Così, a conclusione della riunione tenutasi a Palazzo Longano, per difendere la salute di Barcellona e del suo hinterland salvaguardando la funzionalità e la capienza del Cutroni-Zodda, si è stabilito d'istituire un comitato, composto da rappresentanti delle forze politico-sindacali e da personale medico, che dovrebbe contattare il direttore generale dell'Asl 5 e l'assessore regionale alla Sanità, per prospettare il diritto di sopravvivenza del nostro ospedale in condizioni di dignità ed efficienza sanitaria.
Il sindaco Camdeloro Nania è stato delegato a formulare un documento contenente l'attuale situazione ospedaliera e le richieste ritenute indispensabili per una corretta rimodulazione, adeguata alle esigenze della comunità.
In genere le proposte dovrebbero puntare su una priorità: la salvaguardia e il rafforzamento dei reparti in grado di garantire gli interventi urgenti e d'emergenza, con a cardini la terapia intensiva, la cardiologia, la traumatologia.
Su questo tasto, in particolare, hanno insistito i sindacati Cgil, Cisl, Uil e i rappresentanti dell'opposizione, che in un documento congiunto sostengono che l'ospedale di S. Andrea necessita d'un pronto soccorso adeguato, supportato da servizi di rianimazione, cardiologia e traumatologia con adeguato numero di posti letto, nonchè delle unità operative di base che devono esistere in qualsiasi ospedale, degno di tale nome. Sarebbe inoltre indispensabile creare un posto per l'Osservazione breve intensiva (Obi) con autonomo personale medico e paramedico, eliminare la carenza dei posti letto e i ricoveri impropri. «Una volta salvaguardata la vita del paziente e garantita l'urgenza - sostengono i sindacati - si può discutere sulla ubicazione delle unità operative specialistiche che non rientrano nell'ottica dell'emergenza, rendendo l'ospedale di Barcellona complementare agli ospedali viciniori nella convinzione che lo stesso non debba essere ridimensionato o subordinato o di fatto soppresso». Comunque, tutti si sono preoccupati della rimodulazione dei servizi, senza però ricordarsi che, nel nuovo "Cutroni.Zodda", c'è un altro grosso problema, che può non apparire pioritario e che invece è anch'esso prevalente. Parlo, e sempre insisterò, delle strutture rimaste incomplete, allo stato rustico, perchè nessuno degli amministratori cittadini si è ricordato o è stato capace di sollecitare un finanziamento già richiesto allo Stato, corredato delle necessarie documentazioni progettuali e riconosciuto di diritto soltanto a promesse.
E farebbe veramente specie se fosse vero che tale operazione risalerebbe ai tempi di uno dei "Governi Berlusconi", tanto che si sarebbe sperato sull'efficacia del cosiddetto "feeling Comune-Provincia-Regione-Stato", insistentemente declamato alla vigilia di ogni elezione e quindi dimenticato a "pane fatto".
foto// Ospedale : parte completa e parte rustica
Francesco Cilona
Francesco Cilona
1 commento:
ripetendo un mio precedente commento: ponderare, prendere in considerazione, esaminare e discutere di un argomento (magari in vasta scala) è sempre meno faticoso che _fare_ un minimo.
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