LA GENTE SI AUGURA CHE CI SIA UNA MANO CAPACE DI PROTEGGERE IL DIRITTO ALLA SALUTE GARANTENDO UN OSPEDALE ATTREZZATO CON REPARTI IDONEI E PERSONALE PREPARATO.
Le recenti notizie relative al nuovo riassetto della sanità siciliana non
possono che destare serie preoccupazioni per la cittadinanza
barcellonese e degli abitanti dei comuni circostanti: Il piano di
riassetto organico presentato dall’ ASL n.5 all’Assessorato alla
Sanità del Governo regionale sembrerebbe indicare un ulteriore
scivolamento del nostro nosocomio verso la chiusura.
Mentre altri ospedali della Provincia avranno un ulteriore aumento
degli organici (in particolare l’ospedale di Milazzo che otterrà una
seconda unità di chirurgia complessa), il Cutroni-Zodda rischia di
restare struttura cenerentola nel territorio, mantenendo solo 6 reparti
contro i 18 di Milazzo, oltre al fatto che nessun piano di
completamento della struttura sembra essere previsto.
La cosa che tuttavia desta maggiore preoccupazione è il senso di
rassegnazione e disinteresse che la classe politica locale manifesta
dinnanzi a questo problema; infatti dopo una prima fase in cui le
forze politiche e sindacali si erano mobilitate unitariamente per la
difesa della struttura, con l’impegno dell’ Amministrazione di farsi
portavoce a livello regionale delle istanze emerse dalle varie riunioni
e con un documento votato all’unanimità del Consiglio Comunale in
cui si facevano specifiche richieste relative al potenziamento di
Cardiologia, alla creazione di un reparto di Terapia intensiva
neonatale; pare essere calato un assordante silenzio.
possono che destare serie preoccupazioni per la cittadinanza
barcellonese e degli abitanti dei comuni circostanti: Il piano di
riassetto organico presentato dall’ ASL n.5 all’Assessorato alla
Sanità del Governo regionale sembrerebbe indicare un ulteriore
scivolamento del nostro nosocomio verso la chiusura.
Mentre altri ospedali della Provincia avranno un ulteriore aumento
degli organici (in particolare l’ospedale di Milazzo che otterrà una
seconda unità di chirurgia complessa), il Cutroni-Zodda rischia di
restare struttura cenerentola nel territorio, mantenendo solo 6 reparti
contro i 18 di Milazzo, oltre al fatto che nessun piano di
completamento della struttura sembra essere previsto.
La cosa che tuttavia desta maggiore preoccupazione è il senso di
rassegnazione e disinteresse che la classe politica locale manifesta
dinnanzi a questo problema; infatti dopo una prima fase in cui le
forze politiche e sindacali si erano mobilitate unitariamente per la
difesa della struttura, con l’impegno dell’ Amministrazione di farsi
portavoce a livello regionale delle istanze emerse dalle varie riunioni
e con un documento votato all’unanimità del Consiglio Comunale in
cui si facevano specifiche richieste relative al potenziamento di
Cardiologia, alla creazione di un reparto di Terapia intensiva
neonatale; pare essere calato un assordante silenzio.
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