Con un comunicato, inviato per fax all'ATO ME2, ai sindaci del comprensorio, al Prefetto, al Presidente della Regione, e a tutte le Autorità interessate alla salvaguardia dell'igiene pubblica, la Gesenu SpA, che gestisce l'appalto per la raccolta dei rifiuti nel territorio servito da detto Ambito territoriale, ha inteso ufficializzare la decisione dell'Azienda di rescindere il contratto, con la conseguente rinuncia a mantenere i rapporti di lavoro con gli operatori ecologici finora alle sue dipendenze.
La Gesenu, che già nella scorsa primavera aveva minacciato di farsi fuori dall'ormai insostenibile situazione determinata dall'accumulo di credito, per inadempienze di ATO e Comuni debitori, stavolta sembra fermamente decisa a passare alle vie di fatto, dopo che per alcuni mesi era stata possibile una tregua favorita dall'arrivo di un contributo tampone della Regione, di due milioni di euro, acquisiti attraverso i Fondi di Rotazione.
Si sarebbe trattato comunque di una semplice "aspirina", palliativa a fronte della effettiva necessità di raddrizzamento dei conti.
La situazione finanziaria, secondo informazioni dell'Azienda date ai Sindacati già nello scorso mese d'aprile, sarebbe stata talmente pesante da fare apparire una goccia in un mare il sostegno della Regione: si parlò allora di credito, accumulato da Gesenu, pari a circa 26 milioni di euro, dal maggio 2005.
Successivamente c'è stata una tregua, tramite l'interessamento dei sindacati, quando nel settembre scorso in un incontro s'è concordato coi "confederali" di stabilizzare la situazione: e da allora il territorio è stato mantenuto in condizioni d'igienicità accettabili.
Adesso la situazione è nuovamente precipitata e il fatto che Gesenu ha messo nero su bianco lascia temere scarse possibilità di desistenza dall'intenzione di mollare.
E, come ebbe a dire in occasione della prima minaccia il sindacalista consigliere comunale Orazio Calamuneri, grave è il pericolo che verrebbe determinato dall'eventuale abbandono da parte della ditta appaltatrice.
In una lettera aperta, indirizzata al Sindaco di Barcellona, Nania, al Presidente della Provincia, Ricevuto, e al Governatore di Sicilia, Lombardo, il consigliere Calamuneri, in quell'occasione,
rendendosi conto dell'errore di alcune amministrazioni che ritenevano positiva la rinuncia della Gesenu, senza considerare lo sfascio che ciò avrebbe determinato, scriveva: "Non si può determinare un piano alternativo nell'arco di qualche mese, nè risolvere il problema finanziario. La soluzione di tale problema (che è di medio e lungo termine) passa attraverso una radicale riforma dell'ATO, un "sito" pubblico per le discariche e una ferrea civile raccolta differenziata, attualmente vicina allo zero, che poi significa non solo risparmio, ma addirittura guadagno per l'ente".
Adesso, la situazione sembra ancor più complicata e non si capisce bene come andrà a finire. L'ATO ME2, pur con un nuovo presidente del CdA, deciso a portare ordine in quell'Amministrazione, sarebbe in grado di sopperire alle grosse incombenze conseguenti al "fuori mi chiamo" dell'Azienda creditrice?
La Gesenu, che già nella scorsa primavera aveva minacciato di farsi fuori dall'ormai insostenibile situazione determinata dall'accumulo di credito, per inadempienze di ATO e Comuni debitori, stavolta sembra fermamente decisa a passare alle vie di fatto, dopo che per alcuni mesi era stata possibile una tregua favorita dall'arrivo di un contributo tampone della Regione, di due milioni di euro, acquisiti attraverso i Fondi di Rotazione.
Si sarebbe trattato comunque di una semplice "aspirina", palliativa a fronte della effettiva necessità di raddrizzamento dei conti.
