“Dobbiamo salvaguardare le eccellenze, le scuole, la ricerca che funzionano ma senza alcuna indulgenza per gli inoperosi, per le simonie cattedratiche o per il baronaggio universitario”- ha dichiarato Fabio Cannizzaro, Vice Segretario politico di lu Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”
“Dobbiamo valorizzare le professionalità docenti nelle scuole siciliane di ogni ordine e grado, impedendo parimenti l’emigrazione delle nostre migliori energie intellettuali.
Dobbiamo difendere l’onorabilità e la professionalità degli insegnanti siciliani che sono coloro che se valorizzati e non mortificati nel loro ruolo professionale e sociale aiutano a garantire ai nostri giovani un futuro all’altezza della complessità dei tempi presenti”.
Cannizzaro ha poi proseguito: “Sono queste per gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” priorità non più derogabili”.
“Diciamo "NO" alla logica, scolastica ed universitaria, generale che ha ispirato fin qui l’azione politica del Governo Centrale in carica. come anche additiamo come timida e complessivamente inconsistente l’azione degli ultimi Governi Regionali Siciliani, che in autonomia, e fors’anche autonomisti, potevano fare molto per gli studenti e i docenti siciliani”.
SOLO INFATTI UNA ISTRUZIONE SICILIANA E APERTA AL MONDO E ALLE SUE NOVITA’ PUO’ COSTRUIRE LE CONDIZIONI DURATURE PER LIBERARE LA SICILIA DALLA MAFIA, DAL BISOGNO, DALL'ASCARISMO ORGANIZZATO, DAL CLIENTELISMO E DALLA CORRUZIONE, PER PERMETTERLE UN FUTURO AUTODETERMINATO”.
Come Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu -“Sicilia Indipinnenti” – ha proseguito Cannizzaro – “Siamo con le ragioni degli studenti e dei docenti, rifiutiamo però ogni forma di violenza, intolleranza o tentativo di mettere “cappelli” alla protesta.
Con tutto ciò non ci nascondiamo dietro un dito, sappiamo che le proteste in atto negli Istituti e negli Atenei Siciliani creano disagi non a lungo accettabili come non a lungo sostenibile è nei fatti, salva la sua bontà, la mobilitazione.
Crediamo che occorra cercare, e offrire, in tempi brevissimi, soluzioni a questo disagio reale e concreto, affrontando, volesse il cielo, finalmente anche il grumo culturale ed educativo di quella Questione irrisolta che è e resta la QUESTIONE SICILIANA” .
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