A BARCELLONA SI PRECONIZZA UN AVVIO PRECARIO SOPRATTUTTO PER SERVIZI A RISCHIO E PER IL PERDURARE DI SEDI INADEGUATE.
Giovedì, 15 settembre, anche nella nostra città - in base a quanto stabilito dalla Regione per la Sicilia - si apriranno le scuole per l'inizio dell'anno di prammatica.
E si comincerà con la stessa- o maggiore?- preoccupazione degli anni passati, soprattutto per la funzionalità delle strutture e dei servizi, la cui precarietà anzicchè regredire cresce.
Non parliamo della ormai inveterata condizione in cui rimane il più grosso istituto scolastico cittadino, quello per intenderci è definito dai suoi studenti "Il mitico Liceo dalle mille sedi staccate spaccate cadute e rialzate..."
E' il liceo scientifico "E. Medi" che, nonostante le insistenti proteste, le promesse, i tentativi di progettazione, rimane sparpagliato in ben cinque diverse strutture (di cui quattro sono edifici privati non certamente a costo zero) e tutte sono ubicate distanti l'una dall'altra.
Se il caso del liceo Medi va considerato l'assurdo per eccellenza, ciò non toglie che non ci siano problemi rilevanti anche nelle altre scuole di diverso ordine e grado.
Problemi di natura strutturale, ma anche di carattere organizzativo si accumulano nell'efficienza dei servizi annessi e nella conduzine della stessa attività scolastica, per insufficienza di disponibilità materiale e per incertezza sul potenziale docente e Ata.
Insomma, le preoccupazioni non mancano, anzi sono addirittura "cocenti e cogenti", in quanto
bruciano e tuttavia costringono a reagire, per evitare che la scuola finisca nel degrado che purtroppo sta segnando ogni istituzione in questa città.
Intanto inizia il nuovo anno scolastico, ma ancora neppure si ha la minima idea se e quando sarà iniziata la refezione scolastica, né si è ancora in grado di garantire il trasporto degli alunni. E ciò anche a causa delle restrizioni imposte da tagli oltre che dall'ormai noto sfondamento del famigerato Patto.
Quindi servizi, pulizia compresa, destinati ad un'allarmante precarietà.
Quindi servizi, pulizia compresa, destinati ad un'allarmante precarietà.
Guarda caso anche il sindacato, anche se a volo d'uccello, si occupa di tali possibili carenze, con un accenno del dirigente della locale Camera del Lavoro al pericolo d'intralci nelle scuole dell'obbligo. «Di certo – scrive Salvatore Chiofalo in un pastone su disoccupazione e carenza servizi – appare che il normale corso didattico delle scuole dell'obbligo sarà intralciato dall'inerzia dei nostri amministratori, i quali con colpevole ritardo si ostinano a non approvare lo strumento finanziario per garantire, tra l'altro, il servizio di refezione scolastica e del trasporto alunni. Un bilancio di previsione che nei fatti, atteso che siamo già a metà settembre, diventerà il consuntivo 2011 e ciò sancirà la paralisi amministrativa con ricadute inaccettabili sulla pelle dei cittadini e sull'occupazione dei precari».
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