NONOSTANTE SIA SIA PASSATA DI MANO LA GESTIONE DELLE TARIFFE, TORNANO NELLE STRADE MONTAGNE DI RIFIUTI
Con il passaggio dell'esazione della tassa sui rifiuti dalla gestione ATO a quella diretta del Comune era affiorata una speranza: che si sarebbe finalmente normalizzato il problema della raccolta dei rifiuti solidi urbani, esasperato dalla crisi in cui s'era dibattuta l'associazione d'ambito territoriale Messina 2.
A rendere difficile la situazione, con conseguente ludibrio nelle strade invase da montagne di rifiuti, non c'è dubbio che avesse contribuito in modo determinante, assieme all'insipienza amministrativa, il bilancio continuamente in rosso dell'ATO, che poneva in crescendo i debiti sia verso il personale, sia verso l'azienda appaltarice, sia verso le discariche.
Situazione insostenibile, quella, con conseguente ricorso a richieste di prestiti regionali, anch'essi aggravanti.
Da qui la necessità di una svolta, che sarebbe dovuta avvenire grazie all'iniziativa riformatrice dell'ARS, che sulla natura e quantità degli ATO ha, da oltre un anno, varato una legge, la cui attuazione resta tuttavia in...rotazione.
Intanto - nelle more - il Comune ha cercato di dare una spinta per fare uscire da tale pantano la macchina della pulizia, arrogando a sè il compito di gestire la riscossione della tarsu - tassa in sostituzione della tia - con l'intento di amministrare direttamente il settore finanziario del servizio rsu.
Tra luglio e agosto il competente ufficio di Palazzo Longano ha riscosso direttamente la prima rata, con la quale sarebbe dovuta iniziare la fase di normalizzazione, almeno dal punto di vista degli incassi e delle conseguenti uscite, tra cui il pagamento delle spettanze agli operatori ecologici.
Nei giorni scorsi abbiamo, però, visto cos'è successo: l'avvio della protesta dei netturbini, per l'intralcio incorso a causa del trasferimento del denaro dal Comune all'Ato e da questo all'azienda appaltarice, col sorprendente risultato adesso visibile nelle postazioni di raccolta (cassonetti e loro margini), e con la non auspicabile prospettiva d'un ritorno all'emergenza, che si credeva fosse stata definitivamente archiviata.
A rendere difficile la situazione, con conseguente ludibrio nelle strade invase da montagne di rifiuti, non c'è dubbio che avesse contribuito in modo determinante, assieme all'insipienza amministrativa, il bilancio continuamente in rosso dell'ATO, che poneva in crescendo i debiti sia verso il personale, sia verso l'azienda appaltarice, sia verso le discariche.
Situazione insostenibile, quella, con conseguente ricorso a richieste di prestiti regionali, anch'essi aggravanti.
Da qui la necessità di una svolta, che sarebbe dovuta avvenire grazie all'iniziativa riformatrice dell'ARS, che sulla natura e quantità degli ATO ha, da oltre un anno, varato una legge, la cui attuazione resta tuttavia in...rotazione.
Intanto - nelle more - il Comune ha cercato di dare una spinta per fare uscire da tale pantano la macchina della pulizia, arrogando a sè il compito di gestire la riscossione della tarsu - tassa in sostituzione della tia - con l'intento di amministrare direttamente il settore finanziario del servizio rsu.
Tra luglio e agosto il competente ufficio di Palazzo Longano ha riscosso direttamente la prima rata, con la quale sarebbe dovuta iniziare la fase di normalizzazione, almeno dal punto di vista degli incassi e delle conseguenti uscite, tra cui il pagamento delle spettanze agli operatori ecologici.
Nei giorni scorsi abbiamo, però, visto cos'è successo: l'avvio della protesta dei netturbini, per l'intralcio incorso a causa del trasferimento del denaro dal Comune all'Ato e da questo all'azienda appaltarice, col sorprendente risultato adesso visibile nelle postazioni di raccolta (cassonetti e loro margini), e con la non auspicabile prospettiva d'un ritorno all'emergenza, che si credeva fosse stata definitivamente archiviata.
2 commenti:
Il ruolo del sindaco è anche quello di tutelare i diritti e gli interessi di tutti i cittadini e magari rispondere alle richieste legittime. Dinanzi al suo silenzio sull’argomento è auspicabile almeno una presa di posizione è un tema che riguarda tutti.Se non otterremo risposte concrete saremo costretti a rivolgerci alla Magistratura che sicuramente troverà la risposta.
Sacchetti di plastica dappertutto, cassonetti stracolmi e insozzati . La Città di Barcellona è nella melma. Mai la città è stata cosi sporca, fino al punto di rendere stomachevoli alcune immagini degradate persino del centro cittadino. Non si può restare indifferenti di fronte all’emergenza igienico sanitario in una Città dove blatte, scarafaggi e sporcizia imperversano indisturbati, qualcuno dovrebbe risponderne nelle sedi competenti
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