sabato 17 settembre 2011

DUE NUOVI ARCIPRETI A POZZO DI GOTTO E A BARCELLONA

DON SANTINO COLOSI PROVENIENTE DALL'ARCIPRETURA DI MILAZZO E DON IANNELLO DALLA PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA



Spira aria nuova nelle due più grosse parrocchie di Barcellona Pozzo di Gotto.
Le due Arcipreture dell'Assunta Maria SS (Pozzo di Gotto) e di San Sebastiano Martire (Barcellona) sono in procinto di mutamento nella gestione ecclesiastica, mediante la sostituzione dei parroci, che dovrebbe avvenire quanto prima.
Certezza si ha intanto per quanto concerne il cambiamento nella Chiesa dell'Assunta, dove l'arciprete Domenico Siracusa già in carica da 22 anni viene sostituito, oltre che per ragioni d'età soprattutto a causa delle condizioni di salute, che recentemente non gli hanno consentito di sostenere la propria mansione parrocchiale. Su decisione dell'Arcivescovo prenderà l'importante incarico l'attuale arciprete di Milazzo, don Santo Colosi, che da tredici anni regge la parrocchia di Santo Stefano Protomartire.
Il dinamico arciprete reggerà l'antica parrocchia pozzogottese dal primo di novembre, festa di tutti i Santi. Fino a quella data, per gli essenziali servizi, si continuerà a tamponare con l'ausilio di sacerdoti di altre parrocchie cittadine.
L'altro avvicendamento, di cui si attende comunicazione ufficiale, concerne la conduzione nella parrocchia della basilica minore di San Sebastiano dove Don Tindaro Iannello dalla parrocchia di San Giovanni Battista sempre di Barcellona, sarà destinato a sostituire don Francesco Farsaci, che a sua volta verrà trasferito a Milazzo, al posto di padre Santino Colosi.

venerdì 16 settembre 2011

CHE SCHIATTI LUI PRIMA DI TUTTI NOI


Su ogni genere, carburanti in primis, scatta l'aumento legato a quello dell'IVA imposto dalla manovra.
Ma quando schiatterà questo improvvido governo?

www.repubblica.it
La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale causerà un aumento automatico su tutta la rete di distribuzione. Il nuovo tetto per il gasolio sarà di 1,523 al litro. La protesta delle associazioni dei consumatori.

COS'ERA L'OSPEDALE CUTRONI ZODDA DI BARCELLONA QUANDO RIMANEVA INTATTA LA CERTEZZA DELLA SUA NOTEVOLE IMPORTANZA





ERA IL TEMPO IN CUI LA GESTIONE SANITARIA IN PROVINCIA ERA AFFIDATA AD UN MANAGER COMPETENTE E SENSIBILE ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO


Il ritorno di Francesco Poli alla conduzione dell'azienda sanitaria messinese, di cui fa parte il nostro "Cutroni Zodda", mi fa tornare in mente ciò che una dozzina d'anni or sono si lasciava intendere e sperare sulla opportunità di valorizzare il nosocomio barcellonese, come importante punto di riferimento per la salute dei centomila e passa cittadini residenti a Barcellona e dintorni.

Importante per la sua struttura vasta e moderna, con la prospettiva di un prossimo ampliamento grazie al completamento di un'ala ancora allo stato rustico, il Cutroni-Zodda, nato in sostituzione dell'omonimo vecchio ospedale di via Risorgimento sembrava dovesse diventare un fiore all'occhiello dell'allora ASL 5, la cui conduzione era in mano ad un profondo conoscitore delle esigenze sanitarie locali, appunto il manager Francesco Poli.

Ci fu un momento in cui tale prospettiva cominciava a concretizzarsi: quando cioè con grande pompa magna autorità sanitarie, civili e religiose si incontrarono nel nostro ospedale per inaugurare la nuova grande sala operatoria, realizzata per consentire interventi chirurgici di primo livello

In quell'occasione venne effettuato il servizio fotografico, di cui qui proponiamo 5 salienti immagini.

giovedì 15 settembre 2011

FRANCESCO POLI E' IL NUOVO MANAGER - AD INTERIM - DELL'ASP MESSINA



Francesco Poli è il nuovo direttore generale dell'ASP di Messina.
Sostituisce Salvatore Giuffrida, dimessosi una settimana fa perché sfiduciato dall'assessore regionale per la salute Massimo Russo, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi di bilancio.