La situazione finanziaria, secondo informazioni dell'Azienda date ai Sindacati già nello scorso mese d'aprile, sarebbe stata talmente pesante da fare apparire una goccia in un mare il sostegno della Regione: si parlò allora di credito, accumulato da Gesenu, pari a circa 26 milioni di euro, dal maggio 2005.
Successivamente c'è stata una tregua, tramite l'interessamento dei sindacati, quando nel settembre scorso in un incontro s'è concordato coi "confederali" di stabilizzare la situazione: e da allora il territorio è stato mantenuto in condizioni d'igienicità accettabili.
Adesso la situazione è nuovamente precipitata e il fatto che Gesenu ha messo nero su bianco lascia temere scarse possibilità di desistenza dall'intenzione di mollare.
E, come ebbe a dire in occasione della prima minaccia il sindacalista consigliere comunale Orazio Calamuneri, grave è il pericolo che verrebbe determinato dall'eventuale abbandono da parte della ditta appaltatrice.
In una lettera aperta, indirizzata al Sindaco di Barcellona, Nania, al Presidente della Provincia, Ricevuto, e al Governatore di Sicilia, Lombardo, il consigliere Calamuneri, in quell'occasione,
rendendosi conto dell'errore di alcune amministrazioni che ritenevano positiva la rinuncia della Gesenu, senza considerare lo sfascio che ciò avrebbe determinato, scriveva: "Non si può determinare un piano alternativo nell'arco di qualche mese, nè risolvere il problema finanziario. La soluzione di tale problema (che è di medio e lungo termine) passa attraverso una radicale riforma dell'ATO, un "sito" pubblico per le discariche e una ferrea civile raccolta differenziata, attualmente vicina allo zero, che poi significa non solo risparmio, ma addirittura guadagno per l'ente".
Adesso, la situazione sembra ancor più complicata e non si capisce bene come andrà a finire. L'ATO ME2, pur con un nuovo presidente del CdA, deciso a portare ordine in quell'Amministrazione, sarebbe in grado di sopperire alle grosse incombenze conseguenti al "fuori mi chiamo" dell'Azienda creditrice?
4 commenti:
Caro Franz, qui c'è la risposta al tuo quesito, col quale chiedevi perchè non vengono pagati i lavoratori. Gesenu molla tutto, trannne il credito,perchè i Comuni e l'Ato non le consentono più di pagare, tanti sarebbero i loro debiti nei confronti dell'azienda appaltatrice
Tutto questo nell'indifferenza di TUTTI i politici. Siamo alle solite il solito scaricabarile sulle responsabilità. Cos'altro dobbiamo attenderci prima delle dimissione di questi amministratori incapaci di gestire un servizio che riguarda tutta la cittadinanza. Sig. Sindaco, la presenza di rifiuti per strada provoca degrado, cattivo odore e, alla lunga, aumento di TOPI, INSETTI e animali randagi
E malattie. E lui che è medico queste cose le sa meglio degli altri.
La cosa sta diventando drammatica.I responsabili non dovrebbero dormire la notte.Ma il fatto è che la cosa è così ingarbugliata che non si riesce/ono a distinguere il /i responsabili.Stando così le cose,finora si è andato avanti a furia di soldi a carico della comunità.Ogni tanto tirano fuori 200 milioni e pagano un pò di arretrati.I lavoratori abbozzano i cittadini pure.Ma per quanto ancora potranno fare questo giochetto?Vorremmo una parola di verità.Chi ce la potrà mai dire?Attendiamo il deus ex machina,il demiurgo...opla!...fatto.No, non è cos' che si fa .Ci vogliono regole trasparenti responsabilità onestà moralità lavoro ordinato e continuato... eccetera.La coscienza... la vergogna...non sono di questi politici.Le parole non cambiano il mondo dicono i cinici ma noi solo quelle abbiamo.E comunque... in principium erat verbum.Cosa vuol dire?Saviano e altri scrittori lo sanno.
Franz
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