Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, durante la recente question time alla Camera dei deputati, nell'annunciare che il presidente del Consiglio Monti ha stabilito di emettere un'ordinanza per far fronte all'alluvione del 22 novembre, ha però precisato che il reperimento dei fondi occorrenti per porre rimedio agli effetti disastrosi del maltempo spetta alla Regione.
Dobbiamo dire che si delinea il vecchio gioco dello scarica barile, che credevamo fosse un vizietto semplicemente politico ed invece pare che sia anche prerogativa dei tecnici?
Ma la Regione che cosa dirà, di fronte a tale precisazione?
Finora il governatore Raffaele Lombardo non sembra abbia dato peso alla "sparata" del neo ministro, ed ha preferito parlare di solidarietà e di comprensione per la gravità dei danni subiti dai centri devastati dal nubifragio, accennando di sfuggita all'utilizzo di risorse statali.
"Siamo ben consapevoli - scrive nel suo blog don Raffaele - che c’è tanto da fare per riportare alla normalità e rimettere finalmente in sicurezza il territorio del messinese, duramente colpito dai recenti eventi naturali. E il nostro governo è già al lavoro per mettere in pratica tutto quanto è in proprio potere e per fornire le risorse necessarie utili a far ripartire quelle zone e a ridare speranza e futuro a quelle popolazioni".
"Oocorre ripensare - aggiunge Lombardo - i piani regolatori generali e, utilizzando risorse che devono venire anche dallo Stato, liberare le case costruite ai piedi delle colline, verificare come sono trattati i letti delle fiumare e valutare come sia possibile creare condizioni di sicurezza. Tutto questo deve essere fatto insieme ai tecnici delle strutture regionali, ma anche con il prezioso contributo dei sindaci che come pochi conoscono realmente il territorio"
Intanto a Barcellona e a Saponara, dove i danni sono incalcolabili, si continua a lavorare per liberare il territorio dal fango e dai detriti che hanno invaso i due centri, dove col trascorrere dei giorni si accavallano i problemi relativi alla stabilità di edifici, che impongono la necessità di urgenti evacuazioni e conseguente sistemazione delle famiglie sfollate.
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Dobbiamo dire che si delinea il vecchio gioco dello scarica barile, che credevamo fosse un vizietto semplicemente politico ed invece pare che sia anche prerogativa dei tecnici?
Ma la Regione che cosa dirà, di fronte a tale precisazione?
Finora il governatore Raffaele Lombardo non sembra abbia dato peso alla "sparata" del neo ministro, ed ha preferito parlare di solidarietà e di comprensione per la gravità dei danni subiti dai centri devastati dal nubifragio, accennando di sfuggita all'utilizzo di risorse statali.
"Siamo ben consapevoli - scrive nel suo blog don Raffaele - che c’è tanto da fare per riportare alla normalità e rimettere finalmente in sicurezza il territorio del messinese, duramente colpito dai recenti eventi naturali. E il nostro governo è già al lavoro per mettere in pratica tutto quanto è in proprio potere e per fornire le risorse necessarie utili a far ripartire quelle zone e a ridare speranza e futuro a quelle popolazioni".
"Oocorre ripensare - aggiunge Lombardo - i piani regolatori generali e, utilizzando risorse che devono venire anche dallo Stato, liberare le case costruite ai piedi delle colline, verificare come sono trattati i letti delle fiumare e valutare come sia possibile creare condizioni di sicurezza. Tutto questo deve essere fatto insieme ai tecnici delle strutture regionali, ma anche con il prezioso contributo dei sindaci che come pochi conoscono realmente il territorio"
Intanto a Barcellona e a Saponara, dove i danni sono incalcolabili, si continua a lavorare per liberare il territorio dal fango e dai detriti che hanno invaso i due centri, dove col trascorrere dei giorni si accavallano i problemi relativi alla stabilità di edifici, che impongono la necessità di urgenti evacuazioni e conseguente sistemazione delle famiglie sfollate.
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