Il dopo alluvione sta presentando, accanto all'esasperante situazione causata dall'invasione di acqua, fango e detriti in quasi tutte le strade di Barcellona Pozzo di Gotto, una serie di "effetti collaterali", ai quali è necessario porre la massima attenzione, sia sul piano della vigilanza comportamentale sia su quello della salute pubblica.
Già l'individuazione di qualche atto di sciacallaggio, che in casi drammatici del genere costituisce un'appendice di prammatica, e la preoccupazione per il sorgere di egoistiche tendenze ad approfittare "dell'occasione" offerta dal disastro, impongono l'urgenza di intensificare l'attenzione ed il controllo, ma c'è di più: nonostante si sia proceduto quasi immediatamente all'analisi di campioni dei fanghi e delle scorie che hanno invaso la città, non ancora si è pensato di tener conto del gravissimo rischio che le polveri sottili, sollevate in vastissimo nembo nell'aria, costituiscono per la salute della popolazione.
Il sindaco e l'assessore all'igiene e sanità, entrambi medici, dovrebbero essere i primi a rendersi conto della gravità del danno che arrecherà la permanenza, nelle strade, del terriccio che, polverizzato dal traffico automobilistico e sollevandosi in nembi, rende l'aria irrespirabile.
Le strade della città, purtroppo, si sono trasformate in vere e proprie trazzere interrate, e qualche cosa bisogna fare per limitarne gli effetti deleteri.
Si passi a "bagnarle" con qualche autopompa, un pò come si faceva un tempo, d'estate, nelle disastrate vie del dopoguerra, nella "vecchia" Barcellona.
CLICCA PER VIDEO ==>Alluvione Barcellona P.G. 22/11/2011 - italiano | Twitmunin .
Già l'individuazione di qualche atto di sciacallaggio, che in casi drammatici del genere costituisce un'appendice di prammatica, e la preoccupazione per il sorgere di egoistiche tendenze ad approfittare "dell'occasione" offerta dal disastro, impongono l'urgenza di intensificare l'attenzione ed il controllo, ma c'è di più: nonostante si sia proceduto quasi immediatamente all'analisi di campioni dei fanghi e delle scorie che hanno invaso la città, non ancora si è pensato di tener conto del gravissimo rischio che le polveri sottili, sollevate in vastissimo nembo nell'aria, costituiscono per la salute della popolazione.
Il sindaco e l'assessore all'igiene e sanità, entrambi medici, dovrebbero essere i primi a rendersi conto della gravità del danno che arrecherà la permanenza, nelle strade, del terriccio che, polverizzato dal traffico automobilistico e sollevandosi in nembi, rende l'aria irrespirabile.
Le strade della città, purtroppo, si sono trasformate in vere e proprie trazzere interrate, e qualche cosa bisogna fare per limitarne gli effetti deleteri.
Si passi a "bagnarle" con qualche autopompa, un pò come si faceva un tempo, d'estate, nelle disastrate vie del dopoguerra, nella "vecchia" Barcellona.
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