"Un bicchiere di felicità spesso si paga con una botte di tristezza".
Scritto nella "bacheca" di chi si presenta con il detto "gente allegra Dio l'aiuta", potrebbe sembrare un ossimoro, per incompatibilità di termini.
Eppure non lo è.
Come non è la speranza in rapporto alla cruda realtà.
Questa considerazione ho creduto di poterla fare assistendo al gioioso raduno di sabato sera in piazza Duomo, dove giovani e meno giovani si sono incontrati per "vivere" una serata di beneficenza, animati di speranza per il futuro della città..
E' stato, direi, un raduno spontaneo e gioioso, votato all'idea di poter contribuire fattivamente al sostegno di quanti sono stati gettati sul lastrico dall'alluvione del 22 novembre.
Un'idea generosa, che trasformatasi in avvenimento felicemente riuscito, ha inorgoglito i giovani organizzatori e suscitato commenti come questi:: "Che dire...serata favolosa!!!!!" "Se abbiamo fatto questo in due giorni, immaginate il futuro?"
Giusto e comprensibile l'entusiasmo esternato.
Ma sarà tanto più comprensibile quanto più rimarrà aderente alla volontà di procedere nella dura battaglia per restituire alla città di risorgere, ridandole la salute e la vitalià strappatele da un improvviso feroce evento naturale.
E ciò, proprio, affinché il bicchiere di felicità, che ha fatto brindare la piazza sabato sera, non si debba pagare con "una botte di tristezza"
Che ci verrebbe regalata da chi volesse sottovalutare quanto ancora resta da fare per riparare i danni e prevenire il rischio di ulteriori simili sciagure.
Scritto nella "bacheca" di chi si presenta con il detto "gente allegra Dio l'aiuta", potrebbe sembrare un ossimoro, per incompatibilità di termini.
Eppure non lo è.
Come non è la speranza in rapporto alla cruda realtà.
Questa considerazione ho creduto di poterla fare assistendo al gioioso raduno di sabato sera in piazza Duomo, dove giovani e meno giovani si sono incontrati per "vivere" una serata di beneficenza, animati di speranza per il futuro della città..
E' stato, direi, un raduno spontaneo e gioioso, votato all'idea di poter contribuire fattivamente al sostegno di quanti sono stati gettati sul lastrico dall'alluvione del 22 novembre.
Un'idea generosa, che trasformatasi in avvenimento felicemente riuscito, ha inorgoglito i giovani organizzatori e suscitato commenti come questi:: "Che dire...serata favolosa!!!!!" "Se abbiamo fatto questo in due giorni, immaginate il futuro?"
Giusto e comprensibile l'entusiasmo esternato.
Ma sarà tanto più comprensibile quanto più rimarrà aderente alla volontà di procedere nella dura battaglia per restituire alla città di risorgere, ridandole la salute e la vitalià strappatele da un improvviso feroce evento naturale.
E ciò, proprio, affinché il bicchiere di felicità, che ha fatto brindare la piazza sabato sera, non si debba pagare con "una botte di tristezza"
Che ci verrebbe regalata da chi volesse sottovalutare quanto ancora resta da fare per riparare i danni e prevenire il rischio di ulteriori simili sciagure.
1 commento:
Tutto quell'ardore festoso dei giovani barcellonesi eil loro impegno generoso per sfangare la città dovrebbe diventare fervore quotidiano,in tutti i campi,a cominciare dalla politica e dalla collaborazione a questo blog.
franzsidoti
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