Il Gup del Tribunale di Barcellona Antonino Zappalà, ha disposto il rinvio a giudizio di 15 impiegati comunali che dovranno comparire in tribunale nel processo del prossimo 19 ottobre. Nell'elenco figurano impiegati di concetto, esecutori, contrattisti e qualche capo servizio.
Si tratta dell'ultima delle tre tranche in cui è stata divisa l'inchiesta (denominata Badge) su 54 dipendenti del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, accusati di truffa nei confronti del Comune, per essersi assentati dal posto di lavoro senza avere timbrato il cartellino delle presenze.
Nel processo - puntato per il prossimo 19 ottobre - il Comune di Barcellona figurerà parte civile.
L'indagine , che ha portato all'identificazione dei 54 accusati, è stata coordinata dal sostituto procuratore Francesco Massara e condotta dai carabinieri della compagnia di Barcellona, che si sono valsi dell'ausilio di quattro telecamere, due fisse e due mobili, utilizzate in prossimità dei tre ingressi del Palazzo municipale, di foto scattate in itinere e delle rilevazioni satellitari rese possibili dai rilevatori elettronici installati all'insaputa degli interessati, nelle auto dei maggiori sospettati.
Quest'accorgimento ha consentito soprattutto di seguire gli spostamenti sul territorio di coloro che, anzicché raggiungere i cantieri esterni dove erano stati inviati, si recavano altrove.
Si tratta dell'ultima delle tre tranche in cui è stata divisa l'inchiesta (denominata Badge) su 54 dipendenti del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, accusati di truffa nei confronti del Comune, per essersi assentati dal posto di lavoro senza avere timbrato il cartellino delle presenze.
Nel processo - puntato per il prossimo 19 ottobre - il Comune di Barcellona figurerà parte civile.
L'indagine , che ha portato all'identificazione dei 54 accusati, è stata coordinata dal sostituto procuratore Francesco Massara e condotta dai carabinieri della compagnia di Barcellona, che si sono valsi dell'ausilio di quattro telecamere, due fisse e due mobili, utilizzate in prossimità dei tre ingressi del Palazzo municipale, di foto scattate in itinere e delle rilevazioni satellitari rese possibili dai rilevatori elettronici installati all'insaputa degli interessati, nelle auto dei maggiori sospettati.
Quest'accorgimento ha consentito soprattutto di seguire gli spostamenti sul territorio di coloro che, anzicché raggiungere i cantieri esterni dove erano stati inviati, si recavano altrove.
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