UN ESERCENTE DISASTRATO CHIEDE AIUTO AI MEDIA PERCHE' SI RENDA NOTO LO STATO D'ABBANDONO IN CUI S'E' RIMASTI
Questa lettera è il segno di un silenzio assordante che circonda il comportamento della Regione di fronte alle esigenze di chi, avendo subito dall'alluvione del 22 novembre scorso danni alla propria impresa, cerca di
ottenere una richiesta di finanziamento per risollevarsi.
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Ce l'ha fatta pervenire, via e-mail, uno dei tanti barcellonesi che, vittima dell'esondazione del Longano, ha tentato la strada della "resurrezione"...
Egli chiede "come privato cittadino colpito dall'alluvione
del 22 novembre 2011" l' aiuto del blog affinché si renda partecipe la nostra
comunità dell'ennesimo schiaffo
verso persone e aziende che tanto hanno perso durante gli oramai noti e
tristi avveniment".
E specifica:
"A seguito della legge regionale n.23/2011, il D.A. 612/2011, nonché
della legge regionale n.8/2012 e il D.A.656/2012, la Regione Siciliana
avrebbe istituito un fondo finalizzato ad aiutare tutte le aziende
danneggiate dalla furia del fango. Attraverso la presentazione
dell'apposita documentazione, in pratica, la Regione Siciliana,
l'Assessorato alle Attività Produttive e Banca Nuova in qualità di
erogatore, avrebbero messo a disposizione delle somme (fino ad un
massimo di 30.000 per chi scrive) da restituire mediante rate a tasso
agevolato.
Utilizzo forme verbali coniugate al condizionale poiché, a 90 giorni
dalla presentazione in qualità di titolare di Ditta Individuale colpita,
ricevo lettera (in allegato) nella quale Banca Nuova mi informa che, a
sei mesi dall'alluvione, "nessuna comunicazione è, ad oggi, pervenuta da
parte della Regione Siciliana e, pertanto, spiace comunicare che
l'istruttoria della pratica non è stata né può essere avviata."
La denuncia del nostro amico è d'una gravità inconcepibile, soprattutto a fronte di quanto "ingenuamente" si dichiara in questi momenti tremendi che affliggono i terremotati del nord: " “Casomai qualcuno si distraesse, avrebbe detto recentemente il capo dello Stato - noi vigileremo…per dargli una sveglia!".
In effetti, la verità sta tutta qui:
“Il fondo per il commercio è bloccato da marzo e nei cassetti di Banca Nuova giacciono oltre 400 pratiche.”
La denunzia è di Confcommercio Sicilia, secondo cui ” E’ paradossale che in un
momento di crisi come quello che le imprese stanno attraversando, i
fondi per lo sviluppo e gli investimenti per le imprese commerciali
siano inutilizzati.”
Oltre 400 pratiche presentate al fondo per il commercio gestito da
Banca Nuova, infatti, non possono essere esaminate dalla banca dato che
la Regione a marzo ha disdetto la convenzione con l’istituto di credito.
Nel frattempo sempre la Regione ha attribuito ogni competenza sul
credito agevolato all’Irfis, tranne quelle relative al fondo per il
commercio.
“Il risultato e’ la paralisi del suddetto fondo in attesa che la Regione decida se indire un nuovo bando di
gara o attribuire il fondo per il commercio all’Irfis. Sarebbe a questo
punto auspicabile una proroga a Banca Nuova in attesa che si decida. Le
imprese non possono aspettare le colpevoli inerzie della Regione”.
Tra le imprese "bloccate" ce ne sono diverse di Barcellona che
hanno presentato istanza a Banca Nuova e che oggi si
ritrovano a dover attendere senza risultati.,
Si tratta dei "Finanziamenti a tasso agevolatocon Fondi Regionali ( circa 50 milioni) per
contribuire alla normalizzazione dell’equilibrio finanziario delle PMI
del commercio e dei servizi e del settore turistico alberghiero, aventi
sede nel Comune di Lampedusa e Linosa, (Decreto Assessore alle Attività
Produttive n. 612/GAB del 27/12/2011 e pubblicato sulla G.U.R.S. N. 5
del 03/02/2012)".
Il Fondo per il commercio era gestito da Banca Nuova, che aveva chiesto una proroga non concessa dalla Regione Sicilia.