Poco fa, m'è capitato d'imbattermi in una scarica di pioggia che in dieci minuti ha trasformato le strade in torrenti. Meno male che è durata poco, ma la gente qui rischia di crearsi la sindrome del Longano. I tombini: o sono otturati o addirittura non esistono. Pertanto l'acqua non riesce a smaltirsi. Mi trovavo in via Umberto Primo, nella parte a valle dell'ex rilevato ferroviario, e tutto il terriccio, che era rimasto intanato sotto le auto in sosta, con quell'improvvisa precipitazione, si è trasformato in acqua giallastra che, trascinata dalla corrente, s'è riversata nelle vie Madia e generale Cambria. Dove andrà a finire quella fanghiglia? O nelle caditoie, se ci sono, fino ad otturarle, o sempre più a valle, fino a riversarsi nella strada che costeggia il nuovo rilevato ferroviario. Una volta, la pioggia su questo nostro territorio sembrava caratterizzata dalla persistenza di precipitazioni sottili e lente che noi qui definivamo a zuppa viddanu, e quindi piuttosto benefiche per l'agricoltura. Quel tipo di pioggerella, costante ma funzionale, adesso sembra un ricordo, sostituita come da improvvise "bombe" atmosferiche che in men che non si dica sono capaci di riempire strade, campagne e torrenti e di sfiancare colline e dirupi. Di ciò, ora che purtroppo abbiamo sperimentato gli effetti d'una disastrosa alluvione, si deve quindi tenere massimo conto, e intervenire il più presto possibile modifica di quelle infrastrutture che sono risultate "complici" del disastro, per avere contribuito all'allagamento della città; perché ostruite (come è avvenuto per alcuni ponti sul Longano e per l'imboccatura iniziale della copertura) o addirittura ostruenti (come è stato per la nuova rampa che, all'altezza del Municipio succursale, tombina il torrente per allacciarlo alla nuova arteria che porta alla via Ugo di S. Onofrio. Una strada, questa, di recente costruzione, non ancora collaudata, senza dubbio logisticamente indispensabile, ma con un grosso "ma", evidenziato dal disastroso allagamento concausato, in quel settore urbano, dalla tombinatura del Longano che si estende in salita.
martedì 13 dicembre 2011
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1 commento:
Situazione in via roma 309 ,dopo 22gg dall’alluvione :
in strada:tutto sgombro e pulito da fango e materiale ingombrante. Botola centrale fognatura sostituita;
-in garage e piano cantinato : tutto sgombro e pulito dal fango;
-in giardino, tutto sgombro dal fango.Resta il lungo e meticoloso lavoro per ripristinare la bellezza di prima.
Ringrazio :
-il personale del COC che mi ha seguito e soddisfatto in questi aggiornamenti quotidiani. COC che avrebbe potuto operare meglio e più celermente,se fosse stato meglio organizzato e informatizzato fin dai tempi ordinari della normalità,con personale già addestrato in esercitazioni di routine;
-i giovani volontari barcellonesi, che ci hanno fatto sperare e vedere luce nel momento del disastro e del dolore insonne;
-i giovanissimi e temprati boy scouts di diversa provenienza geografica;
-la croce rossa senza aggettivi in più;
-la protezione civile,in particolare quelle di Messina e Agrigento,che con mezzi potenti e uomini qualificati e volenterosi hanno dato un risolutivo contributo;
-gli operai infaticabili e preziosi della Guardia Forestale,che con pala e forti braccia,hanno operato quando si era in assenza di mezzi meccanici;
-i movimenti e le generose associazioni locali,per la loro vicinanza e assistenza;
-i parenti e gli amici,che si son visti nel momento del bisogno.
Un caro saluto a tutti ,e ancora grazie.
franzsidoti
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