Anche per i due fratellini greci, le ricerche sono state infruttuose, perchè distolte dall’errata convinzione che direttamente responsabili di quella sparizione fossero i loro genitori. I quali addirittura sono stati arrestati dalla polizia col sospetto d’averli venduti. Solo dopo due settimane dalla scomparsa, le ricerche sono state orientate meglio, ispezionando l’edificio abbandonato, nell’ipotesi che i due fratellini vi fossero entrati per giocare. E lì effettivamente essi era andati e, forse per gioco, s’erano introdotti nell’ascensore. Come abbiano potuto azionare le ante di quel montacarichi che chiudendosi si sono bloccate, intrappolando i due malcapitati, non è stato ancora spiegato. Le indagini della polizia greca proseguono per chiarire meglio l’intera vicenda, che forse potrà avere una sua più convincente spiegazione dopo l’esito dell’esame autoptico e i risultati di un’inchiesta tecnica sull’ascensore “assassino”.
sabato 14 giugno 2008
::::::TRAGICA MORTE DI DUE FRATELLINI, IN GRECIA :::::: Impressionanti analogie con la morte di Ciccio e Tore di Gravina
::::::::::::::::::::::::::::::::::Nelle foto: i due fratellini Pappalardi di Gravina:::::::::::::::::::::::=======> Sarebbe davvero incredibile se non fosse tragicamente vero. Due fratellini, rimasti intrappolati nell’ascensore di un edificio disabitato, in un paese della Grecia (Orestiada) sono morti per asfissia e disidratazione. I due bambini, di sei e otto anni, erano scomparsi da una quindicina di giorni e la loro sorte presenta una raccapricciante analogia con quella subita da Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini di Gravina, scomparsi e trovati mummificati in una cisterna dopo mesi e mesi di errate indagini.
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1 commento:
Altri fatti inquietanti per la loro analogia: il gravissimo incidente di quei lavoratori morti in Puglia per il lavaggio di una cisterna e quello più recente dei sei Siciliani di Mineo uccisi "a catena", mentre tentavano di intervenire in una vasca di depurazione.Evidentemente non sempre l'esperienza altrui insegna. Tant'è vero che la polizia greca ha commesso lo stesso errore di quella italiana, puntando sui genitori il sospetto più che l'atttenzione sul territorio e sulle abitudini dei bambini.
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