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GIANVITO GRAZIANO |
. "Il 2011 è stato veramente un anno drammatico. Il nostro pensiero in
questi giorni di festività va alle popolazioni duramente colpite, a chi è
costretto ancora a vivere fuori dalle proprie case, va a quei giovani
che hanno liberato le strade ed i palazzi dal fango e, ovviamente, va ai
familiari delle tante vittime di una dissennata politica del
territorio. L’auspicio è che quello che è accaduto non accada ancora. Ma
per far questo l’Italia, ottava potenza mondiale, Paese che ama
definirsi civile, deve credere fortemente nella politica della
prevenzione”.
“ L’augurio è che nel 2012 l’Italia punti veramente sulla prevenzione –
ha proseguito Graziano - sia sul fronte dissesto idrogeologico, sia su
quello del rischio sismico. Solo così potremo salvare vite umane, ma
anche il nostro grande patrimonio di beni archeologici e culturali. Solo
così in Italia si avrà una possibilità di sviluppo economico e si
creeranno nuovi posti di lavoro".
Queste preoccupate espressioni sono nel contesto di una dichiarazione fatta ieri dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano, esperto di notevole caratura, che tra l'altro è stato presidente dei geologi di Sicilia ed ha quindi presente quanto precaria sia la situazione della nostra Isola.
Il presidente Graziano non ha mai lesinato parole di dissenso alla politica finora condotta nella cura del territorio, ed è auspicabile che - malgrado la crisi finanziaria - finalmente il Governo attuale si renda conto della utilità di prevenire, anzicché ricorrere ai ripari d'emergenza.
Un ricorso che, oltre ad essere tardivo, non è mai risultato completo ed efficiente.
Prova ne sia ciò che sta accadendo a Barcellona, dove la gravissima situazione causata dall'esondazione dei torrenti e delle saie non si riesce ad affrontare efficacemente per la sopravvenuta interruzione dei lavori. Mezzi meccanici e braccia, che fino a pochi giorni fa hanno lavorato con alacrità, adesso sono bloccati perché nè lo Stato nè la Regione sono stati solerti nel garantirne l'impiego.
Bisogna mettere in
sicurezza i corsi d'acqua, ma i lavori sono stati sospesi in attesa che giunga almeno un cenno di aiuto concreto da parte dei due governi siciliano e nazionale.
La città rimane intanto, oltre che nel timore di altre esondazioni, in uno stato di sozzura per il permanere di terriccio in molte strade, che forse si spera giunga la pioggia a rimuovere.
Caro cittadino barcellonese, se anche stavolta - come già è avvenuto per l'emergenza rifiuti - ricorri alla filosofia del "caliti juncu chi passa la china", è meglio che io la smetta di scrivere oltre sulla malasorte di questa città....