Mai come in questa vigilia elettorale, la città di Barcellona Pozzo di Gotto era incappata in uno stato d'incertezza e - direi - di confusione tale da lasciare allibiti chi intende orientarsi nell'importante evento del rinnovo amministrativo locale.
A parte le incongruenze di qualcuna delle forze politiche in campo, a parte i se e i ma di qualche caporione locale, ciò che precipuamente contribuisce a complicare la situazione è lo stato d'impasse determinato dalla mancata conoscenza dell'esito della - sia pure necessaria - indagine prefettizia recentemente svolta negli uffici tecnici del Comune.
Domani scade il termine della presentazione delle liste che dovranno confrontarsi il 6 e 7 maggio per la scelta di coloro che dovrebbero amministrare la città nei prossimi cinque anni, ma nulla ancora è chiaro se questo diritto costituzionale potrà essere regolarmente gestito in un Comune tuttora in grande sofferenza, turbato soprattutto dal recente disastro idrogeologico e per lo stato di abbandono in cui è stato lasciato in seguito a ciò.
Asserivo, nel post di ieri, che giusta e comprensibile è stata la decisione di Giusi Turrisi di "scandidarsi" di fronte al persistere di un tale stato d'insicurezza, essendo logico ed opportuno preferire il certo all'incerto.
A parte le incongruenze di qualcuna delle forze politiche in campo, a parte i se e i ma di qualche caporione locale, ciò che precipuamente contribuisce a complicare la situazione è lo stato d'impasse determinato dalla mancata conoscenza dell'esito della - sia pure necessaria - indagine prefettizia recentemente svolta negli uffici tecnici del Comune.
Domani scade il termine della presentazione delle liste che dovranno confrontarsi il 6 e 7 maggio per la scelta di coloro che dovrebbero amministrare la città nei prossimi cinque anni, ma nulla ancora è chiaro se questo diritto costituzionale potrà essere regolarmente gestito in un Comune tuttora in grande sofferenza, turbato soprattutto dal recente disastro idrogeologico e per lo stato di abbandono in cui è stato lasciato in seguito a ciò.
Asserivo, nel post di ieri, che giusta e comprensibile è stata la decisione di Giusi Turrisi di "scandidarsi" di fronte al persistere di un tale stato d'insicurezza, essendo logico ed opportuno preferire il certo all'incerto.
E adesso, leggendo il suo breve comunicato di rinuncia, trovo nella motivazione una perfetta consonanza con il mio giudizio, dato che il giudice onorario Turrisi lascia la candidatura, appunto, a causa del «singolare momento di incertezza e di stallo che noi tutti in questi giorni viviamo».
Il motivo professionale addotto è infatti collegato all'anomalia delle condizioni in cui schieramenti e candidati si stanno trovando, tutti preoccupati, nonostante i ripetuti interventi a livello ministeriale acchè venga chiarito in tempo utile se sarà consentito ai cittadini barcellonesi di partecipare democraticamente alle prossime consultazioni elettorali.
Un diritto inalienabile che auguro non venga calpestato.
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