Prima o dopo, a Barcellona uno scontro, all’interno dell’Udc
locale retto da Carmelo Torre, doveva
succedere.
E s’è avverato – in grande stile – nel momento in cui una fortissima
ventata civica ha voltato l’ormai
obsoleta pagina municipale.
Che cosa è avvenuto?
Una reazione scontata, per chi aveva tenuto conto del
disaccordo nei confronti di tale linea, sorto in
seno all’Udc: una reazione temuta dalla stessa direzione del partito locale anche
se poi definita inconsulta e sorprendente da Carmelo Torre, tanto
da fargli esternare grande amarezza, in
un comunicato in cui avrebbe annunciato l’avvio di una procedura di
espulsione, dal partito, dei due neo consiglieri comunali.
Troppi errori, secondo i due “ribelli” sarebbero stati commessi dal capo dall’Udc di Barcellona, sin dall’esordio
della recente campagna elettorale: quando – come si ricorderà – dopo un lungo
cincischiamento per la scelta del candidato sindaco nel costituendo cartello
Pd, MpA, Fli, Udc , l’improvvisa uscita di quest’ultima formazione praticamente
fece venire meno la possibilità di candidare il consigliere uscente casiniano Trifilò, col risultato di vedere questo ottimo elemento
successivamente bruciato nel tentativo di farsi rieleggere a Palazzo Longano.
L’errore grosso –
secondo Torre – l’avrebbero commesso invece i due dissidenti che, abbandonando la linea di coerenza rispetto alla campagna
elettorale in cui s’era sostenuta la candidatura di centrodestra di Rosario
Catalfamo, avrebbero assunto “scelte
diverse, che hanno creato danno all’immagine del partito". Per questo, secondo il coordinatore cittadino, inevitabile diventa la
procedura per l’espulsione dei due consiglieri.
Ma che significato e quali conseguenze
potrà avere, a livello provinciale, quanto sta succedendo sulle rive del turbolento Longano?
Forse anche qui non sarà difficile
capire che la corda tra i due capi (Naro—D’Alia) è diventata talmente tesa da
rischiare di rompersi.
Per cui, c’è chi pronostica esodi dal partito di Casini non troppo lontani a venire.
Per cui, c’è chi pronostica esodi dal partito di Casini non troppo lontani a venire.
Sintomatico, intanto, l’immediato
intervento del deputato regionale Giovanni Ardizzone, che alla notizia della
procedura annunciata da Torre ha annotato come “questa decisione dei vertici
locali del partito sia dettata più da tensione e stress post-elettorale che da
convinzione politica”. “ Il dott. Paolo Calabro’ e l’avv. Massimo Alosi –
afferma Ardizzone - sono due forti
personalità, che danno valore ed autorevolezza all’istituzione consiliare, di
cui tutta l’Udc, ad ogni livello, ne va fiera. I vertici del partito di Barcellona, quindi, non devono avere alcuna
preoccupazione dell’apporto di nuovi amici, che intraprendono un’attivita
politica in linea con il nuovo percorso intrapreso dall’ Udc siciliano. Semmai
e’ opportuno che l’Udc di Barcellona si faccia interprete della ventata di
novita’ che ha riguardato anche quel Comune e sostenga i due consiglieri nella
non semplice azione amministrativa”
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