Si dovrebbe così aprire, a fronte della disastrosa situazione economica lasciata dal manager uscente, una nuova pagina nella conduzione sanitaria pubblica della provincia.
La speranza che l'evento sia positivo è confortata dalla scelta a tamburo battente su un nome che aveva lasciato un ottimo ricordo nella sanità messinese, essendo il dottor Francesco Poli lo stesso manager che per diversi anni aveva diretto l'ASL 5, con notevole competenza e soprattutto con effettivo interessamento per rendere efficiente e competitivo il nuovo Cutroni Zodda.

La sua nomina a capo dell'ASP, dopo le disastrose trascuratezze della più recente conduzione, costituisce un ritorno ben accetto, anche perché Francesco Poli è garanzia di competenza e di equilibrio. Qualità necessarie per chi dovrà rendersi conto dell'inopinatezza che lentamente ma inesorabilmente stava portando allo smatellamento dell'ospedale di Barcellona, inevitabile punto di riferimento delle esigenze sanitarie di una popolazione di 100.000 abitanti.

Francesco Poli, 74 anni, nato a Catania, laureato in giurisprudenza, e' uno degli uomini di maggiore esperienza della sanita' s iciliana. è direttore generale dell'azienda ospedaliera "Cannizzaro" di Catania. negli anni '90 e' stato direttore generale dell'azienda "ospedali Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino" di Catania e poi dell'asp di Messina, dell'azienda policlinico di Catania e dell'azienda ospedaliera "Garibaldi" sempre a Catania. Dal novembre 2008 e' stato anche consulente dell'assessore russo partecipando al gruppo di lavoro che ha predisposto gli atti preliminari per la riforma del sistema sanitario.

DAL GIORNO DI TUTTI I SANTI DOVREBBE OPERARE UNA NUOVA STRATEGIA PER L'IGIENE PUBBLICA NEI 38 COMUNI DI ATO MESSINA 2

E CHE SIA GIUNTA L'ORA PER UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA E PER UNA DECISA PULIZIA DELLE STRADE


Si è risolto come era logico che avvenisse, il passaggio dei lavoratori, già in forza delle 5 ditte subappaltanti, alla Dusti Srl, cui è stato aggiudicato l'appalto rsu per il comprensorio ATO ME 2. Su 255 saranno presi in forza 240, mentre per i restanti 15 precari non verranno rinnovati i contratti.
La nuova impresa appaltarice, a decorrere da novembre, gestirà tutto il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nell'intero territorio dei 38 Comuni soci ATO, e dal giorno di Tutti i Santi dovremmo avere la possibiltà di vedere intanto rinnovati tutti i cassonetti, le attrezzature e i mezzi meccanici necessari alla raccolta dei rifiuti, incontrare per le strade netturbini regolarmente muniti degli attrezzi e del mezzo idoneo alla pulizia delle strade, e costatare un vero avvio della raccolta differenziata, almeno con la collocazione nei punti strategici delle caratteristiche campane, per ora.
Sarà così? Non solo si deve sperare ciò, ma decisamente pretendere, visto che l'utenza - almeno a Barcellona - si sta dimostrando disposta al pagamento della tarsu imposta di recente dal Comune.
Si pretende quindi un netto miglioramento nella conduzione del servizio rsu, come d'altronde raccomandato dai sindacati che hanno partecipato all'incontro coi rappresentanti della"Dusty".

Ma che cos'è Dusty? dalla scheda dell'azienda apprendiamo che

"Dusty nasce nel 1982 con un progetto ambizioso: migliorare l'igiene urbana e diffondere una nuova cultura dell'ambiente e della gestione dei rifiuti in bacini sempre più vasti ed integrati. Coinvolgere i cittadini, comunicare e collaborare con loro, saper soddisfare efficacemente i loro bisogni per raggiungere insieme una migliore qualità della vita. Sviluppare sinergie, integrazioni e nuove attività, facendo crescere la qualità e la quantità di lavoro disponibile. Interagire con altre realtà imprenditoriali e istituzionali per favorire la ricerca di settore e l'implementazione di nuovi servizi. Dal 2000 Dusty è certificata Sincert e Vision 2000. Dusty, con vasto parco mezzi, è anche noleggio dei mezzi anche con autista.

