sabato 27 ottobre 2007
CONDOGLIANZE A VALERIA
BUCOLO HA PARLATO//GRAZIE PER LE PAROLE
L'assessore alla Polizia urbana, Emanuele Bucolo, dopo che da più parti sono state espresse lamentele e preoccupazioni per lo stato confusionale e di pericolo esistente nelle strade interne della città, è intervenuto rispondendo con una serie d'informazioni "chiarificatrici" che, almeno a nostro giudizio, sono apparse più teoriche che pratiche, oltre ad essere insoddisfacenti. E spieghiamo, sempre secondo il nostro parere, il perchè.
Bucolo ha fatto sapere che, dei vigili effettivi, cioè quelli di ruolo, soltanto sette sono impiegabili per far fronte all'emergenza del traffico. Ha aggiunto che, per sopperire a tale carenza, si sta ricorrendo all'utilizzo di diciannove contrattisti (definiti giovani, forse in rapporto all'anzianità di servizio degli "effettivi") 14 dei quali sono agenti di polizia municipale e 5 ausiliari del traffico. Avendo precisato, com'era di giusto, che i "nuovi" possono essere impiegati soltanto per 18 ore settimanali, il che significa che la disponibilità di ciascuno di loro è "dimezzata". Con questo materiale umano, così esiguo, se si tiene conto della necessità dei turni di riposo e delle ferie degli "effettivi", dell'eventuali non auspicabili interruzioni per malattia, ci dicano l'assessore ed il comandante come si possono annunciare inteventi d'emergenza del genere riferito al collega della Gazzetta del Sud: come, per esempio, il potenziamento del servizio davanti alle scuole (sicuramente benemerito perchè finalizzato al monitoraggio e alla prevenzione dei fenomeni di bullismo e pedofilia, all'aiuto agli studenti nell'attraversamento delle strade e alla sensibilizzazione verso il rispetto del codice stradale), anche se si pensa di procedere a tale rafforzamento cominciando dalle scuole a maggior rischio. "Ma c'è di più - riferisce il giornale - sarà potenziata la squadra infortunistica stradale, mentre a breve il Comune comprerà nuove macchine". E su quelle auto continueremo a vedere i vigili... in quattro? Ma forse, l'Assessore Bucolo, comincia a sapere usare il linguaggio politichese, perchè cerca di salvarsi in angolo, ricordando che purtroppo bisogna tenere conto dei tempi burocratici. Perchè le idee ci sono, alcune potrebbero essere concretizzate entro il 2008, altri programmi di natura strutturale, importanti, sarebbero attuati a media e a lunga scadenza. Non sto a riportarli qui, perchè li considero solo sulla carta, anzi sarebbe meglio dire "nella mente, come tutte le pie intenzioni". Quando non sono addiittura progetti per spese inconcludenti. Comunque chi vuole saperne di più, vada a comprarsi il giornale. Noi continuiamo a pensare che, se non si interviente strutturalmente sulla viabilità, ciò che si propone e che si legge resta sempre una goccia in un mare. E questo mare, come tutti i mari, purtroppo è "salato".
venerdì 26 ottobre 2007
UNO SPIRAGLIO PER L'IPAB
Tale deficit sarebbe facilmente sanabile colmando le lacune determinate dal mancato adeguamento dei canoni ai diversi affittuari di case e terreni dell'Istituto, rimasti
congelati da parecchio tempo. E che ci sia l'intenzione di regolarizzare quest'incomprensibile ritardo, l'ha promesso davanti al Prefetto il presidente Fiumara, il cui mandato ormai sta concludendo i quattro anni regolamentari. E per questo motivo, il capo del Consiglio d'Amministrazione farebbe bene ad essere sollecito, perchè non si dica che abbia fatto la proposta in zona Cesarini, per lasciare ad altri un'impresa che potrebbe risultare faticosa.
Fra' Galdino
giovedì 25 ottobre 2007
NIENTE ASSESSORATI PER PINO E BAGNATO
VIGILI: IN VISTA L'ARRIVO DI UN NUOVO COMANDANTE
Al prossimo comandante, probabilmente sarà riferito quanto difficile sia la situazione in questa città, soprattutto per quanto riguarda il compito di vigilanza sulla strada e in tutti gli altri settori affidati al controllo della Polizia Urbana. A Barcellona , come d’altronde in molte altre città d’uguale portata, circola un numero esorbitante di auto e di moto, che, soprattutto per la carenza di adeguati mezzi pubblici, per l’esistenza di una rete stradale irregolare, per la quasi assoluta mancanza di idonei parcheggi, creano spesso trambusto. Se a ciò si aggiunge l’ormai rilassata disciplina di non pochi utenti della strada e, perché no?, la non bella abitudine degli esercenti del centro e dei loro dipendenti - che non appena aprono i negozi, occupano con le loro auto i posteggi adiacenti, mettendo così in difficoltà i possibili clienti che arrivano in macchina - si ha il quadro quasi esatto della situazione, divenuta cronica nel centro urbano. C’è inoltre il mai risolto problema dei semafori, che in questa nostra città sono soltanto due, ma entrambi collocati all’altezza di incroci talmente vicini tra di loro da provocare frequenti code ed ingorghi. Insomma, il nuovo comandante troverà una città oberata da un traffico che, per essere dimensionato e regolato, non soltanto ha bisogno di solleciti correttivi, ma anche e soprattutto di interventi a medio e lungo termine, che l’Amministrazione dovrebbe programmare per la creazione di adeguati nuovi percorsi, alternativi almeno alle due attuali “direttrici” interne che, attraversando l’intera città, sono di collegamento alla Strada Statale 113. Ci diceva, un esperto, che “pretendere di fare contenere il traffico attuale nelle strade di Barcellona sarebbe come pretendere di fare contenere un litro d’acqua in una bottiglia di mezzo litro”. Per cui, o si cambia la bottiglia, oppure si è costretti stravasare. Ed il traffico, in questa città, trabocca e continuerà ad esondare sempre di più se non si provvederà, almeno, alla costruzione di una adeguata “direttrice” a più corsie, decentrata, in grado di sopportare il traffico pesante e ogni altro movimento di transito.
