giovedì 7 giugno 2012

LA PRIMA SEDUTA DEL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE RIESCE INDIGESTA ALL'UDC DI BARCELLONA



Prima o dopo, a Barcellona uno scontro, all’interno dell’Udc  locale retto da Carmelo Torre, doveva succedere. 
E s’è avverato – in grande stile – nel momento in cui una fortissima ventata civica ha voltato l’ormai  obsoleta pagina municipale.
Che cosa è avvenuto? 
 Niente di più atteso: due consiglieri neo eletti dello scudo crociato, il dott. Paolo Calabrò  e l’avv. Massimo Alosi, durante le votazioni hanno espresso le  loro preferenze in maniera diversa da quanto l’Udc di Carmelo Torre aveva convenuto con l’alleato Pdl.
Una reazione scontata, per chi aveva tenuto conto del disaccordo nei confronti di tale linea, sorto in seno all’Udc: una reazione  temuta dalla stessa direzione del partito locale anche se poi  definita  inconsulta e sorprendente da Carmelo Torre, tanto da fargli esternare  grande amarezza, in un comunicato in cui avrebbe annunciato l’avvio di una procedura di espulsione, dal partito, dei due neo consiglieri comunali.
Troppi errori, secondo i due “ribelli”   sarebbero stati commessi  dal capo dall’Udc di Barcellona, sin dall’esordio della recente campagna elettorale: quando – come si ricorderà – dopo un lungo cincischiamento per la scelta del candidato sindaco nel costituendo cartello Pd, MpA, Fli, Udc , l’improvvisa uscita di quest’ultima formazione praticamente fece venire meno la possibilità di candidare il consigliere uscente casiniano  Trifilò,  col risultato di vedere questo ottimo elemento successivamente bruciato nel tentativo di farsi rieleggere a Palazzo Longano.
L’errore grosso – secondo Torre – l’avrebbero commesso invece i due dissidenti che, abbandonando  la linea di coerenza rispetto alla campagna elettorale in cui s’era sostenuta la  candidatura di centrodestra di Rosario Catalfamo, avrebbero assunto  “scelte diverse, che hanno creato danno all’immagine del partito". Per questo, secondo il coordinatore cittadino, inevitabile diventa  la procedura per l’espulsione dei due consiglieri.

Ma che significato e quali conseguenze potrà avere, a livello provinciale, quanto sta succedendo sulle rive del turbolento Longano?

Forse anche qui non sarà difficile capire che la corda tra i due capi (Naro—D’Alia) è diventata talmente tesa da rischiare di rompersi.
 Per cui, c’è chi pronostica esodi dal partito di Casini non troppo lontani a venire.
Sintomatico, intanto, l’immediato intervento del deputato regionale Giovanni Ardizzone, che alla notizia della procedura annunciata da Torre ha annotato come “questa decisione dei vertici locali del partito sia dettata più da tensione e stress post-elettorale che da convinzione politica”. “ Il dott. Paolo Calabro’ e l’avv. Massimo Alosi – afferma Ardizzone -  sono due forti personalità, che danno valore ed autorevolezza all’istituzione consiliare, di cui tutta l’Udc, ad ogni livello, ne va fiera. I vertici del partito di  Barcellona, quindi, non devono avere alcuna preoccupazione dell’apporto di nuovi amici, che intraprendono un’attivita politica in linea con il nuovo percorso intrapreso dall’ Udc siciliano. Semmai e’ opportuno che l’Udc di Barcellona si faccia interprete della ventata di novita’ che ha riguardato anche quel Comune e sostenga i due consiglieri nella non semplice azione amministrativa”




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