Categorie Merceologiche: Rifiuti industriali e speciali smaltimento e trattamento; Ecologia - studi consulenza e servizi;

Nettezza urbana - Attività attività connesse all'ecologia - igiene ambientale - raccolta dei rifiuti solidi urbani - ritiro e smaltimento di rifiuti speciali - smaltimento vetro - difesa dell' ambiente - lavaggio cassonetti - raccolta differenziata - servizi di trattamento dei fanghi e dei liquami - gestione rifiuti - raccolta dei rifiuti pericolosi - raccolta e smaltimento rifiuti - smaltimento di rifiuti tossici

Servizi disinfestazione - smaltimento legno - spurgo di pozzi neri - disostruzione di colonne di scarico - smaltimento plastica - noleggio attrezzature ambientali - smaltimento vetro.

Se la "Dusty" è in grado di garantire il pieno dei servizi ecologici, la prima cosa da fare sarebbe cogliere l'occasione per metterla alla prova con un avvio determinato della raccolta differenziata.

mercoledì 14 settembre 2011

"E L'ARANCIA DOVE LA METTIAMO?" CHIEDONO GLI OPERAI CHE STANNO INSTALLANDO IL GRAN SEME D'ARANCIA


SABATO INCONTRO TRA SINDACO E ARTISTA PER UN ACCORDO.


STRANO,MA VERO!
Son dovuti trascorrere 13 anni perchè la Settimana Enigmistica si accorgesse di questa stranezza.
Ed è presumibilissimo che a sollecitare l'inserimento, nella famosa rubrica delle curiosità del prestigioso settimanale, sia stata la querelle sullo spostamento del seme, che tanta pubblicità ha fatto "alla statua creata dall'artista siciliano Emilio Isgrò, rappresentante un seme d'arancia ingrandito a dismisura".
Tredici anni, perché grazie a "Strano, ma vero!"
un'opera creata per sollevare il turismo cittadino
acquistasse popolarità.
Nasce così la speranza che finalmente il gran seme riesca ad orientare sulla nostra città il gran flusso turistico finora inutilmente atteso.
Che non si debba un po' ringraziare chi, avendo deciso di cambiar sito al semone, anche senza volerlo, ha dato la stura a tanta pubblicità?

IL CIRCOLO "NINO PINO BALOTTA" PUNTO DI FORZA DEL P.R.C. DI BARCELLONA LANCIA UN APPELLO PER UN PROGETTO PER LA RINASCITA DELLA CITTA'



