C'era una volta - a Barcellona - un lustrascarpe. Si chiamava Giacomo e sin da ragazzo si guadagnava il pane lucidando le scarpe in piazza San Sebastiano.
Ogni mattina posizionava, all'angolo tra via Garibaldi e via Umberto, un banchetto, che gli serviva per sedersi stando in basso, una pedana, alcune spazzole e scatole di "cerotto" , una sedia che serviva per far accomodare l'avventore da "lucidare".
Allora le strade di Barcellona erano in gran parte polverose - un po' meno comunque di quelle di oggi, ora che li ha infangate l'alluvione - ed era facile che le scarpe si impolverassero o addirittura s'inzaccherassero quando pioveva.
Solo che non tutti i barcellonesi allora avevano le scarpe e non tutti, di coloro che le indossavano, avevano i soldi per farsele pulire.
Capitava quindi che i clienti più assidui erano i "nobili", o meglio quelli che possedendo "na sarma di terra" si facevano ritenere tali, sol perché frequentavano il circolo dei nobili, che era appunto a pochi metri dal posto in cui lavorava Giacomo.
Ma ce n'erano degli altri che occasionalmente si fermavano da lui per farsi dare una lustrata.
E Giacomo così racimolava, ogni giorno, quel paio di lirette sufficienti per campare la famiglia.
Ora qualcuno mi chiederà perché mai io abbia proposto questo quadretto.
Glielo dirò: me l'ha fatto rimembrare il signor sindaco, quando ha detto che attendeva l'arrivo di spazzole...meccaniche, da lui richieste per fare liberare le strade dalla polvere che le ricopre, ora che la fanghiglia s'è asciugata.
Una curiosa associazione d'idee, per cui ho pensato che, se non c'è più il lustrascarpe, a Barcellona, adesso ci sarà putroppo il lustrastrade.
Solo che non tutti i barcellonesi allora avevano le scarpe e non tutti, di coloro che le indossavano, avevano i soldi per farsele pulire.
Capitava quindi che i clienti più assidui erano i "nobili", o meglio quelli che possedendo "na sarma di terra" si facevano ritenere tali, sol perché frequentavano il circolo dei nobili, che era appunto a pochi metri dal posto in cui lavorava Giacomo.
Ma ce n'erano degli altri che occasionalmente si fermavano da lui per farsi dare una lustrata.
E Giacomo così racimolava, ogni giorno, quel paio di lirette sufficienti per campare la famiglia.
Ora qualcuno mi chiederà perché mai io abbia proposto questo quadretto.
Glielo dirò: me l'ha fatto rimembrare il signor sindaco, quando ha detto che attendeva l'arrivo di spazzole...meccaniche, da lui richieste per fare liberare le strade dalla polvere che le ricopre, ora che la fanghiglia s'è asciugata.
Una curiosa associazione d'idee, per cui ho pensato che, se non c'è più il lustrascarpe, a Barcellona, adesso ci sarà putroppo il lustrastrade.
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