Malgrado le incertezze create dall'attesa dell'esito d'un'indagine condotta a Palazzo Longano per l'accertamento d'eventuali infiltrazioni mafiose, il cui risultato potrebbe malauguratamente compromettere l'iter per il rinnovo della civica amministrazione, la campagna elettorale ha cominciato ad impegnare le forze politiche che hanno presentato a Barcellona le relative liste e i collegati candidati a sindaco.
Una importante prima occasione è stata offerta, ai quattro "cartelli" partecipanti al "certame" elettorale,da una delle delle più importanti emittenti televisive della fascia tirrenica, Antenna del Mediterraneo, che ieri sera ha presentato al suo pubblico i candidati a sindaco che il 6 e 7 maggio saranno votati dall'elettorato barcellonese.
A condurre la trasmissione il giornakista Giuseppe Pintaudi, direttore di AM, il quale con il suo consueto garbo, dopo avere introdotto i convenuti - Maria Teresa Collica, Santi Calderone, Rosario Catalfamo,Filippo Marte - ha dato loro modo di esprimere il proprio giudizio sullo stato attuale della città che intendono amministrare e indicare le linee programmatiche su cui basare l'eventuale loro governo.
E' ovvio che, qui, non tocca al blogger riferire - ancorchè succintamente - quanto a lungo è stato detto nell'articolata conversazione, quando d'altronde rimane la possibilità di seguire direttamente la replica che non mancherà da parte di AM: che i barcellonesi dovrebbero ringraziare per ciò che fa per questa nostra città, la quale finora s'è dimostrata scarsamente propensa ad attivare un proprio mezzo di comunicazione radio-televisiva così utile e importante.
Dirò soltanto che, dei quattro candidati presenti in video, soltanto uno ha visto la città in progresso.
Francesco Cilona
3 commenti:
Simpatico dialogo. Giufà è sempre Giufà. Ci fa ridere amaramente.
E si parla retoricamente di libertà di democrazia di libere elezioni di cittadini con diritti e doveri. Ma dove sono questi cittadini? Ci sono clienti patronati medici di famiglia. Ci trattano come parco buoi da cui trarre vantaggi personali e di gruppo. I cittadini dignitosi che non vorrebbero essere presi in giro dicono che non vogliono andare a votare,perché tanto non cambia niente. La casta al potere così avrà raggiunto il suo scopo,perchè i suoi clienti bisognosi andranno a ripetere il loro voto mentre quelli(gli astenuti) che possono cambiare le cose con il loro non vanno a votare. In quelle liste ci sono molti candidati poveri ,illusi (loro e le loro famiglie) da un posto di consigliere. E ci sono anche molti medici 'massimalisti',amici della casta . Medici che hanno molta influenza sui loro assistiti poveri e indifesi. Il medico di famiglia è pagato dalla comunità per curare i cittadini, non per fare politica clientelare a costo zero. Se vogliono fare politica ,sei mesi prima si devono mettere in aspettativa, per non falsare la gara amministrativa. C'è in gioco l'etica politica e professionale,oltre la responsabilità democratica e una vasta corruzione dei costumi cittadini. Così non saranno mai libere elezioni democratiche,anche la mafia si infilerà dentro e Barcegotto rimarrà sempre al palo.
Ribelliamoci con una forte capillare campagna elettorale di denuncia,per ‘Voltare Pagina ‘ , per essere e comportarsi da cittadini dignitosi. Diciamo no ai massimalisti ai patronati alla casta alla mafia alla corruzione. Con coraggio e determinazione. Il cambiamento è nelle mani dei cittadini che non sono clienti .Siamo la maggioranza. Possiamo farcela ma dobbiamo andare tutti a votare,
Amministrare una città, soprattutto una città come Barcellona, richiede competenza in materie legislative, economico-contabili e tecniche. I dirigenti, i funzionari e gli impiegati coadiuvano il lavoro del sindaco con le loro professionalità, ma serve una guida che abbia un quadro d’insieme e che riesca a dare le giuste priorità alle esigenze di tutto il Comune. E per fare questo, appunto, il primo cittadino deve avere conoscenza di diverse materie e qualità manageriali. Il lavoro quotidiano di un sindaco è anche quello di saper gestire i rapporti con tutti questi interlocutori. Insomma, la conoscenza delle materie e l’esperienza sono ala base di un buon amministratore della città. Nella nostra vita privata quando dobbiamo affrontare una questione importante ci rivolgiamo al professionista che reputiamo più competente nella materia e più espero tra quelli che conosciamo. Se abbiamo bisogno di un medico o di un avvocato non ci rivolgiamo ad uno specializzando o ad un praticante, se possiamo usufruire della competenza di un professionista esperto e capace. Allo stesso modo, se consideriamo la nostra città un bene comune, che riguarda tutti noi singolarmente presi, dovremmo affidarla in mani esperte che hanno già ampiamente dimostrato le loro capacità. Non dovremmo dare credito a chi si improvvisa e si inventa, dall’oggi al domani, amministratore e che, nella migliore delle ipotesi, è armato solo di buoni propositi. E’ in gioco il futuro di Barcellona!
Non c'è nulla di male che un medico, ad un certo punto decide di fare politica. Ciò che conta è la sua storia personale, d'altronde, nell'urna segreta, chi meglio dei suoi assistiti ne possono valutare le doti umane e professionali? Anzi è l'unica categoria che non può "nascondersi" dietro nessun paravento. Quindi auguri ai medici candidati.
Mario De Marco
Posta un commento