Se si domanda ai responsabili di Poste Italiane, quali disagi comporta la chiusura dell’ufficio postale di contrada Sant'Antonio, seguita alla rapina subita settimane or sono dal personale di quella agenzia, la risposta più ovvia è: disagi limitati e provvisori, perché praticamente si è provveduto a lenirli consentendo ai pensionati, che prima riscuotevano a Sant’Antonio, di prelevare le somme spettanti nel più vicino ufficio postale, che sorge in via Vespri, in prossimità di piazza Convento.
Cioè una passeggiatina da Sant’Antonio a Sant’Antonino. In quest’ufficio, piccolo, sì, ma protetto dal punto di vista della sicurezza, c’è tutta la disponibilità di personale per fare fronte all’emergenza.
Per evitare affollamenti, è stato disposto di diluire in otto giorni , sulla base della sequenza alfabetica, il pagamento delle pensioni Inps, precauzione che non sarà necessaria invece per i pensionati dell’Inpdap, in quanto in numero poco consistente.
Per evitare affollamenti, è stato disposto di diluire in otto giorni , sulla base della sequenza alfabetica, il pagamento delle pensioni Inps, precauzione che non sarà necessaria invece per i pensionati dell’Inpdap, in quanto in numero poco consistente.
Addirittura, secondo quanto ci è stato assicurato, già al primo febbraio s’è potuto costatare che la necessità di scandire in otto giorni il pagamento d’emergenza si sarebbe rivelata superflua. Insomma tutto bene, signora la marchesa:
E per quanto riguarda il pagamento delle bollette di gas, luce, spazzatura, che non pesano soltanto sui pensionati, ma su tutte le famiglie delle zone già servite dall’ufficio di Sant’Antonio ( cioè per un bel numero di utenti) qual è il provvisorio rimedio?
E per quanto riguarda il pagamento delle bollette di gas, luce, spazzatura, che non pesano soltanto sui pensionati, ma su tutte le famiglie delle zone già servite dall’ufficio di Sant’Antonio ( cioè per un bel numero di utenti) qual è il provvisorio rimedio?
Ovviamente quello di scegliere una qualsiasi delle quattro agenzie di base ancora in funzione nel territorio urbano. Tante ne sono rimaste in attività, dopo la chiusura degli uffici di Calderà e di S.Antonio : entrambe messe in knockout dai rapinatori.
Quanto durerà, questo stato di precarietà, che ha fatto presentare interrogazioni al Sindaco e per il quale lo stesso primo cittadino s’è messo in contatto colla direzione generale delle Poste di Messina, per sollecitarne la soluzione?
Quanto durerà, questo stato di precarietà, che ha fatto presentare interrogazioni al Sindaco e per il quale lo stesso primo cittadino s’è messo in contatto colla direzione generale delle Poste di Messina, per sollecitarne la soluzione?
Beh, da quel poco che s’è potuto sapere, si può ricavare che i responsabili provinciali avrebbero stabilito d’intervenire per mettere in condizioni di sicurezza i locali dell’agenzia di base di S, Antonio, mediante la realizzazione di lavori di ammodernamento e di protezione, al fine di impedire il ripetersi d’incresciosi casi d’irruenza malavitosa.
Per sapere quanto ci vuole, bisognerebbe chiederlo ai tempi tecnici necessari per la programmazione, l’appalto e l’esecuzione dei lavori necessari.
Per sapere quanto ci vuole, bisognerebbe chiederlo ai tempi tecnici necessari per la programmazione, l’appalto e l’esecuzione dei lavori necessari.
Intanto – ma si tratta di voci non controllate – si parla della necessità riconosciuta di cambiare sede all’agenzia di base di via Vespri ,48, risultando troppo piccoli i locali attuali.
1 commento:
aspettiamo i nuovi governi... ci imposteranno loro..
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