Fra’ Galdino
mercoledì 24 ottobre 2007
IL CAOS IN CITTA'
Fra' Galdino
martedì 23 ottobre 2007
SANTU VITU
L’antica chiesa sconsacrata di San Vito, dopo tanti milioni spesi per salvarla dal degrado per essere successivamente lasciata di nuovo ad usurarsi in stato di abbandono, è tornata in visibilità: all’attenzione e alla cura dell’Amministrazione comunale e della Sovrintendenza ai beni culturali.
A giorni, nel Palazzo di Città, sarà aperta una gara d’appalto per completamento dei lavori di ripristino dell’edificio, ristrutturazione di sue parti accessorie e rinnovo dell’impianto elettrico. Altri lavori, per il restauro e la salvaguardia di decorazioni, altari ed altri pezzi di valore artistico-artigianale, saranno eseguiti a cura della Sovrintendenza di Messina, che già anni or sono intervenne per rinnovare la copertura dell’ex chiesa, trasformata in auditorium, prima di essere chiusa perché pericolante.
La chiesa di San Vito, soprattutto per gli abitanti di Pozzo di Gotto, ha sempre rivestito un’importanza particolare, ed è stata in più di un’occasione motivo di rammarico: una prima volta, quando le fu tolta la prerogativa di sede dell’Arcipretura, poi quando, a causa del suo degrado, le fu tolto il Santo Patrono che venne trasferito nella vicina Chiesa di Santa Maria Assunta, successivamente quando fu sconsacrata e ceduta al Comune, per essere adibita ad auditorium, in fine quando la stessa struttura “laica” venne chiusa e quasi abbandonata all’usura del tempo ed al degrado.
La Chiesa di san Vito, come si evince dagli studi del compianto Padre Carmelo Biondo, ha avuto origini antiche e, secondo un manoscritto rinvenuto nell’archivio parrocchiale, sarebbe stata inizialmente Chiesa Greco-ortodossa.
La statua di San Vito, che adesso dovrebbe essere collocata nella nuova Chiesa di S. Andrea e San Vito, è opera attribuita alla scuola del Gagini.
FRA’ GALDINO
lunedì 22 ottobre 2007
COSì TERMINA IL CICLO MOLINO
Non era trascorso neppure un mese dalla visita del presidente della Regione Siciliana, al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, quando, alle 19,10 di giovedì 10 febbraio, giunse all’ufficio del Sindaco Molino un fax da Palermo, firmato dallo stesso presidente , on. Franco Martino. Con freddo linguaggio burocratico si comunicava che la giunta regionale, “ai sensi della legge regionale 9/93”, aveva deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Barcellona. Un colpo di fulmine per una notizia da tempo temuta.
Perché, come spesso capita, si era fatta troppa “melina” tra amministratori e progettisti e, man mano che passavano i mesi, ci si trovava sempre con qualche novità da affrontare.
Francesco Cilona
LE PROPOSTE DI "CITTA' APERTA"
Ed oggi, per iniziativa del movimento “Città Aperta”, anche se con la prospettiva di una pioggerella intermittente , la pedalata per le vie della città è stata organizzata. E non semplicemente per dare una scaldatina alle gambe, ma per uno scopo prettamente sociale.
La manifestazione “Barcellona in Bici” è stata abbinata, infatti, ad una lodevole iniziativa: fare firmare ai cittadini una petizione popolare indirizzata al Sindaco per sollecitare interventi dell’Amministrazione in grado di rendere più vivibile Barcellona, questa nostra città soggetta da tempo a un crescente inquinamento atmosferico-acustico, a causa dell’eccessivo traffico interno. Il movimento “Città Aperta”, che da tempo conduce una assidua campagna per il ripristino di condizioni di vivibilità, nell’ambiente urbano, avanza una serie di proposte, alcune delle quali non difficilmente attuabili, come il potenziamento del servizio di trasporto pubblico, che servirebbe a mitigare l’eccesso di afflusso di auto e motori nella circolazione cittadina, la costruzione di piste ciclabili, ovviamente là dove sarà possibile, con il corredo di rastrelliere per le biciclette, e la sperimentazione di giornate senz’auto. Sollecita inoltre qualche altro progetto meno immediato e forse anche meno adatto al nostro centro cittadino, quale la istituzione di altre isole pedonali, probabilmente riferibile al già annunciato piano per la trasformazione di via Roma in “salotto” pedonale: un sogno che, per quanti conoscono la precarietà delle strade alternative alla via Roma, sarebbe opportuno rimanesse tale. A meno che gli amministratori di Palazzo Longano e i tecnici incaricati alla sua attuazione, non siano in possesso del classico cilindro del Mago Zuzù, con cui ovviare all’allargamento delle vie Mandanici ed Umberto Primo, le due strettoie collaterali alla via Roma. Ma è più facile che dal cappello esca l’ormai solito stantio coniglio...
NELLE FOTO: via Roma e un posteggio di bici
FRA’ GALDINO…
domenica 21 ottobre 2007
UNA STORIA PER IL "FERMI"
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