SE NE FA CARICO CON UNA LETTERA AI BARCELLONESI IL COORDNATORE PASQUALE ROSANIA

"Cari concittadini, ci avviamo ormai alla fine del secondo mandato della giunta Nania. Abbiamo così concluso una stagione politica che crediamo riduttivo definire fallimentare . L’amministrazione Nania è nata e si è radicata nella nostra città con la falsa affermazione di rappresentare un cambiamento, di incarnare l’efficacia nella gestione della cosa pubblica, di avere un progetto per Barcellona: quello della “ Città dei servizi ”. Ebbene, alla fine abbiamo la possibilità di tirare le somme. Ci interroghiamo su quale sia oggi il ruolo della nostra Città. Alla fine dell’era Nania, Barcellona è agli ultimissimi posti sia per i livelli occupazionali, sia per la produttività . I cittadini sono perfettamente coscienti che la ricerca di un lavoro è assolutamente inutile , e l’assunzione è letteralmente impossibile, poi, se parliamo di regolare contratto o di corrispondenza tra questo e la busta paga. A meno che non si faccia parte della tristemente nota “casta”. E’ la Città dell’evasione fiscale come stile di vita, dell’abusivismo edilizio istituzionalizzato, delle truffe sui sinistri stradali . Soffocata dalle mafie incalzanti, la nostra Città si vede adesso non solo abbandonata nell’assoluto sfacelo economico, ma anche umiliata nelle garanzie fondamentali, rappresentate proprio dai tanto sbandierati servizi , che progressivamente hanno smobilitato. Da Barcellona vanno via le fermate ferroviarie, l’agenzia delle entrate, l’igiene pubblica (si pensi alla gestione dei rifiuti che ci lascia letteralmente sommersi dall’immondizia ad ogni occasione, oltre a darci ragione di figurare illeciti arricchimenti dei nostri amministratori ) e adesso anche l’Ospedale. Si privano, in sintesi, i cittadini dei più elementari diritti. E noi permettiamo che il tutto avvenga sotto il nostro naso. La responsabilità è, purtroppo, interamente politica, sintomo di una classe dirigente del tutto assente alle problematiche della comunità; che persegue interessi personali ; che si rifiuta di prendere qualsiasi iniziativa e sembra avere come scopo esattamente il mantenimento di questa situazione ; che garantisce la propria sopravvivenza attraverso i mezzi clientelari più aberranti e si assicura la passiva accettazione, quando non la connivenza, da parte di elettori asserviti dalla mancanza di libertà e dall’eterno vassallaggio verso il padrone. I Nania sanno che quanto scrivo è null’altro che la verità. Stiamo così celebrando da anni i funerali di una Città che avrebbe ancora, invece, molto da dire, ma che attualmente sta perdendo il confronto anche con la vicina Milazzo , e che si lascia sfuggire ogni occasione di partecipare alla fruizione di quei pochi margini economici che lascia la nostra bellissima ma vilipesa terra . Non dobbiamo lasciare, adesso, che la crisi di “questa” politica diventi anche a Barcellona la crisi “della” politica. L’alternativa esiste. Il ritirarsi dalla partecipazione elettorale, l’astensionismo, è la chiave che permette a pessime amministrazioni come questa di prendere il sopravvento. Da alcuni anni esiste un progetto alternativo , che fà dello spirito pubblico, dell’onestà, dell’iniziativa, della libera espressione, della partecipazione, della sensibilità sociale i suoi punti di forza. Questo è il Circolo Nino Pino Balotta , che intende rappresentare, all’interno di una forza più ampia, il cambiamento per la nostra amata Città e che chiede un’ occasione per dimostrare quanto possa essere diversa una politica onesta da questa nostra ultima esperienza . Non possiamo lasciarci sfuggire anche questa occasione.

Pasquale Rosania, coordinatore Circolo Nino Pino Balotta

SARNO (UIL): La sentenza di Lecce rischia di accelerare il default del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria)




CARCERI DI LECCE / RISARCIMENTO A DETENUTO

magistrato, ministero paghi 220 euro per un mese di detenzione


(ANSA) - LECCE, 12 SET - Sarà risarcito un detenuto tunisino di 28 anni, che - con una quarantina di compagni nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce - nel giugno dello scorso anno presentò ricorso contro le condizioni di vita nel penitenziario. Lo stabilisce l'ordinanza del magistrato di sorveglianza di Lecce Luigi Tarantino. Il tunisino scontava la pena per furto aggravato: il magistrato, accogliendo in parte il ricorso, ha deciso che il ministero della giustizia paghi 220 euro per il regime detentivo di un mese.

L'UIL PA PENITENZIARI COMUNICA
:

“ La condanna al risarcimento per danni esistenziali pronunciata dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce nei confronti dell’Amministrazione Penitenziaria, in accoglimento di un ricorso presentato da un detenuto, segna, senza alcun dubbio, una evidente accelerazione del fallimento economico dell’Amministrazione Penitenziaria. Una Amministrazione già fortemente indebitata per circa 140 milioni di euro (che tra qualche settimana non potrà nemmeno più garantire il vitto ai detenuti ed è insolvente sinanche nei confronti del proprio personale) non potrà, in tutta evidenza, far fronte agli effetti che potrebbero scatenarsi all’accoglimento della marea di ricorsi che è prevedibile saranno presentati dai circa 67mila detenuti che affollano le degradate e degradanti carceri italiane”

Le considerazioni espresse dal Segretario Generale della UIL PA Penitenziari vanno oltre la soglia della preoccupazione per sfociare nell’allarme rosso

Purtroppo, e per l’ennesima volta, i riflettori dell’informazione si accendono sul dramma del sistema penitenziario solo in occasione di notizie eclatanti. Fu così, per breve tempo, anche dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Europea. Sarà così prevede SARNO - anche dopo la sentenza di Lecce. E’ chiaro, almeno a noi, che le attuali condizioni della detenzione in Italia sono ai limiti della disumanità e dell’inciviltà, al netto delle sentenze. Ed è su queste condizioni, come ci ha ricordato con autorevolezza e competenza il Presidente Napolitano, che occorre intervenire. Ed è questo un compito che spetta primariamente alla politica che invece sembra essere, salvo rare eccezioni, distratta da ben altre, meno importanti, questioni.”

