Antonio Leotti, nipote dell'artista |
il tavolo dei relatori |
Pubblico numeroso e colto, oggi, nell'accogliente auditorium San Vito, per l'incontro con l'artista Nino Leotti, rappresentato mediante la presentazione di un volume dedicato all'artista barcellonese e alle sue opere pittoriche, diverse delle quali per l'occasione oggi esposte nell'ampia sala ricavata dalla dismessa chiesa del Santo Protettore di Pozzo di Gotto.
Organizzata dalla Pro Loco "Alessandro Manganaro" e dal Museo Etnostorico "Nello Cassata" di Barcellona, la manifestazione in onore del pittore che operò e visse nella città del Longano, dove pure insegnò storia dell'arte, ha consentito ai relatori di delineare, oltre che sul piano artistico su quello squisitamente umano, la figura di un personaggio che, in vita, mostrò di essere fortemente legato alla sua terra e all'indomabile passione per l'espressione pittorica
Il volume , come ha scritto recentemente Sergio Palumbo sulla Gazzetta del Sud , "classifica l'integrale produzione di Leotti tra pittura, disegno, incisione, terracotta e vetro graffito. E in esso sono riprodotti in ordine cronologico con illustrazioni a colori più di seicento dipinti e cinquecento disegni. Ciò si è reso possibile grazie all'amorevole censimento compiuto dal figlio del pittore, Walter Leotti, che, come egli stesso spiega nell'introduzione al libro, con caparbia determinazione dal 1994 al 2011 ha cercato, individuato e fotografato le opere paterne in collezioni pubbliche e private su tutto il territorio nazionale. La godibile carrellata di riproduzioni è preceduta da saggio della Buda, che coglie assai bene lo spirito creativo di Leotti, i suoi legami stilistici e il contesto culturale in cui operò. La studiosa offre un'attenta lettura scientifica, per nulla enfatica e celebrativa, sulla scia dei puntuali testi precedenti dedicati ai pittori D'Anna e Vanadia. Il volume, intitolato semplicemente "Nino Leotti opere 1925-1993", comprende anche una piccola rassegna fotografica, l'elenco delle mostre personali e collettive dell'artista e una completa bibliografia critica che si apre con Vincenzo Palumbo, uno dei suoi primi critici, e si chiude con lo scrivente, a suggellare un sodalizio d'amicizia durato tutta la vita, ereditato da padre in figlio".
Di notevole interesse gli interventi di Virginia Buda, che s'è soffermata sulle caratteristiche e la tendenza artistica del maestro, di Andrea Italiano, Gino Trapani e Antonio Franco Cassata, il quale ha coordinato gli interventi e, in chiusura, ha posto l'accento sulla personalità complessa di Nino Leotti: concittadino e amico indimenticabile.
Organizzata dalla Pro Loco "Alessandro Manganaro" e dal Museo Etnostorico "Nello Cassata" di Barcellona, la manifestazione in onore del pittore che operò e visse nella città del Longano, dove pure insegnò storia dell'arte, ha consentito ai relatori di delineare, oltre che sul piano artistico su quello squisitamente umano, la figura di un personaggio che, in vita, mostrò di essere fortemente legato alla sua terra e all'indomabile passione per l'espressione pittorica
Il volume , come ha scritto recentemente Sergio Palumbo sulla Gazzetta del Sud , "classifica l'integrale produzione di Leotti tra pittura, disegno, incisione, terracotta e vetro graffito. E in esso sono riprodotti in ordine cronologico con illustrazioni a colori più di seicento dipinti e cinquecento disegni. Ciò si è reso possibile grazie all'amorevole censimento compiuto dal figlio del pittore, Walter Leotti, che, come egli stesso spiega nell'introduzione al libro, con caparbia determinazione dal 1994 al 2011 ha cercato, individuato e fotografato le opere paterne in collezioni pubbliche e private su tutto il territorio nazionale. La godibile carrellata di riproduzioni è preceduta da saggio della Buda, che coglie assai bene lo spirito creativo di Leotti, i suoi legami stilistici e il contesto culturale in cui operò. La studiosa offre un'attenta lettura scientifica, per nulla enfatica e celebrativa, sulla scia dei puntuali testi precedenti dedicati ai pittori D'Anna e Vanadia. Il volume, intitolato semplicemente "Nino Leotti opere 1925-1993", comprende anche una piccola rassegna fotografica, l'elenco delle mostre personali e collettive dell'artista e una completa bibliografia critica che si apre con Vincenzo Palumbo, uno dei suoi primi critici, e si chiude con lo scrivente, a suggellare un sodalizio d'amicizia durato tutta la vita, ereditato da padre in figlio".
Di notevole interesse gli interventi di Virginia Buda, che s'è soffermata sulle caratteristiche e la tendenza artistica del maestro, di Andrea Italiano, Gino Trapani e Antonio Franco Cassata, il quale ha coordinato gli interventi e, in chiusura, ha posto l'accento sulla personalità complessa di Nino Leotti: concittadino e amico indimenticabile.
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