martedì 24 aprile 2012

BARCELLONA P.G.= I PRECARI CHIEDONO LA STABILIZZAZIONE E SI RIVOLGONO AI CANDIDATI

La stabilizzazione dei precari comunali, che a Barcellona non sono pochi, almeno per il momento costituisce un ...sogno.
Un sogno che ovviamente non sarà certamente possibile realizzare grazie al beneplacito dei candidati a sindaco, all'uopo incontrati giorni fa nell'aula consiliare di Palazzo Longano. 
Dopo quanto era stato chiaramente risposto dal sindaco uscente, ai precari che avevano accentrato la loro protesta nella sede Comunale, che cioè bisogna tenere conto della legge regionale e caso mai mobilitarsi perchè sia essa adeguata alle esigenze del precariato, non si capisce che cosa avrebbero potuto promettere di diverso i candidati in quella riunione.
I fatti sono questi: la Regione ha recentemente stabilito la proroga del contratto a tempo determinato sino al 31 dicembre 2012. Non oltre.
 E l'ha fatto con uno stanziamento di circa 23 milioni per 750 lavoratori dei settori Protezione civile, dipartimenti Acque e rifiuti e Territorio e consorzi di bonifica, Per quanto riguarga invece il fondo destinato alle autonomie locali, ai Comuni sono destinati 750 milioni di euro  e 45 milioni alle Province.
Il presidente Lombardo sostiene che è stato uno sforzo estremo, anche perché la Sicilia deve provvedere al risanamento finanziario, attraverso tagli e razionalizzazione delle risorse, e la Corte dei Conti allarmata dalla quantità rilevante di precari in Sicilia, che pesano sui bilanci comunali, considera impossibile la stabilizzazione dei precari che, se avvenisse, influirebbe negativamente sugli equilibri finanziari.
E allora che cosa hanno potuto fare intravedere i tre candidati presenti in aula, i quali tra l'altro non pare che fossero perfettamente aggiornati sulla gravità della situazione?
In un momento in cui si incontrano notevolissime difficoltà per fare quadrare il bilancio, non capisco che promesse verosimili potrebbe fare un candidato per contentare l'elettorato..
La manovra del governo regionale, per chiudere il bilancio 2012, dovrebbe ammontare a circa 420 milioni di euro, risorse da procurare  attraverso i tagli di spese per il personale amministrativo, per le Asi,  ai finanziamenti per servizi aerei e agli stipendi del personale scolastico in particolare le scuole materne.
Come si può capire, la situazione è drammatica, in tutti i sensi.
Rebus sic stantibus  le organizzazioni sindacali di categoria premeditano lo sciopero generale.  

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