I due suicidi verificatisi nelle celle di istituti penitenziari della Sicilia nelle ultime 48 ore rappresentano per la UIL PA Penitenziari una ulteriore conferma delle criticità in atto, così come le recenti dichiarazioni di parlamentari in visita a Poggioreale suscitano molto più di qualche perplessità

50 suicidi in cella verificatisi in poco più di otto mesi sono un campanello di allarme che non può essere ignorato Nessuno può e deve strumentalizzare quelle tragedie umane, e noi non intendiamo farlo. Ma è necessarioauspica il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari - che dopo la proclamazione dello stato di emergenza, il Governo affronti urgentemente e pragmaticamente la questione penitenziaria. Occorre rivedere l’utilità di un piano carceri che porterà all’edificazione di nuove strutture (se e quando saranno edificate) senza la prospettiva di una loro reale operatività, considerata la mancanza di personale. Occorre riconsiderare l’impianto del sistema sanzionatorio, nell’ambito di una riforma della Giustizia che si appalesa sempre come più una delle riforme prioritarie e necessarie per il Paese. Occorre garantire condizioni di lavoro dignitoso al personale di polizia penitenziaria e a tutti gli operatori penitenziari oramai sfiancati, sfiniti e demotivati dal dover sopportare in splendida solitudine il peso di un sistema alla deriva. Ne possono rinfrancare le parole di ex politici attualmente detenuti sull’impegno a vita verso il sistema carcere; tantomeno costituiscono garanzie vere gli impegni dei politici in visita a ex parlamentari ristretti. L’ impegno dei parlamentari sul dramma umano, sociale, umanitario, sanitario e di ordine pubblico, qual è la questione penitenziaria, deve prescindere dalla detenzione di soggetti che hanno attraversato i corridoi del Parlamento. Così’ come è auspicabile che anche la Magistratura rifletta seriamente sull’eccessivo ricorso alla custodia cautelare e vigili sulla indebita detenzione di soggetti sottoposti a riti immediati. In questo quadro molto più che allarmante – conclude Eugenio SARNO – la convocazione che il Ministro Palma ha inviato alle OO.SS. della polizia penitenziaria per il prossimo 26 settembre rappresenta un atto di buon senso e di sensibilità di cui non ci sfugge il senso, sempreché quell’incontro possa rappresentare un concreto avvio di un percorso di ascolto, attenzione e soluzioni Responsabilmente lavoreremo perché ciò accada”

martedì 13 settembre 2011

GIOVEDI' ANCHE IN SICILIA SI RIAPRONO LE SCUOLE


A BARCELLONA SI PRECONIZZA UN AVVIO PRECARIO SOPRATTUTTO PER SERVIZI A RISCHIO E PER IL PERDURARE DI SEDI INADEGUATE.

Giovedì, 15 settembre, anche nella nostra città - in base a quanto stabilito dalla Regione per la Sicilia - si apriranno le scuole per l'inizio dell'anno di prammatica.
E si comincerà con la stessa- o maggiore?- preoccupazione degli anni passati, soprattutto per la funzionalità delle strutture e dei servizi, la cui precarietà anzicchè regredire cresce.
Non parliamo della ormai inveterata condizione in cui rimane il più grosso istituto scolastico cittadino, quello per intenderci è definito dai suoi studenti "Il mitico Liceo dalle mille sedi staccate spaccate cadute e rialzate..."
E' il liceo scientifico "E. Medi" che, nonostante le insistenti proteste, le promesse, i tentativi di progettazione, rimane sparpagliato in ben cinque diverse strutture (di cui quattro sono edifici privati non certamente a costo zero) e tutte sono ubicate distanti l'una dall'altra.
Se il caso del liceo Medi va considerato l'assurdo per eccellenza, ciò non toglie che non ci siano problemi rilevanti anche nelle altre scuole di diverso ordine e grado.
Problemi di natura strutturale, ma anche di carattere organizzativo si accumulano nell'efficienza dei servizi annessi e nella conduzine della stessa attività scolastica, per insufficienza di disponibilità materiale e per incertezza sul potenziale docente e Ata.
Insomma, le preoccupazioni non mancano, anzi sono addirittura "cocenti e cogenti", in quanto
bruciano e tuttavia costringono a reagire, per evitare che la scuola finisca nel degrado che purtroppo sta segnando ogni istituzione in questa città.
Intanto inizia il nuovo anno scolastico, ma ancora neppure si ha la minima idea se e quando sarà iniziata la refezione scolastica, né si è ancora in grado di garantire il trasporto degli alunni. E ciò anche a causa delle restrizioni imposte da tagli oltre che dall'ormai noto sfondamento del famigerato Patto.
Quindi servizi, pulizia compresa, destinati ad un'allarmante precarietà.
Guarda caso anche il sindacato, anche se a volo d'uccello, si occupa di tali possibili carenze, con un accenno del dirigente della locale Camera del Lavoro al pericolo d'intralci nelle scuole dell'obbligo. «Di certo – scrive Salvatore Chiofalo in un pastone su disoccupazione e carenza servizi – appare che il normale corso didattico delle scuole dell'obbligo sarà intralciato dall'inerzia dei nostri amministratori, i quali con colpevole ritardo si ostinano a non approvare lo strumento finanziario per garantire, tra l'altro, il servizio di refezione scolastica e del trasporto alunni. Un bilancio di previsione che nei fatti, atteso che siamo già a metà settembre, diventerà il consuntivo 2011 e ciò sancirà la paralisi amministrativa con ricadute inaccettabili sulla pelle dei cittadini e sull'occupazione dei precari».

