Ci sono aforismi siciliani che sono veri e propri squarci di vita, tanto il loro significato coglie l'essenza della realtà umana.
Me ne vengono in mente, adesso, due che hanno per oggetto la "schizzera", quel petulante gocciolio dal soffitto, per infiltrazione d'acqua attraverso il tetto quando piove.
Eccoli: "A schizzera o capizzu tantu dura chi ti percia a testa"; "A schizzera tantu dura chi inchi na giara".
Non ci vuole molto per capire il significato dell'uno e dell'altro detto: A schizzera o capizzu raffigura l'assillo costante d'una viva preoccupazione.
Non si riesce a capire, invece, che cosa significa la schizzera che, ormai da mesi, gocciola alla sommità della scala che porta al primo piano dell'ex Monte di Pietà, nell'androne della sala conferenze e del salone d'esposizione a vetri, di solito adibito a mostre artistiche.
Avrete capito dove, ma non capirete forse perché mai si faccia rovinare un così importante ambiente pubblico, lasciando gocciolare una schizzera con l'inutile rimedio della classica bacinella di platica che, riempiendosi presto d'acqua, trabocca se non viene svuotata con frequenza: compito seccante che non sempre può essere espletato.
Rebus sic stantibus tocca allora domandarsi: "Non sarebbe più opportuno riparare il tetto e togliersi così questa assillante schizzera?"
Nessun commento:
Posta un commento