provincia, secondo solo al "Vittorio Emanuele" di Messina, non rimaneva che il prospetto, con la scritta, intatta, sul frontone, "Teatro Mandanici". Dalle occhiaie vuote, che erano state le finestre, si scorgeva una scena desolante di muri anneriti, di legni affumicati, di travi cadenti". Della ricostruzione dello sfortunato teatro si parlò, con promesse da marinaio, quasi subito: nella immediata campagna elettorale regionale di giugno e in quella dell'anno successivo, per le elezioni politiche nazionali.
Si scomodò, per garantire ai barcellonesi la rinascita del tempio della lirica persino la buonanima dell'onorevole Rumor, in un comizio tenuto in piazza Duomo. E la gente credette che, nel giro di qualche anno, le promesse sarebbero state mantenute. Ci furono però anche gli scettici. E ad essi il tempo avrebbe dato ragione.
Ma continuiamo con la memoria storica. Demoliti i resti del vecchio teatro, si dovettero superare lunghe diatribe, per stabilire, alla fine, che il nuovo teatro si sarebbe potuto costruire su un'area diversa da quella lasciata libera dal "Mandanici". Quindi si diede l'incarico ad un architetto, per la stesura di un progetto. Si era all'inizio del 1971 e si stimò che con un paio di centinaia di milioni di lire si sarebbe potuto costruire sulla base di quel disegno. Ma dovettero trascorrere ben otto anni, da allora, per potere avere la certezza che si sarebbe cominciato a lavorare. In una riunione del consiglio comunale, tenuta il 23 maggio del 1979, il sindaco pro tempore annunciò che l'amministrazione di Palazzo Longano, non avendo potuto ottenere finanziamenti dalla Regione e dallo Stato, aveva deciso di accendere un mutuo di un miliardo di lire con la Cassa Depositi e Prestiti per consentire la realizzazione del progetto, che l'architetto Giovanni Leone di Catania aveva redatto per il nuovo teatro.
Ci fu un sospiro di sollievo, anche se non mancarono per l'occasione i soliti scettici che, facendo riferimento a prevedibili tempi lunghi d'attuazione e alla corrosione valutaria dell'inflazione, poco credettero alla efficacia di quel primo miliardo.
Intanto apparvero i primi intoppi, determinati dalla natura del terreno, scelto per la nuova sede del teatro: una specie di "ruzzola-serpi", a ridosso della villa di via Destra Longano, di natura argillosa, per il cui sbancamento e l'inevitabile palificazione fu giocoforza impiegare gran parte del primo finanziamento.
A questo punto, con crescendo rossiniano, partiva la spesa reale.
Dovendoci addentrare nei meandri dei lotti, per non smarrirci ciaffidiamo al filo d'Arianna, gentilmente allungatoci dal dottor Mariano Gangemi, responsabile dell'ufficio amministrativo lavori pubblici del Comune, il quale con grande trasparenza ci rende noti tutti i passaggi finanziari, le relative cifre, le imprese esecutrici dei lavori; di cui in parte eseguiti ed il resto in corso d'opera.
"La spesa complessiva, per lavori, oneri tecnici, imposte, attrezzature e parte degli arredamenti - riferisce il funzionario - è di sei miliardi e duecentocinquanta milioni di lire. I lotti sono in tutto sei. Il primo è di un miliardo, per lavori eseguiti dall'impresa Umberto Sapone; il secondo, per 750 milioni di lire, è stato affidato all'impresa Filippo Rizzo; mentre l'impresa Icedil SpA ha continuato con il terzo lotto, per l'ammontare di un miliardo. Il quarto e il quinto lotto - per rispettivi 500 milioni e un miliardo di lire - sono in corso di esecuzione, ad opera dell'impresa Nicola De Salvo. Restano da appaltare i lavori relativi al sesto lotto, per un importo di due miliardi di lire.
"E allora possiamo essere davvero agli sgoccioli?
"Non essendo un tecnico, non mi sento in grado di sbilanciarmi - risponde diplomaticamente Gangemi - ma se dovessi esprimere un parere empirico, sulla base dei lavori finora eseguiti e delle somme impiegate, direi che i tempi lunghi ormai sono passati".
Questa dichiarazione risale a novembre del 1991, diciassette anni fa. I fatti ci dicono che, purtroppo, quel parere dovette essere troppo empirico, visto che ancora siamo come allora, anzi peggio di allora. I tempi lunghi si sono ancor più allungati.------------------ ---------------------------------Nella foto: Mariano Gangemi

Francesco Cilona

****************OPERE D'ARTE CITTADINE **************** Relazione alla Corda Fratres del prof. Nino Bilardo



domenica 11 maggio 2008

LA BACCHETTA MAGICA DEL MINISTRO


"Il ponte sullo stretto si farà e diventerà il "volano" che spingerà alla realizzazione di tutte le opere indispensabili per la Sicilia". E' questo, in sintesi, ciò che ha dichiarato ad un giornale dell'Isola il neo ministro delle infrastrutture Altero Matteoli. E la sua spiegazione è stata lapidaria, quando ha detto che la colossale opera, in grado di prendere posto nel Guiness dei primati, dovrà essere costruita perchè così è stato promesso da Berlusconi, nella recente campagna elettorale.
Alla domanda sulla opportunità o meno di un referendum per l'importante questione, Mattioli, che sempre è stato fautore della costruzione del ponte tra Messina e Reggio Calabria, ha tagliato corto asserendo che "il referendum l'abbiamo già fatto quando si è votato nelle elezioni politiche su un programma", che ovviamente comprendeva la promessa che si sarebbe realizzata la grande struttura sullo Stretto di Messina.
Tutte le altre opere, secondo le ottimistiche previsioni di Altero Matteoli, verrebbero di conseguenza, perchè "è impensabile - ha detto- che l'Alta velocità si fermi a Napoli e non a Trapani".
Ci sarebbe insomma una specie d'effetto "domino" che produrrebbe a cascata tutte le infrastrutture necessarie a impedire che il ponte rimanga un inutile mostruoso monumento.
Quindi, per prima cosa andrebbe completata la costruzione del raddoppio della linea ferrata Messina-Palermo. Si provvederebbe analogamente a velocizzare la Messina-Catania-Siracusa, si eliminerebbe la carenza delle strade, si porterebbe l'acqua dove manca, si incrementerebbero e migliorererebbero le strutture turistico-alberghiere, si costruirebbe l'aeroporto del Mela, si ripascerebbero le spiagge corrose dal mare, si ripristinerebbe la litoranea Milazzo-Barcellona-Marchesana e l'annesso ponte sul torrente Patrì, e si risolverebbero tante altre esigenze che qui non sono in grado di specificare. Cui andrebbero aggiunte tutte le analoghe emergenze postulanti il miglioramento delle infrastrutture in Calabria, prima tra tutte la Salerno-Reggio.
Ma per produrre un effetto domino di tale portata, ce l'ha il ministro Matteoli una bacchetta magica?

Fra' Galdino

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