lunedì 12 settembre 2011

SUICIDIO IN UNA CELLA DELL'OPG DI BARCELLONA


Basta un sacchetto di plastica per rendere micidiale il poco gas di una cartuccia usata per alimentare il classico fornellino da campeggio.
La triste dimostrazione è stata registrata ieri in una cella singola dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona, per tragica iniziativa di un ricoverato, il quale si è tolto la vita infilando la testa in un sacchetto della spesa e facendovi immettere il gas della bomboletta di un fornellino utilizzato per piccole operazioni culinarie.
L'uomo, un cremonese di 46 anni, fruiva della semilibertà ed era prossimo al compimento della misura di sicurezza, imposta in seguito a proscioglimento di piccoli reati per riconoscimento delle sue precarie condizioni psicofisiche.


G D S- ONLINE - Messina - Nuovo dramma al Madia di Barcellona

domenica 11 settembre 2011

PER UNA NUOVA COLLOCAZIONE DEL SEME D'ARANCIA CI POTREBBE ESSERE LA SOLUZIONE: ISPIRARSI A UNA BOZZA PUBBLICATA NEL 1996 SUL GIORNALE DI SICILIA

COM'ERA, COM'E', COME POTREBBE ESSERE


Nella foto accanto

Il Seme d'arancia com'era sistemato fino a qualche mese fa, davanti alla stazione vecchia: praticamente soffocato dal traffico.




Sotto:

Il Seme d'arancia in "stand-by", come provvisoriamente si trova adesso, in attesa che si risolva la "querelle" suscitata all'annuncio del suo trasloco.






Nel disegno in fondo pagina



il Seme e la sua collocazione in un giardino d'arance come era stato indicato dall'autore in una bozza da lui disegnata e pubblicata nel Giornale di Sicilia, nel 1996.


Tale testimonianza è stata scovata dall'amico scultore Giuseppe Messina, assiduo lettore di quel giornale quando il sottoscritto era corrispondente da Barcellona.

Si tratta di una prova pubblica del desiderio di Emilio Isgrò di ottennere la sistemazione in un giardino, per il Seme da lui donato alla città.
Il disegno potrebbe essere d'aiuto per trovare la via alla chiusura della diatriba: salvare capra e cavoli conciliando la precipitosa decisione dell'amministrazione comunale di togliere dalla caotica piazza il Seme con il progetto iniziale dell'autore, mirato ad una collocazione dignitosa, come evidenziato nel disegno abbozzato da Emilio, che pronosticava una soluzione senza dubbio migliore di quella attuata, a suo tempo ed accettata - in mancanza di meglio - obtorto collo.
Per cui crediamo che, tenendo conto del desiderio iniziale dell'autore, sarebbe opportuno trovare il modo di realizzare, nel nuovo sito, un delizioso aranceto con inserito il maestoso seme, come indcato nel disegno.

UN MARE DI GRAZIA NELLA POESIA DI FAMA'


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