NUMEROSE SONO LE SITUAZIONI RESE DIFFICILI DALL'EVENTO CATASTROFICO CHE HA COLPITO IL TERRITORIO.
Nonostante resti ancora parecchio da fare per togliere il "fango" che ha invaso la città, e tutto da fare per porre in sicurezza il territorio e riparare i corsi d'acqua che il 22 novembre scorso, esondando, hanno invaso gran parte di Barcellona, sul grande faticoso lavoro svolto dall'istituzione e dal volontariato nelle prime settimane, per fronteggiare le gravi conseguenze del drammatico impatto, s'è potuto intanto fare un primo consuntivo operativo, risultato degno d'encomio.
Ad esprimere riconoscenza verso quanti - giovani e meno giovani - hanno dato anima e corpo per la città sofferente, sono stati in tanti, commossi e sorpresi per la generosa compattezza degli interventi spontanei, il cui contributo è stato signigficativo non solo sul piano umano e sociale, ma anche dal punto di vista operativo.
Pertanto diventa, oltre che doveroso, soprattutto sentito il ringraziamento espresso più volte - e non solo formalmente - dal Sindaco Candeloro Nania a tutti coloro che si sono prodigati in ogni angolo della città.
Non è mancata invero qualche perplessità per la tiepidezza rilevata in taluni settori, soprattutto politici e mediatici. In compenso si sono avute numerose reazioni positive, e continuano ad essercene: particolarmente per il susseguirsi d'iniziative spontanee.
Intanto, anche se dalle autorità sanitarie si attende ancora un decisivo intervento per un utile monitoraggio ambientale, reso necessario dalla permanenza di polveri sottili, solamente attenuate dalle recenti scarse piogge, qualcosa di positivo in questi giorni ha fatto registrare l'assessorato regionale alla Sanità, il cui titolare - Massimo Russo - ha annunciato che per gli abitanti delle zone alluvionate, fino al 31 dicembre del 2012, è stata decisa l'esenzione del tiket negli interventi sanitari.
La notizia è generica e dovrebbe essere quanto prima specificata meglio.
Altro significativo intervento è quello annunciato dall'Arcivescovo di Messina Calogero La Piana, il quale ha deciso di tornare a Barcellona il 23 dicembre per concelebrare, nella Basilica Minore di San Sebastiano, una Messa solenne in rigraziamento per lo scampato pericolo di vita della popolazione durante l'esondazione.
La celebrazione eucaristica sarà officiata assieme al clero cittadino, alle ore 18 di venerdì prossimo.
Fortunatamente non ci sono stati morti: e di ciò va ringraziata la Provvidenza divina.
Non si dimentichi però che sono centinaie le famiglie che hanno perso molto o addirittura tutto: e non soltanto nel comparto commerciale, ma anche nelle comuni abitazioni e nelle campagne.
Di tutto questo sfacelo si deve, quindi, tenere conto da parte di chi ha il dovere - come organo o individuo democraticamente eletto - di risarcire nei modi più attinenti chi rischia di rimanere sul lastrico.
Questo sia ben chiaro a tutti coloro che credono di potere procedere con la politica delle promesse: perché spesso dalle nostre parti "verba volant" e sarebbe semplicemente delinquanziale se tale prassi si perpetuasse pur di fronte a questa immane disgrazia.
Nonostante resti ancora parecchio da fare per togliere il "fango" che ha invaso la città, e tutto da fare per porre in sicurezza il territorio e riparare i corsi d'acqua che il 22 novembre scorso, esondando, hanno invaso gran parte di Barcellona, sul grande faticoso lavoro svolto dall'istituzione e dal volontariato nelle prime settimane, per fronteggiare le gravi conseguenze del drammatico impatto, s'è potuto intanto fare un primo consuntivo operativo, risultato degno d'encomio.
Ad esprimere riconoscenza verso quanti - giovani e meno giovani - hanno dato anima e corpo per la città sofferente, sono stati in tanti, commossi e sorpresi per la generosa compattezza degli interventi spontanei, il cui contributo è stato signigficativo non solo sul piano umano e sociale, ma anche dal punto di vista operativo.
Pertanto diventa, oltre che doveroso, soprattutto sentito il ringraziamento espresso più volte - e non solo formalmente - dal Sindaco Candeloro Nania a tutti coloro che si sono prodigati in ogni angolo della città.
Non è mancata invero qualche perplessità per la tiepidezza rilevata in taluni settori, soprattutto politici e mediatici. In compenso si sono avute numerose reazioni positive, e continuano ad essercene: particolarmente per il susseguirsi d'iniziative spontanee.
Intanto, anche se dalle autorità sanitarie si attende ancora un decisivo intervento per un utile monitoraggio ambientale, reso necessario dalla permanenza di polveri sottili, solamente attenuate dalle recenti scarse piogge, qualcosa di positivo in questi giorni ha fatto registrare l'assessorato regionale alla Sanità, il cui titolare - Massimo Russo - ha annunciato che per gli abitanti delle zone alluvionate, fino al 31 dicembre del 2012, è stata decisa l'esenzione del tiket negli interventi sanitari.
La notizia è generica e dovrebbe essere quanto prima specificata meglio.
Altro significativo intervento è quello annunciato dall'Arcivescovo di Messina Calogero La Piana, il quale ha deciso di tornare a Barcellona il 23 dicembre per concelebrare, nella Basilica Minore di San Sebastiano, una Messa solenne in rigraziamento per lo scampato pericolo di vita della popolazione durante l'esondazione.
La celebrazione eucaristica sarà officiata assieme al clero cittadino, alle ore 18 di venerdì prossimo.
Fortunatamente non ci sono stati morti: e di ciò va ringraziata la Provvidenza divina.
Non si dimentichi però che sono centinaie le famiglie che hanno perso molto o addirittura tutto: e non soltanto nel comparto commerciale, ma anche nelle comuni abitazioni e nelle campagne.
Di tutto questo sfacelo si deve, quindi, tenere conto da parte di chi ha il dovere - come organo o individuo democraticamente eletto - di risarcire nei modi più attinenti chi rischia di rimanere sul lastrico.
Questo sia ben chiaro a tutti coloro che credono di potere procedere con la politica delle promesse: perché spesso dalle nostre parti "verba volant" e sarebbe semplicemente delinquanziale se tale prassi si perpetuasse pur di fronte a questa immane disgrazia.
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